domenica 4 ottobre 2009

Rebecca Hosking e la fattoria del futuro.

In alto: Immagine tratta dal blog Revolution.


L'invenzione, secondo me, deriva direttamente da un certo ozio, forse addirittura da una certa pigrizia.
Agatha Christie.



Sabato pomeriggio Roma è stata circondata da migliaia di cittadini allegri e festanti, piazza del Popolo era gremita fino all'inverosimile, ma anche via del Corso, via Ripetta, via del Babuino, via della Scrofa e tutte le strade del centro erano percorse da un fiume di persone, donne, uomini e tanti bambini che si accalcavano chiedendo la libertà di informarsi, una manifestazione grandiosa.
Anche a Messina grande folla di persone, inferocite contro il Cavaliere arrivato in elicottero, il quale ha dichiarato che per l'alluvione che ha colpito buona parte della Sicilia provocando 24 morti e 39 dispersi, il tapino ha dichiarato: "Faremo come a L'Aquila", a quel punto il panico serpeggiava tra la folla, tutti a toccarsi le parti basse e tirati fuori dalle tasche corna e cornetti vari a fare i debiti scongiuri.

Avvertenza per i visitatori, questo post rimarrà fino a domenica prossima, il blog sarà impegnato in un giro di visite presso alcune aziende produttrici di arredo protagoniste del progetto numero verde, propongo un video che parla di futuro non molto lontano, il video di Rebecca Hosting si compone di sei parti è molto bello ed interessante, Rebecca è una documentarista e naturalista inglese, il filmato proposto dalla BBC (niente a che vedere con la nostra squallidissima RAI) e postato dai blog L'Orto di carta e La fattoria Pedroia due siti che parlano di agricoltura biosostenibile e di Permacultura la filosofia di un'agricoltura dove la natura lavora per noi con il minimo di fatica sui campi, un sistema di vita che tutti prima o poi dovremo affrontare dal momento che dovremo cominciare a pensare a sganciarci dagli idrocarburi derivati dai fossili, l'economia fondata sul petrolio sta lentamente esaurendosi, è da folli aver fondato una economia su scala mondiale sul petrolio, una risorsa non rinnovabile, l'Homo Petrolius si sta estinguendo, il nuovo Homo Sapiens saprà affrontare le nuove sfide dei prossimi anni?

Rebecca Hosking e la fattoria del futuro.



Per la visione degli altri video qui.

A proposito di natura e di come si dovrebbe operare per evitare le catastrofi che puntualmente si abbattono sul nostro territorio, vedi l'alluvione in Sicilia, il terremoto in Abruzzo, bisognerebbe fare l'esatto contrario di quello che ha fatto la Protezione Civile per il sisma e che si accinge a fare per Messina ed i suoi abitanti, Miss kappa è qui per descrivere le amenità e i disastri di Bertolaso e company:

Di affabilità e di scortesia

Ieri mattina ho incontrato un funzionario della protezione civile, presso la Di.COMA.C., la direzione di comando e controllo, alla scuola della Guardia di Finanza. Dopo lunga fila, ho potuto colloquiare con un giovane campano. Gentilissimo, affabile, sorridente, accondiscendente. Voce pacata, quasi ipnotizzante, mi ha spiegato che siamo un popolo fortunato, poiché abbiamo ricevuto tantissimi soldi ed abbiamo avuto a disposizione centinaia e centinaia di persone, dotate di spirito di abnegazione, che si sono immolate per la nostra causa. Mi ha spiegato che chi è contro di noi sono le amministrazioni locali ed i nostri stessi concittadini, che non si adoperano a che le cose proseguano per la giusta strada. Quella scelta dal governo. Mi ha fatto riflettere su quanto sia stata sbagliata la scelta, da me intrapresa, di provvedere a me stessa, scavalcandoli. Ora avrei un tetto sulla testa, un confortevole hotel, letto e vitto assicurati, e dovrei solo aspettare che loro finiscano di sistemare le cose per me e per noi tutti. Mi ha detto che la cosa più importante è avere fiducia in chi opera per il nostro bene. Sempre gentilissimo, mi ha dato dei moduli da riempire, asserendo che, su questioni spinose come il lavoro e il danaro dell'autonoma sistemazione che non arriva, risponde unicamante il Comune di L'Aquila. La protezione civile pensa all'unica cosa importante: le c.a.s.e. per gli Aquilani. "Vedrà signora", mi ha salutata stringendomi affettuosamente entrambe le mani," tutto andrà a posto. Abbia pazienza e ci accordi fiducia." Uscita, mi sono diretta verso l'ufficio del Comune, assistenza ai cittadini, due stand più in là.
... Continua

La crisi economica è una vera catastrofe per molti lavoratori, perdita del lavoro e precarizzazione sono le situazioni lavorative che si protraggono ormai da diversi anni e sarà sempre peggio se non si comincia a pensare ad un nuovo modello di sviluppo che non sia il consumismo sfrenato e la ricerca del benessere a qualunque costo, Antonella Randazzo denuncia i tanti suicidi avvenuti a causa del lavoro precario e dei licenziamenti, e suggerisce anche di cominciare a guardare più in la' del nostro naso:

METODO MANAGERIALE

Di Antonella Randazzo



24 morti suicidi e almeno 14 tentati suicidi in soli 18 mesi.(1) Una strage.
Alcuni media ne danno notizia quasi fosse un bollettino di guerra, accennando a motivi legati all’azienda o parlando di “mobbing spinto”, ma senza andare troppo in profondità.

Un uomo di 51 anni, padre di due figli, si è gettato dal cavalcavia dell’autostrada, lasciando alla moglie una lettera in cui ha scritto che “il clima in azienda lo ha spinto all'atto”. Altri suicidi scrivono che il loro gesto è stato causato da “disorganizzazione permanente, il management del terrore, lo stress e il sovraccarico di lavoro.”(2)
Il 14 luglio a Marsiglia un dipendente si è ucciso lasciando precise parole di accusa: ”Mi tolgo la vita a causa del mio lavoro a France Telecom. È l’unica ragione. La totale disorganizzazione dell’impresa, gestita incutendo il terrore nei dipendenti, mi ha stravolto. Sono diventato un relitto, un naufrago. E’ meglio finirla qui”.

Qual è la vera causa di questa strage? Tutte le vittime lavoravano a Telecom France, che da quando è stata privatizzata (dal 1997) è diventata un esempio di metodo manageriale. Tale metodo è finalizzato ad accrescere sempre di più il profitto, attirando gli investitori. Il risultato è che oggi il “cammino manageriale” si è trasformato per molti in un vero e proprio incubo, portando non poche persone alla disperazione e al suicidio.

Come ammettono i sindacati, col pretesto della “ristrutturazione” sono state fatte cose assurde, senza alcun controllo o limite da parte delle autorità francesi. Ad esempio, trasferimenti selvaggi, declassamenti di ruolo, sovraccarichi di lavoro e creazione di situazioni assurde.
Nel 2008 France Telecom ebbe un utile di 4.1 miliardi di euro, attirando investimenti ma allontanando lavoratori. Negli ultimi due anni, tra licenziamenti e prepensionamenti, ben 22.450 impiegati hanno lasciato la società.
Si parla di 
“Management della paura”. Alcune testimonianze di lavoratori sono state raccolte da "Le Monde". Racconta Olivia J.: “Dieci anni fa ero fiera del mio posto a France Telecom, il lavoro era stimolante ed ero contenta. Dopo è cambiato tutto. L’azienda si è disumanizzata, ormai siamo solo cifre. L’unica cosa che conta è quante vendite si riescono a portare a termine alla fine della giornata. Lo stress è permanente e gli smottamenti sono incessanti: sono alla sesta mansione. Ogni volta ci viene chiesto di ricominciare da zero e vendere sempre di più. La maggior parte dei miei colleghi va avanti ad antidepressivi. Quando sarà il mio turno di scoppiare?”(3)

Il dirigente dell’azienda è stato trasformato in una specie di aguzzino: deve mettere il lavoratore nella condizione di sentirsi obbligato a lavorare sempre di più e con eguale o addirittura meno guadagno.
La Telecom France purtroppo non è l’unica società i cui lavoratori hanno impulsi suicidi. Nella stessa Francia qualche anno fa c’era stato il caso dell’epidemia di suicidi nelle fabbriche della Peugeot Citroen. Nella fabbrica di Mulhouse nel giro di pochi mesi si suicidarono sei operai di età dai 50 ai 55 anni. Il sindacalista Cgt del consiglio di fabbrica Vincent Duse spiegò:
“Le condizioni di lavoro si degradano, giorno dopo giorno, alla Peugeot quasi quotidianamente si susseguono annunci di licenziamenti e di mutazioni interne. Le pressioni esercitate sui lavoratori per produrre altrettanto con meno personale si accentuano e le vessazioni esplodono… Nessuna spiegazione sui trasferimenti interni che mandano alla catena delle persone che godevano di una certa autonomia di lavoro, che perdono soldi e sono obbligate a cambiare il ritmo di vita. Nessuna spiegazione neppure sulle lettere che arrivano a casa degli operai che sono in malattia, che li colpevolizzano e li minacciano”.(4)

Ma i suicidi per gravi problemi sul lavoro non avvengono soltanto in Francia. Negli ultimi anni ci sono stati diversi suicidi anche nel nostro paese, nel silenzio dei media. Ad esempio, un uomo di 47 anni operaio della Ericsson di Roma si è buttato giù dal tetto della fabbrica perché minacciato di licenziamento. A Imola un altro lavoratore di 32 anni si è impiccato. A un collega aveva detto “che stava subendo delle pressioni dall'azienda, che lo chiamava continuamente perché andasse via. Era preoccupato”.(5)
Fra gli altri, un caso emblematico è avvenuto lo scorso anno, a Suzzara, dove una donna ha tentato il suicidio in fabbrica perchè non aveva ricevuto il rinnovo del contratto di lavoro. La fabbrica è andata avanti ignorando completamente il comportamento della donna.
Altri lavoratori si suicidano anche quando il loro posto di lavoro non è a rischio, ma il salario è troppo basso per vivere. Ad esempio, un uomo di 43 anni si è impiccato nella fabbrica dove lavorava, la "Meloni" di Tolentino (Macerata). 
L’uomo, padre di una bambina di sei anni, non riusciva più a pagare il mutuo della casa, dopo che la moglie precaria era stata licenziata.
Queste stragi non fanno notizia. Si teme che si possa approfondire e tirare fuori cose scomode per il sistema attuale.
... Contunua

La televisione nostrana a parte pochissime lodevoli trasmissioni, è un concentrato di banalità e di disinformazione, l'amica Simona racconta di tutto ciò:

Cattiva Maestra Televisione
scritto da Nerabaccante
Ho preso in prestito il titolo di un libro di karl popper perche' non avevo voglia di inventarne uno. (pigrizia mentale? non prendere acutil fosforo, smetti de fuma' ciccia!)
Pero' in fondo è di questo che vorrei parlare. non di acutil fosforo ne dei miei vizi, ma della televisione.
E' il mezzo mediatico per antonomasia e tecnicamente dovrebbe essere fonte di informazione.
Non soffermiamoci sul dovrebbe ma su quello che è; un troiaio.
E' un paniere ricolmo di ogni sorta di idiozia. è gretta e squallida a volte e infervora le folle spargendo il seme della banalita'.
Si, si, si. Ci sono programmi validi e poi basterebbe non guardarla la televisione per non farsi intossicare. Ma qui non si parla di persone che- grazie a Dio- hanno un cervello pensante, ma alla stragrande maggioranza delle persone che campa a pane e televisione (toh, ho fatto la rima!)
Le capoccette degli adolescenti sono a rischio, ci sarebbe bisogno di un piano..(sopracciglio alzato, sguardo astutoslashmeditabondo e mano che carezza il pizzetto)
Non soffermiamoci sul dovrebbe ma su quello che realmente è: la situazione non puo' che degenerare. mannaggialazozzaladra.

Pero' poi, sempre in televisione, ti capita di vedere un film romanticone e strappalacrime che ti apre una finestra sull'universo e tu cominci a rimuginare per gli affaracci tuoi. e tu ti trasferisci in un universo parallelo e il film te lo fai da sola e per vedere se hai piu' fantasia del regista.
... Continua

Come può un uomo trovare la donna giusta che lo accompagni lungo il percorso della sua vita? Non solo Zelinda ha le risposte giuste:

PER NOI DONNE.....LO STESSO



L' Amore Felice Per Un Uomo

E’ facile da trovare, basta seguire 4 semplici regole:

1) E’ importante trovare una donna

che sappia cucinare e pulire;

2) E’ importante trovare una donna

che abbia i soldi;

3) E’ importante trovare una donna
piacevole e
che ami il sesso;

4) E’ importante che queste 3 donne

non si incontrino mai

Un gradito ritorno, dopo due secoli dalla sua scomparsa si affaccia nella nostra travagliata epoca il grande seduttore Giacomo Casanova, il quale trova il mondo leggermente cambiato per come lo conosceva lui, Lia Celi racconta le gesta del nostro eroe in queste ventiquattr'ore ai tempi di Papi:

1998/Casanova returns, ovvero: quando a Roma non regnava ancora il Papi-re

Oh, gioia! Belzebù ha concesso a me, Giacomo Casanova, di tornare per ventiquattr'ore nel mondo dei vivi. E soprattutto delle vive. E' una vacanza-premio, un guiderdone per duecent'anni di buona condotta nell'aldilà. Alla mia morte, nel 1798, credevo che, dopo una vita di femmine, gioco e bestemmia, avrei scontato la mia pena nel girone dei Lussuriosi, degli Azzardatori o dei Sacrileghi. Invece, con sommo mio scorno, Caronte mi depositò nel girone dei Vituperatori di Gatti. «Affè! - sbottai - Il leggendario Casanova, che ha più peccati mortali sulla coscienza che peli sotto l'ascelle, trattato come un volgarissimo spregiator di felini?» Il diavolo barcaiolo mi spiegò che noi uomini di bene e di male non abbiamo mai capito una fava e, agli occhi dell'Altissimo, la ciabatta che nel 1756 tirai in capo al soriano del macellaio, acciaccandogli per sempre un orecchio, è peccato molto più grave di qualche migliaio di sottane gualcite nella mia carriera di libertino. Il nostro girone è una distesa di lettiera piena di enormi cacche di gatto, e i dannati sono costretti a raccogliere le porcherie con una palettina grande come un ditale. Appena finito, arriva un'orda di gattoni infernali giganteschi, che sporcano tutto di nuovo...

Ah, questi due secoli d'inferno, senza veder donne, senza sfogliar libri, senza fiutare tabacco! Ogni tanto viene qualche pubblicitario a girare uno spot del caffè, ma a parte questo diversivo, qui negli inferi è una noia che sembra di stare in Paradiso. Ma un demonio mi fa segno che la mia vacanza sta per cominciare. Donne del 1998, a me!
Ore 8
Il principe delle tenebre mi fa riapparire in un luogo che, a colpo d'occhio, sembra la Bastiglia assaltata dai sanculotti il 14 luglio 1789. Poi ricordo le descrizioni fatte dai dannati più giovani, e capisco che si tratta della stazione di Roma Termini in un giorno qualsiasi. Mi bastano pochi minuti per capire come mai il girone dei bestemmiatori era pieno di utenti delle Ferrovie italiane. «Buon uomo - chiedo a un vecchierello - sul Corriere della Bolgia ho letto che nel mondo dei vivi la luce della ragione, che durante la mia vita stava celebrando i suoi primi trionfi, ha rischiarato le tenebre dell'ignoranza». «Non saprei, dottò, - risponde colui - noi stamo annando a Civitavecchia, 'a Madonnina ha sanguinato di nuovo». Rivolgo la medesima domanda a una comitiva di dame attempate. «Siamo di fretta, ci scusi, abbiamo un appuntamento con il dottor Di Bella, quello che cura i tumori con l'orzata». Ora che mi sovviene, la redazione del Corriere della Bolgia si trova nel girone dei Bugiardi.
Ore 10
Trecento anni d'ozio mi hanno infiacchito: sono nel mondo dei vivi già da due ore e ancora non ho conquistato una femmina. Sceglierò fra queste leggiadre donzelle che, attirate dalla mia zimarra di broccato e dalla mia parrucca arricciata di fresco, mi guardano, mi scrutano e sussurrano fra loro. Una mi si avvicina e sorridendo mi chiede un autografo. «Giacomo Casanova? - esclama delusa, decifrando la mia firma. - Mi scusi, ma sa, con quel vestito e quei capelli l'avevo scambiato per Gina Lollobrigida». Mi coglie il sospetto di portare un abito fuori moda. Purtroppo nell'aldilà mi è stato impossibile rinfrescare il guardaroba: Gianni Versace è impegnato in Paradiso a ridisegnare le divise dei cherubini, e per farsi fare una giacca da lui v'è una fila di anime lunga così. Un gazzettiere mi porge l'ultimo numero di una rivista, sulla cui copertina vedo una bionda pulzella dal volto delicato che accende i miei sensi. Chiedo al gazzettiere chi è questo bocconcino. L'uomo mi fissa come se fossi un folle: «Come, non lo sa? E' Leonardo Di Caprio. L'idolo delle ragazzine». Ho capito, sarà il solito castrato. Ai miei tempi impazzivano per Farinelli.
Ore 15.
Una picciola sosta in un negozio di abbigliamento maschile mi consente di ripresentarmi al pubblico femminile in vesti più adatte ai tempi. Peccato per quel piccolo alterco col negoziante che non accettava di farmi credito, nonostante esibissi un documento firmato dal ministro delle Finanze di Luigi XVI che attestava la mia solvibilità. Ho dovuto rinunciare alla parrucca: il barbiere cui mi sono rivolto, dopo avermi assicurato che «oggi va il look alla Pantani» mi ha rapato a zero e mi ha tinto di giallo pizzetto e sopracciglia. Così abbigliato, porgo i miei omaggi a una procace fanciulla: «Signorina, lo sa che ho conosciuto Voltaire?». Ella fugge urlando. Insomma, che vogliono queste femmine d'oggi? Cosa mi manca per tornare ad essere il più grande seduttore d'Europa? Ho capito: devo farmi vedere a bordo di un mezzo di trasporto veloce e potente. Chiedo a Belzebù di mandarmi sù il mio tiro a quattro, alcova viaggiante che molceva le dame più pudiche, e mi apposto all'entrata di un parco in attesa di belle vogliose. Il mio cocchio viene assaltato non da belle vogliose, da coppie attempate di turisti inglesi che mi chiedono di fare il giro della città.
Ore 19
Siedo a un lussuoso caffè del centro, e, per passare il tempo, intavolo una conversazione con alcuni gentiluomini in doppiopetto blu. Fra una chiacchiera e l'altra, accenno alla mia celebre fuga dalla prigione veneziana dei Piombi. «Un'altra vittima dell'iniquo sistema giudiziario italiano!» tuona uno dei messeri, un certo Presbiti o Previti. Preciso che, a onor del vero, non si trattò proprio di un errore giudiziario: oltre che sciupafemmine fui truffatore, spia, falsario, ladro, eccetera. «Allora avrà conosciuto Bettino Craxi», replica Presbiti. Non personalmente, ma all'inferno si parla molto di lui. Inutile spiegare che non si tratta di una «boutade»: Previti e i suoi amici mi propongono di candidarmi alle prossime elezioni europee nelle liste di Forza Italia. Chiarisco che io sono un uomo dell'ancien régime e questa storia della sovranità popolare, elezioni, libertà fraternità e uguaglianza, non mi piaceva molto nemmeno nel 1789, ma i compari non si scoraggiano, anzi, mi promettono una striscia televisiva su Canale 5 al posto di «Sgarbi quotidiani». E io che con loro speravo di parlare di donne.
... Continua

... E a proposito di Papi, un commento dell'amica Incapervinca:

Vai Patrizia

Scatenati ....... e dillo a tutti che al nanetto non gli tira manco se tira...................


A proposito di escort e di quote rosa, non poteva mancare il nuovo slogan di Mamma: Vuoi una escort nel letto? Metti una donna nel partito:

A.A.A.A Viscontessa quasi nuova, usata pochissimo e ancora in ottimo stato, offresi come “quota rosa” per consigli comunali, manifestazioni ed eventi di qualsiasi tipo.
Siete troppo snob per ingaggiare un paio di Veline, troppo radical chic per servirvi di una Madrina, troppo poveri per permettervi Europarlamentari 90-60-90, troppo sfigati per una Testimonial d’eccezione o anche solo troppo distratti per ricordarvi dell’”utilizzata finale”?
Niente paura da oggi è disponibile sul mercato Viscontessa, uno strumento indispensabile per chi voglia prendere le distanze dal diffusissimo modello “donna da materasso” senza perdere credibilità con i propri compari.
Niente più insinuazioni sul vostro conto, nessuno – grazie a Viscontessa – potrà più accusarvi di fare tanto l’emancipato intellettuale di sinistra e poi neanche una donna nel vostro gruppo.
Da oggi, e con una spesa minima, potrete continuare tranquillamente a dichiararvi indignato per come vengono trattate le donne nel nostro paese e da oggi, grazie alla vostra quota rosa, potrete guardare tranquillamente il culo della Belen sostenendo che lo fate per dovere d’informazione.
Viscontessa, che nella versione base è una donna di mezza età senza né arte né parte, può essere corredata di tessera elettorale, tessera di appartenenza ad un qualsiasi circolo culturale-sportivo-politico-religioso, tessera di un sindacato, attestato di consulente sulle tematiche ambientali, certificato di vedovanza da un soldato italiano che abbia compiuto almeno una missione di pace all’estero (anche se poi è morto per colpa dei funghi avvelenati), laurea e/o master, passato da volontaria in Congo, devota di Padre Pio o permesso invalidi.
Ma la novità assoluta è che da oggi, per venire incontro alle sempre più sofisticate esigenze dei nostri clienti, Viscontessa si può avere anche nella versione tette rifatte, guardaroba da pischella, labbra gonfiate.
... Continua

L'informazione in Italia è di parte e non da' le notizie scomode? Mauro Biani esprime la sua opinione:

Forse non lo sai, ma anche questa è informazione


Escort, donnine, magnaccia per Vauro è solo questione di Termini:



Lo scudo fiscale appena approvato dal Parlamento visto da Giulio Laurenzi:

Uno scudo per difendere i fuorilegge!

Scudo fiscale


Il tribunale di Milano ha condannato la Mondadori di proprietà del Cavaliere a pagare la bella cifra di 750 milioni di euro alla Cir di de Benedetti, a causa della sentenza che ha condannato Cesare Previti per la compravendita della casa editrice, il famoso "Lodo Mondadori", Maramotti commenta cosi':



























Pillola del giorno:
I lettori sono personaggi immaginari creati dalla fantasia degli scrittori.
Achille Campanile.

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