sabato 17 dicembre 2016

Il cinghiale, -maialato-, e il bosco che avanza, e,- la liberazione parziale



CORREVA L'ANNO 19'79 -,- E GLI ANNI 70 ANDAVAN/O/AÉ IN PUTRESC(I)ENZA-MA IO,NO ,-, NASCEVO
{scusate compagn* ma avevo un ghostwriter curdista incastrato nella tastiera, ora l'ho stiacciato}

Anni di rivoluzione anticapitalista trasformati in anni di piombo dalla strategia della tensione sotto la guida dei servizi segreti speciali dei presidenti (gladio e sismi) con l'aiuto dei gruppi di neofascisti riuniti con i politici apolitici della rinascita democratica da quel gran merdone di Licio Gelli, sotto il marchio di propaganda 2.

Franco Battiato batteva il tempo, visionario come sempre cantava:

....MA SPERO CHE RITORNI PRESTO L'ERA, DEL CIGHIALE BIANCO....

Franco come me era uno stupido antiquì, antilà e voleva che la rivolta arrivasse all'innominabile liberazione totale? Non credo, ma potrebbe anche essere, o anche no. Che pippa!
La sua era del cinghiale bianco richiama la consapevolezza della felicità di una vita meno civilizzata, la consapevolezza dell'armonia con la vita silvestre.
Franchino non si riferiva al cinghiale maialato come sostengono i luminari dei presidenti delle grandi associazioni dei cacciatori con la loro teoria di astrobaldo che li eleggerebbe a tutori della natura e della conoscenza del bosco. In realtà non sanno neanche da dove vengono gli animali che cacciano.

Gli anni di piombo... piombo. Piombo come piovesse, armi, oro, soldi, caccia, cemento, controllo sociale, bestie da macello, proiettili, cantieri, soldi, mafia, armi, animali, supermercati, soldi, mafia, scavi, autostrade, autogrill, mafia, stato, cave, ferrovie, allevamenti, cantieri navali, direttisima, altavelocità, case, tav, mafia, armi.

BOOM!

Il settore della caccia però è sempre stato molto importante, per la politica industriale delle nazioni.
Si, perché con la caccia si può trovare una giustificazione valida e scientifica per fare di tutto.
Con la caccia si possono anche ottenere tanti voti e posti di lavoro statali, che portano altri voti.
TUTTI LIBERI DI CACCIARE!
Chiunque se vuole può cacciare! In ogni famiglia ci deve essere il cacciatore. Presente a portare morte in tavola e a ricordare ai ribelli che c'è sempre un fucile carico dietro le tue spalle pronto a spararti se ti volti a guardare indietro.
La caccia è un diritto e per la sicurezza del cittadino deve essere promossa dallo stato in nome della libertà e della democrazia.

Tanti voti e ancora di più i profitti garantiti. Come rifornire un esercito che apparentemente non fa male a nessuno, anzi! Il girarrosto non piange. Tanti cadaveri di animali morti già puliti e pronti da buttare sul grill.
Il bosco è stato eletto a supermercato, chiunque può andare là e fare i suoi sporchi comodi.
Più di un milione e mezzo di cacciatori e vari milioni di cani da caccia sguinzagliati notte e giorno per le campagne, soprattutto nella Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna, in ordine. Ma tanti anche in Piemonte, Veneto, Lazio, Campania, Sardegna e Umbria.
Riempire le campagne di cacciatori è servito ad avere un maggior controllo del pericoloso territorio delle campagne ed a creare un tessuto sociale da bar che ha portato alle condizioni politiche ed ambientali attuali che tutti ben conosciamo.

CANI, SUINI, FAGIANI, BECCACCIE, GAZZE, COLOMBI, MILIONI DI ANIMALI ALLEVATI IN ALLEVAMENTO ED IN RISERVA PER LA CACCIA.

Da stupido idealista erroneo, pensavo alla liberazione totale quando mi è venuta in mente l'assemblea dei cattivoni in giacca e cravatta che verosimilmente si sarebbe potuta svolgere nelle stanze di un ipotetico ministero, in una dimensione parallela libera dai miei offuscanti pensieri da antisì e antisol:

« Signor ministro il paese ha bisogno di produrre armi!! Dobbiamo creare un esercito armato fino ai denti per combattere una guerra senza fine e che tenga sotto controllo il territorio. »

« Chi è il nemico da combattere signor segretario? Dobbiamo trovare un'accezione politica. »

« Quei maledetti cinghiali dell'est! »

Come fare però a convincere degli onesti cittadini ad armarsi fino ai denti? Spendere tutti gli aumenti e la tredicesima in piombo e acciaio, e tutto a loro spese?
Si crea un nuovo sport, un hobby che vada di moda. Oltre che l'auto nuova a rate e il mutuo prima casa, il giardino con il cane e il bricolage, aggiungiamo allo status quò anche il fuoristrada e l'armadietto delle armi.

I media e la politica acconsentono e raccolgono consenso e voti.
Il patto sociale è fatto. Tutti d'accordo. Anche gli ambientalisti. La caccia ora fa parte della società capitalista, istituzionalizzata con le leggi dello stato da politici, fior fior di massoni, mafiosi e fascisti.
Hanno regolamentato la caccia come sport, attività venatoria, culturale e ricreativa.
Come se sparare al bosco potesse essere paragonato a fare musica, spettacolo...cultura.

Ma a cosa sparano adesso tutti questi cacciatori? Agli alberi? No, ci vogliono anche tanti animali.
Lo stato finanzia la riproduzione degli animali e le spese strutturali. Con le tasse che paghiamo.
Tutto questo è sostenuto, tutt'ora e da oltre 40 anni, da un allevamento più o meno clandestino e istituzionalizzato nella titolarità molto spesso nobiliare di tenute di conti, duchi e marchesi.
Terre votate alla produzione agricola intensiva e alla caccia, alcune trasformate infine in riserve di caccia, aziende agricole e faunistico-venatorie, oasi di ripopolamento e loro varie sfaccettature burrocratico-leggislative.


NELLE CAMPAGNE SI ALLEVANO ANIMALI SELVATICI CHE POI VENGONO LIBERATI IN NATURA DAI CACCIATORI PER ESSERE CACCIATI E UCCISI.

Il cinghiale bianco non è un ibrido cinghiale-maiale e ne esistono a migliaia perché entrambi appartengono alla stessa specie e sottospecie. Sono tutte scrofe. E verri!
I maiali sono la versione domestica dei cinghiali, selezionata dalla convivenza con l'essere umano che li ha fatti avvicinare per secoli come spazzini e prede di caccia, trasformandoli in maiali selvatici.
Poi li ha rinchiusi e li ha selezionati geneticamente fino a creare degli animali esteticamente molto diversi, enormi, meno aggressivi, più gestibili in allevamento e con tante, tantissime mammelle.
Al di là dell'incremento della prole (nei mammiferi il numero di mammelle indica sovente il numero dei cuccioli), in caso di accoppiamento tra un cinghiale e un maiale il dna arcaico del cinghiale vince su quello manipolato e vengono fuori dei veri e propri cinghialotti.
Alcuni avranno i colori maculati, a chiazze o caratteristici della madre con dna domestico selezionatissimo e quindi molto sbiancato.
Possiamo quindi avere un cinghiale completamente bianco e grosso come un maiale large white. 300kg di potenza selvatica che corre e raspa i boschi, una ruspa a cingoli fa meno danno.

Questa invece la spiegazione dei cacciatori sui cinghiali maialati:

« ...è probabile invece che nel periodo del calore degli uni e degli altri, soprattutto nelle zone maggiormente antropizzate, non sia così complicato per le specie in oggetto (che sappiamo essere geneticamente compatibili) entrare in contatto. Era risaputo ad esempio che, anni addietro, in Val Ganzole (tanto per citare un a zona del Bolognese che conosco) e così altrove , sopravviveva presso alcune case di campagna e fattorie, la malsana abitudine di custodire e "governare" in spazi o con pasture comuni maiali , maialini di ogni genere e cinghiali ... tutti insieme e senza troppe preoccupazioni di sorta. » Non fa una piega. Buongiorno.

LIBERAZIONE PARZIALE.
In Inghilterra per fortuna Franco Battiato non se lo cagava nessuno e per disdetta c'erano quei mentegatti di punkabbestia dei Conflict che ponevano le basi dell'arcano concetto che liberazione animale deve essere anche liberazione umana e della terra. Totale.
One struggle, one fight!
Analizziamo questo arcano concetto di liberazione totale.
Liberazione degli schiavi dalla schiavitù e liberazione dei complici degli schiavisti dal fatto di essere appunto complici volenti o nolenti della schiavitù. Siamo tutti complici. Non riusciamo a poter fare la scelta primitivista a 360° che permetterebbe la liberazione totale in modo immediato. Non possiamo perchè c'è uno stato di diritto che ci vuole imprigionare e uccidere anche solo se ne parliamo.
Essere antiquì, antilà non è affatto una scelta immobilista, vuole essere propositiva.
Diciamo piuttosto che essere anti-anti è una scelta un po tanto fascista che promuove la repressione e non la liberazione di chi non la pensa come noi.
Le riflessioni sulle relazioni tra i vari antilì antilà le lascio giustamente ai filosofi, agli scrittori e a chi parla male di te e poi ti copia i comunicati, i manifesti, le poesie, i titoli dei libri. Antispecismo debolmente scopiazzato e anche molto male.
La liberazione totale non posso ridurla ad una teoria politica. Si rivolta contro il totalitarismo, cioè l'atteggiamento autoritario diffuso anche nei movimenti e nei branchi di animalisti, di voler mettere tutti sotto i propri piedi, a casa propria e a casa loro.

La liberazione totale è solo azione diretta. Liberare terra e animali.
One struggle! One fight! Liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate, liberate!
Liberate!

Fonte: Agripunk


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