PRONTO PROGETTO PER RIQUALIFICARE E RILANCIARE TENUTA CASTEL DI GUIDO (Daniele Diaco) |
Fin da ragazzo ho cercato di dare il mio contributo per un mondo migliore, aiutando le popolazioni del Terzo Mondo, lottando per i diritti umani, a favore delle donne, dei bambini, dei diversi. Però mi accorgevo che era come cercare di svuotare una piscina con lo scolapasta e che era necessario intervenire sulle cause dei problemi che, secondo me, risiedevano e risiedono non sui meccanismi economici o politici ma nella coscienza dell’uomo. Pensavo: se la coscienza umana fosse più giusta, più sensibile, fraterna, solidale, capace di condividere le necessità vitali dell’altro, tutti i problemi del mondo si risolverebbero.
Amici a Cinquestelle abbracciate la filosofia vegan, una scelta etica, una scelta salutistica, una scelta a salvaguardia dell'ambiente, d'altronde migliaia di persone del Movimento sono vegan, la compagna di Luigi Di Maio è vegan, l'ex moglie di Beppe Grillo è vegan, sono vegan i senatori Lello Ciampolillo, Enza Blundo, Carlo Martelli, i deputati Mirko Busto, Paolo Bernini, Carlo Sibilia, se il M5S prendesse ufficialmente una posizione vegana farebbe un ulteriore passo verso la salvezza di questo paese e del mondo intero!
Daniele Diaco Portavoce all'Assemblea Capitoliona.Presidente Commissione IV Ambiente, anch'esso vegano (Sono stato vegetariano per 13 anni e da un paio di anni sono diventato vegano, perchè nutro un profondo rispetto per gli animali e per tutti gli esseri senzienti. I miei interessi sono legati inoltre alle problematiche ambientali, all'alimentazione sostenibile e alla medicina naturale ed olistica) è il promotore del progetto per la riqualificazione della tenuta di castel Di Guido, (Un'amministrazione che crea un santuario-rifugio per gli animali da "allevamento" è un importantissimo precedente culturale oltre che tecnico e politico Cit. Marina Kodros). la sua presentazione sulla sua pagina:
PRONTO PROGETTO PER RIQUALIFICARE E RILANCIARE TENUTA CASTEL DI GUIDO
“Garantiremo inversione di rotta dopo anni di gestioni scriteriate”La tenuta agricola di Castel di Guido “rappresenta un patrimonio enorme e un potenziale valore aggiunto per tutto il territorio laziale. Tuttavia decenni di gestioni politiche scriteriate l’hanno ridotta, per molti versi, in condizioni disastrose sia sotto il profilo della tutela ambientale che per quanto concerne dignità e benessere degli animali. Senza dimenticare che un importante vettore di sviluppo economico si è trasformato progressivamente in un fardello. Basti pensare agli alloggi di servizio allocati a 6 euro mensili se non addirittura occupati abusivamente. Questa amministrazione ha quindi ereditato una situazione attraversata da criticità di ogni genere”, è lo scenario tracciato da Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente
“Ma non è nostra abitudine rassegnarci – garantisce - Intendiamo invertire la rotta e garantire una netta discontinuità, all’insegna di un’oculata programmazione che ci permetterà di mettere Castel di Guido a disposizione di tutti i cittadini invece che di pochi privati. Per invertire il trend, a stretto giro, trasferiremo la gestione al Dipartimento Tutela Ambientale. Si tratta di una scelta che certifica la volontà di valorizzare la tenuta in tutte le sue componenti, poiché crediamo pienamente in un solido progetto di riqualificazione”.
Diaco scandisce le tappe del programma che questa amministrazione intende perseguire. “Vogliamo mettere fine alla logica degli allevamenti intensivi e dar vita a una fattoria didattica-etica, raggiungibile e attraversabile a piedi o in bicicletta tramite un apposito percorso-natura che metta in risalto gli elementi archeologici. L’area diventerà il riferimento per la tutela e la valorizzazione delle biodiversità e accoglierà una rete di orti urbani sinergici con un ampio e variegato ventaglio di coltivazioni, incluse le colture per celiaci. Istituiremo, come in tutti i municipi, il parco canile e gattile per favorire il corretto rapporto zooantropologico e per promuovere le adozioni. Verrà creato un Santuario destinato all'accoglienza degli animali ‘da allevamento’ indesiderati e da ricollocare per restituire loro una vita serena, diritti e dignità. L’intera area diventerà in breve una meta privilegiata per tutte le scuole della regione. Non vogliamo – conclude - perdere più un istante: per Castel di Guido è scoccata l’ora del riscatto”
Cari amici del Movimento, ecco una guida semplice e pratica per una vita vegan:
Da VegFacileUn facile percorso per capire il perché, ma soprattutto il COME della scelta vegan!
Adatto a tutti 0-99 anni!
Segui il percorso passo-passo, ti guidiamo noi!
Non mangiamo animali semplicemente per non uccidere.
Il pezzo di carne o pesce nel nostro piatto o la fetta di prosciutto nel nostro panino non sono altro che i corpi di animali - esseri senzienti, come noi - uccisi dopo una vita di sofferenza in allevamento. Evitare di mangiare "carne e pesce" significa salvare quegli animali, evitare loro patimenti estremi e una morte atroce.
E' innata in noi la consapevolezza di quanto sia sbagliato fare del male e uccidere, è una questione di senso di giustizia.
Oltretutto, non ne va della nostra sopravvivenza, tutt'altro (senza carne viviamo molto meglio), si tratta solo di un'abitudine, che può essere facilmente cambiata. E dunque... cambiamola, è facile!
Chi ama gli animali non li mangia
Gli animali allevati per la macellazione non sono diversi dai cani e gatti, nella loro capacità di provare sentimenti ed emozioni. Dunque, non vi è differenza tra uccidere un cane o un maiale, un coniglio, una gallina o un gatto. Se ci fa orrore uccidere a sangue freddo un cane e poi mangiarne le carni solo per uno sfizio di gola (tanto che nella nostra società l'abbiamo reso illegale), dobbiamo capire che stroncare la vita degli animali che legalmente si possono macellare non ha nulla di diverso.
Pensiamoci, andiamo oltre le superficiali abitudini, riflettiamo sull'orrore di uccidere esseri senzienti, a qualsiasi specie essi appartengano!
Nel congedarmi vi ricordo che potete leggere, condividere e stampare il libro "I Racconti di Stefano Benni" racconti allegri, gustosi e ironici da leggere in compagnia, e a fine di ogni racconto una delicata ricetta vegan per la delizia del palato, qui di seguito uno dei racconti:
La favola della fine del mondo e Zenzero 1000 virtù
Paradiso, tratta da http://internapoli-city-2.blogspot.com/ |
La favola della fine del mondo.
-Papà, mi racconti la favola degli uomini del duemila?- Va bene, ma dopo dormi. Nel duemila gli uomini avevano un sacco di cose: I sonniferi, il campionato di calcio, le sfilate di moda, il silicone, i computer...- Anche la pizza?- Anche la pizza. Ma, malgrado possedessero tutto questo, la loro vita cominciò a peggiorare. Non sarebbe stato catastrofico, se lo avessero ammesso e si fossero comportati di conseguenza. Ma ormai erano abituati all'idea che la storia era come un'automobile, doveva essere sempre nuova e più bella, anche se non c'erano più le strade per farle andare avanti. Il clima e l'ambiente impazzirono, ma gli uomini sembravano quasi contenti di battere ogni record di caldo e di freddo. La metereologia era l'unico sport dove le prestazioni crescevano mostruosamente e nessuno chiedeva misure antidoping. Nelle città non si respirava più e l'aria fu privatizzata: I più ricchi usavano le bombole Fiat-eolo all'aria di montagna. I giovani avevano lo zainetto-standa all'alito di rockstar, mentre i più poveri si accontentavano della Pneumocentro, la bombola-risparmio che elargiva quattro respiri al minuto.L'agricoltura era sconvolta, ma gli scienziati pensavano a costruire sedani a tre stadi e maiali col manico, c'erano siccità e bibite gassate, yacht e alluvioni, club vacanze e onde anomale.- Cosa vuol dire anomalo?- Quando una cosa l'hai lasciata spadroneggiare e ingrandire fuori da ogni legge e regola, anzi ci hai pure fatto affari, e poi non riesci a torgliertela più dai coglioni, allora la chiami anomala.- Podding, il mio compagno di giochi, lui è molto colto, vive nella vecchia biblioteca, mi ha detto che nel Duemila avevano avevano soprattutto paura di tre cose: Della moviola, delle rughe in faccia e degli squatter.- Si, allora nessuno si preoccupava se le banche, o i palazzinari, o le industrie si impadronivano di intere città, radevano al suolo quartieri, rendevano inabitabile intere zone. Però se qualcuno occupava una casa vuota, si incazzavano come iene.- E' cosi che cominciarono ad andare indietro?- Esattamente. I trasporti divennero sempre più lenti e caotici. Poichè era di moda l'esoterico e il divinatorio, un giornale che si chiamava "La Repubblica", dopo i tarocchi regalò l'orario dell'Alitalia. C'era gente che prenotava un volo alla Malpensa per poter stare li tutta notte a fare lo scambio di coppie. I treni si nascondevano nei tunnel per la vergogna. Le autostrade divennero a cinque corsie, cosi rimasero vuote le tre corsie di destra per l'unica Prinz che non si vergognava ad andarci. E poi c'erano gli incendi.- E come li spegnevano?- Col fiato. Appena ne scoppiava uno grosso, cominciavano a litigare, le Regioni accusavano il ministro, il ministro accusava le Regioni, tutti e due accusavano il forte vento di scirocco, e l'esercito restava in caserma a fare la guardia al ficus del colonnello.- E avevano altri problemi?- Le atomiche esplodevano ancora ma erano deterrenti, le guerre erano intelligenti, i mercanti d'armi li chiamavano esportatori di tecnologia bellica. Solo i morti continuavano testardamente a chiamarsi morti. Dai paesi poveri i disperati cercavano di sbarcare nei paesi ricchi. Alcuni trovavano accoglienza di destra, un calcio nel culo e via, altri un'accoglienza di sinistra, un calcio nel culo e un chinotto. Perchè i paesi ricchi, ormai, avevano paura di tutto: Della zanzara africana, della borsa asiatica, dei neri non calciatori, dei bianchi non bergamaschi. E avevano inventato una parola magica: Emergenza. Emergenza ozono, emergenza incendi, emergenza mafia, emergenza immigrati. Emerganza voleva dire: "Niente paura passerà". Alla fine giunsero all'"emergenza delle emergenze", e non uscirono più di casa.- E nessuno denunciava queste cose?- Come no. C'erano i film catastrofe, i concerti di beneficenza, la pubblicità Benetton. E poi i raduni degli scienziati, al termine dei quali i partecipanti si riunivano tutti insieme e lanciavano un grido d'allarme. Era una cerimonia molto divertente, qualcuno gridava anche "gol" o faceva il verso dell'upupa, poi tornavano a casa contenti. La televisione aveva cento canali, ma dentro ci giravano sempre le stesse facce. Cosi la gente diceva: Bè, se loro sono sempre li, vuol dire che le cose non peggiorano. Magari se avessero visto un presentatore prendere fuoco, un politico travolto da un'ondata, o un gommone di profughi piombare in mezzo a un quiz, si sarebbero preoccupati. Ma le cose brutte si vedevano solo nei telegiornali, che ormai erano considerati delle favole cattive.- E poi cosa accadde?- Bè, te l'ho già raccontato. un giorno il Polo si squagliò e il mare si alzò di sette metri. Tutto sprofondò in trenta secondi di diretta e quattro spot. Restarono solo rottami galleggianti. Sull'ultima zattera un certo Ragionier Brambilla, prendeva a remate un albanese che voleva salire. Poi tutto tacque. Ci salvammo solo noi, e la vita continuò.- Insomma babbo, sono proprio fortunato a essere nato topo.- Proprio cosi, figlio. Hai studiato la lezione per domani?- Si nella storia dell'evoluzione dei topi ci sono tre grandi periodi: Quello di Neanderthal, quello di Simmenthal e quello di Emmenthal.- Bravo, sono orgoglioso di te. E adesso dormi. Buonanotte.
Da Vegan Blog:
Zenzero 1000 virtù
Il mio rimedio contro catarro, influenza e tosse malefica. Un anno fa, più o meno in questo periodo, leggendo qua e là come faccio sempre, ho tovato un libricino in edicola sui rimedi della nonna e cercando qualcosa di “alternativo” per curare le persistenti tossi, bronchiti e influenze della piccola ho trovato qualche suggerimento utile e me lo sono mixato a qualche spunto preso da informazioni via internet e dai genietti laboriosi della mia testolina. Naturalmente la mia pestifera accetta tutto da me Dunque ecco a voi.
Ingredienti:
zenzero fresco qb
malto a vostra scelta (io di miglio) qb
limoni freschi qb
Procedimento:
Ora vi spiego perché tanti qb. Bisogna pelare e centrifugare lo zenzero, misurate la quantità di succo di zenzero che avete ottenuto e aggiungete una parte uguale di succo di limone (centrifugato anche quello, così non vi trovate i pezzetti da setacciare) e una parte uguale di malto. Mettete tutto in un pentolino e portate a bollore con la fiamma al minimo. Dovete avere una consistenza simile allo sciroppo di agave, e sarà molto concentrato di sapore, molto pungente e piccante. Fate raffreddare e imbottigliate.
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