domenica 15 luglio 2018

MOSTRI DA SPIAGGIA di Stefano Benni

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Adesso che a Monfalcone 76 bambini stranieri non potranno frequentare le elementari e quindi apprendere nozioni di cultura italiana, mi sento molto più tranquillo per il futuro di questo paese. È esattamente quel che ci vuole: creare sacche di esclusi stranieri, che non hanno nemmeno accesso alla cultura del paese in cui vivono e nel quale prenderanno un giorno la residenza. E così il salvinismo a chilometro zero fa trionfare l’encefalogramma piatto della visione politica dei nostri giorni, pronti per la prossima guerra civile. Creare incidenti, è questo lo scopo di questi primi mesi di malgoverno, la security della nave alla rada, col pericoloso carico di ben 67 persone, manda mail segrete al ministro dell’interno, il quale parla inopinatamente di ammutinamento. Gli armatori fanno sapere che ci sono state tensioni ma nessun ammutinamento e, soprattutto, nessuna violenza; ma al nostro bastano i titoli dei giornali lecchini di questo paese per gridare al reato, vuole vedere stranieri in manette, sostituendosi in un sol colpo alla polizia e alla legge. Ma tanto agli elettori che gli frega della legge, del bilanciamento controllato delle cariche, tanto cercato dai costituzionalisti del dopoguerra perché mai più avvenisse la pestilenza fascista che diede luogo a tante sofferenze in questo paese. Agli elettori interessa raccontare di aver difeso la costituzione più bella del mondo, oggi calpestata quotidianamente dai bulli nutriti a Nutella e Canale 5, i degni modelli della cultura italiana.


MOSTRI DA SPIAGGIA di Stefano Benni

Anche l’estate porta i suoi mostri, alcuni simpatici, altri nocivi. Ne forniamo qui un primo elenco. Specifichiamo che queste creature non si trovano negli stabilimenti balneari, né nelle spiaggette private, ma quasi esclusivamente nelle spiagge libere.

L’INDECISO
Creatura che verso le nove di mattina entra in acqua con cautela, bagnandosi fino alle cosce. Subito si volta verso i suoi parenti ed esclama: "Brr è gelida” anche se l’acqua è calda come un brodo da tortellini. Quindi avanza un centimetro alla volta, e sembra sempre sul punto di buttarsi. Ma a mezzogiorno è arrivata tutt’al più a metà pancia. Resta così, a mollo e immobile, finché il sole tramonta e arriva veramente il freddo. Allora qualcuno per pietà gli mette un asciugamano sulle spalle e verso le sette, dopo dieci ore di indecisa fissità l'accompagna a riva. È rarissimo che si butti, a meno che non incontri la creatura qui sotto descritta.

LO STRONZO SPINGITORE
Adulto o bambino che ha come maggior divertimento nella vita buttare in acqua con una spinta l’indeciso, oppure spruzzare chiunque non abbia voglia di bagnarsi, o prendere in braccio qualcuno e lanciarlo in acqua tra grandi sghignazzate. A volte agisce da solo, a volte in branco. L’unico rimedio è legarlo a un’ancora.

L’OMBRELLONATORE
Tra tutti gli svaghi della spiaggia, questa creatura ne ama uno soltanto. Piantare uno o più ombrelloni. Conficca succhielli, trapana, scava come un cane da tartufi, ammucchia gigantesche pietre, tira corde e elastici, finché non è riuscito a creare una fungaia di almeno tre ombrelloni, che controlla ogni mezz’ora orientandoli e rafforzandoli. È abbastanza innocuo a meno che non tiri vento forte. Allora si incazza perché le raffiche impediscono il suo hobby. Passa ore a martellare pali fino al centro della terra, a creare trincee di sabbia, a bestemmiare quando la sua tendopoli vola via. Intanto ripete alla famiglia la famosa frase: "Io lo faccio per voi”. E mentre tutti i bagnanti si adattano a stare al sole, lui combatte contro un maestrale a forza otto, finché l’ombrellone non lo centra nei coglioni e finalmente si calma.

IL GONFIATORE
Onesto padre di famiglia che incautamente ha portato, per gonfiare il canottino del figlio, una meravigliosa pompa verticale Speedair. Appena ha gonfiato il natante, alza gli occhi e impallidisce. Una intera fila di padri senza più fiato e bambini piangenti sono in fila chiedendo il favore di gonfiargli coccodrilli, delfini, materassi matrimoniali, salvagenti a papero, canoe e persino gomme di bicicletta. Sudato e ansante, essendo di buon cuore, lavora tutto il giorno come una bestia e non ha neanche il tempo per fare un bagno. Se siete un gonfiatore, pompate di nascosto o verranno anche dalle spiagge vicine.

LE TERRIBILI TRIBÙ
Arrivano in gruppi dalle venti alle cinquanta persone. Sono carichi di masserizie come una carovana del deserto perché devono montare l’accampamento più grande della spiaggia. Per prima cosa innalzano una dozzina di ombrelloni, togliendo l’ombra a quasi tutti i vicini. Sopra gli ombrelloni montano una gigantesca tenda militare da cinquanta metri quadrati, e sistemano un intero reparto Ikea di sedie e tavolini. Nei pressi erigono alcune cabine e tende minori sotto cui radunano dai dieci ai venti frigoriferi portatili, a volte un grill, a volte un forno da pizza trasportato mattone per mattone. Inoltre hanno sempre un tendalino a parte dove parcheggiare la nonna e una cuccia per il cane. Talvolta nonna e cane si scambiano il posto. Le tribù si dividono in due categorie: i Penniconi e i Cromagnon. I primi dopo aver montato l’ambaradan si addormentano tutti insieme, a eccezione di due o tre bambini. Intanto il sole gira, l’ombra si sposta e alla sera si svegliano orribilmente ustionati.
I Cromagnon li conoscete tutti. Montato l’accampamento, tirano fuori i tapper con la pasta fredda e la parmigiana di melanzane. Poi birre, polli, panini, frittate, macro cotolette, cibo sufficiente a sfamare un paese africano. Raramente i Cromagnon vanno a fare il bagno, perché hanno paura che mentre sono in acqua qualcuno si mangi il resto. Verso le sette, il capo o la capa della tribù, estrae da una cassaforte quattro angurie grosse come navi spaziali. Vengono divorate in pochi istanti. È il segno della ritirata, i Cromagnon iniziano a smontare e verso mezzanotte vanno a farsi una spaghettata a casa.

TO BE CONTINUED...

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Kotiomkin
Questa fissa di Salvini di voler chiudere a tutti i costi i porti è un filino sospetta.
Non sarà mica che i 49 milioni rubati sono nascosti lì?
(Aleandro Bartolini)

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