ATTESA
Sarò la mia ombra
anche quando il sole accecante
brucerà la pelle
inarcandomi la schiena
Mi estinguerò
come i gipeti in inverno
e nutrirò di frutti passiti
quel che resta
E quando sarò ramo secco
e non potrò, finalmente,
dare più nulla
il mio ultimo respiro
trasformerà le note
fino a udirle per sempre
nei sogni dispersi
E la mie mani
prima nervature di radice
saranno libere
di toccare l’ignoto
Perchè gli darò rifugio
le conforterò
le curerò
senza chiedere
E quando di me
non resterà che polvere
anche in quella dimensione
ricorderò i versi.
Olmo Losca
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di Franco Libero Manco
Lo Spirito Universale tutto pervade e spinge gli esseri verso la loro realizzazione integrale. La spiritualità è forza unificante, si manifesta dalla materia più inerte all’essere più evoluto e trascende la religione che resta la rivelazione di un dio nel contesto storico culturale di un popolo. Ma, come diceva Abrham Lincoln “La religione di un uomo non vale molto se non ne traggono beneficio anche il suo cane ed il suo gatto”.
La vera spiritualità esprime la dimensione dell’anima, il livello evolutivo della persona, Chi incarna la vera spiritualità ama tutte le cose e tutela la vita in ogni sua manifestazione; non è mai limitata ad una parte del Tutto ed estende il principio del “non ammazzare” e del “non fare ad altri ciò che non vorresti per te stesso” dall’uomo ad ogni essere senziente.
Questa apertura spirituale, presente nel pensiero di molti grandi mistici della tradizione religiosa e nel pensiero di grandi filosofi come Giordano Bruno, conferma che in ogni cosa vi è la presenza costante del Creatore e parla attraverso esse: “La divinità scende fino alle cose minime per la comunicazione di se stessa”. Per questo Fiedor Dostojevsky diceva.“Fratelli, amate ogni creatura e tutto l’universo, ogni granello di sabbia, ogni foglia, ogni raggio di sole. Amate gli animali perché Dio ha dato loro il pensiero e la gioia. Uomo, non insuperbirti davanti agli animali. Essi sono innocenti, mentre tu, malgrado la tua superiorità, contamini la terra”.
Ed in questo il cibo è componente talmente importante da essere stato (secondo la Bibbia) causa del perduto Eden. Cioè non è possibile arrivare a Dio mangiando animali per procurarsi un piacere, che causa sofferenza e morte ad altre creature. “Se ti nutri di violenza lo spirito non può penetrarti” (Palladio). Scopo dell’esistenza umana è quindi cercare di essere il più possibile simili a Dio e per essere tali William Shakespeare diceva: “Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali e ti avvicinerai ad essi. La dolce misericordia è il vero sogno della nobiltà” (William Shakespeare). Anche Musonio Rufo ricordava che se “L’uomo è l’essere più simile agli dei deve nutrirsi nel modo più simile a loro”.
Se il corpo è il tempio dello spirito la carne impedisce l’evoluzione dello stesso: in Paradiso non si mangia carne. Infatti c’è una relazione diretta tra alimentazione e crescita spirituale: purezza di cibo produce purezza di mente: “Chi rinuncia a cibarsi delle carni martoriate degli animali avrà lo spirito santo e la verità” (Zoroastro).
Dal presupposto che l’Artefice di tutte le cose non può volere l’annullamento delle stesse (perché le avrebbe create?) se ne deduce che chi difende la vita, chi tutela la creazione è più vicino al piano dello stesso Creatore. “Se impariamo ad amare gli animali, saremo molto più vicini a Dio” diceva Madre Teresa. Questa logica trova riscontro nella visione universalista vegan che pone al centro dell’esistenza la Vita in tutte le sue espressioni, dal filo d’erba alla balena: ogni cosa è preziosa e tutelata dal creatore come se fosse l’unica esistente, come riportato anche nel Talmud: “Ogni filo d’erba ha il suo angelo chino su di lei che sussurra: Cresci, cresci”.
Ma non è possibile purezza spirituale senza purezza del corpo e della mente: solo gli alimenti vivi e naturali elevano il livello morale e spirituale, perché in grado di influenzare chimicamente ed elettricamente la qualità psichica morale e spirituale del nostro essere.
La dimensione spirituale e l’esistenza dell’anima è manifesta in ogni vivente anche dopo l’esistenza terrena, come sperimentato da Santa Faustina: “Oggi in spirito sono stata in Paradiso e ho visto l’inconcepibile bellezza e felicità che ci attende dopo la morte. Ho visto come tutte le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio. Ho visto quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le creature, rendendole felici”. E san Girolamo conferma che“Meta del cammino spirituale dell’uomo è il ritorno allo stadio originale prima del peccato, per questo è necessario escludere la carne dalla propria dieta che inchioda l’anima al corpo materiale”.
“Siate rispettosi di tutte le creature e degli animali, se non volete che si alzino anch’essi ad accusarvi nel Giorno del Giudizio” (San Tommaso). In questa proiezione importante è ricordare la tremenda profezia di Omraam Mikhaël Aïvanhov in cui l’uomo è chiamato a rispondere non solo del male fatto ai suoi simili, ma a subirne gli effetti del suo operato a danno di qualunque creatura: “Nel mondo invisibile ogni uomo è accompagnato dalle anime di tutti gli animali di cui ha mangiato la carne; queste anime reclamano un risarcimento… le guerre tra gli uomini in realtà sono il risultato di tutto il massacro di animali che gli uomini compiono… La legge di giustizia è implacabile: gli uomini devono pagare versando tanto sangue quanto ne hanno fatto versare agli animali”.
“Li prendo come un segno divino. I gatti neri, intendo. C’è un motivo se Madre Natura non può fare a meno di partorire gatti neri. Li considero come antichi depositari della saggezza del gatto. Il primo gatto mai esistito di certo era nero. Inoltre, erano neri i gatti delle streghe, e loro sì che ne sapevano. Che conoscevano la nostra lingua. Tutte le conoscenze arcane le hanno apprese da noi. E, infatti, gli stupidi umani le hanno bruciate. Avevano paura di loro, come hanno paura dei gatti”.
☆~”Diario di un cinico gatto, Daniele Palmieri~☆
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