sabato 3 giugno 2017

Riscaldamento globale: gli animali sono in pericolo, e anche noi



Ben note sono ormai le principali cause del riscaldamento globale, così come gli effetti: sappiamo a esempio che il cambiamento climatico non si limita a far innalzare le temperature in tutto il mondo, ma anche il livello del mare, innesca processi di deseritificazione, aumenta l’acidità degli oceani, e può rendere più violenti quei fenomeni atmosferici come uragani e tempeste.

Una conseguenza forse meno conosciuta riguarda gli effetti di questi cambiamenti per le specie selvatiche.





La sopravvivenza degli animali dipende infatti da alcuni fattori fondamentali come temperatura, cibo e habitat, minacciati direttamente dal surriscaldamento del nostro pianeta.
Animali senza casa


© shuttertsock

Si parla spesso dell’inarrestabile scioglimento dei poli: questo fenomeno riduce il terreno di caccia degli orsi polari, portandoli lentamente a morire di fame.

Ma innalzamento delle temperature significa pericolo anche per molte specie acquatiche. Non solo trote e salmoni, che hanno bisogno di vivere in acque molto fredde: di recente la rivista Nature ha lanciato l’allarme sulla più grande barriera corallina del mondo, che ha subito danni senza precedenti e rischia di sparire per sempre a causa del surriscaldamento globale, con drammatiche conseguenze per tutti i pesci e gli organismi acquatici che vi risiedono.
Animali senza cibo


© enciclopedino.it

L’effetto serra sta mettendo a rischio molte specie migratorie: al loro arrivo gli uccelli non trovano da mangiare, perché gli insetti, i semi e le piante dei quali si nutrono non ci sono più. Gli inverni troppo caldi inoltre rovinano le riserve di cibo che alcuni animali (come la ghiandaia) utilizzano per superare l’inverno.

Più in generale gli animali selvatici, privati delle loro risorse abituali dall’innalzamento delle temperature e spinti dalla fame, potrebbero arrivare nelle zone urbane in cerca di cibo, con conseguenze potenzialmente molto pericolose.
Animali senza cuccioli


© TheSun.co.uk

Secondo la National Wildlife Federation, negli Stati Uniti la siccità causata dal riscaldamento globale potrebbe inaridire la quasi totalità delle zone umide al centro della nazione. Se ciò accadesse, sarebbe un enorme minaccia alla riproduzione di oche, papere e tutte quelle specie migratorie che lì crescono i propri cuccioli. Anche in acqua le prospettive non sono migliori: alterazioni della salinità e del livello delle acque potrebbero far sparire i nascondigli che le specie acquatiche utilizzano per proteggere i piccoli.

Purtroppo, ancora una volta, i primi a pagare le conseguenze del nostro comportamento sono gli animali. Ma questo non deve farci pensare che il problema non ci riguardi: tutto ciò che accade alla terra e ad ogni suo singolo abitante ha delle conseguenze anche su di noi.

«Il mondo nel suo complesso non è adeguatamente preparato a gestire la gamma di questioni emergenti dallo spostamento delle specie attraverso i confini locali, nazionali e internazionali.»
Nathalie Pettorelli, Zoological Society of London

«Nessuno sarà escluso dalle conseguenze del cambiamento climatico.»
Rajendra Pachauri, Presidente del gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico

Ognuno di noi può svolgere un ruolo cruciale nella lotta al cambiamento climatico, per esempio limitando gli sprechi e prediligendo le fonti rinnovabili. Ma al primo posto dovremmo mettere la nostra alimentazione: a livello mondiale la prima causa del riscaldamento globale sono proprio gli allevamenti.


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