sabato 16 agosto 2008

Il Re Moro di Stefano Benni.



Nella foto: Otello di William Shakespeare ( http://it.wikipedia.org/wiki/William_Shakespeare ).
Da un racconto di Stefano Benni: Il Re Moro.

Il Re Moro entrò nella scuderia. Sul volto d'ebano brillavano gli occhi feroci che tanto terrore incutevano ai nemici durante le battaglie. Osservò i due cavalli, uno bianco e uno nero, purosangue di incredibile bellezza. Li valutò attentamente poi con fare deciso, mosse verso il cavallo bianco. Fu una questione di pochi attimi, il cavallo, con un doppio balzo, si avventò sul Re Moro e lo mangiò.
Il Re si era dimenticato di essere il re degli scacchi.

Pillola del giorno: La pastasciutta: La cottura.

I
Nun è 'na cosa tanto compricata,
però bisogna sempre fà attenzione
perchè ce vò 'na certa proporzione
fra tipo e quantità che va lessata.

Me spiego: quella fina e delicata,
va bene tutt'ar più pè dù persone,
ma si presempio se ne fa un pilone,
basta un seconno in più che viè incollata.

Insomma c'è 'na regola importante:
fino a tre etti se pò fa leggera
poi più s'aumanta e più ce vò pesante.

Er sale è mejo poco, l'acqua assai,
un litro a etto, l'unica maniera,
perchè la pasta nun s'incolli mai.

II

Un'antra cosa: mai bollita stretta,
e quanno l'acqua è in piena bollitura,
se butta giù, e la pila se riattura
pè fa riarzà er bollore in fretta in fretta.

Poi dopo un pò s'assaggia 'n'anticchietta;
appena è cotta, ancora bella dura,
se leva e je se ferma la cottura
coll'acqua fresca sotto la bocchetta.

Doppo girata un attimo, scolate:
quanno l'ultima gocciola viè fòri
conditela de prescia e scodellate.

Si c'è quarcuno, attenti a controllavve:
"mangiate calmi, piano, da signori",
si state soli... attenti a nun strozzavve!
Aldo Fabrizi.

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