sabato 25 settembre 2010

Verso una conferenza mondiale delle donne./LAVORI IN CORSO!

In alto: Immagine tratta dal blog http://giusyzitoli.splinder.com/


Visitate la California prima che la California visiti noi.
Daniel Ortega.


BREVE PAUSA!!!!

Lavori in corso


Maurizio Crozza e Lorena Berdùn in questa sesta lezione di sesso affrontano l'argomento del punto "G" e oltre a quello femminile si parla del punto "G" maschile:



Verso una conferenza mondiale delle donne

Dal blog Vita da Streghe un importante appello da Caracas in Venezuela:

Verso una conferenza mondiale delle donne

Oggi su Facebook sono venuta a sapere di questa notizia: l'appello per una conferenza mondiale delle donne a Caracas nel 2011 che chiama a raccolta le donne per la rinascita di un movimento internazionale e il cui comitato promotore è composto da: Movimento delle Donne “Ana Soto” del Venezuela; CONFEMEC – Confederazione delle Donne Ecuadoriane per il cambiamento, Equador; Consiglio Politico delle Donne/ Consiglio Combattivo delle Donne, Germania.

Vi cito i passi secondo me più significativi dell'appello:

"Noi, milioni di donne di tutti i continenti viviamo sulla nostra pelle la povertà, la disoccupazione, lavori con bassi salari e con pochissimi diritti alla sicurezza, subiamo la guerra e siamo obbligate a migrazioni di massa. Ci manca l’acqua potabile, l’aria sana, una completa assistenza sanitaria, educazione, casa, svago.
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Dopo il devastante terremoto che ha colpito l'Abruzzo avevamo immaginato che le migliori menti del paese si sarebbero messe a studiare come far rinascere in armonia con l'ambiente i centri cittadini colpiti dal sisma, abbiamo invece assistito ad una devastazione ancora più pesante del territorio con l'adozione del famigerato piano C.A.S.E., da Trentotto Secondi un'aquilana duramente colpita dalla tragedia alcune considerazioni in merito:

Quattro chiacchiere tra i rifiuti


Mi vengono sempre i nervi quando leggo qui e là della costruzione di termovalorizzatori, centrali a biomasse eccetera. Come se, da un po’ di anni a questa parte, ci si provi ogni tanto! Senza una pianificazione energetica, senza capire che, nonostante la questione sia importante, occorrono azioni concomitanti alla nascita di centrali di qualsiasi genere.
In primis, occorre che siano applicate politiche vere di risparmio energetico; a L’Aquila può nascere realmente una città a basso impatto ambientale. Per esempio tramite una ricostruzione, anche nelle periferie, di palazzi e case coibentati, con impianti fotovoltaici, di scuole ed edifici pubblici autonomi energeticamente. Con l’uso di illuminazione pubblica a basso consumo ( vedere qui ).
Poi sicuramente occorre attrezzarsi per far in modo che le attività produttive possano attingere a fonti energetiche che diano potenze compatibili e che siano efficienti, 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno.
Occorre precisare che in una visione globale del problema molta energia viene spesa per “cose” inutili, in un vortice nel quale è difficile trovare il bandolo della matassa.
Così, per esempio, si preferisce produrre bottiglie di plastica il cui riciclo non è efficientissimo, per prodotti che non avrebbero bisogno di plastica come imballaggio (la grande distribuzione ne fa un uso spropositato); poi la si brucia perché è efficiente come carburante. Risparmiare energia vuol dire non produrla quella plastica!!!
A L’Aquila non si capisce perché non possiamo adottare metodi semplici per risparmiare, obbligando la grande distribuzione a vendere prodotti alla spina, ed è solo un esempio.
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Ricordate la vicenda del banchiere di Dio Roberto Calvi il fallimento del Banco Ambrosiano e gli intrighi dello IOR (Istituto Opere di Religione) da parte del Vaticano? Ebbene dopo circa trent'anni da quella sporca vicenda il discusso Istituto fa ancora parlare di sé per una bazzecola da ventitré milioni di euro, dal blog Informazione Scorretta:

23 milioni sequestrati IOR, perplessità e meraviglia dei banchieri di dio


Metro, il quotidiano distribuito gratuitamente ai pendolari nelle grandi città italiane, evita del tutto la notizia-bomba di ieri sullo IOR, il pio istituto opere religiose, la cassaforte del vaticano.

Il corriere dà poco spazio in prima pagina, Leggo osa il titolone, altri hanno comportamenti diversi, comunque la notizia esplosiva viene in massima parte data citando le due parole ufficiali dell’ufficio stampa del vaticano: Perplessità e Meraviglia.

Perplessità e Meraviglia.

Già.

Si dà il caso che la cassaforte del vaticano non è nuova a scandali enormi.


Pio Istituto Opere Religiose

L’unica banca al mondo che non rilascia ricevute (lo spirito santo non sbaglia mai i conti) è rimasta coinvolta nel caso Calvi, con il piissimo Marcinkus che ci ha rimesso la poltrona. Chi fosse interessato ad approfondire puo’ procurarsi l’interessantissimo film “I Banchieri di Dio” che ricostruisce gli eventi del Banco Ambrosiano e gli intrecci con lo IOR.

Questa volta l’inghippo nasce su una operazioncina da oltre 20 milioni di euro che dovevano passare di mano in mano con un bonifico.

Si tratta precisamente di 23 milioni di euro (!) sequestrati su un conto aperto presso una filiale romana del Credito Artigiano. Il Credito Artigiano ha esso stesso scoperto le carte per primo: dopo aver disposto la sospensione delle operazioni il 15 settembre scorso per cinque giorni, ha comunicato il tutto alla Procura di Roma.

In sostanza,il conto dello IOR da 28 milioni di euro (!) stava per essere rapidamente prosciugato con un bonifico da 20 milioni euro verso J.P. Morgan Frankfurt e un bonifico da 3 milioni di euro alla banca del Fucino.

Il tutto in barba alle nuove disposizioni antiriciclaggio in vigore dal 9 settembre. In particolare, si tratta di operazioni avviate senza l’indicazione dei soggetti per conto dei quali erano state disposte e senza i riferimenti agli scopi ed alla natura delle stesse.
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La scuola pubblica è fondamentale per la formazione di tutti gli individui ed il tentativo di renderla sempre più fatiscente è la testimonianza di una dittatura strisciante, Tittidiruolo racconta di come i bambini si arricchiscono di esperienze frequentando altri coetanei di qualsiasi razza e ceto sociale:


Ho ritrovato un articolo sul "Venerdì" di "Repubblica" dello scorso giugno; mi era apparso e mi appare ancor oggi così veritiero nelle sue semplici ma profonde riflessioni sulla ricchezza formativa della vita in comune dei bambini nelle scuole pubbliche, che ho pensato di inviarvelo perchè vi sia di conforto per l'anno scolastico appena iniziato.
Un affettuoso saluto. Lucia




LA SCUOLA PUBBLICA

I bambini imparano più dagli altri bambini che dai maestri

Destandosi una mattina da sogni inquieti, Maria Stella Gelmini si accorse di avere sognato il futuro. L’Italia era un’immensa distesa di scuole private, c’erano istituti religiosi, agnostici e atei. I figli dei ricchi andavano in scuole per ricchi, i figli dei poveri in quelle per poveri, i cattolici alle cattoliche, gli steineriani alle steineriane e i leghisti alle leghiste. I figli degli Avventisti del Settimo giorno frequentavano istituti per piccoli Avventisti del Settimo giorno, i figli di salesiani istituti salesiani e perfino i patiti di pesca alla mosca mandavano i figli in scuole dedicate alla pesca alla mosca. Farmacisti, notai, giansenisti, fiorai, milanisti, giostrai: a ogni corporazione, opinione e reddito, il ministero dell’Istruzione non più pubblica aveva regalato un apposito istituto.

Erano tutti contenti e sicuri che i loro bambini non avrebbero mai frequentato cattive compagnie. Era un incubo, ma Maria Stella non se ne accorse, si stiracchiò e sorrise felice.

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A proposito di scuola pubblica, la vicenda della scuola del comune di Adro con l'adozione dal parte del sindaco dei simboli della Lega sui banchi, zerbini, bagni ecc., il successivo ordine del Ministero a rimuovere i suddetti simboli lascia in sospeso una domanda: Chi paga? Ne parla il blog Kittymol77:

Questions about Adro...


E ora, riuscirà il Sindaco a rimuovere dalla scuola i 700 simboli della Lega? Il lavoro di rimozione verrà appaltato a una qualche ditta esterna o metterà al lavoro i consiglieri leghisti che l’hanno convinto che si poteva fare?


Perché poi, le cose, bisogna anche farle, non basta dirle. Così, va a capire perché, stamattina mi chiedevo come intenda procedere concretamente il pover’uomo. Ragionavo. Va beh, lo zerbino all’ingresso visto in tv è un comune zerbino, lo butta e ne compra un altro. Metti che l’abbia pagato 30 euro (vogliamo fare 50?), non è un gran problema ricomprarne uno senza sole delle Alpi incorporato. E i soli verde Lega sui banchi? Tenuto conto che i banchi li usano i bambini, immagino quel sole a prova di abrasione, altrimenti i ragazzini l’avrebbero grattato via nel giro di un paio di settimane. E quello nei bagni? Ho letto che 300 mila euro per la scuola erano stati raccolti da donazioni di cittadini e potrebbe chiedere agli stessi ora di rifare una donazione per riparare il danno. Tuttavia, immagino che rimuovere quei simboli costi un po’ di più: chi paga? Sistemerà la cosa dando una grezza mano di vernice sopra i banchi nuovi di zecca? Sarà sufficiente? Perché poi, bisogna pensare anche al futuro. Metti che per una qualche imprevedibile catastrofe naturale la scuola venga sommersa da una valanga di fango (fra 50 anni, mica domani) e che fra mille qualche archeologo vada a fare scavi proprio a Adro: quello tira fuori pezzi di muro sepolti e invecchiati con sopra il simbolo del sole delle Alpi leghiste e si ricomincia tutto daccapo, con i simboli dei popoli padani che appartengono alla storia del popolo di Adro e quindi un sindaco del 3025 vorrà appiccicarli su ogni banco e pure sullo zerbino all’entrata della scuola.

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E sempre a proposito di scuola pubblica mentre mancano i soldi per acquistare anche la carta igienica, questi pseudo ministri hanno trovato il sistema di finanziare e introdurre i militari nelle istituzioni scolastiche, dal blog di Natalino Balasso:

Stiamo facendo guerra alla Pace


Quando nell’83 mi sono consegnato alla Polizia di Roma dicendo che non avevo intenzione di imparare a sparare e che quindi avessero deciso quel che volevano non avrei mai fatto il militare, stava iniziando (era già iniziato) un cammino faticoso che avrebbe portato a sostituire il servizio di leva con quello volontario. Molti dicevano che ciò non sarebbe stato un passo verso la pace e i fatti lo hanno dimostrato.

Sono moltissimi i motivi per cui esiste la guerra sia organizzata che privata e uno dei principali è che la guerra conviene a qualcuno. Ai produttori di armi, a chi non ha argomenti leciti e pacifici per far valere le proprie ragioni (o i propri tronaconti), a chi ha qualcosa di grosso da nascondere.

Perché ci sia la pace ci vuole innanzitutto una “cultura della pace“, che parta dalla conoscenza delle nostre pulsioni violente e arrivi a sublimarle attraverso pratiche non belligeranti. Esattamente il contrario della “Guerra nella scuola” che è ciò che il ministro Gelmini e il ministro La Russa vorrebbero. Il protocollo firmato di recente, che invita attraverso la scuola a imparare l’uso delle armi, a formare “pattuglie di studenti” (sic!) che competano in maniera sana, con pistole ad aria compressa e percorsi di sopravvivenza ritenendo in questo modo di “contrastare il bullismo” , è un chiaro intento di portare nelle scuole la “cultura della guerra“. Rimane da chiedersi come mai, in un’epoca in cui i genitori devono procurare la carta igienica per i propri figli e le palestre e gli impianti scolastici per la pratica sportiva, quella vera, sono a livello libico, si riescano a trovare così in fretta i fondi per far partire corsi di guerra truccati da esperienze di condivisione sociale. Il nome dato all’iniziativa “allenati per la vita” la dice lunga su come la nostra classe dirigente intenda la vita.
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E dal blog di Alessandro Robecchi:

Editoriale - Nostalgia Balilla


Pancia in dentro, petto in fuori! At-tenti! Finalmente una buona notizia per la scuola italiana: i professori vengono licenziati a mazzi, i soffitti cascano in testa, le strutture fanno schifo e compassione, ma in compenso possiamo tutti tirare in aria i berretti e gridare hurrà per il solenne protocollo d’intesa firmato tra la ministra Gelmini, beata ignoranza, e il sor La Russa, il colonnello alla parata militare. In alto i cuori! Il protocollo d’intesa si ammanta di notevoli paroloni, roba forte qui nel Berlusconistan, come ad esempio “conoscenza e apprendimento della legalità e della Costituzione”. Ma questa è la teoria, roba da comunisti. E’ la pratica che è più interessante, e prevede: “cultura militare”, “arrampicata”, “tiro con l’arco e con la pistola” (ad aria compressa, aggiunge pietoso il documento), senza contare “nuoto e salvamento” e “orienteering”. Insomma, una specie di incrocio tra i littoriali, il sabato fascista e i film con Alvaro Vitali, il tutto sotto l’occhio vigile di La Russa e della sciura Gelmini, eletta dalla lobby dei cacciatori nella patria della Beretta, pistola italiana. Protocollo d’intesa denominato “Allenati per la vita”, che insegna tra le altre cose anche il “pernottamento in luoghi ostili”, cosa che potrebbe tornare utile alle ragazze che restano bloccate nottetempo nei cessi di Palazzo Grazioli. Non basta. A coronare il virile cimento arriverà alla fine una “gara pratica tra pattuglie di studenti” che varrà come credito formativo. “Mamma, non rompere che c’ho tre in matematica, perché ho preso ottimo nel passo del giaguaro!”. E’ così che si forma una classe dirigente, imparando a dire signorsì. Non si parla di bombe a mano e di sommergibili rapidi ed invisibili, ed è una notevole pecca dell’iniziativa (forse mancano i fondi), ma siamo certi che qualcuno porrà rimedio. Il tutto agli ordini di un centinaio di ufficiali in congedo, consapevoli che, dalle strutture alle finalità, dalle scale alle camerate, un liceo può somigliare perfettamente a una caserma. Il tutto, manco a dirlo, sponsorizzato da enti pubblici e privati, il che significa che l’ora di attività ginnico-militare (sic!) o la visita al poligono saranno finanziate dall’illuminata industria italiana: perché avere cittadini quando si possono avere soldati semplici? L’intesa è per ora regionale (Lombardia) e riguarda le scuole medie superiori, ma non disperiamo: la nostalgia è una brutta bestia e la tentazione di vestire da Balilla anche i più piccoli si farà strada presto.
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E ancora da Lia Celi:

Much Adro about nothing: piccola guida alle nuove scuole di partito



Non vi va che i vostri bambini diventino leghisti? Okay. Volete che non restino analfabeti? Bè, adesso pretendete troppo dalla scuola italiana. Accontentatevi di mandare i rampolli a scuole più lontane da Adro e più vicine al vostro orientamento politico. L’offerta è ormai vasta: ecco alcune proposte.
PLESSO COMPRENSIVO «PD»
skel-2.jpegPerché questo nome? Perché bisogna essere di sinistra per chiamare una scuola "plesso" e molto, molto comprensivi per accettare la perpetua confusione dei programmi, i continui battibecchi fra dirigenti, l’ingerenza di vecchi baroni ormai screditati, che caratterizzano la vita di questo istituto, un tempo così autorevole. Nel giardino, ormai incolto, languono piante stecchite, Ulivi sterili, Querce cadute e numerosi cespugli parassiti, mentre nel gabinetto di Scienze si impolvera Piero Fassino, costretto a sostituire lo scheletro (qui sopra, foto Ansa-Somatoline), passato ad Alleanza per l’Italia con Rutelli. L’unica cosa che funzionava era il punto di ristoro, dove generosi volontari cucinavano eccellenti salsicce e gnocco fritto, ma è stato chiuso dall’Asl dopo la scoperta che il colesterolo degli alunni delle elementari era schizzato a livelli da 70enni. ELEMENTARI PER LA LIBERTA’ «NOEMI LETIZIA»
Intitolato all’eroica staffetta partygiana di Casoria, l’istituto si ispira al pensiero del Cavaliere - quello fisso, come dimostra la pianta dell’edificio, a forma di gnocca – ma per ragioni statiche è situato a muro con le scuole leghiste, perché senza il loro appoggio si sgretola. La scuola, frequentata da alunni dalla prima alla quinta classe e da maestre dalla quinta alla nona misura, si propone come laboratorio della rivoluzionaria «Pedagogia della Libertà»: uno scolaro esibizionista e indisciplinato non dev’essere punito, ma eletto premier. Attualissimo il programma di studio ideato dal ministro Gelmini, che consiste unicamente in una bella gita a Reggio Calabria per ottenere la promozione senza fare una mazza; abolito l’obsoleto libretto delle giustificazioni, sostituito da quello dei«legittimi impedimenti», obbligatoria la divisa (completo blu per i maschietti, tubino nero e trucco leggero per le femminucce). Le aule sono impreziosite dai busti degli Eroi della Libertà, da Vittorio Mangano a Maurizio Gasparri (il più somigliante: è privo di testa). Ad esprimere l’equilibrato rapporto del Pdl con la Chiesa e Stato, sulla parete c’è un Crocifisso con la faccia di Napolitano.
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E' tornata La Twiggy con il suo primo Corso Rapido per diventare uno Stronzo da Rimorchio:

CORSO RAPIDO PER DIVENTARE UNO STRONZO DA RIMORCHIO parte 1 - Introduzione allo stronzo

Quando due persone si piacciono, si piacciono. C’è poco da fare. E da dire. E se scatta la reciproca scintilla non c’è tattica che regga. La migliore strategia è essere se stessi. Ma quante volte dopo aver visto la ragazza dei tuoi sogni, o quanto meno non quella dei tuoi incubi, è arrivato il figo di turno a portartela via? Quante volte un dannato biondo col ciuffo è riuscito nel giro di due suadenti chiacchiere ad ottenere quello che tu non hai saputo con mesi di zerbinaggio professionale? Il suo segreto non è di certo il ciuffo. Ma nel caso ti accorgessi che la ragazza ammira rapita quella crestina scompigliata prendi in considerazione di passare dal parrucchiere. Comunque. Quello che diversifica te da lui, ciuffo a parte, non è altro che una manciata di banali tattiche di conquista. Che la donna sgama nel giro di due secondi. Ma ciononostante non può fare a meno di correre alla toilette a ritoccarsi il mascara. Per sbattere le ciglia con ancora maggiore vigore allo stronzo di turno. Perché?

Lo stronzo ha le stesse capacità di fare innamorare una donna di un bravo ragazzo. Solo che lo frega sul tempo. Con la sua tattica di accantonamento a mozzichi, il suo tirarsela., il suo lanciare il sasso e nascondere la mano, instaura nella femmina una sorta di insana fissazione. Vedi come ti castigo io biondino! Vuoi fare lo stronzo? E mo ti faccio morire io… Questo senso di rivalsa della donna svanirà con la stessa velocità con cui la povera illusa sbatterà la testa contro il muro . Di botto. Sparpagliando tutto intorno i brandelli della sua dignità offesa manco fossero coriandoli. Che, a furia di trovare un modo per farlo innamorare di lei, pian pianino il biondo le è entrato sotto pelle. E senza neanche accorgersene è lei innamorata di lui. Fail. Epic fail. Mai sottovalutare il potenziale distruttivo di un bel bamboccione! O per lo meno, se proprio non innamorata, fissata. Non è un amore romantico. È più un lo odio se lo vedo lo rovino. E speriamo di rovinarlo. Così almeno vuol dire che l’ho visto. Praticamente un ritorno all’adolescenza. Sembrare più giovani va bene. Ma in certe circostanze non è mai il caso. E al biondino in questione potrebbe bastare addirittura un unico primo appuntamento per riuscire in tale sconvolgimento psico-ormonale. La donna cambia le sue abitudini. Si trasforma nell’insano mix tra una Sherlock Holmes di periferia e il serial killer di un thriller di produzione austriaca, nel tentativo di studiare tutti i suoi spostamenti, le sue conoscenze e indagare sul fantasioso motivo per cui lui non la stia richiamando come dovrebbe. L’idea che sia solo una tacca in più sul solido muro dell’autostima eretto da quel poco di buono non la sfiora nemmeno…
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Chi saranno i valorosi deputati e senatori che si assumeranno l'onere di salvare il traballante governo, dopo la fuoriuscita dei finiani? Michele Serra ne elenca alcuni:

La donna barbuta sta con Silvio

Votazione alla Camera
Votazione alla Camera

Si parla molto del "gruppo dei Responsabli", i parlamentari di diversa provenienza che dovrebbero garantire
a Berlusconi la prosecuzione della legislatura. Chi sono questi oscuri, umili ma decisivi protagonisti della vita politica italiana? Ecco alcuni dei loro profili.

Onorevole Panzuto Eletto una ventina di legislature fa, negli anni Sessanta, è stato dimenticato dai parenti in Parlamento. Non ricorda per quale partito è stato eletto: "È passato tanto di quel tempo!", spiega sorridendo ai cronisti. Siede sul primo banco libero che trova, è molto benvoluto dai colleghi di tutti i gruppi per il carattere cordiale e l'abitudine di offrire salumi e sottaceti, estraendoli da una borsa-frigorifero che porta da casa. In quarant'anni ha presentato sedici disegni di legge, tutti sulla tutela del sottaceto calabrese. Il suo voto va, di volta in volta, allo schieramento che mostra maggiore sensibilità per la tutela del sottaceto calabrese.

Onorevole Melma È considerato un caso limite: si è presentato nelle liste dell'Udc, ma è stato eletto in quelle del Pdl perché il suo nome, per un difetto dell'inchiostro, è colato lungo la scheda elettorale. È quasi analfabeta e non si interessa di politica, ma alla Camera ha un ruolo di tutto rilievo: modificando un rastrello da giardiniere, ha realizzato un attrezzo che è in grado di premere dieci pulsanti contemporanemente, rendendo obsoleto il vecchio trucco del "pianista". Garantisce, da solo, dieci voti al governo Berlusconi.

Onorevole Karina Di origine lettone, l'onorevole Karina è stata eletta d'ufficio nel Pdl avendo vinto le selezioni di Miss Tette Enormi. Ma alla prima riunione del gruppo parlamentare, quando Berlusconi si è reso conto che si trattava di una badante sessantenne, è stata espulsa ed è passata al Pd, anche se non sa in quale corrente perché le sta ancora contando. Richiamata più volte dal presidente di turno perché schiaccia inavvertitamente il pulsante del voto con il seno. Il suo voto è da sottrarre a quelli dell'opposizione perché Karina, a causa delle dimensioni del seno, preme entrambi i pulsanti contemporaneamente.
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Immagini e versi di Orofiorentino:




Dalle Eolie le magnifiche immagini di Anna45:

domenica, 29 agosto 2010
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Faraglioni Isole Eolie

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Stromboli Isole Eolie

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Faraglioni Isole Eolie

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M













E' tornato Vauro ad Annozero con le sue spassosissime vignette, eccone alcune direttamente dalle galassie:













Dall'infelice uscita di Andreotti sulla morte di Giorgio Ambrosoli, il commento di Altan:

http://data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/eol/eol2-extra/2010/09/22/jpg_2134720.jpg

Sullo scandalo IOR/Vaticano il commento di Enteroclisma:

LE FIAMME GIALLE DELL'INFERNO

Svolta epocale nella lunga storia dell'impunità vaticana in Italia.
Il presidente dello IOR, l'intoccabile ed impenetrabile banca papalina, è indagato per riciclaggio ...
chi se lo sarebbe mai aspettato, eh ??




Pillola del giorno: Da Totò la memorabile dettatura della lettera a Peppino



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