martedì 22 maggio 2018

Migliaia di No Tav in corteo: da 30 anni dalla parte della ragione!


A COSA SERVE VERAMENTE IL TAV TORINO-LIONE? Va tra l’altro appuntato che negli ultimi anni pure i francesi hanno ribadito che per loro costruire il Tav non è una priorità, concetto ribadito anche dal nuovo presidente Macron che ha affermato che la Francia si è presa «una pausa di riflessione» sul progetto. Che senso ha quindi l’ostinazione che continuano a mostrare tutti i governi italiani? La verità è che la costruzione di questa inutile grande opera è diventata da tempo una questione non economica ma politica, e più precisamente indirizzata a ribadire il dominio del governo sui territori. Non costruire l’opera significherebbe automaticamente dare ragione al movimento no-tav che da 25 anni resiste contro la sua costruzione, e questo non è ammissibile. Lo disse pochi anni fa senza giri di parole il Pubblico Ministero Marcello Maddalena in uno dei tanti processi celebrati contro i no-tav: «Il danno grave per il paese è il rischio della libera determinazione della pubblica autorità che sarebbe in crisi. Perché lì è il rischio per l’istituto democratico, ed è lì che ovviamente anche se il governo la ritiene inutile c’è una questione più forte, perché significherebbe rinunciare al principio di democrazia e quindi l’opera deve andare avanti a costo di impiegare l’esercito per farla andare avanti».


Migliaia di No Tav in corteo: da 30 anni dalla parte della ragione!

15.000 No Tav in corteo con un messaggio chiaro: né qui né altrove, né ora né mai!

Un lungo serpentone No Tav si è snodato per le strade della bassa Valle di Susa – da Rosta ad Avigliana - per ribadire la forza delle ragioni che da ormai 30 anni oppongono questa valle e la sua popolazione al progetto dell’alta velocità. Una manifestazione partecipata e composita, in cui spiccava la presenza dei tanti comitati locali che negli anni si sono moltiplicati tra i comuni valsusini, così come la voce delle diverse lotte territoriali che da un capo all’altro dell’Italia si oppongono a un sistema di grandi opere inutili e dannose: dai No Tav del Terzo Valico, ai No Muos (che in contemporanea scendevano in piazza a Ragusa per una manifestazione regionale), ai No Tap arrivati dal Salento. Tante le bandiere palestinesi che sventolavano in mezzo a quelle col treno crociato, così come i messaggi di solidarietà con la lotta del popolo curdo e la rivoluzione della Siria del Nord.

Mentre la questione delle grandi opere torna ad affacciarsi nel calderone del dibattito politico del venturo governo giallo-verde, il movimento No Tav ha riaffermato con grande serenità e determinazione lo spirito che l’ha sempre guidato in questa lotta: non ci sono governi amici e il movimento continuerà sulla sua strada, portando avanti questa battaglia con le pratiche che gli appartengono, senza alcuna delega.



Tanti gli interventi che si sono alternati dal palco allestito nella piazza di arrivo del corteo, ad Avigliana. Tra questi quello dei No Tav – Terzo Valico, che hanno sottolineato come la lotta contro il sistema delle grandi opere sia una sola da Nord a Sud e che il voltafaccia pentastellato su questo tratto dell’alta velocità sarà una ragione in più per proseguire l’opposizione con ancora più determinazione. Nella piazza di arrivo è stata anche ricordata la lotta contro il sistema delle frontiere (che proprio nelle ultime ore ha fatto una nuova vittima al confine italo-francese), in una Valle che da sempre nella propria battaglia riconosce quella per la libertà di movimento e la libera circolazione delle persone.

Una bella giornata di lotta, con tante voci e un messaggio chiaro: battersi contro il Tav significa difendere non solo la Valle di Susa ma il futuro di tutte e tutti, perché ogni euro buttato in opere inutili e dannose è denaro pubblico sottratto alle vere priorità del paese!

Fonte: Infoaut

Nessun commento: