domenica 27 marzo 2016

Buona Pasqua Veg, perché non c’è festa se c’è sofferenza

Buona Pasqua Veg, perché non c’è festa se c’è sofferenza

Le immagini dei macelli sono una cosa rara da vedere in televisione. Ancor più quelli che mostrano l’uccisione dei cuccioli.
Il servizio de La Gabbia ha mostrato invece la realtà, nuda e cruda, di migliaia di agnelli, dando una possibilità di scelta consapevole a migliaia di italiani.
Il filmato choc, tratto dalle investigazioni di Animal Equality, mostra la quotidiana realtà dei macelli italiani. In particolare, nella puntata in questione, il focus è su agnelli e capretti, in quanto, nel periodo pre-pasquale, ne vengono uccisi quasi 2 milione.
Di solito io parlo di alimentazione sostenibile ecologicamente, di alimentazione sana e in grado di soddisfare il fabbisogno della popolazione in crescita, fornendo dati scientifici e numeri. Ma certe immagini, come quelle mostrate da La Gabbia, vanno dritte al cuore e colpiscono come un pugno nello stomaco.
Agnellini «a mazzi», legati insieme, a testa in giù , per le zampe anteriori, appesi per essere pesati. Agnellini che urlano nel loro sangue, spinti a forza nella parte successiva del macello. Agnellini che dovrebbero venire storditi e troppo spesso invece, la scarica di corrente elettrica data veloce e male, non fa altro che ferirli e spaventarli ancora di più, e tutto finisce solo quando la lama gli penetra il collo per sgozzarli, davanti agli occhi di quelli dietro, che a breve faranno la stessa fine.
Davanti a tutto quel dolore, quella disperazione, quella sofferenza, gli esseri Umani, con la U maiuscola, come possono nascondersi dietro a un “non lo sapevo” o “ è questione di cultura e tradizione” o “la carne di agnello è buona”?
L’animo Umano evolve, per questo abbiamo lasciato alle spalle, inorriditi, le tradizioni e le culture violente , come dar fuoco alle presunte streghe, impalare gli eretici, fare sacrifici umani. Per questo il consumo italiano di carne di agnello e di carne in generale è in diminuzione, oltre che per motivi ambientali e salutistici.
La tradizione e la cultura sono in evoluzione e anche l’empatia più sopita non può non risvegliarsi di fronte al disperato scatto della mamma impotente, che, appena partorito e ancora con il cordone ombelicale appeso, corre dietro all’uomo che brutalmente carica la sua creatura in un camion.
L’identità dell’essere umano qual è? Quella di chi riesce a infilare un coltello in gola ad un batuffolo bianco ferito e spaventato che grida come un bambino?
No. E sempre più persone se ne stanno accorgendo. Una nuova cultura più empatica, più attenta, è quella che milioni di italiani stanno assumendo, con le proprie semplici scelte quotidiane: non fare del male né a se stessi, né all’ambiente , né agli animali.
Qualcuno, di fronte all’espansione di questa nuova cultura, assume l’atteggiamento della “miglior difesa è l’attacco” (al vegano), altri si arroccano sdegnati gridando all’attentato contro l’italico mangiare, altri ancora, con aria di sufficienza, commentano come la Sagramola su Geo&Geo, superficiali slogan del tipo “vegano è moda”.
Che poi, anche fosse così, sarebbe una bella moda quella di mangiare sano, ecologico e incruento.
Quindi, sarà moda, sarà consapevolezza, sarà evoluzione, sarà empatia ma inorridire e dire NO a certe cose è Umano, come dimostra anche il conduttore, Paragone, che saluta in chiusura dicendo “a Pasqua IO non mangerò agnello”.
Io lo mangio, di zucchero o di cioccolato fondente, e vi auguro Buona Pasqua, purchè senza sofferenza.

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