giovedì 15 agosto 2013

Graziami ma di baci saziami.

Graziami ma di baci saziami
di Marco Travaglio
Dopo aver autorevolmente precisato che le
sentenze definitive si eseguono e se ne prende
financo atto, sorprendentemente svelato che B. è
stato più volte premier, inopinatamente sostenuto
che per ottenere la grazia bisogna chiederla e per
brevità omesso altri originalissimi concetti – tipo
che per vincere al Totocalcio bisogna giocare la
schedina, che il sole scalda e la pioggia bagna - il
nostro geniale Presidente ha subito orientato i numerosissimi
neuroni verso una nuova, appassionante
impresa: lo studio della forma di grazia più
appropriata per garantire l’“agibilità politica” al
noto delinquente pregiudicato e dunque salvare il
Paese. Sulla scrivania di Castelporziano, presidiata
notte e giorno da consiglieri, giuristi, azzeccagarbugli,
pompieri, cinghialotti e upupe presidenziali,
si ammonticchiano papiri fenici, lapidi assiro-babilonesi,
iscrizioni egizie, rotoli sumeri, copie apocrife
dei manoscritti di Qumran, della stele di Rosetta
e del codice di Hammurabi per compulsare le
varie ipotesi sul tappeto e scegliere la più confacente
alla bisogna.

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