domenica 4 luglio 2010

Nucleare: Non tiriamo troppo la corda.

In alto: Altalena...ndo immagine tratta dal blog http://signorasinasce.splinder.com/


Nessuno che una volta abbia riso veramente di cuore può essere irrimediabilmente cattivo.
Thomas Carlyle


Che le centrali nucleari siano dannose e portatrici di cancro e tumori è ampiamente provato, che siano economicamente fallimentari è acclarato dal fatto che l'uranio è una fonte non rinnovabile e che nessun imprenditore privato si imbarcherebbe in un'impresa rischiosa e per niente remunerativa, inoltre nessuna assicurazione al mondo è disposta ad assicurare una qualsiasi centrale nucleare, il nucleare viene sponsorizzato dalle multinazionali delle armi e dagli stati affinchè abbiano la possibilità di fabbricarsi le armi di distruzione di massa, dal blog Byoblu il video che dimostra la follia del nucleare:

Non tiriamo troppo la corda

No Nucleare  Day

No Nucleare Day


L'equilibrio del sottile film biologico che come uno strato di cellophane avvolge il nostro pianeta è fragile. Molto fragile. Per spezzarlo ci vuole poco. Una volta lesionato, si attorciglia irrimediabilmente su se stesso, distruggendo ogni forma di vita in esso contenuta.


E' già successo molte volte in passato. Il cosiddetto limite K-T, datato a circa 65 milioni di anni fa, segna il passaggio dal Cretacico al Terziario. Tutti sappiamo che fu probabilmente a causa di un meteorite che si estinsero i dinosauri, ma attenzione a non commettere l'errore di pensare che i pericoli possano venire solo dall'esterno.
Erano le 22.40 dell'orologio che racchiude simbolicamente in 24 ore l'intero arco della vita sulla Terra, dalla sua formazione fino ad oggi, ovvero solo 250 milioni di anni fa, quando avvenne la più grave di tutte le estinzioni di massa. In soli 100 mila anni scomparvero il 95% delle specie biologiche che popolavano il nostro pianeta, e non fu un corpo estraneo piovuto dal cielo a seminare morte e distruzione: fu la Terra stessa, con una sequenza impressionante di eruzioni vulcaniche provenienti dalla Siberia - perfino peggiori di quella islandese che pure ha paralizzato i cieli di mezza Europa -, ad innalzare di dieci gradi la temperatura media, bloccando le correnti oceaniche, l'assorbimento e la redistribuzione di ossigeno ed abbattendo grazie ad un macabro effetto domino ogni ecosistema da essa dipendente.

Dal punto di vista di Gaia, il pianeta vivente, nient'altro che un po' di febbre per liberarsi da quei fastidiosi parassiti che infestavano la pelle del pianeta. La Terra ha degli anticorpi molto efficienti, e noi stiamo tirando un po' troppo la corda. Tra le isole di plastica che infestano i mari e le emissioni di CO2 che riscaldano l'atmosfera, cominciamo a dare prurito. Non sarebbe più saggio ridimensionare un po' le nostre pretese, anziché dimostrarsi famelici ed insaziabili zecche meritevoli solo di un buon collare antipulci? Certo, scriverlo mentre si è cullati dall'impercettibile ronzio del climatizzatore suona pretenzioso, ma forse non c'è davvero bisogno di decrescere: magari è sufficiente non sprecare.
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E sulla terra da salvare dalla bancarotta ecologica, dal blog di Beppe Grillo interviste e commenti ad alcuni esperti:

Salvare la Terra dalla bancarotta ecologica

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L'umanità sta vivendo da tempo sopra le proprie possibilità. Il prezzo da pagare per continuare su questa strada è la fine della civiltà.

Intervista a Wackernagel, Pollard, Al Mubarak e Quirola del Global Footprint Forum 2010:

Mathis Wackernagel: "Salve, sono Mathis Wackernagel del Global Footprint Network. Il nostro quartier generale è a Auckland, California, ma siamo presenti anche in Europa. Ora abbiamo il nostro Global Footprint Forum! Il forum sull’impronta ecologica 2010, in Toscana.
Il tema è molto semplice: ci rendiamo conto che il Pianeta sta diventando troppo piccolo rispetto al nostro appetito.
Attualmente stiamo utilizzando un pianeta e mezzo. Vale a dire che la Terra impiega un anno e cinque mesi circa per rigenerare le risorse che l’umanità utilizza in un solo anno.
Quando sono nato io, nel 1962, l’umanità utilizzava circa la metà delle risorse rinnovabili dalla Terra. Possiamo permetterci di sforare il budget per qualche tempo, ma prima o poi ciò porterà all’erosione del capitale ecologico e ad un ritorno forzato entro i limiti della capacità di rigenerazione del Pianeta. Possiamo scegliere tra una via comoda o una decisamente meno comoda per rientrare entro i limiti del budget ecologico.
L’impronta ecologica è uno strumento per capire a che punto si è. Proprio come il denaro: quando guadagni e quanto spendi. Certo, puoi spendere più delle tue disponibilità per qualche tempo. Lo stesso vale per le risorse naturali. Quante ne abbiamo e quante ne utilizziamo. Tutto qui, semplice!"
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Dal blog di EnricaM:

Io e la Terra
Noi tutti viviamo su questo grande e meraviglioso pianeta. Questa nostra Terra. Ognuno di noi ha dentro di se l'immagine di questo luogo a cui siamo così profondamente legati. La Terra però non è cosa "nostra". L'uomo ha molta facilità nel delimitare confini e ad appropriarsi di parti di suolo rivendicandone la proprietà, e non solo di suolo, ma anche di aria e di acqua (pensiamo agli spazi aerei e alle acque territoriali) percependo questi luoghi come una parte di se. Li vive in simbiosi. Allargando l'orizzonte, l'uomo percepisce proprie le risorse naturali del pianeta, le foreste, le acque, i combustibili fossili. E usa questi elementi come merce di scambio, acquistandoli, scambiandoli oppure, semplicemente appropriandosene con la forza. Questa roba mi serve e me la prendo. Non essendo possibile poi per un uomo solo appropriarsi di estensioni molto vaste, si sono formate delle alleanze più o meno potenti che hanno permesso di esercitare il proprio potere su porzioni sempre più grandi di territorio. E quando la terra è "tua" puoi farne quello che vuoi. Puoi sfruttarla, costruirci sopra, aprirla, scavarla, devastarla, distruggerla. Queste pratiche hanno portato ad una devastazione totale del nostro pianeta, il quale non è più in grado di prendersi cura questa creatura chiamata "uomo". L'"uomo" sta divorando la Terra dove vive, come un essere bulemico, mai sazio e incapace di creare un rapporto sano con la sua madre Terra. Un tutt'uno indifferenziato uomo e terra in una commistione autodistruttiva e in totale mancanza di rispetto.
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Giovedi' scorso in tante piazze d'Italia migliaia di cittadini hanno manifestato contro il decreto intercettazioni, anzidetto decreto bavaglio, dal blog di Piero Ricca il video da piazza Cordusio a Milano:

Giuseppe Fava


Molti giornalisti il bavaglio ce l’hanno dentro, incorporato, di serie. Sono spesso i più visibili, i più potenti. Strapagati per mentire, per servire. Il problema vero è a monte: è il guinzaglio, l’autocensura, l’assenza di moralità e di deontologia professionale. L’impaginazione distorta della realtà, la manipolazione costante dei dati di fatto, l’uso politico della censura, della suggestione e della menzogna. La legge bavaglio è liberticida, vuole impedire ai giornalisti liberi (dei pochi giornali indipendenti) di dare notizie scomode e ai cittadini svegli (tra i molti ipnotizzati dalla tv) di formarsi un’opinione critica.
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Da Roma in piazza Navona la manifestazione anti bavaglio raccontata da Giovanotta:

Iniziare a sognare l'Italia




Perfino i poliziotti hanno aderito a questa manifestazione, da Micromega:

1 luglio, migliaia di persone alla mobilitazione contro il bavaglio

Piazza Navona, i poliziotti contro il ddl intercettazioni: “Legalità addomesticata” (VIDEO)



L'intervento dei sindacati di polizia dal palco della manifestazione della Fnsi a Roma contro la legge bavaglio


Ricordiamo sempre la città de L'Aquila e i paesi devastati dal terremoto dell'aprile dell'anno scorso, dal blog Trentotto Secondi:

DELENDA CARTHAGO


Catone, convinto che non fosse conveniente per i Romani venire a patti con il nemico, terminava ogni suo sermone, con questa esortazione: Ceterum censeo Carthaginem esse delendam.
Questa frase viene spesso citata per significare una profonda convinzione strategica o meglio un fine che sta dietro a una serie di azioni tattiche, atte allo scopo.
Per terre ignote vanno le nostre legioni a fondare colonie a immagine di Roma , canta Battiato (Delenda Carthago 1993) e mai come ora queste parole, assieme al motto, mi risuonano nella testa.

Fondare una colonia: e sì, sono venuti qui in una città distrutta e a immagine non già di Roma, bensì del Cavaliere e dei suoi profitti, si è deciso, allontanando le persone, di ricostruire (sì stavolta uso la parola RI-costruire) una nuova L’Aquila, una L’Aquila 2, dapprima raggruppata in un unico luogo, poi atomizzata in 19 atolli. Una colonizzazione, ossia l’esportazione del modello “berlusconiano” di città, in un territorio che non conoscevano prima ed ora pensano di averlo fatto proprio, visti i consensi.

Delenda L’Aquila: quella storica appoggiata sulle montagne assieme a tutti i suoi borghi. Quella che racchiudeva tradizione intorno a mura antiche, quella nella quale era stipati tesori, vicoli e giardini. Le pietre rosse e bianche delle facciate delle chiese, le 99 piazze, ognuna diversa e l’eco delle voci aquilane nei piccoli borghi intorno, profumati di vecchi sapori.

Non contenti e assolutamente sicuri di aver rifatto una L’Aquila migliore, sbandierano l’inefficienza dell’amministrazione locale per nascondere il fatto che 30000 persone sono ancora senza casa. Imbrigliate in norme scritte da loro e senza soldi, quelli veri.
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Il rapporto di noi maschi con le donne alle volte è alquanto disastroso, da Jacopo Fo considerazioni sul Cavaliere e i rapporti con l'altro sesso:

Berlusconi non sa nulla del Punto G.

La sinistra, la ciulatina di Berlusconi con la cameriera e i muscoli pelvici.
Come fa l’amore Silvio? In maniera patetica. Ecco le prove. Il suo livello di conoscenza dei misteri del sesso è fermo a quello di un adolescente che ha frequentato i corsi di educazione sessuale della Gelmini. Tragico.

E’ tanto che lo tengo d’occhio e annoto.
Il primo campanello d’allarme mi è suonato ascoltando le registrazioni della notte brava con la D’Addario.
Allora, riflettiamo sulla scena: tu sei lì nel lettone che ti ha regalato Putin, con una ragazza dalle curve portentose, e lei ti dice che non ha raggiunto l’acme del piacere. E tu cosa le dici? Silvio le consiglia di esercitarsi un po’ di più da sola. Un vero principe. Già questo mi fece intravedere una logica erotica un po’ calcistica: se non sei bravo nei calci di rigore tocca che ti eserciti.
Lungi da lui pensare che ci siano magari anche questioni psicologiche, emozionali, sentimentali. Il panorama erotico del presidente, la sua visione del desiderio, è un deserto dei tartari. Il nulla per centinaia di chilometri.
Se fosse un uomo di mondo, un vero amante delle donne, avrebbe potuto dire alla D’Addario ben altro. Ad esempio chiederle se c’erano situazioni nelle quali provava un maggior trasporto. Cercare di farle comprendere che solo se c’è un abbandono mentale profondo scattano i meccanismi dell’ascolto delle sensazioni corporee e quindi si può innescare la meravigliosa spirale del piacere.
Se poi il Presidente avesse proprio voluto entrare nel tecnico avrebbe potuto spiegare alla D’Addario che esiste anche un nesso tra tensione muscolare e piacere sessuale. Come scoprì il dottor Kegel, già nel 1936, esiste un collegamento stretto tra frigidità femminile e tono muscolare dell’area. Secondo alcune ricerche circa il 50% delle donne occidentali ha un tono muscolare insufficiente. Il sesso, culturalmente negato viene dimenticato anche muscolarmente. La muscolatura si atrofizza e anche la sensibilità al piacere diminuisce. Il dottor Kegel dimostrò che le donne frigide possono recuperare la capacità orgasmica imparando a considerare il sesso in modo positivo e rieducando al movimento la muscolatura pelvica.

Si tratta di esercizi molto semplici. Il primo passo è individuare il muscolo pubococcigeo che è quello che tutti usiamo, anche i maschi, se facendo pipì blocchiamo il flusso delle orine.
Esercitare questo muscolo è facile. Basta contrarlo per circa 5 secondi e rilassarlo per 15. Questo esercizio NON va eseguito facendo pipì. L’esempio serviva solo per identificare il muscolo.
Poi Silvio avrebbe potuto continuare ad aiutare la D’Addario a superare il suo problema di insensibilità spiegandole anche che tonificando il cosiddetto pavimento pelvico, si ottiene anche di rendere sensibile un’area che si trova tra l’interno dell’osso pubico e la parete superiore del sesso femminile, a circa 3,5 cm di profondità. Quest’area è il Punto G e finalmente si è provato che esiste veramente. Abbiamo le foto realizzate dal Professor Jannini dell’Università dell’Aquila, risultato che è stato applaudito da tutti i più grandi sessuologi del mondo.
Proprio il fatto che le donne che non muovono i muscoli pelvici hanno quell’area atrofizzata ha reso così complesso dimostrare l’esistenza di questo punto orgasmico.
Infine Berlusconi avrebbe potuto spiegare alla D’Addario che anche la parte emotiva è essenziale e che se lei continua a accoppiarsi con vecchi babbioni economicamente e politicamente molto potenti, non può pretendere anche di essere travolta dal trasporto emotivo indispensabile per una piena soddisfazione.
Mi immagino se nelle registrazioni di Silvio ci fosse stata una breve lezione di educazione sessuale ed emotiva. Sarebbe stato grandioso. Ma non sarebbe stato Berlusconi.
Ma facciamo il caso, giusto per scherzare, che Berlusconi avesse un po’ più di sensibilità emotiva. Avrebbe magari potuto chiedersi se vi era della responsabilità da parte sua nell’insoddisfazione della ragazza.
Da quel che ne sappiamo l’idea del sesso di Silvio è analoga a quella che un muratore ha del martello pneumatico. Reciprocità zero.
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E ancora sulle donne dal blog di Arguzia:

DonneForti vs Cassazione 0-1

Io amo le donne della mia famiglia.
Donne forti, che non hanno mai indietreggiato anche quando i guai erano grossi e la voglia di mandare affanculo tutto era forte.
Zia A. ha combattutto un tumore infame con una forza che ha trasmesso a tutti noi, mia Madre è stata con lei nei momenti più brutti e quando s'è ammalata Zia R. per quanto la cosa l'avesse sventrata, s'è rimboccata le maniche ed è andata avanti.
E poi le mie meravigliose Nonne. Nonna A ormai non c'è più, ma era una donna verace, simpatica, sempre pronta ad aiutare chiunque, anche la sua dirimpettaia stronza. Nonna E., poi, viene da un paesello in burinia e s'è trovata giovane vedova a Roma con tre figlie, ma non è tornata indietro: ha cominciato a lavorare e ha tirato su tre splendide donne, senza lamentarsi mai.

Le donne della mia famiglia sono per me un esempio da seguire.
Vorrei essere come loro, capace di andare comunque avanti, nonostante tutto (e si, lo ammetto, accanto vorrei un uomo com'è mio padre o come mio Zio R., che sono sempre presenti senza voler "sovrastare". O magari come Zio M., che a casa forse c'è stato meno, ma che ogni tanto mi da uno dei suoi dolorosissimi abbracci e mi dice che mi vuole bene e che so che per me si butterebbe nel fuoco).

Io sono cresciuta e ancora cresco con la convinzione che una donna debba essere "forte" per mantenere la propria indipendenza, cosa che non vuol dire assolutamente essere sole, tutt'altro.
Vuol dire, come mi scrisse il giorno che sono nata un'amica fricchettona/femminista/comunista dei miei, essere una donna consapevole, emancipata e "libera da costrizioni e democristianerie diaboliche".

Certo non avrei mai pensato che la mia "lotta" avrebbe dovuto essere combattuta non solo contro uno stato maschilista, un mondo del lavoro maschilista, una società maschilista, ma anche contro la
Cassazione, che ha deciso che se te sei una "donna forte" e non ti intimorisci davanti alle botte di tuo marito lui potrebbe essere assolto.
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E dal blog Vaniglia Vagiti:

Performance canterine

La Bibbia di qualsiasi uomo per l’accoppiamento sono i film porno. Sfido chiunque a dimostrarmi il contrario. E se pure ci fossero delle eccezioni, bene queste confermerebbero la regola. «L’hai fatta miagolare tu?» è la classica domanda, da uomo a uomo. L’interrogativo da bar dello sport, spogliatoio, da scrivania (perché anche sotto giacca e cravatta batte un cuore “maschio”). I poveri maschietti, infatti, sono convinti che con l’innalzamento del volume delle urla di lei aumenti proporzionalmente il piacere femminile. E invece no, avete sempre pensato male. Ora lo dice anche uno studio – ovviamente – americano. Dietro i gridolini della signora ci sarebbe solo il desiderio di “interpretare il ruolo che il compagno vorrebbe attribuirle”: l’attrice porno. Mettetevi l’anima in pace, le performance canterine delle donne sono dissociate dal loro orgasmo (esiste il modello col silenziatore).
Con questo non voglio far crollare tutte le fantasie maschili, provocando la stessa delusione di quando vi è stato comunicato che “Babbo Natale non esiste”. Ma è così. Non è il vecchietto panciuto vestito di rosso che vi porta i regali e quelle che urlano non necessariamente stanno godendo.
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Che fine ha fatto la satira? E' scomparsa da tutti i programmi televisivi, non c'è n'è più la minima traccia, le considerazioni di Phoebe:

Dittatura per dittatura è meglio Cuba: almeno c’è il mojito.

Ieri sera tra amici s’è finiti a parlare di Corrado Guzzanti e di quando in Tv la satira c’era e faceva numeri in prima serata. Te lo ricordi l’Ottavo Nano? E il Pippo Chennedy Show? Non so quanti anni siano passati, ma sembrano cento.

Te la ricordi Sabrina Guzzanti che fa Bertinotti?
Mitica!!
E il filosofo Robertetti? E Quelo? E Livore?
Perché, Lorenzo? I ragazzetti sono ancora così!!!

E via così sul filo del ricordo.
E’ solo che non sono mia nonna. Ho 34 anni, non settanta. E non rimpiango Mina, la Carrà o Valter Chiari.
La mia generazione, così sfiduciata e persa, si sente vecchia. E’ già vecchia dentro.
Ha lasciato la speranza in un cassetto, schiacciata dal quotidiano.
La satira cos’è? S’è incattivita? E come potrebbe prendere con leggerezza un Premier pappone? Dov’è l’ironia? Nel capello plastificato da Ken? Al limite uno si può chiedere se c’abbia anche il pisello come l’amichetto di Barbie, ma poi basta. Poi il nervoso e quel formicolio sulla nuca che preannuncia fastidio ed indignazione hanno la meglio.

La satira, l’informazione, la cultura non esistono più, schiacciate in un calderone qualunquista rimestato da ballerine straniere scosciate e con le tette rifatte.
La legge bavaglio sarà solo la ciliegina sulla torta.
La giustizia?

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A proposito di satira la cronaca dei mondiali raccontata da Lia Celi:

The Lippi Sleeps Tonight, bollettino saltuario da Sudafrica 2010 (ottava puntata)


- La prestazione italiana a questo Mondiale rimarrà negli annali del calcio: siamo riusciti a fare schifo come non solo come giocatori, ma anche come allenatori, arbitri e guardalinee, risultato mai raggiunto da nessun Paese nella stessa edizione del torneo. Purtroppo abbiamo mancato l’en plein, perché i tifosi italiani non si sono comportati peggio dei supporter di altre nazioni. «Erano stanchi dal campionato, e hanno avuto poco tempo per allenarsi,» spiega il presidente della Federultrà, Ghengo Svasticucci. «E poi con tutte quelle vuvuzelas, i cori razzisti chi li sentiva?»

- «Una stupidata»: così Mario Balotelli ha liquidato la finta sparatoria di piazza della Repubblica. «Sarebbe stato più divertente in piazza Duomo», ha precisato Supermario, in questi giorni impegnato nella maturità da ragioniere (il suo cuore batteva per il Tecnico per Geometri, ma lì avevano bisogno di un centrocampista, non di un attaccante). «Mi hanno interrogato a 360 gradi», ha dichiarato. Vuoi dire che ti hanno interrogato a fondo? «No, 360 gradi era la temperatura. Si era rotto il condizionatore.»

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Sull'argomento satira un altro grande autore satirico è Natalino Balasso, le sue considerazioni filosofiche sul lavoro nel suo blog su Il Fatto Quotidiano:

L’Italia si fonda sul lavoro. Peccato

E’ più importante il lavoro o è più importante l’uomo? E’ più importante la nostra sicurezza dai criminali o è più importante che questi smettano di essere criminali?

Che ci sia un regresso delle civiltà occidentali a livelli preottocenteschi è sotto gli occhi di tutti. Oggi è purtroppo ancora valida la frase contenuta nel libro del Siracide (nella Bibbia): “Il ricco commette ingiustizia e per di più alza la voce, il povero subisce ingiustizia e per di più deve chiedere scusa”.

A me personalmente, che ci sia una sinistra che si sposta a sinistra o una destra che stringe verso il centro, non me frega un cazzo. Parlare delle formule fa trascurare i contenuti (non lo dico io, lo diceva un figo: Epitteto, 50 dopo Cristo, tutti dovrebbero leggerlo, altro che Vangeli…) e io vorrei passare ai contenuti. Eccoli.

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Peccato. Chi dice che il lavoro è una bella cosa o non ha bisogno di lavorare o ha un bel lavoro.

Che cos’è oggi il lavoro? Il lavoro moderno è inserito in una roba antichissima che si chiama Mercato. Siccome non è il mio campo (dedico la mia vita a rifuggire il lavoro) mi limito a 3 piccoli paradossi.

PARADOSSO 1: Io possiedo una fabbrica che ricicla bottiglie di plastica. Secondo le regole del mercato devo riciclare sempre più bottiglie per essere al passo con la concorrenza. Dunque, per il mio benessere e quello (minore) dei miei operai devo sperare che ogni anno si producano sempre più bottiglie di plastica. In conclusione: affinché la missione ecologista della mia fabbrica sia efficace devo sperare che si inquini sempre di più.

PARADOSSO 2: Io sono un poliziotto con uno stipendio decente. Il mio scopo è quello di catturare e incarcerare i delinquenti. Ma per il mantenimento del mio stipendio e della mia famiglia ho bisogno che continuino ad esserci criminali da catturare. Se domani all’improvviso tutti smettessero di delinquere io non avrei più un lavoro. Dunque, se io voglio continuare a mantenere la mia famiglia dovrò sperare di sconfiggere i criminali ma non il crimine.

PARADOSSO 3: Io gestisco un ospedale che, come tutti sanno, è un luogo che per poter esistere ha bisogno di malati. Se domani all’improvviso tutti fossero sani il mio ospedale chiuderebbe, io non potrei pagare la mia bella casa e i medici del mio ospedale non saprebbero come campare. Dunque, quando dico che la ricerca deve sconfiggere poniamo caso il cancro, non intendo esattamente dire quello che dico. Per il mio benessere il cancro va curato ma non sconfitto.
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Dal blog Intimi Desideri un omaggio alla grande Marilyn Monroe:

Bert Stern

Forse è conosciuto soprattutto per le foto scattate a Marilyn Monroe poco prima della sua morte, ma Bert Stern, fotografo americano è stato molto di più. Innumerevoli le dive e i divi che ha fotografato nella sua lunga carriera (vale la pena di vedere il film girato su di lui "Becoming Bert Stern"), ma non posso non partire proprio da lei, la prima dea d'America. Tre set li videro insieme, per riviste di moda, e il terzo fu anche l'ultimo per l'attrice che morì sei settimane dopo. Belli anche gli scatti scartati....

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Dal blog Orofiorentino:

morgana

Intelligenza: quando ti accorgi che il ragionamento del tuo principale non fila. Saggezza: quando eviti di farglielo notare.

Anonimo

deasitoimmy

Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.

Charles Bukowski

Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini.

Tristan Bernard

deasitoimmy

L'intelligenza è data all'uomo per dubitare.

Émile Verhaeren



A proposito di satira, da Vauro una carrellata di sue opere:










L'indignazione di Altan su quello che ci propina ogni giorno questo governo:

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Le riflessioni di PV64:

Sex toys

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...le mie "coppie a letto" mancavano da più di un mese.

Stavolta però, a differenza delle altre volte, pare che se la siano goduta alla grande (soprattutto lei).
:D

Girotondo

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Girotondo%20Low.jpg

...e con questa vignetta filosofico/esistenziale "alla PV", vi do' appuntamento a lunedì prossimo, augurandovi un fantastico fine settimana!!
:)


Pillola del giorno: Da Maddalena Balsamo I disoccupati DOCG



2 commenti:

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Ci sono spunti interessantissimi nel tuo zibaldone di blog Nino, come sempre... Vauro poi mi fa sempre scompisciare... Grande Nino.

nino malgeri ha detto...

Ciao Rospo, è sempre un piacere ospitarti, cerco nel mio piccolo di dare qualche notizia utile, e perchè no, di far sorridere i visitatori, e Vauro un grande artista della satira è quanto di meglio abbiamo in questo desolante paese.
Un caro saluto
Nino