sabato 21 luglio 2018

In Africa Stanno Costruendo La Grande Muraglia Verde: Un 'muro' Di Alberi Per Salvare Il Pianeta



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(Lettera di un bambino mai nato)

Mi chiamavo Abayomi, avevo solo 4 anni.

Sono morto ieri, affogato nella indifferenza del vostro Mar Mediterraneo.
Non avevo colpe, solo la speranza di un futuro migliore. Non avevo colpe, se non quella di essere nato dalla parte sbagliata del mondo. Sono stato concepito in Senegal, durante una violenza sessuale. Per questo mia mamma ha deciso di scappare via, cercando l’Europa e un futuro decente. Un futuro senza sangue, senza fame, senza sete, senza povertà.

Sono “cresciuto” nel “ghetto di Alì” a Sabha, uno dei tanti lager in Libia. Ci hanno rinchiusi lì per mesi, ammassati come neanche le bestie. Violentavano e picchiavano mia madre. Poi la picchiavano e la violentavano. Chissà, forse avrei anche avuto un fratellino, così.

Siamo stati per mesi imprigionati nella sporcizia, nel caldo e nella puzza. Un puzza assurda, che non credo esista da nessuna altra parte nel mondo.
Le persone cattive che ci tenevano prigionieri ogni tanto minacciavano al telefono la nonna, rimasta a “casa”, per avere tanti soldi per farci finalmente partire. Altrimenti ci avrebbero fatto morire lì. Ci avrebbero fatto morire così.

Alla fine, una notte, siamo riusciti a partire.
La mamma piangeva e non capivo perché. Siamo saliti su una barca e ho capito il perché.
Siamo rimasti lì per giorni, in balia del mare, ammassati come neanche le bestie. Senza fiato, lentamente uccisi dal sole, dall’afa e dalle onde. Una puzza assurda, ancora più assurda di quella di Sabha.

Poi un giorno ci siamo tuffati. Anzi, ci hanno fatto tuffare in acqua perché su un’altra nave – più bella della nostra – degli uomini cattivi volevano riportarci in Libia. Allora mia mamma ha detto NO!, non esiste! In quell’inferno non torniamo!
Ci hanno fatto tuffare a calci. E poi sono andati via.
Sono rimasto tante ore così, nell’acqua, abbracciato a mia mamma.
Poi siamo andati giù, perché non ce la facevamo più a resistere.

Mi chiamavo Abayomi, avevo solo 4 anni. Sono morto così. Nella indifferenza e nell’odio del vostro egoismo.

—-
* dedico questo mio scritto a tutti i morti nel mediterraneo. E a tutte le anime belle che non si arrendono e combattono la deriva razzista di questo Governo.
Fabrizio Delprete


In Africa Stanno Costruendo La Grande Muraglia Verde: Un 'muro' Di Alberi Per Salvare Il Pianeta

La prima grande muraglia costruita dall'uomo, quella cinese, sorse per ragioni militari. La nuova grande muraglia che l'uomo sta costruendo ha tutte altre ambizioni.

La Grande Muraglia Verde sarà addirittura più lunga dell'originale in mattoni ed è in realtà un progetto di riforestazione dell'Africa Centrale, che taglia trasversalmente il centro del continente ed è volto a fermare l'avanzata dei deserti.

L'idea di creare un "muro verde" di alberi al confine sud del deserto del Sahara con lo scopo di arginare la sua avanzata risale in realtà alla metà del secolo scorso, proposta la prima volta dall'attivista inglese Richard St. Barbe Baker.

Ma è solo negli anni duemila che il progetto ha preso corpo, attraverso il dialogo di vari organismi internazionali e locali, le istituzioni dei numerosi paesi coinvolti nel progetto e enti di ogni tipo.

Il muro, infatti, una volta completato, attraverserà ben 11 paesi diversi, sarà lungo ottomila chilometri e largo undici.

immagine: Great Green Wall/Facebook

Dal 2007 il muro ha preso a camminare, costeggiando di acacie i confini del deserto, piante scelte per la loro particolare resistenza al clima arido.

Ma la tutela dell'ambiente non è il solo scopo dell'iniziativa e forse neanche il più importante. Infatti, l'avanzata della Grande Muraglia Verde sta creando migliaia di posti di lavoro in tutte le regioni che attraversa. Il suo vero scopo è riqualificare quelle zone e rimetterle in piedi economicamente.

Infatti, da un lato le terre ritornano rigogliose, dall'altro le persone vengono direttamente impiegate nei lavori di riforestazione.

La "costruzione" della Grande Muraglia Verde è uno di quei segnali che fanno ben sperare per il futuro dell'Africa e del mondo tutto.

immagine: Great Green Wall/Facebook

Fonte: Curioctopus


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Buon 71esimo compleanno ad un grande uomo, musicista e vegano!
"Io non mangio carne perché la carne trasmette brutte qualità, come la paura, la rabbia, ansia, aggressività, ecc.. 
I vegetali ci vengono offerti pacificamente dalla terra quando sono maturi, così da permettere una sublime e pacifica consapevolezza di pensiero"

(Carlos Santana) 

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