mercoledì 23 maggio 2018

USCIRE DALLA DIPENDENZA ALIMENTARE




Liberazione totale

Per ogni vita, per la liberazione
ci dedichiamo a portare la libertà
per tutti quelli ridotti in schiavitù

Strappati la benda dagli occhi
dimentica tutto ciò che pensavi di conoscere una volta
dopo 10.000 anni a raccontare bugie
dedicati a diffondere la verità
orgogliosi di questa strada che percorriamo
in difesa della terra

Lottando così le parole degli inascoltati 
possono finalmente essere ascoltate
ora è il momento di agire per la libertà
e per una giustizia meritata

Combatti per la vita
prendi posizione
per la verità e la compassione
non c'è tempo per aspettare il cambiamento
mostra dedizione
attraverso le tue parole e le tue azioni
insieme possiamo porre fine alla sofferenza

Liberazione totale
liberazione totale

Distruggi la gerarchia
non credere all'autorità
lotta per la sostenibilità
le risorse si stanno esaurendo
tristi perché non siamo liberi
gli oppressori agiscono per avidità

Compassione e uguaglianza
sono entrambi necessari
respingiamo i miti che ci hanno insegnato a credere
è tempo di deprogrammare noi stessi
domande, stereotipi e tradizioni

Non seguire dio né padroni
guarda alla radice del razzismo, 
del sessismo, dello specismo
e vedrai
è stato tutto inventato per tenerci separati

Abbattere le barriere
siamo tutti schiavi
abbattere le barriere
siamo tutti schiavi

Liberazione totale

xTrue Naturex

Notte...


USCIRE DALLA DIPENDENZA ALIMENTARE

L’atto di mangiare è il nostro primo apprendimento: abbiamo appena messo il naso su questo pianeta che subito la mamma ci attacca al seno invitandoci ad assaporare il cibo.
E chi non vi si dedica e col dovuto entusiasmo è spronato a impegnarsi affinché non corra il rischio di morire d’inedia.
Eppure lo spettro della fame non esiste più nei paesi industrializzati.
Al suo posto incombe invece il pericolo dell’obesità.
Le statistiche mediche segnalano con urgenza i danni conseguenti alla sovralimentazione.
Tuttavia nessuno si preoccupa delle patologie legate all’abuso alimentare.
Siamo così convinti della necessità di mangiare più volte al giorno che non riusciamo nemmeno a immaginare cosa potrebbe succedere se le fonti alimentari fossero diverse e i bambini potessero scegliere spontaneamente le modalità nutritive congeniali al loro organismo.
Un mondo migliore presuppone la conoscenza di soluzioni alternative alla bulimia, all’anoressia e all’obesità che ammalano il nostro stile di vita.
Molte ricerche dimostrano che la vitalità e la luce sono i requisiti indispensabili per vivere in buona salute.
Tutti gli alimenti, infatti, possiedono un potere nutrizionale proporzionale alle radiazioni luminose che contengono (Il codice della luce).
Ci sono persone che hanno cambiato il proprio metabolismo e possono alimentarsi esclusivamente di energia (www.breatharianworld.com).
Queste persone non hanno bisogno di mangiare per vivere.
Esistono bambini nati da mamme che si nutrono grazie a una vibrazione luminosa e interiore (PFW 2016 conference).
Questi bambini hanno potuto scegliere quando e cosa mangiare, senza dipendere dal cibo per la loro sopravvivenza.
Andiamo incontro a un mondo dove la sopraffazione legata al piacere del gusto sarà sostituita dalla cooperazione e dal rispetto per tutte le creature.
Un mondo in cui l’empatia, la creatività e l’ascolto di sé modelleranno un sapere nuovo.
E, anche se questa civiltà ci appare ancora lontana e poco credibile, il cambiamento si sta già delineando.
Impercettibilmente, ma inesorabilmente.
La sofferenza psicologica e fisica conseguente alla sovralimentazione diventa ogni giorno più evidente e sempre più persone scelgono la via della consapevolezza e del cambiamento, nonostante il bombardamento mediatico agito dagli interessi economici.
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Una pericolosa bulimia sociale ci rende vittime di una fame insaziabile
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Esiste un mostro invisibile che stimola nella psiche il bisogno di mangiare in continuazione, intrecciando le necessità affettive con le dipendenze alimentari fino a renderle indistinguibili.
Il primo passo per spingere i bambini a consumare ogni genere di dolcetti, merendine, snack, rompidigiuno, spuntini, stuzzichini… è mescolare le cure materne con il piacere dell’oralità.
Quasi tutti i cuccioli della specie umana nei primi mesi di vita sentono il bisogno di portare il dito in bocca o succhiare una tettarella di gomma.
Questo gesto comune e apparentemente innocente segnala una patologia.
I piccoli dell’uomo imparano molto presto a scambiare il cibo con l’affetto.
Per loro l’amore della mamma passa attraverso l’assunzione degli alimenti e questa sovrapposizione struttura una confusione tra il nutrimento affettivo e l’atto di portare qualcosa alla bocca.
Gli psicologi la chiamano fase orale e spiegano che soltanto dal suo superamento può prendere forma la maturità.
La crescita, infatti, passa attraverso la capacità di riconoscere all’altro una propria autonomia senza per questo aver bisogno di ingoiarlo.
A causa dei ritmi frenetici necessari alla sopravvivenza, sempre più spesso le madri della nostra specie si concedono il piacere di coccolare i figli solo durante il momento del pasto.
Questo trasforma l’atto di mangiare in una ricerca di affetto.
Dalla mescolanza tra cibo e intimità prende forma la dipendenza che sta ammalando l’umanità e distruggendo il pianeta.
Si struttura nei primi anni di vita e si mantiene viva grazie al bombardamento pubblicitario indispensabile a raggiungere gli standard di mercato.
Per liberarsi da questa patologia è necessario affrontare le crisi di astinenza che accompagnano l’uscita dalla dipendenza, seguendo un percorso progressivo capace di separare l’amore dalla necessità di sentire lo stomaco pieno.
Solo così può prendere forma una cultura libera dalle bugie dell’economia e dal bisogno compulsivo di sollecitare il senso del gusto.
La fase orale segnala la dipendenza più insidiosa che ci sia.
Si sviluppa nel rapporto intimo che ogni bambino vive con la mamma e si snoda attraverso un percorso di sollecitazioni pubblicitarie, di medicine, di merendine, di ricette e di tradizioni gastronomiche… dando forma a una dipendenza celata dietro la convinzione che mangiare sia indispensabile per vivere.
Di contro:

agli innamorati passa l’appetito perché il coinvolgimento affettivo basta da solo ad appagare il bisogno nutrirsi

i creativi si dimenticano di mangiare

e tutti quelli che sono immersi in un’attività appagante non sentono i sintomi della fame
Alimentarsi da fonti alternative significa cambiare il proprio stile di vita e permettersi il benessere grazie alle scelte di ogni giorno.
Vuol dire trascorrere del tempo all’aria aperta, dare valore al corpo, imparare ad ascoltare il proprio mondo interiore, riconoscere la connessione che unisce tutte le creature viventi a un ecosistema prezioso per la sopravvivenza.
Conduce a scoprire l’importanza di ogni vita.
Senza gerarchie, senza possesso e senza crudeltà.

Un mondo nuovo ha bisogno di una cultura nuova, capace di aprirsi all’energia invisibile che permea la creazione, fino ad accogliere ogni diversità.
Per superare la fase orale è necessario abbandonare l’egocentrismo dell’infanzia e incamminarsi lungo la strada che conduce alla maturità.
Sostituendo il bisogno di portare tutto alla bocca con il piacere della scoperta, della conoscenza e della reciprocità.
È un percorso di crescita interiore che ognuno deve affrontare dentro di sé, trasformando il narcisismo e l’onnipotenza dell’infanzia per incontrare l’amore.
Quello vero.
Fatto di consapevolezza, di comprensione, di rispetto, di empatia e di solidarietà.
Solo allora la cooperazione prenderà il posto della predazione e la condivisione sostituirà la violenza che sta distruggendo la nostra civiltà.
Un mondo migliore nasce dal valore che sappiamo riconoscere alla vita.
A ogni vita.
Nessuna esclusa.
Perché il valore che diamo alla vita è quello che intimamente riconosciamo a noi stessi.
Carla Sale Musio

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