domenica 17 gennaio 2010

Immagina... una città delle Donne.

In alto: Immagine tratta dal blog http://lapislazzuli.splinder.com/


E' impossibile godere a fondo l'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare.
Jerome K. Jerome.


Nel post su Eco Fiera Rosaria Guerra consigliava di immaginare una casa ecologica, munita di tetti fotovoltaici, riscaldamento mediante l'utilizzo della geotermia, lampadine a basso consumo energetico e tanti altri accorgimenti per vivere meglio, risparmiando sulle bollette e in allegria.

Immaginate, con sottofondo di Imagine (Disattivare il juke box in fondo al blog)




Immaginate adesso una cittadina di medie proporzioni, con circa duemila abitanti, e immaginate che la gestione della cosa pubblica sia affidata ad un gruppo di Donne, solo Donne...
Immaginate il Palazzo Comunale sempre aperto tutti i giorni dalle 8,00 alle 24,00 fruibile da tutti i cittadini, con sale e luoghi di svago, collegamento ad internet gratuito;
Immaginate la biblioteca pubblica, le scuole pubbliche, il centro socio-culturale pubblico, aperti tutti i giorni dalle 8,00 alle 24,00 con la possibilità di consultare testi, collegamento ad internet gratuito, sale e luoghi di svago, ludoteche ecc;
Immaginate che nella cittadina ci sia anche un Castello, completamente ristrutturato, che sia sempre aperto, dove sia possibile svolgere diverse attività lavorative, artigianato e arti (Musica, Pittura, scrivere libri e poesie), assistere a spettacoli di cinema e teatro, partecipare a corsi di vario genere, eccetera eccetera;
Immaginate tutte le fontane nelle piazze e nelle vie sempre in funzione e la gestione dell'acqua affidata ai dipendenti comunali, cioè pubblica;
Immaginate che tutti i nuclei familiari percepiscano uno stipendio mensile di 500 euro, per l'espletamento delle attività domestiche, (Dipendenti comunali periodicamente faranno controlli per verificare chi effettivamente in ogni abitazione effettua i lavori domestici);
Immaginate di abitare in una cittadina con queste caratteristiche, e immaginate che tutti gli immobili di proprietà pubblica, tutte le abitazioni private, tutte le aziende agricole sono autonome a livello energetico, in pratica, tutti finalmente non pagheranno un euro di bollette!
Vi chiederete, com'è possibile che si possa avverare questa meraviglia?
Ebbene venite alla mostra organizzata a Faleria dal 9 al 16 febbraio prossimi e capirete che tutto ciò esposto si può realizzare... (Trovate tutte le indicazioni Qui e in alto sotto la testata del blog), (Dedicato a tutte le Donne ed alle amiche Splinder in particolare).

Il devastante terremoto di Haiti ha causato oltre 200 mila morti, città completamente distrutte, un paese intero in ginocchio, con le autorità che già paventano grandi affari per loro ed i loro complici, sulla pelle di tutta la popolazione, tutto già visto in casa nostra nella gestione del dopo terremoto in Abruzzo, le ultime notizie da L'Aquila Miss Kappa verifica e puntualizza:

I numeri

La realtà appresa dai media non è realtà. Chi tace lo fa per una precisa ragione. E anche chi mistifica. E' da aprile che si va chiedendo chiarezza sui numeri della popolazione aquilana disgregata. Noi, qui, nulla sapevamo. E, per forza di cose, volenti o nolenti, dovevamo affidarci ai dati conferiti con il contagocce dalla protezione civile. Il comune non ne ha mai forniti. E allora cosa accade? Accade che persino le persone che tentano di informarsi correttamente devono far capo a giornali e televisione. E trarre, così, un'immagine distorta della realtà. Chi mi segue sa quanto io fossi disperata nel pensare ai miei concittadini proni ai voleri del padre padrone Bertolaso, ridotti marionette nelle sue mani, contenti davanti al televisore a schermo piatto e alla bottiglia di Asti Cinzano nel frigo.O all'hotel gratuito. Pensavo agli Aquilani "assistiti", così chiamano le persone che hanno ricevuto un alloggio in albergo o il famoso tetto sulla testa, come alla gran parte di noi. Ma poi andavo facendo i conti. E non tornavano. Molti risultavano invisibili. Proprio come me. Ma si continuava a strombazzare circa l'efficienza dello Stato italiano che aveva provveduto ad aiutare concretamente i terremotati. Mi dicevo "farò parte di una nettissima minoranza".Ora il Comune di L'Aquila, a nove mesi dalla catastrofe, rende noti i primi dati, tutti da verificare. 2.200 sono gli Aquilani nelle case in affitto concordato e pagato dalla protezione civile, 11.300 quelli entrati nell'acronimo c.a.s.e, 170 nei moduli provvisori, 9.400 gli ospiti in hotel della provincia. I restanti per arrivare a 68.000? Ecco il dato: 30.636 NON ASSISTITI dalla protezione civile, ma in autonoma sistemazione. Casette di legno, roulotte, container,case inagibili, case in affitto pagato di tasca propria. Si deduce che i rimanenti 14.000 abbiano case agibili.
... Continua

Siamo un popolo di razzisti? La speranza è che solo qualche imbecille possa pensare di essere di razza superiore, ma dopo i fatti di Rosarno, qualche dubbio comincia a farsi strada, l'articolo di Lidia Ravera è illuminante:

Le anime belle di Rosarno
I lavoratori stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno abitavano baracche simili a quelle della sterminata periferia di Bombay. Cartoni, copertoni, lamiere ondulate. Bene che vada una branda sfondata. Zero igiene. Buio. Bestie. I lavoratori stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno guadagnavano in media 2 euro l’ora e lavoravano un numero di ore che nessuna legge di nessun paese civile consente. I lavoratori stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno non avevano affetti né conforto. Lavoravano e basta. Tutti maschi, giovani, di pelle nera. I cittadini di Rosarno, che non raccolgono agrumi a Rosarno, erano disturbati dalla vista di quell’esercito di sfruttati silenziosi, rassegnati, forti e soli. C’è da comprenderli: non era un bello spettacolo. Era uno di quegli spettacoli che mettono disagio e vergogna.

Ma alcuni cittadini di Rosarno, di quelli che non raccolgono agrumi, hanno manifestato l’intenzione di scacciare quegli stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno, quasi fosse colpa loro, quasi fossero loro, i reponsabili, gli autori, i registi di quel brutto spettacolo. Erano soltanto gli attori, e recitavano il ruolo per forza, non certo per sfizio. A nessuno piace far pena, meno ancora fare ribrezzo. Alcuni a Rosarno si sono sentiti minacciati da tutto quel dolore, da tutta quella fatica, da tutta quella disperazione, compresse lì, alla periferia della loro ridente cittadina. E che cosa hanno fatto? Li hanno aiutati? No: hanno aperto la caccia. La caccia è pur sempre uno sport, e come gli sport serve a scaricare i nervi. Così, in piazza coi forconi, sono scesi anche diversi nullafacenti annoiati. Quelli che non raccolgono niente, neanche la spazzatura. «Fuori i negri da casa nostra», urlavano. E menavano duro. Ma naturalmente nessuno di loro era razzista. Il razzismo è un’invenzione dei comunisti o di chi ne fa le veci. In Italia, siamo tutti anime belle.

E' consigliabile leggere questo racconto di Stefano Benni di qualche anno addietro sui nostri concittadini leggermente razzisti:

Quando il lupo, più di dieci anni fa, pubblicò “Caccia al fagiano” qualche critico togato scrisse: «Il solito prevedibile disfattismo politico di Benni. Quando mai gli italiani daranno la caccia agli immigrati? Siamo un paese civile.»
Beh, rileggiamolo.

Caccia al fagiano

La grande bara nera è in viaggio verso la piccola operosa annoiata città del Nord. Ha attraversato un’autostrada contornata da mostri, grandi astrofabbriche roventi, ossari di macchine morte, getti di vapore denso che sale al cielo in ovatte nucleari.
Ha percorso la tangenziale tra Pornomotel, Polimarket, Bigdiscount, Paradisi del mobile e Versailles del lampadario, macropizzerie e discoteche da dodicimila anime. Ora, passando sotto un arco antico intralicciato e impacchettato, imbocca una stradina di elegante pavé, dove il traffico è consentito solo ai residenti, ma la grande bara appartiene appunto a un residente, è un fuoristrada alto e molleggiato come un carro funebre, nerolucido, argentocromo e fiamme rosse sulla fiancata. Dietro i vetri cilestrini, galleggiano due creature: una Sfinge bionda con occhiali neri, il volto di madonna reclino su un cellulare, e un Colonnello con giaccone di cuoio, sguardo da pole-position, capelli lucenti di gel, come appena uscito dalla piscina.
La superbara, ronzando col motore tremila al minimo, entra in una piazzetta bianca, adorna di colonnine finto qualchecento. Sfila davanti al teatro della città, un gioiellino color mascarpone, settanta serate all’anno di cui la metà dedicate a telecomici e pirandelli. Più avanti c’è la pasticceria famosa per i Cazzi del Vescovo (dolce locale di antica tradizione), che ha ai lati una raffinata boutique e un nazional-pulloverario appartenenti allo stesso proprietario ma con diversi target. Davanti a loro si profila la meta, il pianobar, ritrovo notturno prediletto degli abbienti locali. Si chiama Exploit, l’insegna è un corsivo di neon incorniciato di rose, un portone blindato segnala la preziosità della clientela. Nella piazzetta sono posteggiate altre due superbare, una Gialla, dorata, da funerale di Cleopatra, con adesivi di carburatori, l’altra Verde smeraldo con tracce di fango e poltiglia vegetale che testimoniano la sua attitudine a percorsi guerreschi. Ci sono poi varie supermoto, inclinate sui cavalletti, insettoni con batterie di occhi bianchi e gialli, ruote obese, antenne cromate. E c’è, proprio in mezzo, una bicicletta rosa, mascotte tra i mostri, con due borsine in tinta da cui sbucano in bella vista i quotidiani preferiti dai frequentatori del pianobar, e cioè un foglio locale di fede vandeana e un grande quotidiano regimista, appartenenti allo stesso proprietario ma con diverso target.
La Sfinge scende, scuotendo la chioma bionda: è alta, magra, guainata in una gibaud di cuoio che valorizza le lunghe gambe in collant indaco-cianotico. Ai polsi fibrillano ori in quantità, al collo pende una bulla contenente diazepine.
Il Colonnello ha una mazzetta di braccialettini al polso e un lizardo aureo sul giaccone. Cammina scricchiolando, per via dei pantaloni di cuoio molto aderenti e rigonfi sull’inguine per suggerire esubero di contenuto, sia esso mutanda a sospensorio, vero cazzo umano o succedaneo truffaldino quale calzino arrotolato.
Il Colonnello si passa la mano tra i capelli, ritirandola unta di gel, si gratta il mento, mescola gel e dopobarba in giusta dose e pulisce il tutto all’interno di una tasca foderata alla bisogna. Afferra un avambraccio della Sfinge, acciocché entrando nel pianobar sia chiaro che è roba sua. La Sfinge lo trascina procedendo altera con abile derapata dei tacchi sull’acciottolato. Suonano un campanello bitonale e il portone magico si apre, occupato per intero da un Carnera borchiato e deferente.
Musica, voci, odor di alcol, sughi e profumi. Il loro tavolo è in fondo, oltre il bancone curvilineo d’alabastro e la pedana di Vittorio uomorchestra. Li salutano le bariste in gilè e tette lampadate, li salutano il barman Nando e il gestore Michel e poi Vittorio che mixa le sue tastiere cibernetiche nel successo del momento.
Sorvolano, senza togliersi gli occhiali neri, tavoli con coppie e quartetti. Ai loro saluti gaiamente rispondono altre sfingi e altri colonnelli abbandonati sui divanetti. E’ un mondo dolce e spietato, rolex e gel, mousse e chela, il duro dell’oro e il molle delle spezie, il seducente contrasto che Antonio incontrò alla corte egizia.
Eccoli al loro tavolo, ove sono attesi da altre due coppie. La prima comprende un lui enorme con un ettaro di jeans, una cintura borchiata con intero rodeo scolpito, e una giacca color salmone, lo stesso colore del volto paonazzo, venoso, strapazzato dai gintonici, ornato da una chevelure formata sul davanti da rari peletti in vacuità caseiforme, sul retro da una coda di cavallo biondo-perossidata.
L’altro corno della coppia è una lei, nera come un tizzone spento, stretta in un body aerobico da cui deborda spavaldo un seno siliconato.
Chiameremo lui (il coda-di-cavallo) il Bufalo, e lei (le tette) la Sintetica.
... Continua

Gli ultimi tre mesi delle previsioni di Lia Celi per l'anno appena iniziato sono da incorniciare:

2010, un nano vissuto pericolosamente! Previsioni psicolabili per guardare al futuro comodamente sedati (quarta parte)

OTTOBRE
Politica, sempre più fantasiosi i «legittimi impedimenti» che tengono Berlusconi lontano dai suoi processi: «Sto insegnando tennis a Roger Federer», «Steve Jobs mi ha chiesto aiuto, non gli si accende l’iPhone», e perfino «Sono impegnato a risolvere i problemi del Paese». Autunno caldo sul fronte del lavoro: gli operatori dei call-center, in agitazione da mesi, chiedono un intervento al ministro del Lavoro Sacconi, che gentilmente risponde: «Buongiorno, sono Maurizio, in che cosa posso aiutarvi?» e gli suggerisce di mandare un fax. Fiat, i dipendenti di Termini Imerese, minacciato di chiusura, lanciano un ultimo disperato appello al moghul indiano dell’automobile: «Sos Tata», ma anziché Ratan Tata sbarca in Sicilia Tata Lucia, l’energica nanny della Sette, che obbliga Marchionne a passare più tempo con i suoi operai e a leggergli una favola prima di dormire. Trenitalia, si fermano i ferrovieri affiliati all’Orsa, ma non si tratta di sciopero: stanno semplicemente andando in letargo. Malpensa, esplode la protesta degli addetti alla sicurezza: Belen Rodriguez si rifiuta di ballare nella macchina del body scanner. Incrociano le braccia anche gli psicolabili contro la reintroduzione la camicia di forza...

Giro di vite dei sindaci contro il degrado dei costumi: a Novara multati gli alberi dei parchi pubblici che si spogliano delle foglie in presenza di minori; a Parma diventano fuorilegge le effusioni fra gatti non regolarmente sposati. Gossip, crisi irreversibile per la coppia Clooney-Canalis: la foto di lui ha passato un weekend con amici, mentre quella di lei è stata avvistata in discoteca a Parigi.

NOVEMBRE
I teenager disertano Halloween: fanno già abbastanza paura gli altri 364 giorni dell’anno, e a riempire le scuole di zucche vuote basta la Gelmini. Due novembre, gli italiani pensano ai propri morti; quelli che viaggiano in treno, ai mortacci di Mauro Moretti. «La morte è solo l’inizio di una nuova, meravigliosa vita,» ricorda ai fedeli papa Ratzinger, e non gli si può dare torto: dopo la morte di Wojtyla la sua vita è decisamente migliorata. Festa delle Forze Armate, cerimonia solenne al Vittoriano per commemorare il sangue versato per la patria: accanto alla tomba del Milite ignoto viene collocata una teca di marmo con il fazzoletto macchiato di Berlusconi dopo l’aggressione in piazza Duomo. Economia in ripresa in tutta l’Eurozona, ma in Italia aspettiamo ancora le riprese del 2001, del 2005 e del 2007: «Vogliono arrivare tutte insieme per farci una bella sorpresa,» assicura il ministro Tremonti. Tivù, chiusi «Annozero» e «Ballarò», l’approfondimento Rai è affidato a Maurizio Belpietro, di cui tutti apprezzano l’imparzialità: agli esponenti del governo lecca imparzialmente sia i piedi che il culo. A «Porta a porta», il Cluedo di Raiuno dove si analizzano i crimini più efferati, Bruno Vespa scagiona finalmente Amanda Knox: il vero assassino di Meredith è il colonnello Mostarda. Il Pd invita tutti coloro che vogliono un’informazione corretta a scendere in piazza e lì magari a chiedere a un vigile. Psicolabile iscritto al Pdl aggredisce Pierferdinando Casini, ma il leader non tradisce la tradizionale equidistanza dell’Udc: «Siamo aperti ad aggressioni anche da parte di psicolabili iscritti ad altri partiti». Bizzarrie Vip, Paris Hilton non dorme più con un maiale femmina; «E nemmeno io,» conferma, sollevata, la piccola suina.

... Continua


Dopo i fatti di Rosarno, Michele Serra viene a conoscenza degli ultimi provvedimenti che il governo si accinge a prendere per affrontare e risolvere il problema razziale in Calabria:

Le capanne dello zio Tom
di Michele Serra
Provvedimenti urgenti del governo dopo la pessima gestione della questione razziale in Calabria. Per cominciare il ministro Maroni propone un pacchetto molto pesante con randelli, museruole e catene

Il governo ha criticato la pessima gestione della questione razziale in Calabria: dilettantismo, disordine, improvvisazione, culminati nel furto su commissione della scritta 'Il lavoro rende liberi' che campeggiava all'ingresso del principale agrumeto della piana di Gioia Tauro. Il ministro Maroni ha proposto agli amministratori calabresi un pacchetto di misure urgenti. Il pacchetto, molto pesante, contiene randelli di ultima generazione, corde saponate, catene, manette e museruole. Per un equivoco, è stato destinato dallo smistamento postale a un porno-shop di Catanzaro. Questi gli altri provvedimenti urgenti.

Addestramento Grazie al gemellaggio tra Rosarno e l'Alabama, è arrivata in Calabria una delegazione del circolo 'Supremazia Bianca', costituita da chopperisti obesi, tra i quali l'inventore del primo bicilindrico alimentato a birra. "Il problema principale", ha detto il capodelegazione Bill Belley, "sono gli agrumeti. È impossibile appendere i negri a piante dai rami così fragili, o si riconverte tutto a querceto, o non sarà possibile ristabilire l'ordine". In una conferenza stampa lo stesso Belley ha voluto complimentarsi con il comitato d'accoglienza, costituito dai giovani boss locali: "È la prima volta che in un paese arabo troviamo le strade quasi asfaltate e nessun cammello in mezzo alle palle".

Economia Il ministro Tremonti ha reso noto uno studio sulle condizioni salariali negli agrumeti. "La paga è di 25 euro al giorno. Cinque vanno al caporale, cinque al camionista che porta i neri al lavoro, cinque vengono detratti per il vitto, cinque vengono rapinati da una 'ndrina indipendente, i cinque rimasti vengono spediti alle famiglie in Africa. Questo significa che la paga effettiva è di zero euro: non possiamo accettare una concorrenza così sleale da parte degli immigrati". Riconvertire è la parola d'ordine del governo: già pronti una decina di impieghi come Mamie per nere corpulente.

Case Sfrattati dai capannoni fatiscenti che avevano trasformato, abusivamente, in confortevoli residence,
i senzatetto africani avranno presto una nuova sistemazione. Il premier Berlusconi ha promesso che entro due mesi al massimo consegnerà di persona ai neri le chiavi di un modernissimo villaggio africano "completo di tutto, tucul, pentolone, tamburi così possono ballare, e perfino lo stregone con le piume in testa. E ho insistito per mettere, al centro del villaggio, anche la capanna dello zio Tom". La cerimonia sarà trasmessa da 'Porta a Porta'.
... Continua

Immagini e musica tratti dal blog di una nuova amica Gaia 2012 (Disattivare il juke box in fondo al blog):

....se foste una 'musica'.....quale sareste??????

Kanji Reiki Tradizionale








Dopo il terremoto ad Haiti anche Vauro esprime la sua opinione, (Ed altre sue opere...)











Le riforme da fare? L'opinione di Altan:

http://data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/eol/eol2-extra/2010/01/14/jpg_2119319.jpg

L'amico PV64 e la sua opinione sulla depressione:

W la sincerità
http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Schietto%20Low.jpg

Questa vignetta è dedicata al mitico Spartac (link qui), persona davvero squisita: originale e, per certi versi, anche bizzarra :)


Ormai è ufficiale, Emma Bonino è la candidata del PD alla presidenza della regione Lazio, da Mamma alcune indiscrezioni:

...per una giustiziagiusta contro il cattomassonicismo del parapotere temporale nella lotta per il contro assolutismo dell'imbavagliamento pre e post costituzionale della chiesa anticattolica...

Candidature

Candidature



Pillola del giorno: Mia moglie è cosi' magra che le zanzare la mancano!
Milton Berle.

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