venerdì 13 maggio 2016

Chi dice Stato dice Guerra








Ho smesso di cercare le motivazioni dell’odio ormai già da tanto tempo, non hanno ragioni solo stupidità. L’essere umano ha imparato la violenza nel momento in cui ha smesso di contemplare la natura. La fragranza del vento, il profumo del muschio, la delicatezza del manto di foglie appena cadute, il turbinio che si trova al di là del bosco, la sensazione di profonda armonia che si ha nell’ascoltare il picchio che smette il suo lavoro un minuto prima della pioggia. Non esiste una sola ragione per dichiarare guerra all’esistente, per violentare la terra cosi come non esiste ragione alcuna per assoggettare un essere umano ad un’altro. La guerra fa schifo, non ha distanze, non ha ripari, soluzione, confini, non ha bandiere, recinti, risposte, non ha vita, calore, argomenti, non ha niente se non vigliaccheria, oltraggio, infame morte. Oggi pomeriggio seduto sul tronco addormentato del faggio, nel sentiero che porta alla chiara sorgente, ho ascoltato il richiamo della poiana che solitaria seguiva l’ultimo raggio di un tiepido sole di novembre. Un’ultimo battito di ali ed e’ sparita nel rosso dell’orizzonte, quasi a scappare dal nero, che silenziosamente, si allungava ad avvolgere la valle. Tornato sui miei passi mi sono voltato ancora, appena un pò, a cercare l’aurora ormai scomparsa e trattenendo il respiro e i piedi ho sentito il suono del torrente che placido mi salutava. Dedicato alla nostra infinita libertà…

Olmo

Nessun commento: