giovedì 19 febbraio 2015

Canapa come fonte di energia rinnovabile: biomassa, etanolo, biodiesel


Canapa come fonte di energia rinnovabile: biomassa, etanolo, biodiesel


Torniamo  a parlare degli usi della Canapa come combustibile naturale rinnovabile e inesauribile, elenchiamo alcune delle tipologie che sfruttano questa magica pianta a scopo energetico:

BIOMASSA
Biomassa - cellulosa di canapa
Biomassa - cellulosa di canapa
Per biomassa si intende l’ insieme delle coltivazioni, degli scarti agricoli e forestali, dei bio carburanti e dei gas utilizzati a scopi energetici. In particolare sostanze di origine biologica in forma non fossile: materiali e residui di origine agricola e forestale, prodotti secondari e scarti dell’ industria agro alimentare, i reflui di origine zootecnica, ma anche i rifiuti urbani ( in cui la frazione organica raggiunge mediamente il 40% in peso ), le alghe marine e molte specie vegetali utilizzate per la depurazione di liquami organici.
La biomassa è intesa come la più antica e durevole forma di energia impiegata nelle attività umane : negli Stati Uniti ancora nel secolo scorso il 91% dei fabbisogni energetici nazionali era coperto da biomasse legnose.
La canapa di per sè rappresenta la pianta con il più alto rendimento per ettaro (intorno alle 20 tonnellate in Italia) in circa 4 mesi, e questo vale anche per le varietà da seme che apportano così un ineguagliabile primato di produzione anche in condizioni climatiche sfavorevoli.
La produzione mondiale di biomassa è stimata in 146 miliardi di tonnellate metriche all’ anno, principalmente costituita da vegetazione selvatica. Un ettaro coltivato a canapa rende 4 volte di più rispetto allo stesso terreno con impiantato con alberi di 12 anni.
La cannabis sativa è una pianta legnosa che contiene il 77% di cellulosa; il legno invece produce un 60% di cellulosa con conseguenze disastrose per l’ ecosistema !
ETANOLO derivato dalla biomassa di canapa
Etanolo - derivato dalla canapa
Etanolo -derivato della canapa
L’ etanolo già da parecchio tempo è considerato un possibile carburante per l’ autotrazione. Infatti ricerche sistematiche ( ma anche impieghi reali come l’ esperienza in Brasile negli anni ’80, quando veicoli che normalmente andavano a benzina, venivano invece alimentati alle colonnine di rifornimento con etanolo derivato dalla canna da zucchero!) sull’ impiego dell’ etanolo tal quale o in miscela con benzina, in motori ad accensione comandata, risalgono all’ inizio dello scorso secolo. L’ etanolo ha la peculiare caratteristica di essere un combustibile rinnovabile in quanto derivato da prodotti vegetali. In primo momento è stato preso in considerazione in quanto permetteva di sostituire aliquote non trascurabili di idrocarburi, contribuendo così a ridurre la dipenenza petrolifera. Successivamante è stato preso in considerazione per le sue intrinseche qualità alto-ottaniche che consentono di aumentare il numero di ottani della base idrocarburica, senza ricorrere all’ uso degli additivi a base di piombo.

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