《Tutti gli uomini, ma anche tutti gli Animali sono della stessa razza, perché i principi dei loro corpi sono per natura gli stessi, e ancor più perché l’anima che è in loro non è diversa per natura in rapporto agli appetiti, ai ragionamenti e soprattutto alle sensazioni e alle emozioni 》(Teofrasto, 371 a.C. – 287 a.C.)
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Dalla qualità del cibo dipendono le facoltà mentali di un individuo
di Franco Libero Manco
Uno studio scientifico pubblicato qualche anno fa sul Corriere della Sera condotto dai ricercatori dell’Istituto di Biochimica e Biologia Molecolare I della Heinrich-Heine University di Düsseldorf e pubblicato .sul Journal of Alzheimer’s Disease dice che su 200 persone sane tra i 45 e i 102 anni quelle che assumono in media circa 400 grammi di frutta e verdura al giorno possiedono un livello maggiore di antiossidanti, livelli più bassi di radicali liberi e, soprattutto, sviluppano abilità cognitive più performanti rispetto a chi non raggiunge i 100 grammi quotidiani di cibo proveniente dal mondo vegetale.
Lo studio, inoltre, sottolinea che l’effetto benefico di frutta e verdura è assolutamente indipendente da tutti gli altri fattori, età, sesso, peso, altezza, istruzione, profilo lipidico e livello di albumina che normalmente influenzano la quantità di antiossidanti presenti nell’organismo e lo sviluppo cerebrale.
Oltre ai ricercatori dell’Università tedesca, l’analisi ha visto la collaborazione di numerosi scienziati di tutto il mondo, tra cui alcuni membri del Dipartimento di Geriatria dell’Università di Perugia coordinati dalla prof.ssa Patrizia Mecocci.
Inoltre la dottoressa Maria Cristina Polidori, del Dipartimento di Geriatrica dell’Università di Bochum, conferma le nuove conoscenze che i risultati dello studio hanno portato alla comunità scientifica: «Era risaputo che esistesse una forte connessione tra l’assunzione di frutta e verdura e le difese antiossidanti naturali del nostro organismo contro i radicali liberi. Si sapeva anche che cattive abitudini alimentari aumentano il rischio di un impoverimento cognitivo, e tendono a causare demenza. Questa ricerca mostra un legame multiplo tra frutta e verdura, difese antiossidanti e abilità cognitive. E’ vivamente consigliabile una consistente assunzione di questi elementi fin da bambini, per evitare il più possibile il rischio di demenza in età avanzata».
La presenza eccessiva di grassi di origine animale, di alimenti ricchi di zuccheri e di carboidrati raffinati, che contribuiscono a depositi di radicali liberi e di omocisteina, ha ripercussioni negative sulla salute del cervello. Mentre una dieta vegetariana sembra in grado di svolgere un’azione protettiva sulle malattie degenerative.
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Giovedì 3 novembre in sede AVA via dei Rogazionisti 3 Roma conferenza del Prof. Giuseppe Altieri,
Agroecologo, Docente in Fitopatologia, Entomologia ed Agricoltura Biologica, sul tema:
“LA CHIMICA NEL PIATTO: IL DIRITTO A NON MORIRE AVVELENATI”
Ore 20 cena vegan con: antipasto, primo, secondo dolce, vino, pane, acqua, contr. 15 euro. Per la cena è necessaria la prenotazione al tel 3391406256
《Se qualcuno sostenesse che il dio ci ha dato gli animali per il nostro uso, gli risponderei che, sacrificando esseri viventi, si commette contro di loro un’ingiustizia senza pari, perché li si deruba della loro Vita》(Teofrasto – III sec. a.C.)
L’antispecismo affonda le sue origini in epoche remotissime. Chi rivendica che la supremazia umana sulle altre Vite sia giusta e naturale, mente consapevolmente a sé stesso. Non esisterà mai Giustizia e Libertà fintanto che anche un solo Individuo Senziente di qualunque specie verrà soggiogato e “usato” dall’animale umano. Chi legittima il dominio dell’uomo giustifica il sopruso in ogni sua forma e manifestazione e si rende colpevolmente complice.
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