martedì 14 giugno 2022

GLI ERRORI NUTRIZIONALI DEI VEGETARIANI E VEGAN


“Chi decide di camminare nel bosco
è in cerca di una libertà diversa, interiore,
che lo renda padrone della sua vita,
capace di agire come gli alberi e gli uccelli
che vivono al di sopra di tutto.”
Romano Battaglia~




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GLI ERRORI NUTRIZIONALI DEI VEGETARIANI E VEGAN

Non tutti i vegan sono uguali

di Franco Libero Manco

I VEGANI HANNO FAME, DI VERITA’, DI GIUSTIZIA, DI AMORE

Chi sceglie di essere vegetariano si pone al primo gradino di una scala che porta al benessere personale, ma anche e soprattutto alla giustizia sociale, alla pace, alla civiltà dell’armonia tra l’uomo e il suo contesto naturale. Ma alcuni vegetariani, specialmente i neofiti, fanno l’errore di credere di avere necessità di sostituire le proteine della carne con i latticini, il formaggio e le uova; in questo caso invece di migliorare la propria salute a volte la peggiorano perché magari introducono un quantitativo maggiore di grassi saturi e di proteine animali, notoriamente dannose per la salute. E di questo ne fanno un’arma i detrattori pronti ad affermare che il regime vegetariano o vegano non garantisce la salute.

Uno dei problemi è la poca conoscenza delle regole nutrizionali e la scarsa attitudine di alcuni vegetariani (e anche vegani) alla preparazione dei pasti quotidiani. Specialmente chi aderisce alla filosofia vegan per motivi etici finisce col nutrirsi di surrogati alimentari, scarsi o privi del tutto di veri nutrienti e magari consuma enormi quantità di cereali, pasta, pane, pizze, prodotti da forno, zuccheri raffinati ecc.. Anche in questo caso la salute non migliora.

Quando si consuma cibo povero di nutrienti, l’organismo sente la necessità di ingerire un quantitativo maggiore per avere lo stesso quantitativo di nutrienti che troverebbe in un cibo più naturale e salutare. L’eccessivo consumo di carboidrati e zuccheri semplici genera picchi glicemici che a loro volta favoriscono l’obesità e il diabete. A causa di questo alcuni vegetariani, o vegani, risultano essere obesi, o coloro che adottano in modo rigoroso l’alimentazione crudista spesso sono molto magri perché perdono massa muscolare. Da notare che in natura, salvo casi di estrema penuria, non esiste l’animale troppo magro, o troppo grasso.

Succede pure che i “veganetici” (cioè coloro che adottano lo stile di vita vegan per motivi etici (da non confondere con i “veganpelle”, coloro che adottano l’alimentazione vegan per salvarsi la pelle – ben vengano anche questi, se non altro non si uccidono gli animali-), trascurino le regole della corretta nutrizione; questi non danno buona immagine alla causa. Infatti se un vegan è troppo magro, emaciato, pallido in viso o troppo grasso, sarà difficile far loro capire agli scettici che non è il sistema vegan sbagliato ma la nostra parziale conoscenza nell’adottare la giusta dieta vegana. Il vero vegan sa che l’immagine di se stessi è fondamentale per la credibilità della nostra filosofia di vita, e applica i principi nutrizionali del sistema igienista.

Allo steso modo i “veganpelle” che si atterranno ad una dieta vegan/crudista, o addirittura fruttariana, avranno sicuramente dei benefici per la salute ma il benessere raggiunto potrà essere passeggero se la scelta non è costante, supportata dalla forte componente dell’etica e della competenza dei principi nutritivi.

Così succede pure che alcuni vegan manifestino carenze nutrizionali non perché la dieta sia in se stessa povera o imperfetta ma perché chi adotta tale scelta dovrebbe avere almeno la conoscenza basilare dei principi nutrizionali. Cioè, occorre sapere che saziarsi non è la stessa cosa che nutrirsi; che nella dieta vegan non è tanto importante ciò che si mangia quanto ciò che si esclude dalla propria dieta; che una dieta bilanciata deve comprendere, anche se non nello stesso pasto, tutti i componenti nutrizionali richiesti dal nostro organismo, cioè: carboidrati integrali, grassi insaturi, proteine vegetali, minerali organici, vitamine, oligoelementi, fibra e acqua.

Ma i vegan non sono tutti uguali. Ci sono VEGANI, Vegani e vegani. Anche chi consuma cereali raffinati e prodotti industriali, confezionati, trattati, chi fa uso di patatine fritte e beve coca cola o alcolici in genere e magari fuma; anche questi sono vegan (perché non consumano prodotti animali e loro derivati), ma avranno molte probabilità di ammalarsi.

Tutti gli alimenti, (sia di origine animale o vegetale) appartengono alle tre seguenti classi: glucidi (carboidrati, zuccheri, amidi); lipidi (grassi); protidi (proteine), cioè: materiali per la costruzione, materiali che forniscono energia e materiali che favoriscono i processi biologici.

Come una qualunque automobile formata da acciaio, ferro, gomma, vetro, plastica, stoffa ecc. così il nostro organismo (costituito da: 70% acqua, 20% grassi, 7% proteine, 2% zuccheri) ha bisogno di tutti i nutrienti previsti dalla natura. Per cui è necessario variare il tipo di alimento, diversamente coloro che seguono una dieta ristretta a pochi alimenti rischiano carenze nutrizionali, anche se sono vegan, crudisti o fruttariani. Ricordandosi che la nostra alimentazione deve fornire in media almeno 2000-2500 kcal, 25-30 gr di proteine, 80 gr di grassi e 300 gr di zuccheri.


MA ANCORA CON LA STORIA CHE: “ANCHE LE PIANTE SOFFRONO”?

Ciò che consente di percepire il dolore, è il sistema nervoso centrale.

Mentre animali ed esseri umani sono provvisti di sistema nervoso centrale, le piante ne sono sprovviste, in quanto possiedono esclusivamente terminazioni nervose che non fanno capo ad alcuna “centralina”.
In questa maniera, è per loro impossibile elaborare gli stimoli esterni in maniera tale da tramutarli in sensazioni e percezioni. Ne consegue che, tecnicamente, non sono in grado di provare nè gioia, nè dolore, nè paura, nè sofferenza, nè amore, nè nulla di analogo.

E poi, è possibile vivere in perfetta salute senza mangiare carne, ma NON ci è possibile assumere tutti i nutrienti necessari se non si mangiano vegetali! Di conseguenza, i vegetali sono alimenti che sono necessari, mentre la carne non lo è, in quanto tutti gli elementi nutritivi che contiene, possono essere tranquillamente reperiti tramite alimentazione vegetale.

Quindi, se si ha possibilità di ridurre soltanto in parte l’altrui sofferenza (ammesso, ovviamente, che le piante soffrano, cosa finora oggettivamente indimostrabile), perchè non si dovrebbe optare per questa ipotesi, preferendo invece non limitare alcuna forma di sofferenza e giustificandosi dietro al fatto che: Se non si possono aiutare tutti, allora non aiutiamo nessuno?

Vi è inoltre da considerare che, per produrre un 1kg di carne, occorrono quantitativi variabili di vegetali (a seconda della tipologia di carne) che possono arrivare fino a 24kg. Un chilo di carne, equivale quindi a un elevata quantità di vegetali, in termini di risorse atte alla produzione. Ne consegue che, quando mangi mezzo chilo di carne, è come se mangiassi 12kg di vegetali.

E’ ovvio che occorre molto meno tempo per consumare 1kg di carne, rispetto al tempo che occorre per consumare 20-24kg di vegetali.

Quindi, concretamente, consumare carne comporta un impiego di vegetali ben più ampio, di quello che comporta una dieta vegetale.


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