giovedì 21 agosto 2025

UNIVERSALISMO E I PIU’ GRAVI PROBLEMI CHE AFFLIGGONO IL GENERE UMANO


“Se tardi a trovarmi insisti,
se non ci sono in un posto,
cerca in un altro, perché io
sono seduto da qualche parte,
ad aspettare te.”
(Walt Whitman)



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UNIVERSALISMO E I PIU’ GRAVI PROBLEMI CHE AFFLIGGONO IL GENERE UMANO

di Franco Libero Manco
LA FILOSOFIA UNIVERSALISTA’ MIRA AL SUPERAMENTO DEI GRANDI PROBLEMI CHE DA SEMPRE ATTANAGLIANO IL GENERE UMANO, INTERVENENDO SULL’UOMO NON SUI SISTEMI E SOPRATTUTTO SULLE CAUSE CHE LI DETERMINANO, EVIDENZIANDO LA CORRELAZIONE ESISTENTE TRA ALIMENTAZIONE CARNEA E VIOLENZA, MALATTIE E IGNORANZA. IN QUEST’OTTICA QUALUNQUE PROBLEMA SOCIALE, POLITICO, ECONOMICO, RELIGIOSO, CULTURALE ECC., CHE NON PASSI ATTRAVERSO IL RINNOVAMENTO DEL PENSIERO E DELLA COSCIENZA UMANA SI RITIENE DESTINATO A FALLIRE. PUNTO DI RIFERIMENTO E’ L’ETICA UNIVERSALE CHE MIRA ALL’ESTENSIONE DEI CODICI DEL DIRITTO AL RISPETTO E ALLA VITA DALL’UOMO ALL’ANIMALE.
LA VIOLENZA, in qualunque modo si manifesti, compresa la guerra, è causata dalla desacralizzazione della Vita nelle sue espressioni e dall’indifferenza verso il dolore della vittima; l’abitudine ad uccidere e a sottomettere il mondo animale ha inclinato l’individuo alla supremazia del forte sul debole. Il cibo determina il comportamento della specie. La carne dà agli animali carnivori l’aggressività per uccidere la preda e causa nell’uomo la stessa propensione. Fino a quando l’essere umano sarà capace di giustificare l’esistenza dei mattatoi, di trattare in modo differente casi analoghi, non avrà la coscienza per superare la cultura della violenza anche tra i suoi simili. E’ l’indifferenza verso il male la fonte di ogni crimine. Mentre l’adozione di una dieta vegetale, nel rispetto della vita e del dolore, favorisce lo sviluppo di una mentalità di pace ed una coscienza giusta e compassionevole: condizione imprescindibile per una nuova società umana.
LA MALATTIA, causata dal vivere contro le leggi naturali, dal attivo stile di vita, da alimenti processati, raffinati, trattati con la chimica, incompatibili con la natura umana; la carne ed i prodotti animali sono i massimi imputati nello sviluppo di moltissime patologie. Per contro un’alimentazione vegetale, biologica con alimenti al loro stato naturale, favorisce la salute, il benessere della persona e l’armonia tra mente, corpo, coscienza e spirito.
L’IGNORANZA: dovuta alla mancanza di volontà da parte dei potenti a favorire la vera conoscenza: più un popolo è ignorante e più facilmente assoggettabile, più bisognoso di protezione e di cure. Una cultura essenzialmente nozionistica e sintomatologica, non rende l’individuo responsabile del suo stesso destino e della società; non favorisce il senso critico costruttivo, non si apre al valore delle diversità e all’integrazione armonica delle diverse culture e lascia l’umanità in uno stato di letargia mentale e di indifferenza morale, mentre la vera cultura libera l’umanità dal condizionamento e dai sistemi oppressivi.
I MEZZI DI INFORMAZIONE E LA CULTURA DEI SINTOMI. L’educazione convenzionale, la religione, la medicina allopatica, i mass media (improntati ad arginare gli effetti piuttosto che neutralizzarne le cause che li determinano), non favoriscono il progresso e l’evoluzione integrale dell’individuo ma condizionano e assoggettano il pensiero e la coscienza. Attraverso la famiglia, la scuola, lo Stato, occorre educare la popolazione al senso critico costruttivo dei personaggi e della storia, al superamento delle barriere ideologiche, politiche, etniche, razziali, di genere, ai valori fondamentali della vita: onestà, giustizia, rettitudine, tolleranza, altruismo, fraterna disponibilità, pacifismo, nonviolenza. Programmi di formazione dei giovani, nella scuola di ogni ordine e grado sono imprescindibili per l’evoluzione integrale dell’uomo.
LA MEDICINA CONVENZIONALE: non cerca le cause delle malattie ma il modo di curarle; non insegna la salute; non considera l’individuo nella sua interezza fisica, mentale, emozionale e spirituale; i suoi interessi sono improntati a curare non guarire la gente. Questo asseconda le aspettative del popolo inerte e rassegnato che esige dal medico la pillola per non rinunciare alle sue abitudini malsane che è la causa di 9 decessi su 10 nel mondo occidentale.
LA POLITICA. Non sono i migliori ad essere eletti ma i più scaltri, linguacciuti e interessati più ai propri vantaggi che al bene comune. Occorre porre le basi per il superamento del sistema di democrazia rappresentativa per favorire l’instaurarsi di un governo di tecnici e personalità note per saggezza, lealtà, altruismo.
LE RELIGIONI. Ogni popolo ha la religione più adatta al suo livello evolutivo e tutte conducono allo stesso Dio. I motivi religiosi sono sempre stati causa di tensioni e di guerre. Il sincretismo (con riferimento al pensiero dei Grandi della Terra, concordi nel ritenere la conoscenza e la compassione la sola strada per la salvezza dell’uomo), favorisce l’integrazione armonica tra le differenti dottrine, filosofie, correnti culturali, scientifiche. La visione antropocentrica, sostenuta in gran parte dalle religioni monoteiste, in cui i deboli sono destinati a servire i forti, gli schiavi i padroni, le donne gli uomini, autorizza l’uomo a disporre della natura e della vita di ogni essere non umano; favorisce l’estinzione di specie animali, lo sfruttamento della natura, l’inquinamento generale.
L’ECONOMIA, il settore agro zootecnico, con il conseguente consumo di carne, incide in modo massiccio sull’economia personale e collettiva. La persona onnivora consuma 10 volte più sostanze alimentari di un vegano e 100 volte più acqua. Gli animali d’allevamento assorbono derrate alimentari quanto 10 miliardi di esseri umani, derrate che potrebbero sfamare una popolazione 5 volte superiore all’attuale con la possibilità di abolire la fame nel mondo.
LA POVERTA’. conseguenza dell’indifferenza verso la condizione dei meno abbienti e l’ingiusta distribuzione delle risorse. Nei paesi poveri, ostacolata dai regimi oppressivi e dalle lobby agroalimentari, manca l’istruzione, lo spirito di collaborazione, di sacrificio, la volontà di emergere.

I 6 ASPETTI DELLA NUOVA CIVILTA’ UMANA
VERSO L’ARMONIA, LA LIBERTA’, IL BNESSERE, LA PACE
1) ATTRAVERSO LA SCUOLA DI OGNI ORDINE E GRADO LO STATO SI IMPEGNI AD EDUCARE L’UMANITÀ ALLE VIRTÙ FONDAMENTALI DEL VIVERE CIVILE: ONESTÀ, GIUSTIZIA, LEALTÀ, RETTITUDINE, ALTRUISMO, FRATERNA COLLABORAZIONE, VALORIZZAZIONE E INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITÀ, SINCRETISMO DELLE GRANDI CULTURE RELIGIOSE, FILOSOFICHE SCIENTIFICHE, , SOCIALI, TECNOLOGICHE;
2) SUPERAMENTO DELLE BARRIERE IDEOLOGICHE, CULTURALI, ETNICHE, GEOGRAFICHE, RAZZIALI, POLITICHE, DI GENERE, SPECISTE;
3) VALORIZZAZIONE E TUTELA DELLA VITA IN TUTTE LE SUE MANIFESTAZIONI FORMALI E SOSTANZIALI;
4) ETICA DEL BIOCENTRISMO E RIFIUTO DI OGNI VIOLENZA SULL’UOMO, SULL’ANIMALE, SULLA NATURA;
5) VEGANISMO COME SCELTA DI RISPETTO PER LA VITA E MEZZO PER CONSERVARE LA SALUTE, SALVAGUARDARE LA NATURA, ABOLIRE LA FAME NEL MONDO).
6) CULTURA DELLE CAUSE E DEL SENSO CRITICO COSTRUTTIVO DEI FATTI E DEI PERSONAGGI DELLA STORIA; RESPONSABILITÀ PERSONALE VERSO IL DESTINO COMUNE.
(Spunti tratti dal mio ultimo libro “Universalismo, solo futuro possibile”

Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, ed i bambini. Ma gli uomini, i grandi, gli adulti, non la smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, non quella bellezza data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all’amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi l’un l’altro.
Lev Tolstoj (1828-1910)
Resurrezione, 1898
Olmo Losca

sabato 16 agosto 2025

LA DIMENSIONE SPIRITUALE DELL’UNIVERSALISMO VEGAN


ATTESA
Sarò la mia ombra
anche quando il sole accecante
brucerà la pelle
inarcandomi la schiena
Mi estinguerò
come i gipeti in inverno
e nutrirò di frutti passiti
quel che resta
E quando sarò ramo secco
e non potrò, finalmente,
dare più nulla
il mio ultimo respiro
trasformerà le note
fino a udirle per sempre
nei sogni dispersi
E la mie mani
prima nervature di radice
saranno libere
di toccare l’ignoto
Perchè gli darò rifugio
le conforterò
le curerò
senza chiedere
E quando di me
non resterà che polvere
anche in quella dimensione
ricorderò i versi.
Olmo Losca



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LA DIMENSIONE SPIRITUALE DELL’UNIVERSALISMO VEGAN

di Franco Libero Manco
Lo Spirito Universale tutto pervade e spinge gli esseri verso la loro realizzazione integrale. La spiritualità è forza unificante, si manifesta dalla materia più inerte all’essere più evoluto e trascende la religione che resta la rivelazione di un dio nel contesto storico culturale di un popolo. Ma, come diceva Abrham Lincoln “La religione di un uomo non vale molto se non ne traggono beneficio anche il suo cane ed il suo gatto”.
La vera spiritualità esprime la dimensione dell’anima, il livello evolutivo della persona, Chi incarna la vera spiritualità ama tutte le cose e tutela la vita in ogni sua manifestazione; non è mai limitata ad una parte del Tutto ed estende il principio del “non ammazzare” e del “non fare ad altri ciò che non vorresti per te stesso” dall’uomo ad ogni essere senziente.
Questa apertura spirituale, presente nel pensiero di molti grandi mistici della tradizione religiosa e nel pensiero di grandi filosofi come Giordano Bruno, conferma che in ogni cosa vi è la presenza costante del Creatore e parla attraverso esse: “La divinità scende fino alle cose minime per la comunicazione di se stessa”. Per questo Fiedor Dostojevsky diceva.“Fratelli, amate ogni creatura e tutto l’universo, ogni granello di sabbia, ogni foglia, ogni raggio di sole. Amate gli animali perché Dio ha dato loro il pensiero e la gioia. Uomo, non insuperbirti davanti agli animali. Essi sono innocenti, mentre tu, malgrado la tua superiorità, contamini la terra”.
Ed in questo il cibo è componente talmente importante da essere stato (secondo la Bibbia) causa del perduto Eden. Cioè non è possibile arrivare a Dio mangiando animali per procurarsi un piacere, che causa sofferenza e morte ad altre creature. “Se ti nutri di violenza lo spirito non può penetrarti” (Palladio). Scopo dell’esistenza umana è quindi cercare di essere il più possibile simili a Dio e per essere tali William Shakespeare diceva: “Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali e ti avvicinerai ad essi. La dolce misericordia è il vero sogno della nobiltà” (William Shakespeare). Anche Musonio Rufo ricordava che se “L’uomo è l’essere più simile agli dei deve nutrirsi nel modo più simile a loro”.
Se il corpo è il tempio dello spirito la carne impedisce l’evoluzione dello stesso: in Paradiso non si mangia carne. Infatti c’è una relazione diretta tra alimentazione e crescita spirituale: purezza di cibo produce purezza di mente: “Chi rinuncia a cibarsi delle carni martoriate degli animali avrà lo spirito santo e la verità” (Zoroastro).
Dal presupposto che l’Artefice di tutte le cose non può volere l’annullamento delle stesse (perché le avrebbe create?) se ne deduce che chi difende la vita, chi tutela la creazione è più vicino al piano dello stesso Creatore. “Se impariamo ad amare gli animali, saremo molto più vicini a Dio” diceva Madre Teresa. Questa logica trova riscontro nella visione universalista vegan che pone al centro dell’esistenza la Vita in tutte le sue espressioni, dal filo d’erba alla balena: ogni cosa è preziosa e tutelata dal creatore come se fosse l’unica esistente, come riportato anche nel Talmud: “Ogni filo d’erba ha il suo angelo chino su di lei che sussurra: Cresci, cresci”.
Ma non è possibile purezza spirituale senza purezza del corpo e della mente: solo gli alimenti vivi e naturali elevano il livello morale e spirituale, perché in grado di influenzare chimicamente ed elettricamente la qualità psichica morale e spirituale del nostro essere.
La dimensione spirituale e l’esistenza dell’anima è manifesta in ogni vivente anche dopo l’esistenza terrena, come sperimentato da Santa Faustina: “Oggi in spirito sono stata in Paradiso e ho visto l’inconcepibile bellezza e felicità che ci attende dopo la morte. Ho visto come tutte le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio. Ho visto quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le creature, rendendole felici”. E san Girolamo conferma che“Meta del cammino spirituale dell’uomo è il ritorno allo stadio originale prima del peccato, per questo è necessario escludere la carne dalla propria dieta che inchioda l’anima al corpo materiale”.
“Siate rispettosi di tutte le creature e degli animali, se non volete che si alzino anch’essi ad accusarvi nel Giorno del Giudizio” (San Tommaso). In questa proiezione importante è ricordare la tremenda profezia di Omraam Mikhaël Aïvanhov in cui l’uomo è chiamato a rispondere non solo del male fatto ai suoi simili, ma a subirne gli effetti del suo operato a danno di qualunque creatura: “Nel mondo invisibile ogni uomo è accompagnato dalle anime di tutti gli animali di cui ha mangiato la carne; queste anime reclamano un risarcimento… le guerre tra gli uomini in realtà sono il risultato di tutto il massacro di animali che gli uomini compiono… La legge di giustizia è implacabile: gli uomini devono pagare versando tanto sangue quanto ne hanno fatto versare agli animali”.

“Li prendo come un segno divino. I gatti neri, intendo. C’è un motivo se Madre Natura non può fare a meno di partorire gatti neri. Li considero come antichi depositari della saggezza del gatto. Il primo gatto mai esistito di certo era nero. Inoltre, erano neri i gatti delle streghe, e loro sì che ne sapevano. Che conoscevano la nostra lingua. Tutte le conoscenze arcane le hanno apprese da noi. E, infatti, gli stupidi umani le hanno bruciate. Avevano paura di loro, come hanno paura dei gatti”.
☆~”Diario di un cinico gatto, Daniele Palmieri~☆

sabato 9 agosto 2025

FRUTTA, IL CIBO DEGLI DEI



L’alimentazione vegana è l’unica che fa veramente bene al cuore e all’anima.
Go Vegan a tutto il mondo.

Maria Ratti


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FRUTTA, IL CIBO DEGLI DEI

di Franco Libero Manco
La specie umana risulta essere strutturata morfologicamente, anatomicamente e biologicamente per raccogliere e mangiare la frutta. Per i suoi principi nutritivi, completi, armonici e bilanciati, risulta essere il cibo elettivo per l’essere umano, il più puro e il più adatto al sostentamento della vita dell’uomo con il minimo dispendio energetico e digestivo. L’anatomia comparata conferma che la dentatura umana, lo stomaco, i succhi gastrici digestivi, il canale intestinale ecc. dimostrano, senza ombra di dubbio, che l’essere umano è stato predisposto per nutrirsi quasi esclusivamente di frutta.
Anticamente la frutta è stata ritenuta un cibo quasi sacrale, considerata simbolo di ricchezza, abbondanza, salute e buona sorte: il cibo più ambito dall’uomo al punto da essere simbolicamente la causa della cacciata dal paradiso terrestre. Maometto amava talmente mangiare i fichi da desiderare di portarli con se in paradiso. Nell’antico Egitto l’uva veniva ritenuta in grande considerazione. I pagani consacravano l’ulivo a Minerva, il dattero alle Muse, il fico e l’uva a Bacco, per ottenere la loro protezione.
Nutrendosi di frutta l’uomo non nuoce alla pianta, anzi dopo aver mangiato un frutto (la pesca, l’albicocca, la nespola ecc.) l’uomo getta il seme in un terreno lontano dal fusto dove i semi caduti non potrebbero germogliare, contribuendo alla propagazione della specie.
La frutta può essere suddivisa in 4 gruppi fondamentali: A (frutta sugosa); B (noci, mandorle ecc.); C (cereali); D (legumi). I primi due gruppi costituiscono il nostro vero nutrimento perché possono essere consumati direttamente, allo stato naturale, cioè crudi, mentre gli alimenti del gruppo C e D devono essere in qualche modo preparati.. Nella frutta del gruppo A è contenuto tutto ciò di cui ha bisogno il nostro organismo per riparare e mantenere i propri tessuti e le funzioni vitali in ottimo stato perché fornisce all’organismo energia sotto forma di zuccheri e nel contempo lo ripulisce dai rifiuti accumulati. I frutti del gruppo B, anche se non indispensabili, sono utili perché aiutano il corpo ad incamerare energia sotto forma di grassi.
Gli enzimi sono sinonimo di vita: nella frutta fresca e matura sono nella loro massimo espressione. Ogni alimento allo stato crudo contiene enzimi che si associano a quelli già presenti nel nostro apparato digerente allo scopo di scomporre gli alimenti per assimilare i nutrienti contenuti.
La frutta contiene: acqua biologica distillata, enzimi, sali minerali organici, ferro non-eme bilanciato e assimilabile, auxoni o fattori di crescita, proteine in quantità bilanciata e commisurata alle esigenze umane, omega3 contenenti prostaglandine di tipo I e III positive, ormoni capaci di regolarizzare e rallentare l’assorbimento del glucosio nell’intestino, antiossidanti che riducono i radicali liberi e le malattie, prodotti alcalinizzanti barriera contro l’osteoporosi, fibre, bioflavonoidi, molecole, che si trovano esclusivamente nella frutta e nella verdura e svolgono potenti azioni protettive sui vari organi interni del nostro corpo, vitamine A, B1, B2, C, PP. La frutta è altamente purificante, anti-costipante e dimagrante. Inoltre è priva di grassi saturi. E’ tanto più ricca di nutrienti quanto più proviene da terreni e climi non contaminati. Tutta la frutta ha potere disintossicante.
Molti frutti della nostra area geografica non richiedono trattamenti chimici e sono naturalmente biologici, come: fico, fico d’india, cachi, nespola, melograno, corbezzolo, frutti di bosco, sorba, fragolina di bosco, azzeruolo, carruba, lampone, giuggiola, gelso, mora, mandarino, clementina, mirtillo.
Le mele meritano una particolare considerazione: sono le più ricche di fruttosio, che non determina diabete. Il vantaggio è notevole: gli altri zuccheri favoriscono la formazione di trigliceridi che si localizzano principalmente nelle arterie delle gambe e della retina. Mentre il fruttosio passa direttamente dall’intestino al fegato senza produzione di trigliceridi. Inoltre la mela è ricca di polifenoli protettivi, che ha poteri disintossicanti e anticancerogeni, ma soprattutto è un fattore antisenile.
La migliore fonte di zucchero per il corpo è la frutta dolce: mele, kaki, fichi, pere, albicocche, pesche, ciliegie, prugne, nespole, meloni, cocomeri, banane, datteri ecc. i cui zuccheri arrivano predigeriti nel nostro intestino, ben bilanciati con le vitamine, i minerali e gli altri fattori nutritivi, in condizione ideali secondo i requisiti digestivi del nostro apparato digerente.
Anche se gli umani risultano strutturati per alimentarsi fondamentalmente di frutta, i nostri progenitori per milioni di anni insieme alla frutta, consumata allo stato naturale e in ambienti incontaminati, si nutrivano, anche se in modo limitato, di bacche, semi e radici. Nell’attuale società industrializzata, ritengo difficile oggigiorno poter vivere per lunghi periodi di sola frutta, anche se biologica e che a questa è necessario aggiungere un giusto quantitativo di semi oleaginosi, cereali integrali, radici e verdura consumata possibilmente cruda.


Non seguirmi,io vengo da un altro pianeta. Dove tu costruisci muri, barriere e fortificazioni io ci vedo orizzonti sconfinati. (Frida Kalho)

domenica 3 agosto 2025

I DANNI DEL PESCE ALLA SALUTE UMANA


Il mondo dobbiamo tutti toccarlo un’altra volta con le mani, coi piedi, con la testa, con tutto il corpo, annusarlo, guardarlo di scorcio e d’un balzo ferirlo.
Alfonso Gatto



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I DANNI DEL PESCE ALLA SALUTE UMANA


Se il pesce fosse l’unica fonte di Omega3 saremmo tutti morti

di Franco Libero Manco
Infatti, il quantitativo di pesce consumato dalla popolazione, un paio di volte a settimana, è assolutamente trascurabile e l’Omega3 è quasi inesistente sia perché con la cottura si perde l’enzima lipase, indispensabile per la sua digetione-assimilazionesia perché il pesce non è cresciuto allo stato naturale dove si nutre di alghe dalle quali trae questi acidi grassi.
Inoltre, la United States Food and Grug Administration (FDA) e la Environmental Prtotection Agency (EPA) affermano che alcune tipologie di pesce contengono talmente tanto mercurio che consumarli potrebbe risultare pericoloso per lo sviluppo cerebrale del feto, oltre che rischioso per il nostro sistema nervoso e si auspica di non consumare più di due volte a settimana qualunque tipo di pesce.
Le immense quantità di mercurio che le industrie scaricano nel mare (circa 10.000 tonnellate all’anno) passa facilmente dal pesce nell’organismo umano. E’ utile ricordare la strage di Minamota (Giappone) del 1952 nella quale morirono 77 persone ed altre 360 rimasero invalide per aver mangiato pesce ricco di mercurio, una potente neurotossina in grado di interferire nello sviluppo del cervello riducendo l’intelligenza specialmente nei bambini.
Nei pesci si riscontra un elevato contenuto di istamina (infiammatori) specialmente nelle sardine, gli sgombri, le alici e i tonni, ovvero il pesce azzurro tipico dei nostri mari che è responsabile anche di fenomeni di intossicazione.
Il pesce è carne grassa come ogni altra carne di animale, contiene le stesse tossine delle carni e può causare parassitosi (es. tenia, ascaridi), asma, eczema, prurito, allergie, malattie renali, danni al sistema nervoso, ecc.
Ma deve preoccupare anche la presenza, nelle cozze, nelle ostriche e nei crostacei, di cadmio e piombo, abbondantemente presenti negli scarichi industriali, che trasmette all’uomo la salmonella, larve di tenia e di ascaridi, né la cottura è sufficiente a scongiurare i pericoli in tal senso. Il piombo può ostacolare lo sviluppo dell’intelligenza nei bambini, mentre negli adulti può causare ipertensione, malattie cardiovascolari, cancro ai polmoni, allo stomaco e al cervello. Alcuni molluschi possono trasmettere l’epatite virale ed altre malattie infettive. Mentre il cadmio può comportare disfunzioni renali e sessuali, decalcificazione ossea e cancro.
Inoltre, nel pesce ci sono velenose concentrazioni di cloruro di sodio, che con la cottura diventano massa inorganica causante tumori gastrici, ritenzione idrica, gravi idropisie. I pesci sono anche ricchi di purine (sostanze azotate che fanno aumentare i livelli di acidi urici nel sangue) e di metalli pesanti. In realtà le bancarelle del pescivendolo nascondono più insidie per la salute umana dello stesso bancone del macellaio.
L’Eurepean Prospective Investigation into Cancer and Nutrition, nell’ambito di questo studio, che rappresenta il più vasto condotto sui livelli di ALA e sulla conversione in EPA e DHA, il Dr. Wels e la sua equipe hanno misurato i livelli plasmatici degli Omega 3 e Omega 6 in due gruppi formati da vegetariani-vegani e da consumatori di pesce. I livelli di EPA e DHA sono risultati uguali nei due gruppi. Questo dimostra, spiegano i ricercatori, che la capacità di “conversione” in acidi grassi Omega 3 è molto maggiore nei vegetariani-vegani rispetto a coloro che consumano pesce. Nel 2010 in Gran Bretagna è stato condotto uno studio medico-scientifico su 19.000 persone in cui è stato dimostrato che l’assunzione di Omega 3 è più efficiente se proviene dai vegetali invece che dal pesce.
Presenza di Omega 3 (mg/100) nei vegetali
Olio di semi di lino: 66
Semi di lino: 32
Olio di canapa: 18
Olio di noce: 14
Soia cotta: 11
Olio di soia: 7,60
Noce: 6,50
Germe di grano: 5,40
Pesci più ricchi di Omega 3 e più consumati (mg/100)
Sardine fresche: 4
Anguilla: 3,56
Tonno fresco: 2,95
Aringa: 2,1
Salmone: 2
Spigola: 1,26
Storione: 1

La vita è fatta di piccole felicità insignificanti.. simili a minuscoli fiori.
Non è fatta solo di grandi cose.. come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali.
Ogni giorno succedono piccole cose..tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle.. e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile.. che l’anima respira e grazie alla quale vive.
( Banana Yoshimoto )

venerdì 25 luglio 2025

LA NOTTE DELLA FOLLIA



Non posso avere la presunzione di cambiare il mondo ma almeno vorrei provare ad addolcirlo. Oppure potrei incantarlo per un istante, con un’immagine così.

Silvia Bandini


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LA NOTTE DELLA FOLLIA

Non è remoto il tempo degli olocausti
quando in ogni egoismo
dorme una nuova Mauthausen.
Mi sono madri, sorelle e figli
quelli che piangono senza colpa
nelle fervidi terre degli antichi Goti
o nelle lande desolate dei lontani Cananei.
Assisto impotente ed attonito
all’oltraggio perpetrato
ogni giorno contro la vita
ed un brivido agghiacciante mi pervade.
Ce cos’è questa lunga notte
che ci ottunde,
che plana funesta e minacciosa
in attesa dell’esito finale?
Più di ogni cosa sogno la sua distanza,
creare tra noi baratri abissali.
Contro le ombre accenderò mille lanterne
e scaglierò il mio stormo di meteore.
L’atroce sorriso di antichi fantasmi
apre ferite nella carne
profonde come crepe telluriche
e ciò che era informe, sopito,
ora riaffiora in vorticosa agonia
dove confluiscono integralismi
tra sciami di metalli fiammeggianti.
Sospiri, imprecazioni o gemiti
salgono da ogni vita vilipesa dai tiranni
e la battaglia più dura
è sempre quella ancora da combattere.
Per anni ho vagato senza sosta
cercando l’antidoto alla follia umana.
Ho sentito il lezzo ed il fragore
di ogni inferno delirante del potere:
nel vortice inesausto della durezza umana
ho visto stuoli di angeli abbattuti.
Ho dormito tra il muschio ed i cartoni
dei clandestini venuti d’oltremare.
Ho navigato tra le dune,
tra i ruderi sommersi e i telescopi
e ho visto mari senza sponde,
ho conosciuto terre senza cieli.
Ho visto campi immensi di membra informi
al tuono crepitante dei vulcani nucleari.
Ho sentito l’esile pianto delle vergini
sacrificate all’alba della vita all’invasore.
Ho conosciuto i fiori ad uno ad uno
ed ho atteso il sole
nel petto delle scolopendre rupestri.
Ho visto turbini di fuoco furibondo
annientare lo splendore di vette inesplorate.
Ho visto foreste arse, spettrali
dove bruciano coi nidi dei fringuelli
i canti mai vissuti dei pulcini
ed i voli ancora da spiccare.
Ho visto morire l’altezzosa giraffa,
l’agile mangusta, la granitica conchiglia
e infrangersi, madidi di sangue,
gli ampi drappeggi dei falchi dell’Antartide.
Lo spavaldo galoppo dei bisonti
si è spento in un silenzio accusatore
e i possenti giganti degli oceani ridotti
a minuscole efflorescenze puntiformi.
Ma ho anche visto,
nel vuoto incontenibile dell’anima,
spiragli di più nuovi universi palpitati.
Ho visto l’alba stemperarsi
a passi lenti
come cerbiatta sfiancata da una corsa
davanti al predatore
e l’impeto vendicativo della natura vilipesa
placarsi esausto in un lieve silenzio
avvolto d’autunno.
Ed ora, nel presagio fluttuante
della sua anima assopita,
dorme indifferente e crudele
il mondo sul mio cuore.
(Franco Libero Manco)

La vita è un battito d’ali, un soffio di vento, che rapido ci accarezza e in un soffio se ne va.
( Maria Rosaria Montesarchio )

giovedì 17 luglio 2025

VOLO ASCENSIONALE


Vivendo, nei momenti più impensati si trovano le risposte più impensate. Scoprirle è così interessante che varrebbe la pena di vivere solo per questo.
• B. Yoshimoto



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VOLO ASCENSIONALE

L’uomo è debole
finché nell’uomo cerca il suo sostegno:
soffre perché s’illude,
s’illude perché spera,
spera perché è solo.
Io lo so, di sofferenza ciascun la sua sente nel cuore
e non v’è cosa che attenui lo sconforto
quando il sogno tuo più grande
sanguina ferito nell’oblio.
La delusione lascia
varchi profondi dentro l’anima
che la vita stessa a volte
non basta a emarginare.
Io lo so, mai l’uomo è così crudele
come quando colpisce
in nome dell’amore.
Ma guai se in te s’insinuasse l’ombra
del più pallido disprezzo,
se tu covassi trame di vendetta
e menassi di spada per recidere
ciò che magari merita castigo,
perché saresti come coloro che condanni
e tu stesso meriteresti punizione.
Quale speranza tradisci
se il cuor tuo nutri di livore?
se non sai tener fede negli ideali
proprio nel momento della prova?
Già l’odio serpeggia incontrollato
tra le folle più vaste dei fedeli
e l’ipocrisia ha messo le sue radici
fin su gli altari del Dio Unico e Trino.
Io vi esorto amici miei
restate in quella luce
che ci fu donata dall’Amore
per non smarrirvi
nelle dure prove del giorno
e così vedere l’alba
di una vera e più giusta dimensione.
Non cercate altrove
ciò che è già dentro di voi.
Superate ogni intima distanza
e guardate il mondo
con gli occhi d’una sferica visione.
L’uomo nuovo deve avere in se
la forza di non pagare
con la stessa moneta coloro
che tutto sono in grado di sporcare
a causa del loro animo curvo e mendace;
deve sapere di quali artigli è armato l’egoismo
di chi crede solo nella legge di se stesso.
Ma l’uomo ha in se
segreti non facili da indagare
perché la causa sfugge sempre
e in verità l’uomo è un essere
impenetrabile perfino per se stesso:
non sa che egli stesso
è il suo peggior nemico
di cui deve maggiormente aver paura.
Ah potessi persuadere l’anima tua
a cercare maggior saggezza nelle cose
al fine di non essere te stesso la causa
della tua più intrinseca rovina.
Ascoltami!
Ho una grande verità da rivalerti:
in ogni dove incombe la Giustizia
dell’eterna ed inesorabile
causa-effetto.
Ognuno paga ogni suo errore
come fosse un nuovo Adamo nella vita
e anche se arriva poi a pentirsi
nulla può la volontà contro il passato,
e meglio sarebbe per l’uomo
non avere retaggi.
E chi è che non ha nulla
di cui doversi pentire?
chi è che tra i viventi non meriti morire?
Ma morire è privilegio
di tutti i viventi
ed è questo ciò che suggella
l’equanimità di Dio.
Bisogna che l’uomo impari
a pentirsi degli errori
che avrebbe potuto evitare
ma soprattutto del bene
che non ha saputo compiere.
Ah se ognuno amasse un po’ di più
la propria anima!
Quante lacerazioni le risparmierebbe!
Se l’uomo vivesse la scilla d’infinito
da quante inutili croci
si potrebbe salvare.
Nulla avviene per caso:
non una foglia cade
senza obbedire ad un cosmico piano.
Ognuno soffre perché deve capire
e soffrirà
finché non farà suo l’errore
che ad altri causa lacrime e ferite.
Che tu m’abbia ferito
questo posso comprenderlo
perché conosco la natura dell’uomo,
ma che tu abbia reso peggiore la tua anima
questo come posso perdonartelo?
Tagliati il braccio
che sta per colpire tuo fratello
perché tutto si paga nella vita
affinché l’armonia
ristabilisca il suo equilibrio.
Sii libero dentro come rondine
pronta a tra trasmigrare.
Non essere attaccato ad alcuna cosa
perché è l’incompletezza
che attrae lo spirito alla terra
e l’anima torna ad animare
un nuovo corpo.
Io voglio metterti in guardia
contro la carmica giustizia che incombe
su ogni trasgressione universale;
dirti fino a che punto
si espande l’eco
della tua più infima mancanza.
A te vengo teneramente
con i fiori della mia più intima essenza:
non accogliermi con la diffidenza
degli impostori
e non negarmi il bacio del saluto.
Conosci forse te stesso
quando in ogni modo
cerchi di giustificare
la tua ingiusta condanna per chi erra?
Chi fa del male al prossimo
rende peggiore l’universo,
così dicono i saggi,
e vive nel giusto
solo colui che con tenacia
spinge l’altrui
e il proprio spirito in salita.
Tu devi volare molto in alto
se vuoi trovare la fonte della gioia,
ma se non ha le ali
io ti consiglio
non correre sul ciglio d’un burrone.
Il tuo spirito ancora si alterna
tra luci ed ombre
nella sua lampeggiante incertezza
anche se sa
che non è più giustificabile per lui
l’oscillazione.
Tieni in alto lo scudo protettore
finché l’ombra del Maligno
infuria sul tuo capo.
Appendi sopra la tua porta
la legge della buona volontà
e non permettere al Male d’interferire
nell’intimo del tuo libero arbitrio.
Affranca il tuo spirito
dall’ardente flagello dell’orgoglio,
non privarti
dell’inebriante frescura delle vette.
Passa davanti ai tuoi nemici
con la spada che dorme nel suo fodero.
Elèvati sulla lode
e sopra il rimprovero,
sulle lusinghe
e sulle accuse peggiori.
Bisogna essere oceani
per accogliere in se fiumi inquinati
senza per questo divenire impuri.
E’ necessario che nell’uomo nasca
una nuova aurora
se d’intorno vuol generar
luce danzante.
Ma chi vuol creare qualcosa di nuovo
deve prima distruggere l’antico,
liberare il suo cuore
dalle erbe velenose
per trapiantarlo in un terreno
più fertile e sicuro.
Nobile è colui
che cerca di ampliare
le virtù della sua anima;
colui che non si ferma
ai margini del campo.
Solo i pavidi si accontentano
delle briciole del banchetto degli eroi
anche se sa che gli uomini.
non sono né mai saranno uguali
pur al prezzo delle sfide più ardue.
Il tuo occhio deve spaziare
su più vasti e limpidi orizzonti,
per questo hai bisogno di alture
su cui arrampicarti.
Imprimi in te
il senso edificante della prova:
non guardare all’ostacolo
come ad un’insidia del destino
e presto il risveglio passerà
sulla tua nuova coscienza
come un urlo improvviso nella notte:
solo allora sarai libero e forte
e la fronte avrai cinta di ghirlande.
La fede e gli ideali sbocceranno ancora
sull’erba e sui candidi fiori,
sulle pendici delle antiche mura cadenti
e finalmente sentirai
esplodere la forza
per troppo tempo
avviluppata nelle membra.
Che tu sia saggio e gioioso
questo è l’augurio che ti faccio
e che ogni prova
ti si muti in canto di vittoria.
Sia la tua saggezza
un faro dolce e impetuoso
per tutte le imboscate che s’annidano
anche sul cammino
più limpido e lineare.
Sia la tua volontà
un ponte gettato
verso mete più alte
e sulla tua vita spiri sempre
la gioia di un vento
gagliardo e imperituro.
(Franco Libero Manco)

Con gli occhi pieni di margherite, si respira meglio.
(Fabrizio Caramagna)

venerdì 11 luglio 2025

NOSTALGIA DELL’UOMO


Trovo paradossale che esistano persone che scelgono di uccidere il bello che esiste nel mondo. Imperturbabilmente.
(Non la meritano tanta grazia. La natura non merita la loro presenza)
Silvia Bandini



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NOSTALGIA DELL’UOMO

Ahimè come sono stanco a volte
della miope tiepidezza umana
dell’ opaca indifferenza della gente:
ho paura di non sopportare sino in fondo questa croce.
Detesto tutto ciò che è misero e curvo,
basso, lascivo e mendace.
Nulla mi è più insopportabile dell’ipocrisia,
della malvagità e dell’ignoranza.
Ma voglio s’allontani da me questa stanchezza
che mette a dura prova le virtù del cuore
ridotte a volte simili a vecchi carri stanchi
che trascinano a valle pesanti carichi di legna.
Vorrei veder sbocciare d’intorno esseri nuovi
con cui dividere le mie più audaci speranze.
A fianco dei miei sogni supremi
voglio presaghi di più pure e nobili mete.
Ogni solitudine è colpa, così dice la massa
che non sa essere individuo senza impazzire,
ma se al popolo dai quel che ti chiede
allora sta certo che egli ti onora.
E’ vero, spesso i poeti non creano che sogni
e speranze troppo giganti
per chi non sa guardare che al presente;
ma essi soltanto conoscono le ore
che spaccano l’anima in due;
essi soltanto sanno rischiare
anche quando la speranza gli va dietro
ferita e zoppicante
e quando combattono l’impari battaglia
tra fede e incomprensione
sanno che solo uno di essi resterà vivo.
Se il cuore se ne va spesso con lui
parte anche la ragione
ma la follia più grande
è quella che precede la stessa azione malvagia.
Ahimè come mi è duro sopportar l’umana bassezza
e con quale fatica io accetti l’oltraggio
di chi afferma di essere nel giusto
solo perché crede in ciò che sente.
Troppe volte l’uomo cade
prima che arrivi al disgusto della sua stessa miseria,
prima che in lui germogli la volontà gagliarda
di superare la china ad ogni costo,
prima che in lui scocchi l’ora
del salutare disprezzo della colpa.
Difficilmente gli uomini sanno guardare il loro simile
più in su della sua cintola
e quando sono in numero di tre
pensano che uno di loro è già di troppo.
Ma quando gli uomini vogliono essere cattivi
non c’è forza al mondo capace di fermarli.
Sempre gola, sesso e potere hanno avvelenato
le dottrine più pure
e stroncato i voli più audaci
ma l’indifferenza verso il dolore altrui
è il vero cancro del genere umano:
senza rumore cova i suoi più sordidi piani
ed i momenti silenziosi
sono quelli più pregni di tempeste.
Con l’egoismo e l’idiozia da millenni
l’uomo scrive la sua storia più oscura
e stenta a capire che ogni istante
è la sua ora decisiva,
che vi sono fuochi che non si accendono
perché in realtà non sono mai stati spenti del tutto.
Io amo la vita
perché è ponte gettato tra la materia e lo spirito
ma vorrei strapparmi dal petto
la tristezza che mio viene dall’uomo,
mettere al sole la coscienza di ogni individuo,
mostrargli le cause della sua vera miseria.
Ma sento che c’è del giusto
in chi afferma che il bene e il male
sono diversi per ognuno
e in verità ogni essere è un universo a se stante
perché ogni spirito è scintilla irripetibile.
Ma quel che l’uomo ancora non comprende
è che tutte le anime dovranno brillare
di uguale intensità
pur nella diversità sostanziale delle stesse.
Ogni albero, si sa, da i suoi frutti
ed una quercia non potrà mai essere un pino.
Chi ha troppa arsura
si accontenta di bere ad ogni calice,
ma chi ha superato se stesso
sceglie la fonte a cui dissetarsi.
La grandezza dell’uomo
è nella luce che gli viene da dentro
e nella volontà di superare i suoi limiti.
“Nel bene dai per primo l’esempio
e sii ogni giorno migliore”.
Sia questa la legge a guida di ogni tuo passo,
e se anche sarai solo a pagare per tutti
è bene che così sia:
come potrebbero le primizie non essere vittime?
Bella è la vita, ma è anche crudele
per questo quelli che maggiormente non comprendo
sono coloro che hanno radici abbarbicate sulla terra:
con la vita essi amano anche la sua parte più terribile.
L’anima mia ha nostalgia dell’uomo,
di colui che sa essere artefice del suo stesso destino
che guarda al domani con la fiducia riposta
nelle sconfinate possibilità della sua anima:
non di chi anela umane vittorie
e il cuor suo impregna di uragani,
non di colui che ordisce i suoi complotti
nelle più sordide trame di potenza:
ma di colui che sa donarsi totalmente
per dare a Dio ciò che è di Dio.
Menzogna è tutto ciò che è passeggero e fugace.
Lode dunque a chI cerca valori imperituri
e sa mantenere più di quanto ha promesso.
L’uomo non ha ancora imparato a vincere se stesso
per innalzare la sua parte migliore:
dorme immutabile l’orgoglio nel suo petto
come mitica immagine scolpita nella roccia.
Fai ciò che è giusto è spezzati!
Questa è la legge che l’uomo ancora non sa vivere.
Solo chi vince la battaglia contro se stesso
vede l’alba di una nuova vita.
Su ognuno di voi io invoco
una giustizia che sia anche perdono
affinché il giorno che s’appresta vi trovi trasparenti
e la Vita stenda su di voi la Luce
dei suoi vasti e profondissimi occhi.
(Franco Libero Manco)

Scorri pagine senza senso. Ne capitano di inattese, che da subito senti tue, come se ti stessero aspettando (eh! I cookies). Ti ritrovi tra zampette buffe, dentini sporgenti, orecchie lunghe o enormi, musini adorabili, occhi incantevoli.
E, come fai a non innamorarti, così, de botto!?

lunedì 7 luglio 2025

LA FARSA DELLA LEGGE A PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

 

Proteggere è la più bella voce del verbo amare..

B. Ferrero

Butterfly

Leggi condividi e diffondi: PROGETTO PACE NEL MONDO – EDUCARE L’UMANITA’ ALLA PACE di Franco Libero Manco

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LA FARSA DELLA LEGGE A PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

di Franco Libero Manco

Con la legge Brambilla a tutela degli animali d’affezione è stato fatto un passo avanti verso la civiltà umana mediante il riconoscimento di quei diritti inalienabili che ogni essere vivente ha per legge naturale. Peccato che all’appello mancano “soltanto” le milioni di altre specie, miliardi di individui nei confronti dei quali l’uomo è autorizzato a farne quello che vuole. Se gli animali potessero esprimere il loro pensiero in merito direbbero che è “una presa per i fondelli”. E in effetti è una penosa elemosina di giustizia elargita soltanto a quelle creature che hanno la (s)fortuna di convivere con gli umani che è come tutelare solo gli schiavi che vivono con i loro padroni, con la presunzione di tutelare tutti gli umani.

            Nella sua pratica attuazione succede che se una persona dà un calcio ad un cane è condannato penalmente, ma lo sperimentatore che sta torturando un animale simile, per i suoi disumani interessi, non solo non è imputabile ma autorizzato dalla stessa legge: è come permettere di prendere a colpi di machete il condannato a morte ma proibire di offenderlo con parolacce. Allo stesso modo, se si lascia il gatto in macchina sotto il sole arrivano i vigili e sanzionano il responsabile, mentre il turpe cacciatore è autorizzato dalla legge e farne strage di ogni sorta di volatili, e non solo.

            Le più crudeli violenze agli animali non si commettono per strada ma nell’inferno degli allevamenti intensivi, nel trasporto degli animali verso il luogo del patibolo, nei lugubri scannatoi legalizzati, voluti da quanti mangiano la carne e benedetti dalla stessa Chiesa cattolica; negli allevamenti dei cosiddetti animali da pelliccia dove gli animali impazziscono nei loro serragli prima di essere soppressi col gas; nei boschi e nelle campagne con quello sport disumano che i nostalgici della guerra chiamano caccia; nei circhi equestri dove gli animali selvatici vengono costretti ad eseguire innaturali esercizi pena la frusta, le scariche elettriche, il bastone o la fame; nelle arene dove i tori dopo essere stati torturati e fiaccati a forza di bastonate sono condannati a non uscire vivi dall’arena; nella pesca dove le vittime vengono considerate a peso;  negli stabulari dove i vivisettori  non risparmiano neppure i primati.

            E il nobile cavallo? L’infaticabile mulo? Il paziente asino? Ci puoi fare benissimo delle bistecche o del macinato dopo avergli perforato il cranio con un proiettile captivo e aperto l’addome con asce e seghe micidiali: è come sfruttare fino all’ultima stilla di energia il proprio schiavo per poi farlo a pezzettini e darlo in pasto agli sciacalli quando non è più in grado di lavorare. E il mite vitello? Adatto a farci fettine o polpette. E il tenero coniglio? Va bene al forno con le patate. E i tacchini, le galline, i polli, le anatre? Ottimi fatti allo spiedo. E l’intelligente e sensibile suino? Ma vuoi che abbia diritti?! Ottimo fatto a braciole o a fettine di prosciutto. E la volpe, il visone, il cincillà…? Stanno benissimo addosso alle signore. E l’elegante capriolo? Liberissimi di farlo salmì. E le rane, i criceti, le cavie, i roditori…? Ma che c’entra, queste servono alla scienza: puoi inchiodarli su un tavolaccio e aprirli come scatole di sardine…(meno male che ci sono gli sperimentatori che scavano tra le viscere doloranti degli animali per dare a noi umani felicità e salute); e i pesci, i crostacei, i molluschi? Figuriamoci! Una bella frittura in olio o acqua bollente (preferibilmente da vivi), sono una leccornia. Ma nel paese degli ipocriti si dice che è meglio poco che niente. E ora, per fortuna, c’è la legge a tutela degli animali.

Mi sorprendo ogni giorno ad ammirare i dettagli nella bellezza di specie sconosciute. E’ il mio superpotere 😉
Nella foto una coppia di Uria aalge “dalle redini” che presenta una variante del piumaggio, caratterizzata da un anello bianco attorno agli occhi e una striscia bianca che si estende dietro di essi.
Foto di @Warren Price