venerdì 30 marzo 2018

Anarchia e violenza (La "foto" del mese)

 
 

Ho notato, da alcune settimane, una foto doppia (questa) che circola molto in rete a livello virale (presa da un sito americano) e mi sono chiesto se veramente le persone, quando parlano di anarchismo, abbiano le idee chiare sull'argomento. Non è necessario definirsi anarchiche o anarchici per forza, si può benissimo farne a meno. Liberi pensatori, ribelli o pacifisti, solidali o generosi, rivoluzionari, avanguardie, i termini sono infiniti, basta avere un pò di fantasia. Ho l'impressione che si guardi al pensiero anarchico, spesso, in modo molto romantico e distorto. L'immagine parla da sè; Vi sono gli anarchic# buoni (immagine superiore) e le anarchic# cattiv# (immagine inferiore). Ora, l'immagine può anche averla prodotta un pubblicitario, intendiamoci, magari appassionato di campagna o campeggio, ma, la patente da anarchico non la può dare nessun@ e la foto è decisamente fuori luogo, per non dire insultante. Malatesta disse: "Chi sono io per dire chi è, e chi non è, anarchico?", riferendosi all'attentato del Teatro Diana di Milano nel marzo del 21 (fatto da alcuni anarchici), un locale frequentato dall'alta borghesia milanese, dai fascisti e dal famigerato questore Gasti (il boia di milano in quegli anni aveva un appartamento sopra il teatro). Morirono 21 persone. Appena dopo l'esplosione, una squadra d'azione fascista, che si trovava a poche centinaia di metri, decise un'immediata rappresaglia, lanciando bombe contro la sede del giornale socialista Avanti, e dando alle fiamme la redazione del giornale anarchico Umanità Nova (erano mesi in cui i fascisti sparavano e buttavano bombe quotidianamente). Perchè Malatesta disse questa frase? Perchè non condivideva affatto la metodologia impiegata (l'attentato) anzi la chiamò "deplorevole" ma, non poteva permettersi di dire che non erano anarchici. Inoltre, solo 4 mesi dopo, scrisse anche:
"Gli anarchici sono contro la violenza. È cosa nota. L’idea centrale dell’anarchismo è l’eliminazione della violenza dalla vita sociale; è l’organizzazione dei rapporti sociali fondati sulla libera volontà dei singoli, senza l’intervento del gendarme. Perciò siamo nemici del capitalismo che costringe, appoggiandosi sulla protezione dei gendarmi, i lavoratori a lasciarsi sfruttare dai possessori dei mezzi di produzione. Perciò siamo nemici dello Stato che è l’organizzazione coercitiva per antonomasia, cioè violenta. Lo schiavo, quindi, è sempre in istato di legittima difesa e quindi la sua violenza contro il padrone, contro l’oppressore, è sempre moralmente giustificabile. La violenza è giustificabile solo quando è necessaria per difendere se stessi e gli altri contro la violenza dello Stato".
Quindi, così come non si può affermare che l'immagine superiore ritragga dei non anarchic# (perchè "frikkettoni" o pacifisti o altro) così non lo si può fare per l'immagine inferiore. Forse sarebbe opportuno "studiare" l'anarchismo nella storia e magari si arriverebbe a concludere, personalmente, che il pensiero anarchico non è proprio nelle corde di tutt# o nelle proprie. “L'anarchista non termine che non riconosciamo-Bakunin-”, può non approvare, non condividere ma, assolutamente, non da lezioni di anarchismo a nessun@. Concludendo: l'immagine superiore ritrae probabilmente anarchic# e l'immagine inferiore ritrae probabilmente anarchic#. Ma chi sono io per dire chi è e chi non è anarchic@, giusto?. Queste foto non aiutano la comprensione dell'anarchismo, ne fanno solo un'operetta (delegittimandolo a farsa), dove l'anarchismo è visto o come pacifismo new-age o al contrario come caos violento fine a se stesso. Se da una parte non vi è "verità", cioè, non sono pacifisti new-age ma contadini, la stessa certezza la si ha per l'altra: cioè, non sono caos violento fine a stesso, ma ribelli che lottano contro l'oppressione e lo sfruttamento da parte degli Stati. Visto che sta foto girà da un pò e crea solo confusione, citerei ancora una volta Malatesta e la sua idea di “pacifismo”:
"Io non sono un pacifista. Io lotto, come facciamo tutti, per il trionfo della pace e della fraternità fra tutti gli esseri umani: ma non ignoro che il disarmo non potrà essere realizzato se non attraverso il mutuo consenso e quindi fintanto che vi saranno uomini pronti a violare la libertà altrui si impone a questi ultimi la difesa se non vogliono essere eternamente battuti; so pure che l'attacco è spesso, se non il solo, il più efficace mezzo per difendersi".
Il motivo per cui cito sempre Malatesta? Potrei farlo con altre pensator# dell'anarchismo (sono centinaia) ma, visto che è il più conosciuto, citato e quindi inflazionato ma soprattutto portato a esempio di anarchia non "violenta", moderata, allora è giusto controbattere con lo stesso "strumento". Poi mi chiedevo: perchè la coppia in alto è uomo e donna? E tutt# gli altri che non fanno parte della famiglia tradizionale? Non sono anarchic#?. Siamo alla barzelletta. L'anarchia non la si può incasellare, se no diventerebbe un partito politico con i suoi statuti e dirigenze, programmi dei leader e linee guida istituzionali. Bisogna rassegnarsi, il pensiero anarchico non può essere assoggettato, etichettato a una persona o all'altra, a un gruppo o all'altro ma è filosofia di lotta, nella persona e nel gruppo. Una lotta energica contro le discriminazioni (tutte) e le oppressioni del vivente, e i metodi per combatterle sono molteplici quanto gli individui su questa terra, fermo restando, nella condivisione di intenti: l'eliminazione cioè della vera violenza, quindi lo Stato, le nazioni, le frontiere, i muri, le prigioni, le gabbie. Non siamo nè buoni nè cattivi, siamo anarchic#, così come "Non siamo nè democratici nè dittatoriali, ma anarchic#".
Sempre Malatesta: <"Anarchia vuol dire non-violenza, non-dominio, non-imposizione per forza della volontà di uno o di più su quella di altri. È solo mediante l'armonizzazione degli interessi, mediante la cooperazione volontaria, con l'amore, il rispetto, la reciproca tolleranza, è solo colla persuasione, l'esempio, il contagio e il vantaggio mutuo della benevolenza che può e deve trionfare l'anarchia, cioè una società di fratelli liberamente solidali, che assicuri a tutti la massima libertà , il massimo sviluppo, il massimo benessere possibili. Vi sono certamente altri uomini, altri partiti, altre scuole tanto sinceramente devoti al bene generale quanto possono esserlo i migliori tra noi. Ma ciò che distingue gli anarchici da tutti gli altri è appunto l'orrore della violenza, il desiderio e il proposito di eliminare la violenza, cioè la forza materiale, dalle competenze tra gli uomini. Si potrebbe dire perciò che l'idea specifica che distingue gli anarchici è l'abolizione del gendarme, l'esclusione dai fattori sociali della regola imposta mediante la forza, brutale, legale o illegale che sia. Ma allora, si potrà domandare, perché nella lotta attuale, contro le istituzioni politico-sociali, che giudicano oppressive, gli anarchici hanno predicato e praticato, e predicano e praticano, quando possono, l'uso dei mezzi violenti che pur sono in evidente contraddizione coi fini loro? E questo al punto che, in certi momenti, molti avversari in buona fede han creduto, e tutti quelli in mala fede han finto di credere, che il carattere specifico dell'anarchismo fosse proprio la violenza? La domanda può sembrare imbarazzante, ma vi si può rispondere in poche parole: Perché due vivano in pace bisogna che tutti e due vogliano la pace; ché se uno dei due si ostina a volere colla forza obbligare l'altro a lavorare per lui e a servirlo, l'altro se vuol conservare dignità di uomo e non essere ridotto alla più abbietta schiavitù, malgrado tutto il suo amore per la pace e il buon accordo, sarà ben obbligato a resistere alla forza con mezzi adeguati">.
Siamo schegge, solo schegge. Rami rotti, erba marcia di rugiada.
Facciamo si la guerra, ma alla guerra.
Olmo Vallisnera

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