![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-X-d4vF3RKYY3Oh4jdH6wDYx3zreiTrcYwvtFbxxxQ3yt_SkMAN-6bIHJ9QLuwXcKEBW3s2ef2UGRK2fXbfsaL4NkDDQmM9z-EAMOB2F22WFVMkJKGCa06EgSmH6QRN2wvCDq8Go8_FXv/s400/annarita59.jpg)
In alto: Immagine tratta dal blog http://gibigianna.splinder.com/
Ethel Barrymore.
Anche quest'oggi un video per ricordare la Nave dei Diritti, spedizione organizzata da Lo Sbarco, e dopo l'approvazione del decreto bavaglio è necessario e urgente far girare queste notizie:
Approvato al Senato il DDL intercettazioni: Che fare?
Adesso che la legge sulle intercettazioni è stata approvata in Senato, torna alla camera per l'approvazione definitiva, non sapremo più niente e d'altronde con l'informazione già imbavagliata da tempo non è che si sapesse granchè, questa legge è l'ennesimo bavaglio a quei pochi giornalisti indipendenti e soprattutto alla rete, una serie di articoli e dommenti a questo sopruso da repubblica delle banane:Dal blog di Beppe Grillo:
Che fare?
La legge bavaglio è allo stesso tempo tragica e comica. E' tragica perché sancisce per legge la scomparsa dell'informazione, è comica perché l'informazione in Italia è scomparsa da tempo immemorabile. La legge bavaglio fotografa uno stato di fatto e a molti paraculi questo non sta bene. Volevano continuare a non informare motu proprio, in silenzio per l'appunto. Il regime, perché viviamo in un regime da molto tempo, è un regime bipartisan che coloro che si stracciano ora le vesti hanno reso possibile, vitale, con gaudio. La "gioiosa macchina da guerra dell'informazione" ha operato in modo trasversale senza guardare in faccia a nessuno e senza alcun rispetto della libertà.Due anni fa organizzai un referendum per una "Libera informazione in libero Stato", poneva tre quesiti, uno era l'abolizione della legge Gasparri che ha ratificato il controllo delle televisioni nelle mani di un unico soggetto. Io e due milioni di persone, che parteciparono e firmarono, il 25 aprile 2008, fummo sbeffeggiati dai giornali. La Repubblica ospitò un feroce editoriale in prima pagina. Il Corriere diede uno spazio superiore rispetto al Vday a un'intervista in ginocchio al noto bibliofilo Dell'Utri. La Stampa pubblicò una foto di un Grillo urlante al culo del cavallo di piazza San Carlo, ripresa dal basso, come se fosse vuota, e invece erano presenti 150.000 persone. Le televisioni, più sobriamente, ignorarono del tutto l'evento. La Confindustria, i sindacati, la sinistra che la trionferà, i partiti, tutti contro. Quelli che invocano oggi la piazza con vari colori non hanno mai mosso un dito per cambiare le regole. Quando i cittadini sono andati in piazza, li hanno abbandonati a sé stessi. D'Alema con una legge infame (n. 488, art.27 comma 9, del 23/12/1999) ha regalato, quando era presidente del Consiglio, le televisioni a Berlusconi. Il Pdmenoelle è un partito collaborazionista, è nei suoi geni, gli altri sono mosche cocchiere del Regime, ne vivono di riflesso. Questo governo, questo Parlamento, questi partiti devono collassare per poter ripartire.
... Continua
Dal blog L'Antefatto:
Telecom Sparkle-Fastweb, Antonveneta: tanti i casi nei quali lo Stato ha recuperato centinaia di milioni. Le inchieste basate sugli ascolti, che saranno proibiti, hanno guadagnato molto più delle spese sostenute
Una fra le tante motivazioni offerte dai sostenitori del ddl sulle intercettazioni che fa maggiormente presa sull’opinione pubblica è che le intercettazioni costituiscono per lo Stato un costo enorme e in tempi di sacrifici vanno abolite. Peccato si tratti di un’affermazione che non corrisponde al vero. Vediamo perché. Secondo i dati ufficiali forniti dal ministero della Giustizia nel 2009 tutte le procure d’Italia hanno speso per le intercettazioni 271 milioni di euro. Di questi, 212 milioni sono il costo degli apparati, 45 milioni per spese varie e 12 milioni di euro per l’acquisizione dei tabulati telefonici. Voce quest’ultima che dal primo gennaio 2010 è stata abolita da un decreto che obbliga le società telefoniche a fornire i tabulati gratuitamente con un risparmio per le casse dello Stato di 20 milioni di euro l’anno. Decreto inutile a questo punto, visto che la legge “mette a tacere” le indagini.
... Continua
Dal blog di Piero Ricca:
Bavaglio alla rete
“E’ nel sonno della pubblica coscienza che maturano le dittature.”
Alexis de Tocqueville
Mettere fuori legge la libertà degli altri è la tentazione di ogni regime autoritario. Non soltanto la cronaca giudiziaria è stata messa sotto sequestro dalla legge porcata approvata ieri in Senato con il testo blindato dal voto di fiducia. I berluscanes hanno avuto un pensiero gentile anche per chi fa informazione e critica politica via web. Il comma D’Addario vieta registrazioni senza consenso a chi non sia “giornalista professionista” o pubblicista. Gli arditi che d’ora in poi, slegati dai canali ufficiali dell’informazione, punteranno una telecamerina in faccia a un uomo pubblico dovranno sperare, in caso di denuncia, di incontrare un giudice amante della libertà di espressione e con una visione ampia del diritto di cronaca. L’altro punto è l’obbligo di immediata rettifica per i blog: 48 ore di tempo, senza passare da un tribunale, pena una salatissima multa. Una cosa pazzesca, chiaramente incostituzionale, fatta apposta per indurre a più miti consigli i colpevoli di lesa maestà. Insomma, vogliono trasformare il web in una grande tv che non disturba il manovratore e i blogger in tanti piccoli Minzolini, ricolmi di “orgoglio nazionale”. Chiedere che questo scempio venga respinto al mittente significa parlare “a vanvera”, caro presidente Napolitano? L’amico Guido Scorza spiega bene il cavillo capestro in QUESTO articolo.
Anche Mamma commenta su questo ennesimo bavaglio, evidenziando la precarietà nella quale si trova la piccola editoria:
Cari mass media, benvenuti nel girone degli imbavagliati
Carissima "informazione che conta", ti diamo il benvenuto nel club degli imbavagliati. Finora si è pensato che la stampa fosse libera solo perché l'"informazione che conta" era abbastanza forte per potersi muovere senza troppi problemi. Ma noi "proletari dei media" viviamo da sempre sulla nostra pelle i bavagli dell'informazione.
Il primo e il più mortale è il bavaglio economico. E quello ce lo mettono da sempre editori di ogni colore e orientamento politico tutte le volte che non rispettano il diritto dei giornalisti ad essere pagati, e pagati a trenta giorni della consegna come prevede la legge, e pagati con tariffe dignitose.
Il secondo bavaglio è il bavaglio giuridico: il meccanismo delle cause civili che possono uccidere una testata anche se dice cose vere e documentabili, semplicemente perché il signorotto di turno decide di trascinarti in tribunale come forma di intimidazione. Anche questo bavaglio c'è da molto tempo, ma i grandi gruppi editoriali facevano finta che non esistesse perché tanto di soldi per gli avvocati ne avevano a sufficienza.
Il terzo bavaglio è quello governativo, relativo alla gestione del finanziamento pubblico. E' un doppio bavaglio, perché da una parte amplifica la voce di quei buontemponi di Confindustria, che predicano il Vangelo del liberismo da un altare pagano costruito con tonnellate di finanziamenti pubblici, che alimentano la stampa di regime anche con le tasse che paga in tipografia la nostra rivista con 250 abbonati. Dall'altra, il bavaglio statale ha colpito tutte le agevolazioni postali per le piccole riviste, che hanno visto quintuplicare i costi di spedizione da un giorno all'altro. E' un bavaglio doppio e bipartisan: alcuni autorevoli esponenti dell'opposizione che oggi tuonano contro il regime e "fanno movimento", ieri erano in prima linea a difendere coi denti la "legge porcata" sull'editoria, l'infame 62/2001 sbocciata sotto le fronde dell'Ulivo, una legge che ha favorito i soliti noti con la solita pioggia di soldi e ha seminato il panico in rete con il presunto obbligo di registrazione dei siti come testate giornalistiche. Niente di nuovo sotto il sole.
Nel decreto sulle intercettazioni, fra le pieghe e i codicilli c'è un emendamento molto pericoloso per il mondo dei blogger: Il diritto di rettifica, ogni blog sarà obbligato alla rettifica su qualsiasi post entro 48 ore dalla pubblicazione, pena ammende pesantissime, spiega molto bene questa nefandezza il blog Byoblu:
Presentiamo il nostro emendamento
Mettiamoci una pezza noi
C'è una parte del Disegno di Legge sulle Intercettazioni di cui nessuno parla. Non ne parlano i telegiornali, ma non ne parlano neppure i grandi giornali, come il Corriere o Repubblica. Non ne parlano neppure i piccoli giornali... insomma: non ne parla nessuno. Sono tutti - giustamente - molto concentrati sulla tutela del diritto dei cittadini italiani ad essere informati, e sulla tutela delle tasche degli editori rispetto alle pesanti sanzioni che potrebbero essere loro comminate nel caso in cui pubblicassero stralci di una qualsiasi intercettazione per la quale le indagini preliminari non si siano ancora concluse. Del Diritto di Rettifica applicato ai siti informatici nella rete italiana, invece, non parla nessuno.
Il Diritto di Rettifica arriva veramente da lontano. Per la precisione, dal 1948, in un'epoca nella quale non soltanto non esisteva ancora internet, ma la maggior parte delle persone non aveva neppure il telefono. Cosa voleva normare la legge sulla stampa del 1948, all'articolo 8, denominato "Risposte e Rettifiche"? In sostanza sanciva che se io mi fossi sentito diffamato da uno scritto pubblicato su un quotidiano, avrei avuto il diritto di richiedere una rettifica all'editore del quotidiano, il quale avrebbe avuto l'obbligo di pubblicarla, per non più di 30 righe e con le stesse caratteristiche tipografiche, nel tempo massimo di 48 ore. Altrimenti? Altrimenti l'editore sarebbe incorso in una sanzione che all'inizio degli anni '90 è stata riaggiornata ad una finestra compresa tra i 15 milioni e i 25 milioni di vecchie lire. In euro, una cifra variabile tra gli 8 mila e i 13 mila euro.
Bene: con il DDL Intercettazioni l'attuale maggioranza di governo individua l'opportunità di introdurre il diritto di rettifica, pensato nel 1948, nella rete internet italiana del 2010.
... Continua
Altra carrellata di blog che parlano di questo ennesimo attacco alla libera informazione, dal blog di Giovanotta:
Contro il bavaglio vi faremo un sito così
A legge approvata, se un cittadino vedrà un sindaco o un parlamentare a cena con un boss mafioso e lo immortalerà col telefonino, rischierà la galera. Per questo tipo di riprese, effettuate da non iscritti all’Ordine dei giornalisti, sono previste pene fino ai 4 anni di carcere. Dobbiamo preoccuparci? Sì, perché la maggioranza dei nominati in Parlamento, terrorizzata dalle indagini sulla corruzione, dimostra di voler togliere agli italiani non solo la libertà di sapere, ma anche quella di dire. Dobbiamo aver paura? No, perché a ulteriore prova di come la Casta viva ormai in una sorta di realtà parallela, il cosiddetto legislatore non ha fatto i conti con la tecnologia.
... Continua
Dal blog di ArtemisiaHate:
Abbandonerei Bossi nel deserto...sarebbe legittima difesa
Molte cose stanno succedendo in questo fottutissimo Paese
di merda...vorrei elencarle insultarle una alla volta. Ma so che dopo la terza
lancerei il computer dalla finestra. E io ci tengo al mio computer.
Dovremmo parlare della LEGGE-BAVAGLIO-MERDA?
Le parole sono poche e già dette. La nausea è molta (e non sono incinta..è nausea
da leggiallacazzodicane)
[Un normale cittadino pensante dotato di una cosa chiamata CERVELLO.]
[Cervello? ehhhhhhhhhhhhhh?????]
Parlando di NON-cervelli come potrebbe mancare l'uomo che io
abbandonerei nel deserto del Sahara con una manciata di sale e cosparso di olio?
Arguzia cerca di fare il punto della situazione di questo malandato paese:
A mente fredda...
Provo a ragionare, alla luce degli ultimi eventi.
Che cosa è successo a questo paese?
Non parlo della gente che vota mafiosi, collusi, ladri, piduisti, quello lo hanno sempre fatto: al governo per 40 anni c’è stata da DC, mica io.
L’altro giorno l’Italia ha detto all’ONU che noi il reato di tortura non lo vogliamo perché in fondo in fondo se uno ti tortura viene comunque punito e quindi che senso avrebbe metterlo per iscritto, è solo altra carta buttata.
Certo, se poi ti tortura la polizia dentro una caserma ligure, magari la punizione sarà un po’ blanda, ma dopotutto eri un pericoloso anarco-insurrezionalista e cosa ti aspettavi, che ti lasciassero sovvertire l'ordine costituito?
Il capo del governo ha detto che governare con i vincoli imposti dalla Costituzione è un inferno, ci sono troppi brutti vincoli e si starebbe molto meglio con qualche aggiustamento a una Carta obsoleta e filosovietica.
I complici del capo di governo dicono che i negri, gli zingari, i rumeni se ne devono andare a casa senza passare dal via, magari aiutati da un bel calcio in culo, anche se tornare a casa per molti di loro è morte certa. Alla fine sti cazzi, mica gliel’abbiamo detto noi di venire qua, no?
Un governo di un paese democratico sta promulgando una legge che per esempio impedirà al padre a alla madre di Ginetto di sapere che mentre il figlio moriva per un terremoto nella casa dello studente, qualcuno rideva nel letto cominciando a contare i soldi.
... Continua
E per finire sulla legge bavaglio, dal blog Dalle8 alle5:
![www.insertosatirico.com](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5qC9znHOY22wUNarzo8fMH8TLSRSRepEqGyHImBnwIdwUsMUvOpVGYGLHppOwumCXGsE18bqKPTHHt_sae08-1gNVmp-mDx0xYzyG7mCuuefBNQzVnUuIU_YqMeB2Bd966d2K6ZbMHfE/s400/News2010-149.jpg)
Esatto.
Le ultime notizie dal fronte in quel di Abruzzo, post terremoto, da L'Aquila Miss Kappa:
A presto
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKgB7xGJBMSxSONzbHAC6CXFG9pmz-UdrHFcK0ys0oBiZcU26Pycg5QzfZfwgAXADLTVNrJ4d3eyJsu_Z5DYjw4psxJWTLytcKAoncDr0erU8-Qxd2JC_x41p2jEasygW1twqpV2kneHiy/s400/pausa.jpg)
L'istituzione della zona franca urbana, manovra già inefficace, poiché riservata non già alle attività esistenti, azzerate o in grave sofferenza, ma all'insediamento di nuove imprese, è naufragata. La manovra finanziaria l'ha fatta sapientemente scivolare in "zona a burocrazia zero". Non più sgravi fiscali o contributivi per cinque anni, ma solo un inter burocratico semplificato per chi vuole aprire una nuova attività. I 45 milioni di euro già stanziati si volatilizzano.
... Continua
Alleggeriamo il post con un simpatico quiz proposto da SuzieQ:
A questo punto......
Direttamente dal sito http://controcorrentesatirica.com ecco a voi
TEST PSICOLOGICO by Tubal:
A quale uomo politico somigli di più?
Velocissima premessa:
L'equipe di psicologi di fama internazionale che ha redatto questo TEST non è esperta di cose informatiche, per cui se vorrai farlo, dovrai attrezzarti di carta, penna e calamaio e fare come facevano gli antichi ... segnati le risposte e tirati le somme ... eh eh eh, il cervello è un muscolo e come tale va tenuto allenato!!
Come dici?
Non hai voglia di fare nemmeno questa misera fatica?
Bene! In questo caso, l'equipe di strizza cervelli ha già tracciato il profilo della tua personalità, vai a leggere il risultato 5.
Rispondi alle domande che seguono.
1 Tua moglie ti tradisce. Come ti comporti?
A) La cacci via di casa dichiarando al mondo intero che lo fai solo perchè è una sporca comunista.
B) Decidi di castrarla ... non importa come, basta che sia castrata!
C) Caschi dalle nuvole perchè le avevi creduto quando ti disse che la pelliccia e la macchina nuova le aveva vinte alla lotteria dell'oratorio.
D) Alzi gli stipiti delle porte di casa.
Sono iniziati in Sudafrica i mondiali di calcio, due articoli inerenti l'argomento, dal blog di Incapervinca:
Bafana Bafana : lusso, aids, criminalità, sfruttamento minorile, elefanti e resse
LUSSO E AIDS — Soccer City è la faccia più lussuosa e luccicante del Sudafrica. Ammirato di sera e illuminato, questo gigantesco impianto che richiama alla forma del calabash, la tazza d’argilla in cui i locali bevono la loro birra, spesso ricavata dal mais, è uno spettacolo vero. Di converso, gli ambulanti incarnano del loro Paese l’aspetto più reale, drammatico e, in virtù della ribalta mondiale, silenziato o messo un po’ nel cassetto, almeno fino al 12 luglio. Eppure, tanto per citare un dato, non si può dimenticare come questo Paese, pur avendo solo lo 0,7% della popolazione mondiale, ha il 17% dei malati di Aids del pianeta. Ovvero 5,7 milioni di persone.
JO'BURG ADDIO — E Johannesburg, come hanno pericolosamente confermato anche gli incidenti di Nigeria-Nord Corea, detiene il primato nella graduatoria delle città sudafricane più pericolose. La Borsa, gli uffici, le assicurazioni, gli alberghi: nell’ex downtown non c’è più niente. Tutto è stato spostato a Sandton, la città distante 20 km in cui i bianchi si sono ghettizzati dopo la fine dell’apartheid. É una specie di ricchissimo epicentro della ricchezza nazionale. Perché la città sarà anche off limits, ma la sua regione, il Gauteng, contribuisce per il 70% circa al Pil sudafricano.NIENTE TELECAMERE — Quindi, mentre a Durban o Bloemfontein, Port Elizabeth o Pretoria, solo dopo la chiusura dei negozi (massimo alle sei del pomeriggio) è meglio non camminare in molte zone della città e rifugiarsi in un centro commerciale o in hotel, a Jo’burg, come la chiamano qui, è meglio non andarci proprio. D’altronde, un motivo ci sarà se in tutto questo nostro giro lungo più d 6.500 chilometri, nove città e dieci stadi, solo nell’ormai Central Business Disctrict di Johannesburg la nostra esperta guida, l’ex vice ambasciatore a Roma Cornelius Nortjé, ci ha detto di non estrarre la videocamera. Aggiungendo però subito dopo: "Anch’io in Italia, in certi quartieri, non potrei permettermelo, vero?". Impossibile dargli torto. la gazzetta
(ansa) Sono circa 2.7 milioni i tifosi attesi nell nove citta' del paese sub-sahariano, tra cui fino a mezzo milione di stranieri: un'ondata che preoccupa l'associazione leader internazionale nella lotta al traffico dei minori. L'allarme e' proprio dettato da questo: che il mondiale sia portatore insano di turismo sessuale.
... Continua
E da Lia Celi:
The Lippi sleeps tonight: bollettino saltuario da Sudafrica 2010
- Pazzesco! Per la prima volta nella storia della Nazionale, gli azzurri ne fanno una giusta fuori dal campo: come ha annunciato Buffon, devolveranno parte dei premi-partita alle celebrazioni per l’Unità d’Italia. Sconcerto del dottor Castellacci, il medico della squadra: «Credevo che Gigi si fosse ripreso da quella botta in testa nell’ultimo allenamento.» Ma il nostro portiere sembra entrato in un trip risorgimentale dagli esiti sconcertanti: vuole scendere in campo in camicia rossa e berretto garibaldino, cita Giuseppe Mazzini e alle richieste di Lippi risponde solo «Obbedisco». Il suo compagno di camera è preoccupato: «Se stanotte mi chiama ancora Anita, vado a dormire in giardino».- «Difenderemo la Coppa», ha proclamato il nostro cittì. Ma in che modo? Visto l’attuale livello tecnico-agonistico degli azzurri, è difficile che riescano a difenderla sul campo. Secondo alcune indiscrezioni, Lippi sosterrà che il trofeo non è stato vinto a Berlino nel 2006, ma è un antico manufatto greco-romano ripescato da Gattuso durante una gita in barca a vela. La tesi è risultata così credibile che il Getty Museum ha già contattato Gattuso per comprare la coppa sottobanco...
- Prime perplessità sull’eccesso di aspettative per questo Mondiale, che nelle speranze degli organizzatori dovrebbe risolvere il problema dell’analfabetismo in Africa, cancellare le divisioni etniche, incrementare l’export e il progresso tecnologico e incrementare la natalità fra le specie animali in via d’estinzione. Gli stregoni animisti sono scettici: «E’ un’altra religione sballata importata dai bianchi, anche meno credibile della storia del tizio nato dalla vergine e risorto dopo tre giorni.» I sacerdoti zulu hanno interrogato in proposito gli spiriti degli antenati: «Il Mondiale non ci servirà a un cazzo,» è stato il responso unanime, «l’Italia ne ha organizzati due e guardate com’è messa».
Roberto Saviano l'autore di Gomorra è stato trattato da persona non amante dell'Italia, con il suo libro di denuncia ha reso un pessimo servizio al buon nome del nostro paese, Michele Serra ha scovato tanti altri personaggi VIP che continuano a sbertucciarlo:
Povero Saviano tra Fede e Califano
Dopo il calciatore Borriello, anche la cantante di pianobar Priscilla e il ventriloquo Jack Tabarini insieme al suo pupazzo Sbrendolo hanno criticato pubblicamente Roberto Saviano. Le accuse sono le più varie e fioccano ormai da tutta Italia. La principale è di avere tradito la fiducia del pubblico rimanendo ostinatamente in vita nonostante l'implicita promessa di morire eroicamente.
"Questo discusso atteggiamento dello scrittore della Bassa Italia", spiega su "Libero" il columnist Gino Mica, "non può mica essere di esempio ai nostri giovani, che chiedono coerenza e mica chiacchiere. Se uno non ha mica le balle di ferro, allora mica deve mettersi in mezzo a dire e a fare che lui qui e lui là. E il popolo queste cose mica le manda a dire". Seppure malvisto da molti lettori per i suoi eccessi di intellettualismo, Mica è considerato il più autorevole commentatore di area leghista. Ma vediamo di aggiornare l'elenco degli attacchi a Saviano.
Califano Il popolare Califfo, pur manifestando una certa simpatia per chi dedica tanta attenzione alla malavita, ha espresso una affettuosa critica a Saviano: "Parlare male di Napoli è troppo facile. Perché non ha parlato male della Norvegia? Non lo fa nessuno, sarebbe stato più originale".
Un passante Intervistato da "Studio Aperto" nella rubrica di approfondimento "Venti secondi", un passante di Tivoli che stava uscendo da una tabaccheria ha dichiarato: "Non saprei, quale libro?
Non conosco Sogliano, scusi ma la telecamera è accesa?". La cartomante e psicologa di "Chi" Tatiana Maroscia, presente in studio, ha commentato che la popolarità di Saviano è in evidente calo.
Un altro passante Intervistato dal Tg5 nella rubrica di approfondimento "Trenta secondi, in casi eccezionali addirittura quaranta", un passante di Tivoli che stava entrando in una tabaccheria ha risposto: "Ma l'ho già detto ieri alla sua collega, non so di che cosa parlate, chi è questo Taviano?". Il conduttore in studio ha sottolineato l'impressionante aumento delle opinioni contrarie a Saviano tra gli italiani.
... Continua
Da ChezBaghera il quiz dell'estate:
EstaTu
Lettrici che girate per la città nella vostra daewoo con tettuccio apribile in armadillo maschio, Lettori che avete appena ucciso il vostro cane colpevole di aver pisciato sulla ventola del server ove risiedeva il disco rigido dedicato ai film porno vintage. Oggi mi sento di condividere con voi una perla nera di grande umanesimo e filosofia che ho appreso dai grandi saggi vagando per i campi del Tennesse e durante i miei lunghi viaggi in Birmania . Ovvero che il mondo si divide in due grandi schieramenti : Quelli a cui garba l'estathè al limone e quelli a cui garba l'estathè alla pesca. Considerando che è noto che nell'estathè vi siano sostanze stupefacenti che fanno sì che ogni volta che ci si attacca alla cannuccia si comincia a succhiare assatanati attaccati al bicchierino come il Conte Ugolino alla capoccia dell'arcivescovo Ruggieri ,volevo chiedere a voi plebei cosa preferivate.
Dopo aver dato la risposta potrete consultare il vostro profilo psicologico :
Se vi solluchera l'estathè al limone : sei un ganzo col contropelo, vivi la vita sulla tua torpedo blu,non calpesti blatte perché sei animalista e sai prenderti le tue soddisfazioni sul prossimo.
Se vi solluchera l'estathè alla pesca : sei una femminuccia con le palle di un opossum,attiri le mosche e probabilmente possiedi un ciuaua a pelo lungo. Vergognati.
Se non ami l'estathè : non ami le droghe. Continua così.
LasVegasBaby propone una composizione di natura morta:
Penso sempre, terribilmente male.........
Dal blog di RosaRossa un simpatico saluto:
.·´¯)✿(¯`·.¸☆ VI LASCIO UN BACIO UNA CAREZZA ED UN SORRISO,¸.·´¯)✿(¯`·.¸☆
SORRIDI
Quando ci sono nuvole nel cielo,
Illumina il tuo volto con la gioia Nascondi ogni traccia di tristezza.
Anche se una lacrima potrebbe essere sempre così vicina
Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare,
Scoprirai che vale ancora la pena di vivere
Se solo sorridi.
(Charlie Chaplin)
Tornando alla vituperata legge bavaglio il commento di Vauro ed altre sue opere:
Finchè può...
ROMA - "Via libera del Senato al ddl sulle intercettazioni. Un passaggio scontato dopo la decisione del governo di mettere la fiducia per far passare il contestatissimo provvedimento.
Una votazione alla quale il Pd non ha partecipato, mentre i dipietristi hanno occupato a lungo i banchi del governo (alla fine il presidente Renato Schifani conterà 164 sì, 25 no).
Esulta la maggioranza che, per bocca del capogruppo Maurizio Gasparri, si dice "orgogliosa" di questa legge.
Il provvedimento proseguirà ora il suo iter e tornerà alla Camera in terza lettura. Dove, come ha imposto Berlusconi, non potrà più essere modificato".
Pillola del giorno: Una mirabile artista, una splendida donna, Vanessa Mae:
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