giovedì 16 maggio 2024

NON SI PUO’ ESSERE ANIMALISTI SENZA ESSERE VEGANI



Il silenzio
è un dono universale
che pochi sanno apprezzare.
Forse perché
non può essere comprato.
I ricchi comprano rumore.
L’animo umano
si diletta nel silenzio della natura,
che si rivela solo a chi lo cerca.

Charlie Chaplin



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NON SI PUO’ ESSERE ANIMALISTI SENZA ESSERE VEGANI

di Franco Libero Manco

Molti si considerano vegani anche se le loro scelte non coincidono con i principi che animano questa filosofia di vita. C’è chi si astiene dal mangiare carne e pesce per motivi salutistici in modo da scongiurare le patologie ad essi correlate, ma questi non sono veri vegetariani perché se la carne e il pesce facessero bene alla loro salute sicuramente li mangerebbero. C’è chi aderisce a tale stile di vita per tutelare l’ambiente ed evitare la distruzione delle foreste e con esse l’inquinamento generale; ma questi non sono veri vegani: è una scelta egoistica che li muove.

C’è chi smette di consumare prodotti animali per motivi economici e così alleggerire il costo della spesa, ma questi non sono veri vegani. C’è chi in obbedienza alle leggi religiose si astiene dal mangiar carne in modo da favorire l’elevazione spirituale e così guadagnarsi il Paradiso, ma questi non sono veri vegani. C’è chi rinuncia ai piaceri della carne perché le vibrazioni negative di tali prodotti ostacolano il benessere psicofisico, ma questi non sono veri vegani. E c’è chi rifiuta di mangiare animali semplicemente per un fatto di giustizia, di condivisione e di amore verso i più deboli, nel rifiuto di causare sofferenza e morte ad un essere senziente, secondo il principio del “Non fare ad altri ciò che non vorresti per te stesso”.

Questi sono i veri vegani, perché non rinunciano alla carne per un vantaggio personale, fisico, mentale, spirituale, energetico, economico o ambientale, ma per amore, per il rispetto della vita, della libertà e dell’esistenza di ogni essere senziente, nella valorizzazione delle differenze formali che compongono l’universo.

C’è chi si considera animalista perché premuroso verso il suo cane, il suo gatto, il suo cavallo, il suo criceto, il suo pesce nell’acquario o il suo pappagallo nella gabbia. Ma questi non sono veri animalisti perché spesso si disinteressano della sorte crudele cui sono soggetti tutti gli altri animali: è come se gli umani lottassero per i diritti dei bianchi legittimando le ingiustizie verso le altre razze. C’è chi si considera animalista perché impegnato a difendere i diritti degli animali d’affezione e mangia a tavola i resti di altri poveri animali uccisi per il piacere del suo palato. Ma questi non sono veri animalisti.

I veri animalisti difendono i diritti non solo di alcuni ma di tutti gli animali, grossi e piccoli, senza distinzione di specie. Non lottano per salvare solo gli animali dalla mattazione, dalla sperimentazione, dalla caccia, o dalle pellicce, o dalle corride, dalla pesca, o dai circhi equestri, ma da qualunque violenza cui possono essere vittime. I veri animalisti lottano affinché ogni animale, come ogni essere umano, sia libero di vivere la sua vita, secondo la sua natura, senza che qualcun’altro abbia l’arbitrio di interferire nell’esistenza degli altri.


In questi tempi terribili, governati da uomini folli che giocano con la sopravvivenza della terra come Chaplin nel ‘Grande Dittatore’, la contemplazione del vivente – di ciò che è bello e ha un senso – è l’unica cosa che può dar pace e sollievo alla nostra anima.
☆~Susanna Tamaro~☆

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