domenica 25 aprile 2010

Venticinque aprile, ricorrenza della liberazione.

In alto: Immagine tratta dal blog http://sedutainriva.splinder.com/

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione.
(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

Oggi 25 aprile ricorrenza della liberazione del paese dal nazi-fascismo, di seguito alcune testimonianze che ricordano questo storico evento.

Due appuntamenti da ricordare, il 30 aprile a Roma dalle ore dieci davanti al Ministero Economia e Finanze per protestare contro il taglio occupazionale di oltre diecimila dipendenti alle Poste promosso dai Cobas, tutte le indicazioni nel blog di Smiagola.


Il secondo appuntamento sarà a Genova, sabato 26 giugno ad attendere la nave che partirà da Barcellona, una nave organizzata da
Lo sbarco dove viaggeranno tanti cittadini italiani residenti in altri paesi i quali non si rassegnano al declino e all'abbandono nel quale siamo immersi ormai da anni, diffondete e partecipate!
Il video che sponsorizza la manifestazione:



Venticinque aprile, ricorrenza della liberazione.

Tante manifestazioni per celebrare la liberazione del paese dal nazi-fascismo, qui di seguito alcune testimonianze, iniziando con Ascanio Celestini:



Ma che accadeva veramente in quegli anni? Una interessante interpretazione viene suggerita da Massimo Mazzucco:



Nel suo discorso di celebrazione del 25 aprile, il presidente Napolitano ha detto che: “Il 25 aprile è non solo la festa della liberazione, è la festa della riunificazione dell’Italia. Dopo essere stata tagliata per 20 mesi in due, l’Italia si riunifica, nella libertà e nell’indipendenza. Se ciò non fosse accaduto, la nostra nazione sarebbe scomparsa dalla scena della storia, e se oggi siamo un paese democratico profondamente trasformato, fra i più avanzati in quell’Europa integrata che abbiamo concorso a fondare, è perché superammo i traumi del fascismo e delle guerra, recuperando libertà e indipendenza, ritrovando la nostra unità”.

Diciamo che non c’è un solo concetto, fra quelli espressi da Napolitano, che non possa essere legittimamente contestato.

Prima di tutto è l’idea stessa di “liberazione” che andrebbe ridiscussa alla radice, nel momento in cui la Germania non fu affatto un paese invasore, ma un paese che l’Italia aveva liberamente scelto come alleato nella seconda guerra mondiale. Solo quando si resero conto che l’Italia si apprestava a passare dalla parte degli alleati, i tedeschi – che già si trovavano sul nostro territorio – si ritrovarono ad essere trattati da nemici, e crearono le premesse per quei famosi “20 mesi” che figurano sicuramente fra i più tragici della storia del nostro paese. Ma l’alleato lo scegliemmo noi, e non risulta che sia d’abitudine, nel resto del mondo, cambiare casacca durante il corso della partita.

Un discorso simile andrebbe fatto per il fascismo, ...

... che nessuno ci ha mai imposto con la forza, ma che l’Italia ha salutato con grande entusiasmo al momento del suo insorgere, ed ha poi appoggiato, con la maggioranza dei consensi, fino al momento della caduta di Mussolini.

Parlare quindi di “libertà“ e “indipendenza”, quando nessuno ci ha mai imposto né il governo né l’alleato, è decisamente errato e fuorviante.

Vi sono invece due realtà storiche, una rispetto al fascismo e l’altra rispetto al nazismo, che andrebbero finalmente accettate una volta per tutte, invece di venire sistematicamente cacciate sotto il tappeto, come se fossero sporcizia di cui nessuno vuole mai occuparsi.

Rispetto al fascismo, è purtroppo nota la nostra incapacità di auto-determinare il nostro futuro. L’Italia è un paese che ha sempre avuto bisogno di un padrone, che ne ha sempre avuto uno (o più di uno), e che molto probabilmente, a questo punto, ne avrà uno per sempre.

... Continua


Su suggerimento del blog di Passatorcortese il video di "Bella ciao":



Un altro intervento sul 25 aprile da parte del blog Arguzia:

Il Piave mormorò...


In realtà tutto 'sto clamore sulla notizia non lo comprendo: era già uscita lo scorso anno e temo anche quello prima.
Se mi prendessi la briga di mettere i tag (o le tag?) potrei controllare, mi pare persino di averne scritto.

Comunque, la solita storia: il 25 aprile si avvicina e come al solito fascisti, leghisti e pidielli (fascisti, leghisti, ex democristiani, stallieri mafiosi, corruttori, corrotti), non potendo abolire la festa con un bel decreto legge, devono trovare il modo per evitare di sentire parlare ancora una volta di lotta partigiana, di libertà, democrazia.
E quindi a Mogliano (Treviso, Padania) il sindaco Azzolini vieta alla di suonare Bella Ciao durante le celebrazioni.
Dice che è molto meglio la canzone del Piave.
Ora, capisco che geograficamente il Piave è più vicino, ma non è che uno quando va a celebrare un evento storico può fare quel cazzo che gli pare. E' un po' come se io a Roma chiedessi di intonare "Barcarolo Romano". La faccenda del Piave, e non mi pare una cosa del tutto secondaria, è della Prima Guerra Mondiale, la faccenda dei fascisti e della lotta di liberazione viene un po' dopo, è roba di Seconda Guerra Mondiale. Ma magari Azzolini ha problemi con la storia d'Italia, tipo Mara Carfagna, e certe date proprio non gli entrano in testa.
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Le domeniche a L'Aquila con il popolo delle carriole proseguono, il resoconto dal blog di Miss Kappa, con il video della canzone Domà:

Doma'

Ricordo la mia città senza Aquilani, un anno fa. Piena di divise. Piena di divieti.Piena di persone che ti dicevano cosa fare. Gente che pretendeva di pensare al tuo posto.Io, scheggia impazzita, vagavo in cerca di quello che non c'era più. Cercavo tracce della mia prima vita. Cercavo di non impazzire. Guardavo le mie montagne. Le uniche ad essere rimaste sempre uguali. Ricordo che, se cercavo qualcosa da mangiare nei pochi supermercati aperti, o chiedevo acqua in un chiosco di fortuna, o mi avvicinavo ad un campo tenda, c'era sempre lo stesso ritornello. Quello di una canzone che ho imparato presto a detestare: "Domani". Credo conosciate il brano dei cinquanta artisti italiani uniti per noi. Aldilà del nobile gesto, la canzone è orribile. Banale e superficiale. "Con un po' di fortuna si può dimenticare" recita. Quelle parole mi infastidivano. Ma cosa vuoi dimenticare? Noi non vogliamo dimenticare. "Lo so che si passa il confine, e di nuovo la vita sembra fatta per te, e comincia domani". Domani?Quando non sai neanche cosa sarà di te fra un minuto. E non lo sai neanche oggi. Dopo un anno.
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Vi piacerebbe vivere in un paese dove i cittadini rispettano l'ambiente, dove non ci sono grandi differenze sociali? Leggete il post di Dizaon e stupitevi:

La alegría es un derecho del pueblo

- Ma esisterà bene una alternativa valida al capitalismo !


- Maddai Diz smettila, il tempo del comunismo-maoismo-ismo-ismo mangiabambini è finito, tutti si sono arresi al capitalismo, anche la Cina è capitalista dentro anche se finge esternamente di essere comunista...

- E no, non mi arrendo, io credo nell’uomo, nella democrazia partecipativa, nell’autogestione !

- Ahhh che ingenua utopista che sei !

- Esisterà un posto al mondo dove la gente si mette a costruire la casa per se ma anche per il vicino su un terreno che ti presta il comune e ne diventi proprietario per circa 16 euro al mese.

- Mai sei matta ?

- Un posticino dove si lavora 39 ore alla settimana, e l’ingegnere viene pagato quanto viene retribuita la segretaria, o l’operaio perché alla fine tutti lavorano insieme.

- Ma stai andando fuori di testa !?

- Un luogo dove tutti i bambini trovano un posto all’asilo nido e vengono accudito per 12 euro al mese.

- Diz, hai bevuto per caso ?

- Un paesino tranquillo senza disoccupazione né d’altronde poliziotti, dove si organizzano un sacco di feste agratis per tutti, perché tutti noi abbiamo il diritto alla festa…

- Sei sicura di stare bene ?

Caro lettore, sembra (dico sembra perché non bisogna mai dare niente per scontato) che una esperienza di autogestione unica in Europa funzioni da ben 30 anni…Il paesino si chiama Marinaleda, ed è collocato in Andalusia.

Se questo post non ti ha scosso del tutto, se non sei ancora scappato verso la terra promessa col lo zaino in spalla, allora prenditi qualche minuto per ascoltare il post di Geleselibero.


(Libera traduzione dall’articolo di Andrea Duffour « Marinaleda : un modello di auto-gestione unico in europa »)marinaleda



Pare che da alcuni giorni il traffico aereo nei cieli d'Europa abbia ricominciato a funzionare dopo qualche settimana di blocco a causa della nube vulcanica islandese, Stefano Benni in questo articolo racconta il suo punto di vista:

Vi prego, salvate la Miosfera

UN preistorico vulcano islandese erutta e tutto il modernissimo traffico aereo è bloccato. Ma l'Italia sembra far parte di un'altra galassia e pensa solo alle sue piccole beghe. Il fifone schiva-processi dice che la mafia è un'invenzione dei media e Dell'Utri è un cartone animato. Bossi dà la colpa della nube alla crisi monetaria islandese e reclama le banche del Polo Nord.

Bertone è alla ricerca di un'analogia tra i crateri e i sodomiti. Bersani dice, si sciolgano pure i ghiacciai, basta che non si vada al voto. E alla fine il ministro Matteoli se ne esce con una proposta geniale: nessuno viaggi. Abbiamo capito perché è ministro.

Il terremoto di Haiti dopo una settimana è sparito dai media, ma al suo posto impazza una catastrofe ben peggiore: Minzolini e colleghi che si accapigliano sul milione di telespettatori perduti. Intanto abbiamo nuovi sismi in Nuova Guinea Afghanistan e Cina, ma l'argomento è logoro, non interessa più.
E dire che di problemi ambientali ne abbiamo anche noi. La penisola italica sembra snella ma è obesa. Con l'Alta Velocità possiamo schizzare da Roma a Milano in tre ore e due pacchetti di biscottini. Ma attraversarla per il largo da Roma a Cesena è come affrontare il Sahara. I cantieri della Salerno-Reggio Calabria sono patrimonio archeologico, al posto degli autogrill potrebbero avere dei nuraghi. Le autostrade a pagamento sfavillano di asfalto drenante, ma quando piove un terzo delle strade normali frana o è inagibile.

L'acqua sarà il business del futuro, è già pronta la privatizzazione con relativa spartizione. Ci sarà l'acqua Padana, metà Po metà Tevere, perché la Lega ha il cuore a nord ma l'esofago a Roma. Poi avremo Pidiella, l'acqua che combatte la renella e gli avvisi di garanzia. L'Acquafini che fa digerire i magoni e ripristina l'obbedienza. L'acqua Centrorosso, con lieve percentuale alcolica per far finta che le elezioni siano state un trionfo. Infine l'Acqua del sud, che essendo la mafia un'invenzione televisiva, sarà imbottigliata da Maria De Filippi.
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Il Tanga questo indispensabile indumento femminile raccontato da LaTwiggy:

Lezioni di tanga

A inizio ‘900 le femministe lottavano per liberarsi da busti e corsetti. Già. Perché non avevano mai provato il perizoma.

Dovrebbe essere annoverato tra i must have del guardaroba. Ma mi pareva di darvi un’informazione ridondante. Voglio dire. Alzi la mano chi non non possiede almeno una decina di perizomi. Non esiste una donna sprovvista di un’interminabile collezione di string riposta nel cassetto della biancheria. Già. String. Così lo chiamano gli inglesi. E rende proprio l’idea. Una cordicella infilata nel sedere. A dirla così sembrerebbe un giochino bondage. O una tortura cinese. Dipende dai gusti. Ma ci sono almeno due occasioni in cui proprio non possiamo farne a meno. E in cui dobbiamo soffrire. Ma noi donne siamo abituate alla sofferenza. Ci tempra il carattere. Che ne abbiamo bisogno…

La prima è quando indossi quella maledetta gonna che segna. Non c’è niente che fa più miseria dell’elastico della mutanda che fa capolino da sotto il tessuto bello aderente. Tutti si gireranno a guardarti il sedere. Ma non aspettarti fischi d’approvazione. Al massimo rimedierai una smorfia di disgusto. O di pena. Può essere che decidano di fare una colletta, perché quella poverina non c’ha manco uno specchio a casa. Nel caso accetta. Mai rifiutare un regalo. Chiaro che come non si deve vedere lo slippone della nonna non si deve neanche minimamente immaginare la presenza del perizoma. Orrore! Non ho mai capito quelle che si infilano il perizoma nero sotto al pantalone bianco. Pure trasparente. Sono sponsorizzate da qualche maison di biancheria? Sono seriamente convinte che un uomo non guarderebbe loro il culo se non avessero inscenato quel putiferio di trasparenze? Non hanno capito che gli uomini guardano sempre e comunque il culo? A tutte. Non c’è scampo. Ma preferiscono immaginarselo da oltre i vestiti. È vero che il procace gioco della seduzione si basa sul mostrare poco a poco. Si. Ma solo a lui. Non a tutti quelli che passano per strada. Immaginare è meglio che vedere. E se ti copri ad arte lo farai impazzire. Comunque. Arriva sempre il momento in cui quella gonna che segna te la devi togliere...
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Tre bellissime immagini da altrettanti splendidi blog

Dal blog Dolcemalinconia:


Dal blog Orofiorentino:

BUONA NOTTE

per dirti...ci credo !!!!!

Dal blog di Barbara1990:


Pare che il presidente della Camera si sia ribellato agli ordini del cavaliere, il commento di Vauro ed altre sue opere:











Il Cavaliere vuole lasciare il segno della sua magnificenza ai posteri che verranno, il commento di Altan:

La festa del 25 aprile vista da PV64:

25 Aprile



http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/25%20aprile%20Low.jpg


Pillola del giorno: Dal blog di Vanigliavagiti un video sui gemiti:

Gemiti



2 commenti:

Eve Gore ha detto...

UUU ARE SO CUTE

ADD YOU ++++++

kisss :*

http://evegore.blogspot.com

fashionfamous ha detto...

The first pic it's so wonderful!

¡Besitos fashionistas!