GRINDADRAP: 1428 DELFINI UCCISI IN UNA SOLA BATTUTA
Continua l’eccidio di cetacei alle isole Fær Øer, regione autonoma della Danimarca che ogni anno da il via alla pratica in barba a leggi e moratorie internazionali.
Leggi condividi e diffondi: PROGETTO PACE NEL MONDO – EDUCARE L’UMANITA’ ALLA PACE di Franco Libero Manco
Visita il nostro sito Associazione Vegan Animalista
Metti “Mi piace” sulla pagina Facebook del presidente Franco Libero Manco
Metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook AVA Associazione Vegan Animalista
Iscriviti alla nostra Newsletter
Visiona iscriviti e condividi le nostre videoconferenze dal nostro canale Youtube
Iscriviti ai nostri gruppi su Facebook:
di Franco Libero Manco
La strage dei delfini in Danimarca fa sprofondare nella vergogna il mondo occidentale che solo per questo dovrebbe cessare di considerarsi civile. La sensibilità e l’intelligenza del delfino (tra le più belle creature del pianeta) è paragonabile a quella di un bambino di 4 anni. Trucidarli nel tradizionale Grindadrap è un’infamia che grida giustizia. Sia proscritto il danese che non si dissocia e condanna questa mattanza d’anime; sia proscritto chiunque giustifica questo orrore che fa vergognare di appartenere alla comunità europea. Se io fossi il presidente della repubblica chiederei l’immediato ritiro dell’ambasciatore e se avessi il potere di parlare ai delfini direi “State alla larga da questa progenie ingrata e malvagia, diffidate degli umani, fuggiteli e quando un umano (che non sia un bambino) è in pericolo di vita nel vostro mare, quando sta per annegare o essere assalito dagli squali non salvatelo lasciate che si compia per lui quello che gli umani sanguinari lasciano che si compia per voi”.
Scriviamo all’Ambasciatore di Danimarca: romamb@um.dk
Signor Ambasciatore la mattanza dei delfini nelle isole Faroe del vostro paese è una tradizione indegna di un popolo civile, vera e propria strage degli innocenti di biblica memoria. Finchè non sarà abolita questa barbara tradizione non verremo in Danimarca e inviteremo amici e parenti a fare altrettanto.
Firmato
———————————
Se sei capace di percepire la bellezza ed il miracolo della vita, l’intima essenza delle cose, la perfezione di un essere vivente, l’analogia tra te e un animale; se sai dare valore alla voce del cuore, della coscienza e per questo aprirti alla compassione e condividere l’intima ispirazione alla pace, l’indomabile anelito ad esistere di ogni creatura, allora sei parte della nuova progenie umana. (flm)
————–
I GIOVEDI’ CULTURALI DELL’AVA
Associazione Vegan Animalista APS
Le conferenze si tengono in piazza Asti 5/a Roma
(Metro Re di Roma, uscita Vercelli, trenino staz.ne Tuscolana o bus 85-81-16)
—————————————–
Giovedì 23 settembre ore 18,00,
conferenza della Dr.ssa Carla Rocchi, Presidente ENPA, già Senatrice dei Verdi, Antropologa, sul tema:
“A CHE PUNTO E’ LA CAUSA ANIMALISTA IN ITALIA E NEL MONDO”
La Relatrice risponderà alle domande del pubblico.
L’incontro si svolgerà secondo le prescrizioni anti-Covid
Posti limitati. E’ necessaria la prenotazione al 3391406256
CERCASI AVVOCATO
disponibile come certificatore firme per il referendum abolizione caccia
tel. 333 9633050
——————————
Quello della notte scorsa è stato il grind più sanguinario mai documentato, Sea Shepherd riporta il numero esatto di animali uccisi: 1428.
Quasi tutti massacrati dagli abitanti del posto, alcuni dilaniati dalle eliche dei motori delle imbarcazioni.
Il grindadráp (letteralmente: “macinare”) ogni anno costa la vita a centinaia di animali in un rito brutale e sanguinario a cui partecipano tutti, bambini compresi.
I cetacei vengono accerchiati dalle imbarcazioni e spinti verso riva, dove decine di persone li aspettano, pronti a massacrarli recidendo loro il midollo spinale di fronte agli altri abitanti delle isole che assistono allo spettacolo, in una tradizione violenta e crudele.
Le Fær Øer sono una regione autonoma della Danimarca, il governo danese è connivente con la situazione e in passato ha inviato squadre di militari per difendere i cacciatori dagli attivisti e permettere loro di proseguire la mattanza.
Questo, nonostante la caccia alle balene sia proibita.
Ignorando una moratoria internazionale, Fær Øer, Giappone, Norvegia, Canada, Islanda e pochi altri ignorano la normativa e proseguono più o meno indisturbati la caccia.
Negli anni, molti attivisti sono stati arrestati per aver agito contro la mattanza; le forze dell’ordine e il governo locali sostengono la “tradizione” e dal 2015, oltre a punire chi cerca di salvare i cetacei, è condannato anche chi avvista un gruppo di animali in mare e non lo segnala ai cacciatori, in una escalation di follia macabra e esaltata.
Fino ad ora, nulla è riuscito a fermarli.
Nessun commento:
Posta un commento