sabato 7 luglio 2018

ERIS di Stefano Benni

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e bimbo
Chi non insegna ai propri figli con amore, non può essere un genitore.
Vento ribelle


Il bastone e la carota

Ci racconteranno
sempre menzogne
con le loro facce
sorridenti e riciclate
occhi vuoti sputtanati
vigliacchi
ci faranno ingoiare
sempre i loro scacchi


In mezzo alla strada
si sente gracchiare
in un giorno d'autunno
l'appello a votare
eserciti di zombie vengono avanti
ormai rassegnati
avete dimenticato uno per uno
i morti ammazzati?

Piazza Fontana, piazza della loggia
appartamenti bloccati
bombe sui treni, gas sui bambini
siepi falciate
vola aereo e poi plana con 81 corpi
con le teste mozzate
avete dimenticato uno per uno
i morti ammazzati?

Bella l'italia
dei senza memoria
italia a 24 carati
di bei personaggi abbronzati
occhi artificiali sondano
la nostra storia
avete dimenticato uno per uno
i morti ammazzati?

Maestri sognatori legati a letti bianchi
come i lampioni
ragazze picchiate
a sbarre inchiodate
appese su corde
rubate ai barboni
meraviglie bruciate
e quasi mai amate

In manicomi anneriti
con pareti slavate
pareti ripiene
di presidenti accusati
presidenti padroni
della tortura abusate
avete dimenticato uno per uno
i morti ammazzati?

Libertà a rate
inginocchiata ad altari
altari profondi che
cancellano gli urli
ascolteremo sirene
da scogli avari
attratti da mostri
coi vestiti da bulli

Lanceremo testardi
come sassolini di stagno
pugni alzati senza paura
di finire accoppati
onde accennate
risaliranno il castagno
avete dimenticato uno per uno
i morti ammazzati?

Bello il paese
senza una scoria
caldo, accogliente
con la camicia di forza
tutti sereni a fare
pupazzi di gloria
in quello siam bravi
siamo i migliori a memoria

Costruttori, politici
architetti perfetti
infami soldati
picchian solo i reietti
pinocchi ardimentosi
per non far ricordare
l'immondizia
che ci fanno ingoiare



ERIS di Stefano Benni

Scena. Lo studio di una psicologa. Entrano padre madre e una bambina pallida con l’aria impaurita.

Dottoressa - Buongiorno. Mi avete già accennato al telefono del vostro problema. Volete spiegarmelo meglio?
Padre - È presto detto: nostra figlia è subnormale
Madre - Caro, non partire in quarta e lascia parlare me. Mia figlia ha un grosso handicap.
Dottoressa - E cioè?
Madre - Non riesce a odiare. È del tutto priva della necessaria e moderna capacità di rancore e astio, capisce?
Padre - È menomata, Mai uno scatto di rabbia, un insulto, un fake, i suoi compagni di classe la evitano...oppure la bullizzano…e lei? Non reagisce, non li odia, anzi dice che le fanno compassione
Dottoressa - Fatemi capire. L’odio è un sentimento umano spesso inevitabile, ciò che è grave è lo spreco dell’odio, il rancore verso chi non vi ha fatto nulla di male. Forse la piccola non ha veri motivi per odiare
Madre - Dottoressa, ma le sembra normale di questi tempi non odiare a tempo pieno? Noi le facciamo vedere la televisione, i discorsi dei politici, la spingiamo a leggere i giornali, la incitiamo a usare internet….Niente, lei non odia nessuno...e non solo i migranti, i rom, i negri, i maltesi, i messicani, i centri sociali, quelli sono capaci tutti…
Madre - Non odia le sue compagne di scuola che la prendono in giro perché sono più eleganti di lei, non odia il suo ex-ragazzo che la mena perché non vuole fare i video porno sul cellulare, non odia il professore di matematica che la vuole bocciare e quando il padre è venuto a difenderla e ha cercato di strangolarlo, lei si è messa a piangere e poco mancava che difendesse il docente…
Madre- Non odia le sue compagne di scuola che la prendono in giro perché sono più eleganti di lei, non odia il suo ex-ragazzo che la mena perché non vuole fare i video porno sul cellulare, non odia il professore di matematica che la vuole bocciare e quando il padre è venuto a difenderla e ha cercato di strangolarlo, lei si è messa a piangere e poco mancava che difendesse il docente…
Padre - Quel professore, fa propaganda islamica per una setta chiamata al-gebra. E la piccola subisce. Dove andrà a finire una così? Che strada può fare nella vita?
Madre - Pensi che gioca con le bambole e non con la carabina a aria compressa che le abbiamo regalato a Natale
Padre - Entra nel mio account dove insulto persone di sedici paesi e ci mette faccine e gattini…va curata, dottoressa.
Madre - Speravo che diventasse rappresentante di classe per chiedere di armare i bidelli, macché, non ha avuto un solo voto
Dottoressa- Posso far parlare la bambina?
Padre - Va bene ma niente domande buoniste, ipocrite, e sostituzioniste.
Madre - Noi vogliamo solo una figlia al passo coi tempi, piena del rancore necessario per fare strada nella vita ...
Dottoressa - Bene piccola. Allora come ti chiami?
Bambina - Eris
Dottoressa - Che bel nome…dunque, ti riconosci in quel che hanno detto i tuoi genitori
Eris - Non saprei
Dottoressa - Insomma, è vero che non odi nessuno? Neanche un rancorino, un’inimicizia, qualcuno a cui vorresti fare del male?
Eris - Beh, c’è il mio compagno di banco che mi tira le orecchie
Dottoressa - E avresti voglia di reagire?
Eris - Sì, qualche volta mi succede
Il padre e la madre la guardano interessati
Dottoressa - E cosa fai?
Eris - Io le tiro a lui e poi ci mettiamo a ridere
Dottoressa - Quindi non lo odi?
Eris - Perché dovrei? Siamo pari…
Padre - Come perché dovresti...è un maledetto marocchino
Eris - Papà, è di Barletta
Madre - E la professoressa di geografia che ti ha appena dato cinque?
Eris - Ma ha detto che posso rimediare
Padre - Che figlia di merda ...altroché rimediare, quella la butto dalla finestra. E quello che ti tira le orecchie, lo rimanderei a casa sua, in Africa
Eris - Papà, Barletta non è in Africa
Madre - Lo vedi che la geografia la sai?
Padre - Lo vedi che sei malata?
La bambina si accartoccia su sé stessa e inizia a tremare
Dottoressa - Calma calma. Certo, è un caso raro in questi tempi, un blocco emozionale a-misico, con difficoltà della produzione di endorancorina e buonismo cronico...la chiamano anche sindrome di Dumbo…ma ne usciremo facilmente. Eris, rispondimi con sincerità. Che sentimenti provi nei confronti dei tuoi genitori?
Eris - Posso dire?
Dottoressa - Prego
Eris - Li odio con tutte le mie forze. Mi stanno rovinando la vita. Spero che la professoressa di geografia accoltelli papà e che mamma venga scippata da un nano rumeno
La dottoressa sorride e spalanca le braccia
-Lo vedete? Vostra figlia è del tutto normale…diventerà una stimata carogna e avrà grandi successi
Padre - Non sono proprio convinto…
Madre - Lei crede che possiamo sperare?
Dottoressa - Se vi va bene, potrebbe anche ammazzarvi entro pochi anni. E adesso pagatemi. Sono trecento euro in nero.

I genitori escono sbattendo la porta. Eris li segue, con uno strano sorriso sulle labbra.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.
Vento Ribelle

Si dice: ripartire dal popolo, ripartire dai territori, ripartire dal basso. Ma in basso oggi in Italia trovi sono cultura di destra. Provate a entrare in un bar, a infilarvi in una discussione, e invocare sostegno, solidarietà per chi scappa dalla guerra e dalla fame. Figuriamoci. Il meglio che vi può capitare è che qualcuno si alzi e dica: “il profugo, portatelo a casa tua”. Casa tua, casa loro, casa mia. Alziamo muri perimetrali, mettiamoci una pistola sul comodino. Difendiamoci con le armi tra i denti. Questa è l’aria che tira nel Paese. Ed è così che muore una democrazia. Mica da un giorno all’altro: giorno per giorno. Un pezzo alla volta, anche votare diventa un fastidio. Figuriamoci discutere. Ragionare. Provare a capire. Troppa fatica. Troppo cervello. I concetti sono semplici. O stai con noi o con loro.Decidi in fretta che poi alziamo un muro e ti lasciamo fuori.
Antonio Menna

Nessun commento: