lunedì 14 novembre 2016

LOBBY FARMACEUTICHE... LA SALUTE IN SECONDO PIANO!





La #medicina ufficiale NON risponde più alle esigenze della popolazione. Le lobby farmaceutiche hanno come scopo non più quello di guarire ma quello di vendere medicine.
Tale scopo viene perseguito con metodi spietati e mai nell’ interesse della gente!
Le #lobby farmaceutiche cercano di raggiungere i loro scopi condizionando anche gli studi universitari e la ricerca i cui fondi sono sempre più ridotti col gravissimo rischio che diventi solamente sponsorizzata dalle case stesse.

- Ci sono patologie, come ad esempio le Intolleranze Alimentari, che non vengono riconosciute dalla medicina ufficiale con conseguente disorientamento da parte della gente, che vaga per studi medici e ospedali, dove “non gli trovano” la malattia... e se gli trovano, non gli trovano la cura.
- Ci sono altre patologie, come il cancro, dove misteriosamente non si trova MAI la cura , e anche quando si trova non la si riconosce, anzi, la si combatte in maniera violenta.

E tutto questo a fronte di una spesa sanitaria che in Italia è pari al 9% del PIL e una spesa solamente riguardante i farmaci pari al 1,5% del PIL: denaro speso per farmaci spesso inutili e dannosi.

Queste Lobby mettono il loro profitto in primo piano, utilizzando i finanziamenti solo a favore del marketing e non della ricerca di nuove terapie. È così che hanno scoraggiato l’innovazione negli ultimi 5 decenni.
A dirlo sono i dottori Donald Luce, dell’ "University of Medicine of New Jersey", e Joel Lexchin, della "York University" di Toronto, che hanno denunciato la situazione di stallo dell’innovazione farmaceutica direttamente dalle pagine del "British Medical Journal".
Secondo i ricercatori, la maggior parte dei fondi di ricerca non viene indirizzata verso la ricerca di farmaci innovativi, ma nella pesante e costante promozione dei farmaci già esistenti, fino ad arrivare a spendere ben l’80% della spesa farmaceutica di una nazione solo per questo!
Luce e Lexchin spiegano:
“La situazione dello sviluppo di nuove molecole è rimasta ferma a 50 anni fa. Gli incentivi per lo sviluppo di farmaci sono sbagliati e hanno distorto i comportamenti all’interno del settore“.

LE CONFESSIONI DI UN VETERANO DELL'INDUSTRIA FARMACEUTICA

Gwen Olsen, una ex rappresentante di prodotti farmaceutici, sta usando la sua personale esperienza e conoscenza di addetta ai lavori per girare le carte delle case farmaceutiche e svelare alla gente l’inquietante e scoraggiante verità sull’industria altamente corrotta, disposta a sacrificare la salute e la vita dei consumatori in nome del profitto.
Gwen, vincitrice del premio per i "Diritti Umani" nel 2007, è un’attivista dedicata nel campo della salute mentale, relatrice e scrittrice impegnata nella difesa dei bambini e della salute mentale; la sua specializzazione include la promozione della cessazione in America dell’eccessiva somministrazione di farmaci a bambini e adolescenti. È difficile immaginare che questa stessa donna è stata un informatore farmaceutico di successo per più di 15 anni, lavorando per molti dei grandi produttori del settore.
“Venivamo addestrati a disinformare le persone” ha detto Gwen.

Ora in una ricerca personale e appassionata per sensibilizzare quante più persone possibile sull’inganno dell’industria farmaceutica, Gwen sottolinea le sue preoccupazioni circa l’uso sempre più diffuso di farmaci da prescrizione e gli effetti letali che questi farmaci possono avere.
“Non esiste una cosa come un farmaco sicuro”, in una video-intervista: http://goo.gl/jMvHEX - potrete sentire le sue stupefacenti rivelazioni, su "NaturalNews" che dissipano il mito delle case farmaceutiche impegnate nella "guarigione o nella cura delle malattie".

*In verità, l’industria farmaceutica è SEMPRE attiva:
- "REGOLA" la malattia,
- Ne "GESTISCE" i sintomi,
- "MANTIENE" le persone intrappolate in un ciclo letale di dipendenza chimica*.

Gwen spiega che i farmaci, in particolare i farmaci psichiatrici, sono destinati a stimolare le persone a rimanere clienti dell’industria farmaceutica.
Dopo tutto, se le case farmaceutiche sono impegnate nel promuovere la cura delle malattie, agire diversamente significherebbe tagliarsi fuori dal mercato.
“Non voglio che le persone pensino che io sia una teorica della cospirazione, perché in realtà, non c’è nessuna teoria dietro quello che sto dicendo, è tutto dimostrabile… tutto quello che sto affermando è dimostrabile ed è che l’industria farmaceutica non vuole curare le persone“.

Ha pubblicato anche un libro: "Confessioni di un Pusher di farmaci su prescrizione medica", che mette a disposizione la considerevole conoscenza di addetta ai lavori sui gravi pericoli che la menzogna e la disinformazione, nel gioco dell’industria farmaceutica, hanno messo a repentaglio vite.
Il suo libro presenta molte rivelazioni, alcune profondamente personali, su cosa lei ha scoperto e osservato nel corso della sua carriera con l’industria farmaceutica, durante la quale lei è stata incoraggiata a minimizzare gli effetti collaterali dei farmaci che vendeva quando parlava coi medici.
“Confessioni di un Pusher di farmaci su prescrizione medica” è il campanello d’allarme straordinariamente diretto e indispensabile sul fallace sistema sanitario americano, che è, a buon diritto, attualmente classificato ultimo tra quelli di 19 nazioni industrializzate in tutto il mondo!

Come il libro di Gwen rivela ai lettori, più di 180.000 persone muoiono ogni anno a causa degli effetti collaterali dei farmaci in circolazione!
“Quando un farmaco viene approvato e raggiunge la popolazione in generale, non conosciamo nemmeno il 50% degli effetti collaterali coinvolti!” spiega Gwen.
In questo panorama desolante rivestono un ruolo speciale gli psicofarmaci: la soggettività delle diagnosi psichiatriche e la mancanza di test clinici obiettivi fanno si che non sia richiesta nessuna prova medica per prescriverli.
Questo amplia notevolmente la popolazione dei potenziali pazienti, consentendo alle case farmaceutiche un vantaggio lucrativo grazie a un pubblico sempre più “malato” e “curato” con farmaci!

Ha scritto questo libro non solo da vaste esperienze personali ottenute nel corso degli anni che ha trascorso al servizio delle principali aziende farmaceutiche, ma soprattutto da un evento sconvolgente che si è verificato all’interno della sua famiglia.
La salute della nipote di Gwen, Megan Blanchard, una brillante studentessa di medicina, si deteriorò rapidamente a causa dell’insorgere della dipendenza da farmaci, astinenza, malattia mentale e depressione.
Questa dolorosa sofferenza ha portato all’infelice e tragico suicidio di Meg e Gwen ha rapidamente capito che sua nipote non era la prima a soffrire per le dolorose conseguenze da farmaci prescritti tramite ricetta medica, né tanto meno sarebbe stata l’ultima.
Nel suo libro Gwen scrive:
“E’ di compassione che Meg aveva davvero bisogno, non di più farmaci!”.
“Ci sono migliaia e migliaia di persone come lei là fuori che hanno bisogno di una voce che dica loro la verità” ha detto Gwen.
“Io voglio essere quella voce!”

La sua delusione sull’industria, la sua rabbia, per l’elevata falsità e disinformazione di cui è stata testimone all’interno della proficua alleanza tra medici e case farmaceutiche, la portò a uscire dalle vendite farmaceutiche e a perseguire una nuova vocazione: diffondere la verità.
“Sono stata usata per quel gioco, sono stata letteralmente la pedina in prima linea, danneggiando persone, involontariamente, ma ero responsabile, e ho un dovere per quello ora!” ha affermato. Ora ha fatto di quello il suo obbligo morale, o ciò che lei ha etichettato come la sua “vocazione spirituale”:
Educare gli altri su che cosa lei ha duramente imparato sull’enorme quantità di farmaci nocivi prescritti ad una popolazione di creduloni.

NOTA
Sia Gwen Olsen che Mike Adams, fondatore di "NaturalNews.com", sono stati premiati dal "CCHR" il "Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani" USA, per il loro lavoro nel campo dei Diritti Umani.

Il "Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani" raccomanda: "Informarsi attentamente, non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, richiedere accurate analisi mediche e avvalersi sempre di un medico se si decide di smettere di assumere terapie a base di psicofarmaci".
Il cittadino di ogni nazione, ha il DIRITTO di richiedere l’applicazione del consenso informato e i medici devono informare, codice di deontologia medica art. 33, 34 e 35, inoltre è possibile segnalare le reazioni avverse ai farmaci compilando l’apposito modulo:
www.agenziafarmaco.gov.it/s…/default/files/tipo_file07d6.pdf
e indirizzandolo al responsabile di Farmacovigilanza:
www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili
della propria zona, come indicato dall’ "Agenzia Italiana del Farmaco".

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