lunedì 21 gennaio 2019

La magnificienza dell’albero


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I bambini sono degli enigmi luminosi.
(Daniel Pennac)


La magnificienza dell’albero

L’albero più di ogni altra creatura contribuisce al mantenimento della vita sulla terra. Distrattamente guardiamo un albero e raramente apprezziamo la sua bellezza e la sua immensa importanza biologica. Bello, maestoso, benefico. Le sue radici abbracciano la terra in un connubio inseparabile; la sua forza sfida gli uragani; dai suoi rami, come mani protese verso il cielo, sgorgano foglie multiformi che fremono alla carezza del vento e catturano i raggi cosmici e solari; paziente accoglie nidi di uccelli e folle passeggere di volatili. Lo stormire delle fronde, dalle mille forme e differenti colori, giocano col vento in un delicato concerto sinfonico; all’ombra della sua chioma uomini e animali trovano riparo e sollievo. Quando a primavera si orna di fiori è come una sposa nel giorno delle nozze e i suoi frutti sono dono sublime per il banchetto degli invitati alla mensa della vita.

L’albero è molto più di un’opera monumentale di pietra, è una vera e propria cattedrale vivente, capace di trasportare a decine di metri di distanza, dalle radici all’ultima foglia, la sua linfa vitale. Senza l’albero e i suoi fratelli arbusti, indispensabili per il rinnovamento dell’ossigeno della nostra atmosfera, non ci sarebbe vita sul pianeta. Tutto vive solo in virtù delle piante, tutta la vita dipende dell’universo vegetale dal quale si nutrono gli animali erbivori e dei quali, purtroppo, si nutrono gli animali carnivori. L’albero vive anche senza l’uomo, ma l’uomo senza l’albero non potrebbe vivere. Il carbonio atmosferico è in gran parte assorbito dalle piante, principalmente dalle loro foglie, e dalle alghe degli oceani. In cambio sprigionano ossigeno, generosamente gratuitamente, per purificare la nostra atmosfera.

Noi pensiamo, l’albero percepisce; noi abbiamo vista binoculare, l’albero ha visione sferica. L’albero si nutre, dorme, comunica, addirittura con specie diverse. Significativo in tal senso fu l’episodio riportato da Renzo Boschera nel suo libro “I poteri esoterici degli animali e delle piante”, Ed. Arcana. Racconta che sotto un vecchio salice si davano appuntamento tutti i giorni alle ore 15, sia d’inverno che d’estate, una ventina di gatti. In certi momenti sembrava che tra gli animali e la pianta ci fosse un dialogo, uno scambio di informazioni secondo codici paranormali. Però il proprietario decise di abbattere la pianta per utilizzare il terreno in modo differente. Sembra che la pianta, avendo percepito la volontà del contadino, chiese aiuto ai suoi amici gatti che si organizzarono per impedire il fitocidio. E quando l’uomo munito di accetta arrivò davanti al salice, trovò una scena del tutto inaspettata: i gatti si erano messi in cerchio intorno alla pianta manifestando i loro propositi bellicosi. Alcuni avevano il pelo teso, la schiena inarcata e sbuffavano minacciosamente; altri emettevano miagolii acuti, come se volessero lanciare un grido di guerra.

L’uomo cercò di scansare i gatti e di alzare l’accetta, ma dovette darsela a gambe. E altri due tentativi andarono ancora peggio. Quando l’uomo desistette dal suo proposito e pensò solo di potare l’albero i gatti scomparvero lasciando campo libero all’iniziativa incruenta dell’uomo. Ma a causa della richiesta di terreni da adibire a monocolture e a pascoli per animali, e alla richiesta sempre più pressante di legname, oltre all’insana, criminale tendenza degli incendi boschivi, la terra è sempre più spoglia di foreste, boschi e vegetazione, e questo causa devastanti fenomeni come uragani, cicloni, terremoti, smottamenti di terreni, valanghe, inondazioni, siccità, erosione, scomparsa dell’humus ecc. Una enorme quantità di perturbazioni atmosferiche sono dovute al flagello del disboscamento.

Con le tremende attrezzature moderne a lame rotanti i boscaioli in pochi minuti recidono un gigante secolare della foresta per la cui esistenza si sono associati gli elementi primari dell’universo (terra, acqua, aria e sole) per dar vita a quest’opera d’arte, che l’essere umano non ha ancora imparato ad apprezzare, a rispettare, a guardare con gratitudine. Verrà il tempo in cui abbattere un albero, senza giustificato motivo, sarà considerato un reato contro la vita.


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"La felicità di uno stolto è anch'essa stolta" (Detto Zen)

"Non preoccuparti se non sai qualcosa. Preoccupati piuttosto se non vuoi imparare" (Detto Zen)
Dedicato a chi uccide Vite, assassinandole nei boschi, nei macelli o nei mari. A chi si nutre di animali e distingue tra Creature di serie A e di serie B. A chi li abbandona, li avvelena, li massacra e li sevizia. A chi viviseziona, tortura e schiavizza. A chi disprezza i propri simili, aborra la caccia, ma non esita a portare carne in tavola nelle proprie case. A chi guarda e vede solo quello che più compiace la propria coscienza, ma trascura per indifferenza d'animo quello che è moralmente ingiusto ed inaccettabile. In breve, dedicato agli specisti: coloro che discriminano con ipocriti pregiudizi gli Esseri Senzienti in superiori ed inferiori. A chi dimentica con troppa disinvoltura che l'Uomo è unicamente un Animale tra gli Animali. 
La violenza è una (come l'odio e l'intolleranza), ma infinite sono le sue vittime e troppi coloro che la giustificano e la legittimano. Lo specismo non è altro che la rivendicazione del concetto razzista esteso a tutte le specie animali. Chi vuole davvero cambiare il Mondo, cominci a cambiare se stesso e ad interrogarsi sulle proprie granite certezze.

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