sabato 9 giugno 2018

C'E' SEMPRE SOFFERENZA DIETRO UN BICCHIERE DI LATTE!


"Ama il prossimo tuo come te stesso" 
Già...la legge di Dio. Inchiodata tre volte nel legno.


Élisée Reclus (1830-1905)
e' stato il più importante studioso, a livello mondiale, delle mappe geografiche. Viaggiò dall'Algeria agli Stati Uniti d'America, dal Canada al Brasile, Uruguay, Argentina e Cile. E poi Egitto, Congo, Messico. Disegnò e costruì le mappe che per decenni divennero punto di riferimento. Lui stesso scrisse: " Viaggiando nel mondo ho imparato il rispetto per tutti gli animali, nessuno escluso. Il rispetto non può essere visto solo in funzione umana, non sarebbe rispetto ma utilitarismo". Tra i massimi esponenti dell'anarchismo internazionale della seconda metà dell'800. Esiliato e oppresso per decenni dallo Stato e dalla chiesa francese, rivendicò ogni singolo pensiero in direzione della libertà di tutt#. Ancora oggi le sue parole sono macigni...


C'E' SEMPRE SOFFERENZA DIETRO UN BICCHIERE DI LATTE!

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Vitellini colpiti ripetutamente con calci in testa, le mucche prese a forconate sulle mammelle, botte continue, inutili, senza la minima giustificazione. Violenza, abbrutimento e basta.
Sadici, depravati cui viene concessa la libertà di sfogarsi sugli animali nel delirio degli allevamenti intensivi.
Come saranno questi personaggi col volto oscurato fuori di lì? Saranno amorevoli papà che cullano con delicatezza il loro bambino, mentre fino a poco prima prendevano a calci un altro cucciolo?

Possiamo raccontarci tutte le storie che vogliamo, d'altra parte il nostro cervello da migliaia di anni è abituato a rimuovere, gli occhi a girarsi altrove, le orecchie ad ottundere le urla.
Possiamo dirci che è inevitabile, che è sempre stato così.
Possiamo imbavagliare la nostra coscienza e chiuderla in una stanza buia con la stessa violenza che questi criminali esercitano ogni giorno sulle mucche, sui vitelli, su tutti gli altri animali d'allevamento. Sì, possiamo accodarci alla vasta schiera di chi riempie carrelli dei supermercati senza chiedersi cosa compra, e che diventa complice facendo finta di non sapere!

Ma non è vero che non possiamo fare niente!
Non è vero che tutto questo è ineluttabile.
Questo lo dobbiamo sapere, se non facciamo niente è perchè non vogliamo fare niente! Se sappiamo, se abbiamo capito e ancora non muoviamo un passo, allora anche noi siamo colpevoli, come quei pazzi depravati che prendono a calci in testa un vitello.

Certo, non tutti i lavoratori degli allevamenti sono sadici, ma non è così strano che proprio questa gente impazzisca in questo modo: una volta che si accetta di considerare gli animali come macchine di produzione (le mucche), o come scarti (i vitellini che le mucche devono partorire per poter produrre latte, ma che poi non servono a nulla se non come produttori di "carne bianca"), una volta che si accetta la sofferenza e la violenza inflitta a questi animali, non è difficile fare il passo in più che porta a godere di questa sofferenza, anzichè restarne indifferenti, come accade per la maggior parte degli allevatori.

E non è il caso di essere così ipocriti da condannare questa violenza gratuita - le botte agli animali imprigionati - e gridare allo scandalo per queste manifestazioni di sadismo, e accettare invece tutto il resto: la prigionia, la sofferenza emotiva della madre e del figlio separati alla nascita, la sofferenza fisica di animali sfruttati all'estremo e poi uccisi in un macello.

Questi "operai" meritano sanzioni più dure, perchè la responsabilità è individuale, certo, ma rimane tutto il resto, è illusorio pensare di regolamentare, di rendere presentabile un sistema da cui sopraffazione e violenza sono imprescindibili.
Non esistono casi di produzione di latte senza uccisione, perché la mucca per dare latte deve per forza partorire, e il latte che produce serve a nutrire il suo vitello. Quindi, se anche avessimo la possibilità di adottare una mucca incinta solo per salvarla, il suo latte va a suo figlio, e non a noi, e poi i due animali vanno mantenuti vita natural durante, fino alla loro morte naturale (e nessuno dei due produrrà latte, ovviamente).
In tutti i casi "normali", invece, anche di allevamento familiare, il vitello viene venduto per essere macellato, e la mucca stessa viene macellata quando non serve più - e per produrre latte deve essere ingravidata ogni anno.

Quindi, non esiste NESSUN caso realistico in cui si possa produrre latte per il consumo umano senza uccidere animali. D'altra parte, consumare latte da adulti, e latte di un'altra specie, è pazzia! Il latte è fatto per i cuccioli, ogni specie deve bere solo il proprio latte! L'uomo in natura, è l'unico mammifero che beve latte "non suo".

Contro tutto questo orrore possiamo invece fare una cosa semplicissima. Smettere, rifiutarsi di bere latte animale, di consumare yogurt, formaggi, burro, e utilizzare invece latti, yogurt e altro 100% vegetali (ce ne sono così tanti oggi in commercio... e sono anche molto più salutari).
Non è una scelta individuale per chiamarsi fuori o per farsi bella la coscienza. E' l'unica strategia efficace, la prima cosa che ogni persona che prova orrore di fronte a tutto questo deve fare!

GUARDA IL VIDEO: goo.gl/pbMPK7
L'indagine sotto copertura, girata da un Attivista di Mercy For Animals in un caseificio dell'Ohio -USA- rivela la sconvolgente crudeltà su vitelli e mucche. Il video è stato girato tra aprile e maggio 2010. - Immagini forti -

Grazie a AgireOra Network

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