Nulla ha il fascino e la bellezza
delle cose e delle persone che si ricordano.
Con gli anni diventano sempre più belle.
Perché i ricordi profumano di vita.
Di nostalgia, sentimenti, di emozioni.
(Agostino Degas)
Leggi condividi e diffondi: PROGETTO PACE NEL MONDO – EDUCARE L’UMANITA’ ALLA PACE di Franco Libero Manco
Visita il nostro sito Associazione Vegan Animalista
Metti “Mi piace” sulla pagina Facebook del presidente Franco Libero Manco
Metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook AVA Associazione Vegan Animalista
Iscriviti alla nostra Newsletter
Visiona iscriviti e condividi le nostre videoconferenze dal nostro canale Youtube
Iscriviti ai nostri gruppi su Facebook:
di Franco Libero Manco
Abbiamo tradito il compito di contribuire con la nostra vita alla tutela della natura. Nei mattatoi, scuola di ingiustizia, di crudeltà, di insensibilità, di follia, veri e propri campi di concentramento e di sterminio, si perpetra il male supremo che sconvolge l’ordine universale delle cose: miliardi di esseri buoni miti, docili, servizievoli. (mentre urlano piangono e inutilmente chiedono di essere risparmiati), vengono sistematicamente tormentati, uccisi, annichiliti nel più abissale disprezzo della vita, del dolore, della bellezza, del diverso, della giustizia, del rispetto. In questo luogo infernale vige la legge del più forte sul più debole, della vittoria della morte sulla vita, del dolore sulla gioia, del terrore sulla pace: orrore voluto, richiesto, approvato dalla società umana vittima consapevole della sua stessa abissale indifferenza. Ma il mandante non è meno crudele di chi esegue un delitto. Non v’è violenza umana che non abbia origini dal millenario sfruttamento e uccisione di animali.
Se l’inferno esiste sono i mattatoi, dove gli animali aspettano in fila di essere smontati tra il puzzo, gli escrementi e le interiora sparse sul pavimento di chi li ha preceduti. Se c’è un’ingiustizia che grida al cielo la sua vendetta sono i fiumi di sangue versati negli scannatoi pubblici, approvati, richiesti da gran parte della massa e benedetti anche dal clero. Non c’è vergogna, mostruosità, depravazione, abiezione, abisso più profondo, oscurità paragonabile alla innaturale, sistematica abitudine di uccidere gli animali e mangiarne il cadavere.
Di questo si nutre e si plasma il pensiero e la coscienza degli umani che li rende potenzialmente capaci di qualsiasi delitto verso se stessi e verso il creato. Chi accetta tutto questo abbia il coraggio di essere coerente con se stesso e visiti il mattatoio prima di addentare la prossima bistecca.
Come gli animali destinati alla macellazione per l’ingordigia umana che in qualche modo (spesso solo in teoria e per legge) non possono essere uccisi al di fuori dei mattatoi e da personale adatto, in modo da garantire loro almeno una morte meno drammatica; allo stesso modo gli animali marini non possono essere alla mercè di gente che per mero sollazzo li cattura con l’amo o con la fiocina. Se è moralmente condannabile e legalmente perseguibile chi uccide un cane, un gatto o qualunque altro animale, perché viola la legge che tutela gli animali terricoli, deve essere ugualmente perseguito chi uccide un pesce, un crostaceo, un mollusco, un anfibio, un’ostrica, una stella di mare… Uccidere una trota, una seppia o una spigola non è meno ingiusto e crudele dell’uccidere un agnello. Se a nessuno è concesso uccidere pubblicamente (e non solo) un piccione, una rana o un riccio, allo stesso modo deve essere sanzionato chi uccide un pesce.
Nell’esprimere cose tremende non è possibile usare gentilezza, garbo: si usa forse edulcorare gli orrori dei nazisti per non urtare la sensibilità dei responsabili? Chi ha la coscienza pulita non ha paura della parole. La verità è sempre preferibile e la verità nel nostro caso è cruda e terribile. Senza offendere l’interlocutore non possiamo esimerci dal dire le cose come sono. Che termini usare per parlare dell’inferno dei mattatoi o dei laboratori di sperimentazione? La nostra è una constatazione veritiera, un dato di fatto che è anche accusa, la stessa accusa che muoveremmo al tuo carnefice se fossi tu la vittima di turno.
I confini sono linee inventate dai governi, nei secoli, per legittimare le guerre: di predazione delle risorse, di fantomatiche superiorità razziali, di patriottismo, comando, potere, mantenimento dei privilegi.
Ma rimangono linee immaginarie disegnate dall’essere umano per sfruttare altri esseri umani e la terra. E nel disegnarle hanno anche insegnato ai popoli a difenderle.
Immaginate che inganno superbo, poderoso, geniale. Milioni di morti per difendere una linea inventata. I confini non esistono in natura, e non dovrebbero esistere dentro di noi.
Così nascono i termini “clandestino”, “straniero”. Ma come posso credere a una linea inventata per sfruttarci. È una cosa troppo stupida.
L’unico confine, l’unica demarcazione, l’unica frontiera che accetto è quella tra la terra e il cielo. E l’accetto semplicemente perché non sono in grado di volare.
Olmo Losca
Foto by Poetry and the Art of Nature
Nessun commento:
Posta un commento