lunedì 18 febbraio 2019

Pakistan, un americano paga 110mila dollari per ammazzare un markhor


L'immagine può contenere: spazio all'aperto

Il riposo del cervo

Mi sono piegato 
ad ascoltare il tuo cuore
troppo lento 
per poterlo salvare

Dove c'era bramito 
ora c'è solitudine
insostituibile 
amarezza di un canto

Lo sguardo che conoscevo 
e' lontano
timida espressione
in direzione del bosco

Questa non è giornata 
tiepida di settembre
quando ti conobbi 
al sentiero tracciato dal tasso

ma notte livida di gennaio 
illuminata dai miei passi

Ed è lì 

nel chiarore 
dal mio respiro affannato
che la morte 
ti ha scoperto addormentato

Non lo potevi sapere
e come avresti potuto
che le radici del carpino 
non ti avrebbero aiutato

Ora scende la neve 
lenta in fiocchi morbidi
il freddo moltiplica 
la mia disperazione

Ma tu dolce cervo di monte 
dalle corna graffiate
non dovrai più 
preoccuparti

Non sarà la duna gelida 
illuminata dal sole
non sarà il rovo secco e intricato 
salvezza della donnola

Non sarà la grotta 
incastrata sotto la cascata
ma e' il faggio colpito dal fulmine
che hai scelto come dimora

Ed e' lì 

tra i rami bruciati 
di un antica tempesta
che la morte ti ha scoperto 
addormentato




Pakistan, un americano paga 110mila dollari per ammazzare un markhor

Un dirigente bancario americano ha comprato in Pakistan il diritto ad uccidere un markhor, capra selvatica a rischio estinzione. E se ne vanta.


Si chiama Bryan Kinsel Harlan. È un dirigente bancario americano che nel tempo libero fa il cacciatore. All’inizio di febbraio, è partito per il Pakistan. Obiettivo: ammazzare un markhor, noto anche come capra falconeri. Un animale raro, considerato un simbolo della repubblica islamica.

L’animale nella lista delle specie minacciate dell’Iunc

L’uomo è riuscito nel suo intento. E l’ha fatto anche in modo del tutto legale: secondo quanto riportato dai media internazionali, infatti, ha pagato 110mila dollari per acquistare il diritto ad uccidere un esemplare della capra selvatica, considerata a rischio estinzione dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iunc), secondo la quale esistono ancora nel mondo soltanto poche migliaia di esemplari della specie.



Si tratta di un animale che vive unicamente allo stato brado, principalmente attorno all’Himalaya, noto per le sue corna caratteristiche a spirale, che possono raggiungere anche il metro e mezzo di lunghezza nei maschi. Il cacciatore ha anche magnificato le proprie gesta in un’intervista rilasciata al giornale Dallas News: “È stato un colpo facile. Sono felice di essere tornato a casa con questo trofeo. Posso dire di aver cacciato quasi tutti gli animali del Pakistan. Mi mancava soltanto un markhor”.


Un branco di markhor © Thomas/WIkimedia Commons
In Pakistan è permesso uccidere 12 makhor maschi all’anno

Le sue scelte e le sue parole, assieme ad una foto che lo ritrae accanto all’animale morto, hanno scatenato un vespaio di polemiche sui social network. Molti utenti hanno manifestato la propria rabbia, sostenuti dalle associazioni che difendono i diritti degli animali. Ma al di là della pochezza del singolo individuo, ciò che preoccupa è il fatto che esistano nazioni nelle quali basta pagare per poter comprare la vita di un animale. Per puro divertimento. Il Washington Post ha ricordato che in Pakistan la caccia ai markhor è soggetta a regole e paletti. Il che, in termini concreti si traduce nel fatto che le autorità autorizzano ogni anno l’uccisione di 12 esemplari maschi. In cambio di danaro.



I fondi raccolti, in linea teorica dovrebbero finire per l’80 per cento alla popolazione locale. E per il restante 20 per cento all’agenzia governativa per la protezione della fauna di Islamabad. Che dovrebbe usarlo per lottare contro il bracconaggio. Un sistema che piace molto a Bryan Kinsel Harlan. In un video il cacciatore ha infatti tessuto le lodi del Pakistan: “Non è vero che è un paese pericoloso. È molto peggio il Messico. Da cittadino americano dico che qui occorrerebbe investire”. Lui l’ha fatto. Nel peggiore dei modi.
Nella foto di apertura, un markhor maschio © Refus46/Wikimedia Commons

Fonte; Lifegate


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"Ogni Essere è sacro.
Ogni Essere vive.
Ogni Essere ha una coscienza.
Ogni Essere ha uno spirito"
(Ode della Tribù dei Sioux)
Concepireste di separare una Madre dal proprio Figlio? Accettereste i sacrifici umani che anticamente venivano celebrati in nome del divino? Certamento no! E allora come potete strappare da Madre Non Umana il proprio piccolo e, in nome di Dio, uccidere il Neonato Non Umano per divorarlo? Cosa c'è di santo in tradizioni che impongono la Morte? Se Dio è massimo Amore, come potete in suo nome spargere sangue di sue Creature? Ponetevi domande, date spazio al dubbio, interrogate la vostra Coscienza, imponetevi di riflettere. Travalicate l'illusoria apparenza e sappiate cogliere l'Essenza. Pensate!
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