L'anno (delle donne) che verrà
Giovanna Badalassi
Tempo di lettura: 2 minuti
Allora? Avete già lasciato perdere o ci state ancora provando? A rispettare la lista dei buoni propositi per il 2016, intendo. La facciamo un po’ tutte, questa lista: dimagrire, andare in palestra, mettere a posto i cassetti, gli armadi. Cambiare lavoro, qualcuna pure il marito. Essere più determinate, volersi bene, migliorare.
Sappiamo già come va poi a finire. Più o meno come tutti gli anni, anche se ogni tanto ci può essere qualche sorpresa.
Allargando lo sguardo, non ci farebbe male però, riflettere anche su come sarà il 2016 per noi donne. Magari anche darci dei buoni propositi per poi provare a realizzarli.
Certo, può succedere, come nel nostro privato, che non si riesca poi a fare nulla. Ma perché non provare?
Se penso a come sarà il nostro 2016 la prima risposta che mi viene è: non cambierà niente. Rimarrà tutto uguale. Una resa totale, coerente con la miriade di rapporti, relazioni e ricerche che danno delle donne in Italia una lettura che annienta ogni entusiasmo: sempre le ultime su ogni classifica che riguardi l’occupazione e la conciliazione, disastrate sull’empowerment e sulle disuguaglianze, cenerentole del focolare senza speranza, ora pure madri disperatamente infelici.
A chi viene voglia di sperare in un futuro migliore di fronte a questa catastrofe?
Eppure, non ce ne stiamo accorgendo, ma stiamo cambiando.
Un recente studio dell’Istat, pubblicato proprio a ridosso di Natale, ci spiega come sono cambiate le donne in Italia negli ultimi 10 anni. Ebbene sì, siamo cambiate. Migliorate, se proprio vogliamo dirlo. Nell’istruzione c’è stata una vera e propria “rivoluzione”, a cominciare dal sorpasso delle donne sugli uomini nelle Università e con “risultati migliori in tutti gli ordini e gradi”. Tra gli 11 e i 24 anni si è annullato il digital divide tra donne e uomini. Le ragazze tra i 15 e i 19 anni fruiscono di molte più attività culturali del tempo libero rispetto a tutta la popolazione. Le donne si informano e partecipano di più alla politica. E’ aumentata la presenza femminile nei posti decisionali, sia nelle aziende che nelle cariche pubbliche. Tra le coppie con figli tra i 3 e i 5 anni e il padre laureato diminuisce (poco) il carico di cura delle compagne.
Insomma, piccoli spiragli, cambiamenti impercettibili che ci lasciano qualche speranza, pur nella consapevolezza di una situazione generale di disparità e di disuguaglianza che non ha pari tra i paesi occidentali.
Quindi, bando al pessimismo cosmico, osiamo una lista di buoni propositi per le donne nel 2016. Che faranno la fine che sappiamo, ma prima di cambiare il mondo occorre saperlo almeno immaginare.
Tempo di lettura: 2 minuti
Allora? Avete già lasciato perdere o ci state ancora provando? A rispettare la lista dei buoni propositi per il 2016, intendo. La facciamo un po’ tutte, questa lista: dimagrire, andare in palestra, mettere a posto i cassetti, gli armadi. Cambiare lavoro, qualcuna pure il marito. Essere più determinate, volersi bene, migliorare.
Sappiamo già come va poi a finire. Più o meno come tutti gli anni, anche se ogni tanto ci può essere qualche sorpresa.
Allargando lo sguardo, non ci farebbe male però, riflettere anche su come sarà il 2016 per noi donne. Magari anche darci dei buoni propositi per poi provare a realizzarli.
Certo, può succedere, come nel nostro privato, che non si riesca poi a fare nulla. Ma perché non provare?
Se penso a come sarà il nostro 2016 la prima risposta che mi viene è: non cambierà niente. Rimarrà tutto uguale. Una resa totale, coerente con la miriade di rapporti, relazioni e ricerche che danno delle donne in Italia una lettura che annienta ogni entusiasmo: sempre le ultime su ogni classifica che riguardi l’occupazione e la conciliazione, disastrate sull’empowerment e sulle disuguaglianze, cenerentole del focolare senza speranza, ora pure madri disperatamente infelici.
A chi viene voglia di sperare in un futuro migliore di fronte a questa catastrofe?
Eppure, non ce ne stiamo accorgendo, ma stiamo cambiando.
Un recente studio dell’Istat, pubblicato proprio a ridosso di Natale, ci spiega come sono cambiate le donne in Italia negli ultimi 10 anni. Ebbene sì, siamo cambiate. Migliorate, se proprio vogliamo dirlo. Nell’istruzione c’è stata una vera e propria “rivoluzione”, a cominciare dal sorpasso delle donne sugli uomini nelle Università e con “risultati migliori in tutti gli ordini e gradi”. Tra gli 11 e i 24 anni si è annullato il digital divide tra donne e uomini. Le ragazze tra i 15 e i 19 anni fruiscono di molte più attività culturali del tempo libero rispetto a tutta la popolazione. Le donne si informano e partecipano di più alla politica. E’ aumentata la presenza femminile nei posti decisionali, sia nelle aziende che nelle cariche pubbliche. Tra le coppie con figli tra i 3 e i 5 anni e il padre laureato diminuisce (poco) il carico di cura delle compagne.
Insomma, piccoli spiragli, cambiamenti impercettibili che ci lasciano qualche speranza, pur nella consapevolezza di una situazione generale di disparità e di disuguaglianza che non ha pari tra i paesi occidentali.
Quindi, bando al pessimismo cosmico, osiamo una lista di buoni propositi per le donne nel 2016. Che faranno la fine che sappiamo, ma prima di cambiare il mondo occorre saperlo almeno immaginare.
Ecco quindi la lista di Ladynomics, in ordine sparso e non completo (integrabile a piacere, provateci, non siate timide, sognare non costa nulla):
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