sabato 18 agosto 2018

No, è Bruxelles che ha ucciso a Genova, Benetton è solo uno scherano. Ecco la storia


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La maggior parte di quelli che oggi desiderano la nazionalizzazione di ogni cosa, ieri accusavano la malagestione cronica della pubblica amministrazione ed invocavano la serietà e l'efficienza della gestione privata. Hanno dimenticato velocemente quando volevano le manette per questi dipendenti pubblici assenteisti e fannulloni, timbracartellini a tradimento! Dall'ipocrisia pare che non se ne esca. La verità molto scomoda è che non c'è alcuna differenza tra pubblico e privato, fintanto che la finalità è sempre l'arricchimento di pochi ai danni dei molti. Con lo Stato ci guadagna sempre un piccolo gruppo di persone, con il privato idem. Là è il governo di turno con i suoi amici impresari e consulenti strapagati, qua è un CdA. In ogni caso siamo sempre noi a pagare, anche con la vita! Anarchia unica via (e se ancora non sapete bene cos'è, informatevi, è gratis).
Paolo Schicchi


No, è Bruxelles che ha ucciso a Genova, Benetton è solo uno scherano. Ecco la storia

DI PAOLO BARNARD

Perché il ponte Morandi era in mano ai Benetton?

Risposte:

“Il 7 febbraio 1992, veniva firmato il Trattato di Maastricht, che entrerà in vigore l’anno successivo, nel 1993. Il ’93 è l’anno in cui il governo Ciampi istituisce il Comitato Permanente di Consulenza Globale e di Garanzia per le Privatizzazioni; sempre in quell’anno gli accordi del ministro dell’industria Paolo Savona* con il Commissario europeo alla concorrenza Karel Van Miert e quelli del ministro degli Esteri Beniamino Andreatta con Van Miert, impegnano l’Italia a fare la messa in piega alle aziende di Stato perché divengano appetibili per gli investitori privati”.

“A partire dal governo Ciampi del ‘93, come si è detto, le tappe furono serrate: 1) i già citati accordi Italia-Van Miert, che stipulavano la ricapitalizzazione della siderurgia italiana a patto che la si privatizzasse, e l’azzeramento del debito delle aziende di Stato per lo stesso fine, cioè la svendita ai privati. 2) 1997-2000, il grande salto nella svendita dei beni pubblici col centrosinistra, che stabilisce il record europeo delle privatizzazioni (ENI, S. Paolo Torino, Banco di Napoli, SEAT, Telecom, INA, IMI, IRI con SME, Alitalia, ENEL, Comit, Autostradeecc.)”.

“L’Italia doveva farsi la messa in piega, svendersi cioè ai capitali privati, pena l’esclusione dall’euro, come stipulato nero su bianco dagli accordi del Comitato Permanente di Consulenza Globale e di Garanzia per le Privatizzazioni di Ciampi e celebrato poi dal Libro Bianco delle privatizzazioni di Vincenzo Visco”.

E’ così che il ponte Morandi finì poi nelle mani di uno scherano speculatore privato e con termini di concessione scandalosi ma pienamente approvati da Bruxelles nel suo furore d’imporre le privatizzazioni all’Italia che ambiva ad entrare nell’Eurozona.

Da allora:

Lo Stato italiano perse ogni possibilità di tutelare l’Interesse Pubblico nella maggioranza degli snodi di sopravvivenza vitali dei suoi cittadini. E qui trovate i veri colpevoli di questa strage, perché…

… è compito dello Stato vigilare in prima istanza, e CON SPESA SOVRANA, sui propri figli e se esso abdica a queste prerogative, la prima colpa di catastrofi come questa è sua, e in particolare della forza sovranazionale che gli impose quella ignobile abdicazione. Infatti…

… i Benetton sono entità speculative private, e quando gli speculatori sono lasciati liberi di agire da uno Stato evirato, non puoi né devi aspettarti alcun riguardo per le vite umane. Gli speculatori privati sono bestie da millenni, e tali rimarranno in eterno. Gli Stati moderni nacquero proprio per controllarli, ma per farlo devono rimanere SOVRANI. Noi fummo evirati quel 7 febbraio 1992. Quindi ripeto con forza…

…se lo Stato mette nelle mani di speculatori privati gli snodi di sopravvivenza vitali dei suoi cittadini – come la Sanità o le Infrastrutture essenziali – ma sa di non aver più i mezzi sovrani per COSTRINGERLI all’INTERESSE PUBBLICO esso è scientemente complice della loro immoralità da profitto, e quindi è il primo colpevole dei conseguenti drammi. Ma…

… lo è ancor più lo strapotere a Bruxelles che ve lo costrinse. E allora chi ha uno straccio di morale non si nasconda dietro ai cavilli di certa stampa: la responsabilità materiale e morale per i (tantissimi) morti che sono seguiti a quella CRIMINALE ESAUTORAZIONE di uno Stato sovrano sono solo di chi la volle in Europa, e dei ‘padri’ italiani dell’euro.

* Paolo Savona a quei tempi fervido architetto del “privato è meglio, lo Stato non spenda”, nonché membro dell’Aspen Institute assieme a John Elkann, Mario Monti, Emma Marcegaglia, Giulio Tremonti, Enrico Letta, Romano Prodi, Giuliano Amato, Corrado Passera, et al.

(I virgolettati sono tratti dal volume Il Più Grande Crimine, Paolo Barnard, 65 note bibliografiche, MABED Ed. 28 agosto 2013, Amazon Media EU S.à r.l.)


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Sabato 18 agosto alle ore 11 alla Fiera del Mare si terranno i funerali delle 39 vittime del Ponte Morandi.

A prescindere dai colori politici, il popolo genovese non dovrebbe accettare di far partecipare ai funerali le cariche dello Stato.

È responsabilità dello Stato, comune, provincia, regione che sia, garantire l’ incolumità dei propri cittadini, poi le colpe del crollo le emanerà la magistratura, ma lo Stato deve garantire la nostra sicurezza. 
Non è avvenuto nell’alluvione del 2011 dove sono morte 6 donne, di cui due bambine, non è avvenuto nel 2014, dove c’è stata un’altra morte.

Non è avvenuto martedì dove a morire sono stati in 39, numero destinato a salire, purtroppo.

Genova è stata sempre lasciata sola, prima a pulire il suo fango, a ripristinare i propri negozi, a raschiare i muri dei propri box, ora verrà lasciata sola al suo traffico, ai suoi tir per il porto, all’aumento dei prezzi nei supermercati dovuti dal fatto che sarà una città difficilmente raggiungibile.

A Genova di cemento si muore e lo Stato è assente.
Che rimanga assente anche sabato, quando Genova avrà, ancora una volta, non per colpa propria, il suo funerale.

Se ne stiano nei loro uffici Mattarella, Salvini, Di Maio, Renzi, Toti, Berlusconi e Meloni, sindaco e assessori, senza alcuna distinzione di partito, tutti, passati e presenti.

Non vengano qua a fare passerelle e interviste. Invece di cercare voti stiano nei loro palazzi, a cercare le case per i 400 e passa sfollati e vadano a controllare ad uno ad uno fiumi e ponti per fare in modo che Genova non pianga un’altra volta ancora.

Quando arriveranno, sulle loro belle auto, con i loro portaborse, con la scorta e tutto il teatrino ipocrita che si portano dietro, facciamo muro, no non di cemento armato scadente, ma muro alla genovese, fatto di pietra, uno abbracciato all’altro dandogli le spalle, in silenzio, a dare l’ultimo saluto e stringerci intorno alle loro famiglie.

Un muro silenzioso, a proteggere la nostra martoriata città dallo stato italiano, che tanto ha ricevuto dalla nostra storia millenaria, ma che ha saputo restituirci, con la sua incuria, solo morte e dolore.

Lasciateci piangere i figli di Genova da soli.

Condividete per favore!

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