domenica 16 agosto 2009

Amen. Da La tribù di Moro Seduto. Di Stefano Benni.

In alto: Immagine tratta dal blog http://aenimale.splinder.com/


Quando abbiamo i parenti in casa, dobbiamo pensare a tutte le loro buone qualità, altrimenti sarebbe impossibile sopportarli. Ma quando sono via, ci consoliamo della loro assenza indugiando sui loro vizi.
George Bernard Shaw.


Il brano di oggi di Stefano Benni affronta un tema delicato, l'aborto, ricordo che è stato scritto oltre trent'anni addietro, sembra che in questo trentennio si sia ritornati a quegli anni bigotti:

Amen. Da La tribù di Moro Seduto. Di Stefano Benni.

Al Senato la legge sull’aborto deve essere leggermente emendata. Noi di Comunione e Liberazione siamo moderni e progressisti, ma la vita umana va rispettata. Il feto, a 90 giorni, è già vivo e capisce. Il suo grado di intelligenza è 0,006, che sta, nella scala, tra un’alga e De Carolis. Per questo l’aborto va concesso solo entro le 24 ore, e solo per le donne violentate dal padre, da un fratello negro, da uno zingaro ubriaco o da una coppia di animali a piacere.
In ogni caso, l’aborto non verrà concesso se la donna avrà provocato il violentatore con braghe strette, trucco sugli occhi o camminando per strada o coricandosi discinta. L’aborto sarà negato anche quando il violentatore abbia agito per cause di forza maggiore. Ad esempio, ci sarà fra breve la visita di Tina Anselmi in Russia con 80 industriali. Se un industriale, sconvolto dalla presenza di quell’unica donna, decidesse di violentarla nella corriera (sempre che si vada in corriera), ebbene l’Anselmi se la sarà voluta e non potrà abortire. Oltre tutto un figlio è sempre un dono del cielo, soprattutto il figlio di un industriale. Non si può ucciderlo, anche perché a 90 giorni ha già il gorilla.
In quanto a Seveso, ci dispiace, ma neanche qui l’aborto può essere consentito. La diossina, come dice il nome stesso, è anch’essa un dono di Dio. Se qualche bimbo nasce stortignaccolo pazienza, lo si può dare al Cottolengo, al Papa o ad un circo. Oltre tutto, non si può appurare alcun legame tra la diossina e le malformazioni, quelle accadute finora sono normali, aspettiamo ad avere duemila casi, e poi potremmo parlare su dati di fatto e non su supposizioni.
In quanto al luogo ove praticare l’aborto, noi proponiamo di escludere gli ospedali e le cliniche private. Il posto ideale potrebbe essere un centro aborto, formato da 4 preti, un carabiniere e un medico. I 4 preti dovranno dissuadere la donna con argomenti sempre più convincenti, da brani della Nemesi ai discorsi di Fanfani, da foto di Shirley Temple a diapositive dell’Inferno. Il carabiniere dovrà redigere un verbale di 8 pagine con macchina da scrivere, portando guantoni da boxe, senza prendere caffè e senza incazzarsi. Il medico farà una visita accurata davanti a 20 studenti di medicina. Porrà domande di natura scientifica quali «perché non ci ha pensato prima» e altre. Se la donna avrà passato queste prove, il suo nome verrà esposto in comune. Qualora entro 9 mesi nessuno abbia opposto ricorso alla sua domanda di aborto, la sua pratica passerà ad una commissione di vescovi a Roma. Dopo la normale procedura burocratica le verrà posta la domanda «vuole ancora abortire, visto che ora si dovrebbe fucilare suo figlio che ha 16 anni?». Alla sua coscienza di madre la risposta.
Per finire: noi e tutti i gruppi cattolici progressisti come noi, proponiamo che alla frase «l’aborto è consentito» venga sostituita la frase «l’aborto è consentito nei paesi scandinavi» che non muta, sostanzialmente, il contenuto della legge.
Il Signore sia con voi. Crescete e moltiplicatevi. Visitate la Camargue (annunci a pagamento). Votate Dc. Amen.


Liberi Pensieri ha recensito un grande racconto, un libro da leggere tutto d'un fiato, la vita e le peripezie dei due personaggi principali Max e Onno:

La scoperta del cielo

Un capolavoro. Semplicemente questo, e dietro questa parola c’è un mondo di sensazioni, emozioni, sorprese, commozione, che davvero è assai difficile da spiegare. Il romanzo La scoperta del cielo di Harry Mulisch (Rizzoli, Milano 2002) è uno di quei romanzi che arricchiscono la vita, la impreziosiscono pagina dopo pagina, e il lettore si trova a vivere in una dimensione in bilico tra il reale e l’irreale, tra il sogno e la realtà, e si affeziona ai vari personaggi, e li pensa durante i momenti del giorno che si devono trascorrere lontano dal libro, e li ritrova, poi, una volta ripreso il libro, come si ritrovano amici cari con cui si era intavolato un discorso.
Ci si affeziona a Onno, geniale linguista di Amsterdam, personaggio scontroso perchè troppo intelligente, sciatto e simpatico che vive sempre ai confini del paradosso. Ci si affeziona a Max, astronomo altrettanto geniale, suo amico del cuore, amico vero, un’amicizia nata per caso, perché si sono riconosciuti, unici uomini tanto diversi da capirsi al volo, e le loro vite si intrecciano fino a ingrovigliarsi in un’unica immensa matassa. Ma la vicenda è molto più di una semplice amicizia, ci si accorge subito che molte delle loro azioni sono suscitate dal Cielo. Ma questo è un Cielo scoraggiato degli uomini, talvolta ostile, si sente nell’aria che Lucifero ha vinto, visto che l’umanità a Dio non crede più e c’è poco da fare, ormai. Anche Onno e Max sono agnostici, vittime di una fede che in loro non ha attecchito come avrebbe dovuto. E c’è una missione da compiere, di cui loro solo del tutto oscuri, una missione affidata a un uomo che da loro dovrà venire, da Onno e Max, un uomo che è figlio di Max ma si crederà figlio di Onno, un bambino fuori dal comune, di cui spesso Onno si chiederà, stupito, da dove viene. Questo è l’uomo del Cielo, che ha un compito dettato dalla consapevolezza della sconfitta: recuperare le tavole della Legge scritte da Mosè, le tavole che sanciscono la sacra alleanza tra Dio e gli uomini: l’alleanza è finita, le tavole devono sparire. Tanto gli uomini in fondo non ci credono neanche più, tanto vale fare ritornare le parole delle tavole, quelle che furono incise da Dio, a Dio stesso.
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Da Miss Kappa il puntuale resoconto della visita del Cavaliere insieme ai suoi impiegati a L'Aquila:

Il lutto

Immaginate di avere un amico che ha subito un lutto. Un lutto che gli raschia le ferite dell'anima, impedendo che si rimarginino velocemente. Ditemi se vi verrebbe mai in mente, il giorno di ferragosto, a poco più di quattro mesi dall'evento che gli ha distrutto la vita, di presentarvi a casa sua con una combriccola di clown, majorette, buffoni ad issare festoni e fare trenini ed a cercare di coinvolgerlo nel festeggiare. Ditemi se, davanti all'amico che soffre, voi sareste capaci di ridere e ballare e far foto ricordo. E di gridare anche "bacio bacio". Questo è quanto ho visto fare, stamani, in TV su Rai1, da un accolita di dementi animatori presso la tendopoli di piazza d'Armi, a L'Aquila. Pubblico inesistente. Se la suonavano e se la cantavano da soli. Gli Aquilani son rimasti nelle tende. Davanti al loro dolore.
Vergognatevi: IL LUTTO ESIGE RISPETTO.

La ricostruzione in Abruzzo deve essere effettuata utilizzando la bioedilizia e le fonti rinnovabili, da Riuriuchiu un altro esempio di utilizzo di queste fonti:

Ingegnere fai da te, come fare a meno del petrolio

Il Giornale OnlineISCHIA - Da quindici anni ha disdetto il contratto di fornitura elettrica e fa a meno della benzina per la sua auto. Nei giorni del caro carburante l'ingegnere ambientalista che promette di far sparire il petrolio dalla vita dei suoi concittadini vive a Barano d'Ischia, uno dei comuni dell'isola del golfo di Napoli.

Di sé, Agostino De Siano nel presentarsi dice: "Sono l'ingegnere che farà scomparire la necessità di usare il petrolio visto che per me è già scomparso". La trovata che gli consente di essere autosufficiente dal punto di vista energetico è un impianto innovativo che garantisce l' energia alla propria abitazione. Per gli spostamenti, invece, si serve di un' auto elettrica cui ha aggiunto dei pannelli solari.

"Sono pienamente autosufficiente sia dalla rete elettrica che dai petrolieri - spiega l'ingegnere - da 15 anni non ho l' energia elettrica, provvedendo con l'impianto ad energia fotovoltaica e con gli accumulatori. Negli ultimi anni ho anche, drasticamente, eliminato la necessità di approvvigionamento della fornitura di carburante utilizzando una macchina elettrica (che viene ricaricata anche con l'impianto fotovoltaico di casa, ndr). Il mio impianto - precisa l'ingegnere - è del tutto indipendente dal gestore di energia elettrica. In nessuna altra parte del mondo esiste un impianto del genere, da me progettato dopo anni di studio ed esperimenti. La sua particolarità è l'utilizzo di un ponte alimentato ad alta tensione da 300 volt continui a 220 volt alternata senza adoperare il comune trasformatore/elevatore, sia esso normale trasformatore a lamierino in silicio (o swithcing)".
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Da Didolasplendida un simpatico e delizioso buon ferragosto:


Da Lia Celi tanti consigli per i pranzi e cene da consumare sulla spiaggia sotto l'ombrellone:


Serata Riminese
Un pasto al sole, ovvero: cenare in spiaggia è comodo solo se sei un gabbiano

La cena in spiaggia è un rito che ci fa sentire più amici, più riminesi, più in vacanza. Ma bisogna arrivarci preparati. Ecco una piccola guida ai “topoi” del pasto consumato sotto l’ombrellone o sui tavoloni del bagnino.
PASTA FREDDA
Regina incontrastata del beach-food, nasce dalla leggenda metropolitana secondo cui d’estate una ciotola di maccheroni gelidi e unti è più gradita di un bel piatto di lasagne fumanti. La ricetta è semplice: si cuoce troppo o troppo poco una carriolata di pasta, la si condisce con gli avanzi del frigo, la si stiva in un Tupperware grande come un silos e la si tira fuori in spiaggia quando i commensali sono così allupati che divorerebbero un gommone. Da maggio a settembre inoltrato, intere famiglie riminesi non mangiano altro che pasta fredda, e quando in autunno rivedono degli spaghetti caldi piangono di commozione...

Misteriosa caratteristica della pasta fredda è che, a prescindere dal numero degli ospiti e dalla quantità, ne avanza sempre un casino. Ma «il giorno dopo migliora», e non è una bugia: peggio di così non può diventare.
«VADO A PRENDERE DUE PIADE»
Equivalente balneare del vecchio «scendo a comprare le sigarette». L’assenza del marito o fidanzato in cerca di piade sul lungomare può durare dalle due ore ai due anni, dipende dalla fedeltà del lui in questione e soprattutto dalla fila ai baracchini delle piade. Non si sa bene cosa faccia il marito o fidanzato nel frattempo; però, dopo due ore o due anni, torna effettivamente con le piade. Questo spiega il successo della pasta fredda fra le bagnanti riminesi: serve a trattenere i partner in spiaggia, al limite sbattendogli in testa violentemente il Tupperware.
«CHIAMIAMO LA PIZZA?» ovvero LA VENDETTA DEL TUPPERWARE
La matriarca ha dimenticato a casa il Tupperware di pasta fredda. Non si fida a spedire il marito a casa a prenderlo (rischia di non vedere più né lui né il Tupperware), e non si fida ad andarci lei (l’ultima volta che ha lasciato i figli al coniuge, il più piccolo è stato recuperato solo e nudo a Marebello). Dopo un’ora buona di battibecchi e recriminazioni, solo verso le otto di sera ci si risolve a ordinare la pizza che, assicura il pizzaiolo, arriverà entro quaranta minuti. Alle nove passate sono ancora tutti lì, digiuni, infreddoliti e immusoniti, invidiando la famiglia del bagnino che sotto la tettoia banchetta allegramente da due ore con porchetta e peperonata. Alle dieci scoprono che il pizzaiolo ha perso la loro ordinazione, e, sempre litigando, tornano a casa, dove li aspetta il fatale Tupperware di pasta fredda.

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Ilanio è una donna che vive in Inghilterra, in questo post evidenzia uno sgradevole comportamento tutto maschile:

pisciafuori

I pisciafuori sono una categoria di uomini che odio con passione.
Se scopro che uno che mi piace e/o mi sta simpatico e' un pisciafuori questo viene direttamente passato allo stato di negletto e schifato per il resto dei suoi giorni.
Per pisciafuori intendesi uomo che non riesce a fare centro nella tazza del cesso, non quelli che amano orinare all'aperto.
Che dico io, si sa, la potenza e' nulla senza il controllo quindi se proprio non riesci a mirare dentro un buco di 35/40 cm di diametro mi domando che disastri tu possa combinare in piu' piccoli e delicati frangenti.
Poi, capisco che non sia sempre semplice mirare dentro, tipo al mattino presto, quando i problemi di idraulica si combinano con il rincoglionimento molesto della sveglia all'alba, oppure in preda ai fumi dell'alcool, oppure semplicemente quando sovrappensiero si manca di accuratezza nella scrollata.
Ma, cristo, dopo puoi anche asciugarci, che cazzo!
Soprattutto quando pisci a casa mia.


Dal blog di Flameonair una splendida poesia e una suggestiva immagine:


Fiumi di parole

Come impronte sull'acqua

scorrono fiumi di parole,

spesso gridando,

per non sentire.

Ma quelle vere,

che accerchiano il cuore

ed arrendono l'anima,

preferiscono silenzi che sanno

di muta comprensione.

(flameonair)


di: flameonair


Da Mauro Biani un commento sui rapporti del Cavaliere con il Papa:

Guelfo&ghibellino. Tuttotuttotutto.


Rapporti di Papi con Papa. Il pezzullo di Scalfari.
P.s. in omaggio ferragostano un simpatico retroscena vignico-tecnico.



Bei tempi quando si facevano delle belle vacanze, e oggi? Gavavenezia la vede cosi':

bei tempi


















E a proposito di crisi economica, l'opinione di Maramotti:























L'augurio di buon ferragosto a tutti noi da parte del senatùr visto da Staino:


























Pillola del giorno: Recentemente ho letto la Bibbia. Non male, ma il personaggio principale è poco credibile.
Woody Allen.

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