domenica 19 febbraio 2017

"Ma perchè non fate tipo fattoria didattica???"





Quante volte abbiamo sentito questa domanda... tante e tante e ancora tante, soprattutto da parte di coloro che non hanno un'idea ben chiara di cosa sia precisamente un "rifugio per animali di ogni specie".
E' una domanda, se volete, anche lecita perchè l'attività di fattoria didattica spesso è legata alla presenza di animali, quindi la presenza di animali in un rifugio ad una persona non abituata a questo tipo di realtà, può far tornare alla mente questo tipo di attività.
Però nel caso di un rifugio antispecista ci si trova al cospetto di animali liberati e quindi usciti dal circuito dello sfruttamento... in una fattoria invece gli stessi animali sono ancora considerati animali "da reddito" che stanno appunto in questa fattoria per essere ancora e purtroppo usati da quello stesso sistema dal quale qualcuno riesce ad uscire.
Vi spiegheremo perchè è fondamentalmente impossibile fare di un rifugio antispecista una fattoria didattica.
Partiamo dal principio.
Una fattoria è un'azienda agricola con una produzione di ortaggi, olio, vino, frutta ma spesso anche di carne, latte, formaggi, uova e miele.
Le aperture al pubblico con scopo dimostrativo, divulgativo, degustativo e ludico sono chiamate appunto "fattoria didattica".
In queste giornate le attività della fattoria vengono illustrate e decantate tramite piccoli laboratori, visite guidate agli ambienti lavorativi, visite agli animali e di solito si concludono con un pranzo, merenda o buffet composto dalla produzione della fattoria.
Tutto bellissimo tranne per quel che riguarda la solita "questione animale" che qui invece chiameremo "questione animali" ossia, lo scopo di far vedere gli animali della fattoria alle persone paganti o non e di farle interagire con essi è finalizzata alla promozione dei prodotti di origine animale che poi i visitatori troveranno nel buffet e allo spaccio aziendale.
Quindi lo scopo della fattoria didattica in questo caso è quello di far vedere come sono felici gli animali della fattoria, come stanno bene e come, di conseguenza, è buono il prodotto derivante da cotanta cura e dedizione.
Peccato che tutto questo si chiama sfruttamento.
Ovattato, edulcorato, ludico, felice, etico, tradizionale... chiamatelo come volete ma si tratta sempre di un animale al servizio dell'uomo.
In un rifugio invece gli animali ci abitano perchè sono riusciti in un modo o nell'altro a scampare a tutto questo e nel rifugio trovano una casa, un ambiente sicuro che li protegge e li tiene lontani da questo sistema e trovano dei compagni umani che contro questo sistema lottano ogni singolo giorno e che quindi mai si sognerebbero di chiedere loro qualcosa in cambio.
Per questo la definizione di "fattoria didattica" ci fa venire un pò l'orticaria... perchè ci rimanda ad un'idea di sfruttamento e mercificazione che non ci rappresenta affatto!
Inoltre, non siamo un'azienda agricola.
Siamo un'associazione che ha come scopo primario ridare a questo posto, l'ex allevamento, e agli animali che possono venire ad abitarlo il giusto rispetto ed una dimensione naturale, ripulita da quelle oppressioni, schiavitù e uccisioni che invece guidano il sistema che si basa sull'uso subordinato e sulla detenzione di altri individui.
Le nostre attività sono tutte finalizzate, oltre a raccogliere fondi per realizzare tutto questo, a veicolare messaggi che vanno dall'antispecismo all'autoproduzione, che parlano di come liberarsi e ribellarsi a questo stesso sistema sul quale si basano posti come allevamenti, pelliccerie e pelletterie, mattatoi, stabulari, zoo e circhi con animali, carceri, istituti psichiatrici, cie... e anche fattorie, qualora il loro scopo sia quello di perpetrare comunque questo stesso sistema che rinchiude, opprime e sopprime.
Quindi preferiamo non usare e rifiutare la definizione "fattoria didattica" perchè non c'è nulla di didattico e formativo nell'imparare come si fa il formaggio e perchè questo tipo di attività qui mai e poi mai si faranno.
La cosa che ci rende tristi è il pensare come molte persone pensino che gli animali in fattoria siano davvero felici di dare il proprio latte, le proprie uova e spesso, il proprio stesso corpo e di come queste stesse persone accettino di vedere l'animale vivo, interagire con lui, passarci del tempo insieme scambiando pure un contatto e poi accettare di mangiare una fetta di salame, una bistecca, un pezzo di pecorino o un bicchiere di latte rubati a quegli stessi animali con i quali la settimana prima qualcun altro ha interagito e ha passato del tempo insieme.
Follia? Cattiveria? Dissociazione?
Assolutamente nulla di tutto questo.
Semplicemente un diverso tipo di consapevolezza legato al mangiar sano e al concetto di ruralità, una consapevolezza di superiorità costruita e consolidata dalla società nella quale viviamo, che porta a considerare l'altro (in questo caso l'animale non umano) come qualcuno che deve vivere al servizio di qualcun altro, che deve produrre per forza qualcosa e che deve ricambiare in qualche modo il cibo, l'acqua e le cure che gli vengono date.
Tutto questo in un rifugio non esiste, si è tutti sullo stesso livello perchè esiste un altro tipo di consapevolezza ossia quella che ogni animale, umano e non umano, ha lo stesso solito insindacabile diritto ad essere libero, ad autodeterminarsi, a vivere senza temere di essere privato dei propri figli, uova, latte o della propria stessa vita.
Per tutti questi motivi, non possiamo essere una "fattoria didattica" come è comunemente e generalmente concepita.
Possiamo essere però quello che siamo.
Un luogo dove discutere di uguaglianza, di libertà e di liberazione.
Un luogo dove conoscere coloro che sono riusciti a liberarsi e dove instaurare con loro un nuovo rapporto, ascoltando quello che questi individui hanno da dirci.
Un luogo dove imparare a far germogliare un seme, che sia il seme di una pianta buona per noi, di un fiore buono per l'ape o di un frutto buono per altri animali.
Oppure un seme di nuova consapevolezza che possa germogliare nelle menti e nei cuori di chi ci viene a trovare.
Quindi possiamo rispondere alla domanda iniziale, "ma perchè non fate la fattoria didattica?" con l'unica risposta possibile:
perchè non siamo una fattoria ma siamo un rifugio antispecista per animali di ogni specie.




















Fonte: Agripunk

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