domenica 22 luglio 2018

Stelle marine: Non strappatele al mare per le vostre foto!


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Le terribili tribù
Arrivano in gruppi dalle venti alle cinquanta persone. Sono carichi di masserizie come una carovana del deserto perché devono montare l’ accampamento più grande della spiaggia. Per prima cosa innalzano una dozzina di ombrelloni, togliendo l’ombra a quasi tutti i vicini. Sopra gli ombrelloni montano una gigantesca tenda militare da cinquanta metri quadrati, e sistemano un intero reparto Ikea di sedie e tavolini. Nei pressi erigono alcune cabine e tende minori sotto cui radunano dai dieci ai venti frigoriferi portatili, a volte un grill, a volte un forno da pizza trasportato mattone per mattone. Inoltre hanno sempre un tendalino a parte dove parcheggiare la nonna e una cuccia per il cane. Talvolta nonna e cane si scambiano il posto. Le tribù si dividono in due categorie : i Penniconi e i Cromagnon. I primi dopo aver montato l’ambaradan si addormentano tutti insieme, a eccezione di due o tre bambini. Intanto il sole gira, l’ombra si sposta e alla sera si svegliano orribilmente ustionati.
I Cromagnon li conoscete tutti. Montato l’accampamento, tirano fuori i tapper con la pasta fredda e la parmigiana di melanzane. Poi birre, polli, panini, frittate, macrocotolette, cibo sufficiente a sfamare un paese africano. Raramente i Cromagnon vanno a fare il bagno, perché hanno paura che mentre sono in acqua qualcuno si mangi il resto. Verso le sette, il capo o la capa della tribù, estrae da una cassaforte quattro angurie grosse come navi spaziali. Vengono divorate in pochi istanti. È il segno della ritirata, i Cromagnon iniziano a smontare e verso mezzanotte vanno a farsi una spaghettata a casa.

Stelle marine: Non strappatele al mare per le vostre foto!

L’articolo di oggi, amici di Life è particolare e più che di un articolo vero e proprio si tratta di un monito che speriamo possa avere la massima diffusione.

Abbiamo deciso, infatti, di scrivere poche ma importantissime righe per informare quante più persone possibili delle conseguenze gravissime causate molto spesso dalla mancanza di informazione della gente e non certo da cattiveria gratuita.

A tutti noi sarà capitato prima o poi di imbattersi in una stella marina o quantomeno in fotografie di posti bellissimi in cui i turisti fanno a gara per mostrare le stelle dai colori più brillanti o per scattare selfie con stelle marine addosso senza sapere che con quel gesto stanno letteralmente condannando a morte un animale marino che purtroppo non è in grado di difendersi in alcun modo.

Tutti coloro che pensano che buttare nuovamente le stelle in acqua sia la giusta soluzione purtroppo sbagliano ma vediamo di capire il perchè:

il loro nome scientifico è Phylum Echinodermi della classe degli Asteroidei ( questo per la loro tipica forma). Questi animali hanno una struttura molto semplice costituita da un anello centrale dal quale poi si diramano le braccia il cui numero può variare da 5 fino a 20 a seconda della specie ed a questo riguardo dovete sapere che ne esistono circa 1500 tipologie di forme e colori diversi dal rosso, al viola, al giallo passando per l’azzurro ed il bianco.

Lungo le braccia delle stelle di mare sono situati i pedicelli ambulacrali che sono gli organi che sporgono all’esterno come una ventosa e permettono alle stelle di mare sia di ancorarsi saldamente agli scogli che di camminare ed anche di aprire con una forza inimmaginabile anche le conchiglie più chiuse delle quali sono ghiotte insieme ai ricci di mare. Lo scheletro , invece, è formato da ossicini calcarei.



Hanno una vita bentonica ossia legata ai fondali marini e non amano la luce ragion per cui si trovano spesso ad alte profondità o nascoste dietro rocce e cespugli.La loro “pelle” non è predisposta al contatto con le nostr mani ruvide, calde e sporche e sarebbe bene evitare il contatto a prescindere. Questi animali hanno sono rivestiti da un filtro chiamato madreporite che permette loro di inglobare e nello stesso tempo espellere l’acqua dal loro corpo. Quando noi le tiriamo via dal mare per abbellire le nostre foto e per qualche like in più andiamo a danneggiare questo filtro che protegge la pelle ed il contatto con l’aria può purtroppo creare al loro interno una bolla d’aria che una volta prodottasi porterà alla morte la stella marina anche nel caso in cui voi la riponiate subito in acqua.



In poche parole le andrete a provocare un embolo e non fatevi ingannare dal fatto che la stella in acqua continui a muoversi perchè la sua morte potrà avvenire lentamente ma inarrestabilmente anche dopo uno o due giorni.

Se proprio non resistete , ma credeteci che sarebbe meglio evitare del tutto, ricordate di fare foto sempre a pelo d’acqua, senza prenderle in mano fuori dal mare e lasciarle ancora peggio su scogli o sulla sabbia





MA RIPETIAMO CHE UNA FOTO NON PUO’ VALERE LA VITA DI UN ESSERE VIVENTE BELLO O BRUTTO CHE SIA E TANTOMENO DI UNA STELLA DELLA NATURA!!



Aiutateci a diffondere questa informazione tra i vostri amici e tra i più piccoli perchè ci rendiamo conto che la maggior parte della gente non sa di “uccidere” per uno sciocco e crudele divertimento.

Le stelle lasciamole in cielo e nel mare e con noi portiamo solo il ricordo della magia del loro splendore!


L'immagine può contenere: uccello, oceano, spazio all'aperto, acqua e natura

Quante volte, quando un animale prigioniero riesce a liberarsi, i detrattori delle liberazioni prevendono una morte di fame e di stenti per i fuggitivi?

Lui è 492, fenicottero rosa latitante da 10 anni. 
Nato in uno zoo africano e successivamente deportato in Kansas, è riuscito a fuggire e a far perdere le sue tracce per diverso tempo. 
Tra i bird watcher è diventato una sorta di leggenda: è stato visto in Louisiana, Wisconsin e ora anche in Texas.

Riconoscibile dalla targhetta applicata a una zampa con il numero 492, è stato sempre avvistato assieme a un altro fenicottero rosa, anch' egli evaso da una struttura nello Yucatan, la sua targhetta riporta la sigla 'Hdnr'.

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