giovedì 27 giugno 2013

Bce pubblica, liberare l’Europa dai boss della finanza

 Bce pubblica, liberare l’Europa dai boss della finanza
I maggiordomi europei dei “proprietari universali” hanno inventato e messo in atto di una vera e propria “repressione finanziaria” contro i popoli europei. Essa – dicono e ripetono da cinque anni – ha lo scopo di ridurre il debito, tanto pubblico quanto privato. Ma questo debito è in gran parte il frutto di una truffa ben congegnata. E dunque va respinto come tale a coloro che hanno, per questa via, accumulato immensa ricchezza. In secondo luogo, la riduzione del debito non può essere realizzata con l’ossessiva imposizione di tagli alla spesa pubblica, e con la parallela creazione di maggiori entrate fiscali. Questa linea di presunta austerity è fallita e sta producendo aumento del debito e recessione dovunque si è tentato di imporla. Il taglio del valore reale del debito avviene solo trasferendo risorse dai creditori ai debitori. L’alternativa è tra immolare la vita di centinaia di milioni di persone o sacrificare una categoria di redditieri: il discrimine passa attraverso le regole che prevarranno in questa fase di transizione.
Si deve partire dalla denuncia dei trattati di Maastricht e di Lisbona, che costituiscono le basi dell’aggressione finanziaria contro i popoli europei. Si Mario Draghideve procedere alla nazionalizzazione di tutte le banche centrali dei paesi membri e ad una corrispondente, drastica modifica del ruolo e della struttura della Banca Centrale Europea. Gli Stati della zona euro (e quelli che vi aderiranno in caso essa rimanga in piedi), dovranno essere gli unici azionisti della Banca Centrale Europea. Questa misura dovrà accompagnarsi alla nazionalizzazione di tutte le grandi banche nazionali, togliendo loro ogni ruolo nel campo del credito e del controllo finanziario, trasferendo parte delle loro funzioni al sistema del credito cooperativo e popolare nelle varie forme storiche che esso ha avuto nel passato nei diversi paesi, o introducendolo dove, per ragioni storiche, non fu creato. E’ questa la via per restituire ai governi e ai rispettivi “ministeri del Tesoro” il controllo delle Banche Centrali nazionali e della Bce, ovvero la sovranità monetaria.
Tra le prime questioni da portare di fronte alle opinioni pubbliche europee, è lo stato del debito, di cui va dichiarata – di fronte all’evidenza – l’impagabilità strutturale. Ciò va fatto attraverso un audit che dovrà fornire, in tempi rapidi, un quadro attendibile e controllato del debito aggregato europeo, della sua composizione, dei debiti sovrani dei singoli Stati, siano essi membri della zona euro o esterni ad essa, identificando sia la struttura dei debiti che l’identità dei grandi creditori internazionali.
... Continua

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