lunedì 4 ottobre 2010

Una via d'uscita per la Terra - Jeremy Rifkin

In alto: Immagine tratta dal blog http://sedutainriva.splinder.com/


Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori.
Corrado Guzzanti.


Nella puntata di lezioni di sesso da parte di Maurizo Crozza e Lorena Berdùn si parla di una pratica molto apprezzata da ambedue i partner, il sesso orale:



Una via d'uscita per la Terra - Jeremy Rifkin

Il 25 e 26 settembre a Cesena Beppe Grillo ha organizzato la Woodstock a cinque stelle, una grandiosa manifestazione completamente ignorata dai media, hanno partecipato e discusso del futuro del nostro paese e della terra esperti mondiali dell'economia, della politica e della finanza, uno dei massimi esperti di fonti rinnovabili è senz'altro Jeremy Rifkin, il suo intervento è destinato a far riflettere su quello che ognuno di noi può fare per vivere meglio:

Jeremy Rifkin è stato presente a Woodstock 5 Stelle in video. Per lui è la seconda volta dopo Woodstock - USA nel 1969. Un veterano. E' stato uno degli opinion leader mondiali che hanno partecipato e parlato del nostro futuro a Cesena, completamente ignorati dai media al carro delle centrali nucleari e degli inceneritori. Rifkin descrive l'Italia come un grande giacimento di energie: l"Arabia Saudita delle energie rinnovabili", dall'eolico al geotermico, al solare. E' arrivata l'ora di sfruttarlo questo giacimento.

Intervista a Jeremy Rifkin:

"È un piacere essere qui con voi a questo evento Five-Star Woodstock. Sapete, io ho partecipato a quello originale, perciò questo vi da un’idea di quanto sia vecchio. Fu un’esperienza incredibile a quel tempo. Questa volta, il Five-Star Woodstock è un’opportunità per tutti noi per le grandi domande sulla crisi del pianeta e capire cosa le nuove generazioni potranno fare per prepararsi al nuovo tipo di società del XXI secolo. Siamo davvero nei guai. Si sta concludendo la grande era industriale basata sui combustibili fossili, sul petrolio, sui gas naturali, le energie che hanno fatto muovere la civiltà negli scorsi secoli sono in declino. Tutta l’infrastruttura della nostra civiltà si basa sui combustibili fossili per materiali plastici e da costruzione. Allo stesso tempo, ci è stato detto che siamo alle porte di una nuova era industriale. Da due secoli, e ancora oggi, emettiamo un quantitativo incredibile di anidride carbonica direttamente nell’atmosfera quando bruciamo i combustibili fossili e il risultato sono i cambiamenti climatici del pianeta. Con il rapido surriscaldamento del pianeta potremmo trovarci di fronte a una possibile estinzione di massa di animali e piante sulla Terra. Potremmo addirittura dover affrontare l’estinzione della razza umana stessa. Non abbiamo scelta, dobbiamo trovare una via d’uscita per una nuova era sostenibile per i nostri figli e per le future generazioni.
Lasciatemi suggerire cosa dovremmo davvero fare: dovremmo creare una nuova rivoluzione industriale, la Terza Rivoluzione Industriale. E la Terza Rivoluzione Industriale ci porta dalle energie derivanti dai combustibili fossili del XIX e XX secolo, alla distribuzione delle energie rinnovabili del XXI secolo. Il sole splende ovunque nel mondo, ogni giorno. Ogni giorno, il vento soffia su tutto il pianeta. Tutti noi abbiamo fonti di calore nel sottosuolo, che possono essere trasformate in energia. Se viviamo in aree rurali possiamo riutilizzare gli scarti agricoli e forestali. Se viviamo in regioni costiere possiamo sfruttare il moto ondoso. Abbiamo i rifiuti che possono essere trasformati in energia, così come le cascate possono generare energia idroelettrica. Il pianeta ha energia sufficiente per sostenere la vita per milioni e milioni di anni a venire.La domanda è se queste nuove generazioni avranno il desiderio e la volontà di conseguire questa nuova rivoluzione industriale. Lasciatemi descrivere la situazione. Ho avuto il privilegio di sviluppare il lancio della Terza Rivoluzione Industriale per l’UE, realizzando un piano di sviluppo basato su 5 pilastri fondamentali.
Primo pilastro: l'UE si è impegnata a trasformare il 20% delle energie in rinnovabili entro il 2020. È una grande sfida, ma è obbligatoria, ogni Stato membro deve raggiungere questo risultato entro dieci anni.
Secondo pilasstro: Ci sono milioni e milioni di edifici in Italia e in tutta Europa: case, uffici, aziende, centri commerciali, impianti industriali che possono essere convertiti in centrali energetiche che raccolgono l’energia attorno ai propri edifici: il sole, il vento, il calore del sottosuolo. Ora abbiamo 91 milioni di costruzioni in tutta l’Unione Europea. Se proviamo ad immaginare cosa può voler dire convertire ognuna di queste costruzioni in una piccola centrale energetica, possiamo iniziare a capire l’enorme potenziale che si potrebbe ottenere. Ma tutto ciò deve essere basato sulla sostenibilità, non sulla speculazione.
Terzo pilastro: Abbiamo bisogno di raccogliere l’energia prodotta, perciò dobbiamo impegnarci in tutta la UE all’uso dell’idrogeno per stoccare le energie rinnovabili. Perché il sole non sempre splende, e il vento non sempre soffia. Sono energie a intermittenza. Perciò l’idrogeno come mezzo di stoccaggio ci permette di raccogliere queste energie e usarle per l’elettricità quando effettivamente ci servono.
Quarto pilastro: Questo è un punto estremamente interessante. Andremo ad utilizzare le stesse tecnologie su cui è basato Internet, le stesse identiche tecnologie in Italia e in Europa per realizzare una rete di distribuzione che lavora esattamente come Internet. Perciò ci saranno milioni di persone che producono la propria energia, l’energia “verde”, nei propri edifici e attorno ad essi. La immagazzineranno con l’idrogeno e l’energia che non usano, l’energia in surplus, può essere condivisa attraverso una rete di distribuzione intelligente. Si può condividere l’energia con milioni di altre persone. Perciò, proprio perché le nuove generazioni stanno crescendo con l’idea di poter condividere i propri archivi digitali attraverso internet, possiamo dire a questa generazione: “Ora avete questa opportunità, questa responsabilità, di produrre energia nei vostri edifici, nelle vostre case, nei vostri luoghi di ritrovo, di raccoglierla attraverso l’idrogeno come se salvaste i vostri media digitali, dopodiché condividere quella che non vi serve”.
Quinto pilastro: I primi veicoli elettrici sono comparsi quest’anno. I primi veicoli a idrogeno usciranno nei prossimi due anni. E le persone saranno in grado di “disconnettere” le proprie auto, camion, autobus per poi connetterli alla rete di distribuzione del Paese per prelevare elettricità oppure restituirla alla rete.
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L'altra domenica nella trasmissione di Riccardo Iacona "Presa Diretta" si parlava di donne e di come esse vengano emarginate e sfruttate nel nostro paese, Il blog Vita da Streghe ne parla in questo post:

L'insostenibile tentazione di levare le tende

"Così abbiamo detto ai papà, prendere o lasciare: se il padre non usufruisce della sua quota (ndr: di congedo per paternità), la famiglia perde le settimane, non vengono retribuite, la madre non può usufruirne al posto del marito e l'abbiamo stabilito per legge. Per legge".
"E qual è la percentuale di padri che ne usufruisce?"
"E' più del 90%".

Ecco il link alla puntata di Presa Diretta di ieri sera dal titolo "SENZADONNE". Impietoso il confronto fra noi e la Norvegia, dove Iacona ha pensato bene di andare ad intervistare i neopapà in congedo parentale (oltre che fare una capatina in tanti altri posti, come ad esempio una redazione televisiva). Per dirci o ribadirci che in Norvegia uomini e donne crescono i figli insieme e collaborano insieme alle attività domestiche (e guai a togliere agli orgogliosi papà il diritto di costruire una relazione intensa con i propri bimbi!) e per scoprire che nella tv pubblica mai, proprio mai, è possibile vedere donne che non parlano o mezze nude perché lì "conta il talento".

Sembra di stare su un altro pianeta e invece no. Non è il Paese delle Meraviglie ma uno stato, neanche troppo lontano, che ha semplicemente deciso di promuovere l'uguaglianza fra persone di sesso diverso e che, guarda un po', fa stare meglio tutti.
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E dello sfruttamento del corpo delle donne nella pubblicità, Ehvvivi consiglia la visione di questo video:

se questa è una donna




La situazione a L'Aquila e negli altri centri colpiti dal terremoto dello scorso anno si va facendo sempre più drammatica, adesso i cittadini non hanno nemmeno un posto dove riunirsi in assemblea, Trentotto Secondi pubblica la lettera inviata al sindaco:

Sindaco e Assessori


Egregi signor Sindaco e Assessori,
il 17 settembre vi è stata recapitata una lettera, da parte dei cittadini dell’Assemblea di Piazza Duomo, nella quale vi si chiedeva di mettere a disposizione della città, in attesa che sia ripristinata la nostra casa, il Municipio, spazi adeguati pur se provvisori, possibilmente a Piazza Palazzo o Piazza Duomo, con opportune verifiche di sicurezza dei percorsi.
Vi abbiamo chiesto di poter disporre di uno spazio (regolamentato), che sia una tensostruttura o un prefabbricato, ove riunirci per lo svolgimento di assemblee, consigli comunali e ogni consesso nel quale si discutano atti pubblici.
Ad oggi non abbiamo ricevuto risposte di alcun tipo.

E’ mia personale intenzione pretendere di avere risposta alla richiesta. Ci occorre un luogo, ora più che mai, che si dimostri utile come lo è stato il tendone che abbiamo utilizzato fino a un mese fa. Per le assemblee, per le iniziative culturali, per conferenze, dibattiti. Un luogo che in altri comuni o frazioni esiste, ma qui a L’Aquila no.
Tenterò di avere una risposta, immediata, certa. Qualora non ricevessi risposta o la stessa fosse negativa o fumosa o i tempi risultassero troppi lunghi, mi adopererò assieme ai miei concittadini per far partire una sottoscrizione in tutta Italia per l’acquisto di un tendone.
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Gli artisti di strada sono sempre stati considerati personaggi di seconda categoria, eppure la loro arte non ha niente da invidiare ai grandi artisti del cinema e della TV, Amante del Monaco ha scritto un post sull'argomento:

ON THE ROAD

Amo gli artisti di strada, risvegliano l’anima di ogni città, creando uno squarcio atemporale su un piattume grigio e svalvolante.
A volte sono acrobati, oppure giocolieri, cantanti e musicisti, statue viventi e mimi, danzatori … li troviamo agli angoli delle strade o ai semafori con le loro clave o cerchi…. creando la poesia in mezzo al traffico e allo smog, una tenda sui sogni che abbiamo seppellito dentro di noi e, con la loro gestualità da guitti, li riattivano per brevi intensi attimi…
Osservateli ed ascoltateli poi pensate ai divi della tivù che sono approdati al successo attraverso strade facili, rifocillati da lustrini e pallettes, sotto i riflettori … magari non tutti, per carità …
Probabilmente non è giusto fare confronti, ma ci vuole un gran coraggio a buttarsi in mezzo alla folla anonima, composta spesso da persone maleducate e ignoranti, che li considera mendicanti.
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La famosa Sindrome di Stoccolma raccontata da SuzieQ:

La Sindrome di Stoccolma

Ci vuole un post liberatorio, ci vuole proprio ! Che esca dal petto in maniera dirompente, come quei rutti resi famosi nel cinema, vedi quello del mitico Fantozzi quando accompagna a Montecarlo il suo datore di lavoro, il Duca Conte Vattelapesca. Ricordate quando è costretto a scolarsi una cassa di bottiglie di acqua minerale gasata Perrier? Ecco quello ! O anche quello che spara Terence Hill-Trinità dopo aver mangiato una padellata di fagioli stufati. Se il rutto era così non oso pensare al resto....
Bene, io mi sono già scolata un mezzo bottiglione di Cocacola (quelli da 1 litro e mezzo) Non farò il ruttino perchè sono una persona educata ed anche perchè non vorrei che qualcuno pensasse ad un'improvvisa eruzione vulcanica, Lasciate però che, nella mia incommensurabile generosità, lo dedichi con tutto il cuore a Silvio Berlusconi. Voglio che lo avviluppi tutto e se lo trascini lontano, su di un atollo deserto? No, potrebbe credere di essere capitato a L'Isola dei Famosi" e si metterebbe a fare il pagliaccio. No meglio che il vento ruttifero lo trascini fino a Plutone e poi ce lo lasci per sempre.
Sapete che cos'è la sindrome di Stoccolma?
A Stoccolma nel 1973 ci fu una rapina in una banca, i rapinatori presero in ostaggio alcuni impiegati della stessa. Ebbene, questi ostaggi si affezionarono talmente ai rapinatori che pretesero di seguirli durante il processo e chiesero al giudice che usasse clemenza nei loro confronti.
Da allora si usa chiamare appunto sindrome di Stoccolma quella patologia che porta una vittima di un rapimento ad affezionarsi ed anche ad innamorarsi del proprio rapitore. L'accezione del termine si estende anche a chi è vittima di uno stupro, di violenze sessuali e psicologiche.
Ebbene, io a queste categorie aggiungerei anche i fans di Silvio Berlusconi, perchè solo delle vittime della sindrome di Stoccolma possono continuare ad adorare in modo così patetico quello sciagurato. Come dire "lo prendo nel sesè ma son contento, meno male che Silvio c'è".
Silvio, 'na saetta che t'affetta !

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Le nuove cose imparate da Framada negli ultimi tempi:

Ho imparato che...
In questi ultimi tempi ho imparato tante cose nuove.

1) Ho imparato che chi dice che lo stress fa ingrassare dice una cazzata.
E io ero una che lo diceva.
Anche se, dentro di me, nel profondo della mia anima lorda di menzogne, ero perfettamente consapevole che magari, se non avessi mangiato il cinese lunedì e i ravioli fatti in casa da mia madre domenica, lo stress non mi avrebbe fatta ingrassare. Quindi, dichiaro al mondo, che lo stress fa dimagrire.

2) Ho imparato che, dopo due settimane ininterrotte di scarpe col tacco assassino, le piaghe si cicatrizzano, diventano cotica e non soffri più. E non devi più spendere miliardi per cerotti da sistemarti sul tallone. E non devi più nasconderti dietro l'angolo dell'ufficio per sostituire le ballerine con le decolletes.

3) Ho imparato che, metti una strappona sul treno e-tempo dieci minuti-si materializzerà un bel manzo di ottanta chili.
No, la strappona di cui parlo non sono io. Anche perché-come tutti ben sapete-a me non si avvicinano i manzi. Si avvicinano i nani.
Dicevo, durante uno dei miei (innumerevoli) viaggi, mi si è seduta accanto una biondona con le tette altezza laringe e bocca a canotto che poi-grazie al prezioso aiuto della mia amica alla quale ho mandato la foto tramite iphone-ho scoperto essere una soubrettina caduta in disgrazia. Comunque sia, a parte aver fatto sapere a tutto il mondo del suo servizio fotografico in una discoteca romana, è stato molto divertente osservare l'aggancio del manzo che è passato da "Scusa, stavo russando per caso" (no, ma manco dormivi, brutto bove) a "che orrore questi panini che vendono sul freccia rossa, così grassi". Salvo poi, essere sbattuto fuori, all'altezza di Firenze perché non aveva il biglietto. Bella figura di merda, bravo.
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I piani operativi escogitati da alcuni insigni personaggi per salvare i minatori in Cile, raccontati da Lia Celi:

Cos'è cos'è che fa andare la miniera di San Josè?


Bloccati in un budello senza uscita, hanno toccato il fondo e devono pure scavare: il gemellaggio fra gli italiani e i trentatré minatori cileni intrappolati nella miniera di San Josè è già nei fatti. La differenza è che per tirare fuori dai guai i minatori qualcuno si sta muovendo sul serio. La compagnia statale cilena Enap ha in serbo un intero alfabeto di piani di salvezza, suggeriti da tutto il mondo. Sono già stati tentati i piani dalla A alla D, ma l’alfabeto è ancora lungo. Ecco alcuni fra i più originali.
Piano F come FIORELLO: il simpatico testimonial Sky, in questi giorni sugli schermi con lo spot di Ugo la talpa, si affaccerà al pozzo di San Josè agitando la pubblicità dell’ultima offerta Sky egridando «Ugo! Pablo! Juan! Raùl! Uscite dal buco, non potete starvene rintanati a 700 metri di profondità a vedere le repliche di E le stelle stanno a guardare!» Dopo pochi secondi i simpatici musetti dei minatori, ingolositi dalla proposta, spunteranno dal ciglio della tana. «La loro sorte? E chi se ne frega,» spiegano i big di Sky, «il fatto è che la merdosa talpa è andata in letargo, e noi abbiamo bisogno al più presto di uno spot alternativo».

Piano G come GUIDO BERTOLASO: San Josè è l’occasione che il Superman della Protezione civile attendeva per ripulire la sua immagine, appannata dagli scandali (del resto il crollo nella miniera è una delle poche emergenze che gli mancano per completare l’album Panini Grandi Sfighe, insieme all’invasione aliena, al ritorno di Godzilla e a qualche anno di galera per corruzione). Il piano Bertolaso prevede tre fasi: a) assicurarsi che a San Josè ci sia un centro-benessere con massaggiatrici brasiliane in bikini rosso, b) far assegnare agli amici i lavori di trivellazione e c) accusare tutti gli altri soccorritori presenti e futuri di non saper fare il loro mestiere. «Sarà una grande vittoria anche salvare una sola vita umana,» assicura, riferendosi alla sua, che verrà seriamente minacciata dalla furia dei parenti dei minatori intrappolati.
Piano M come MUAMMAR GHEDDAFI: deciso ad accreditarsi come statista mondiale, il leader libico, già installato sul posto con la sua leggendaria tenda bianca, sostiene che l’unica speranza per i lavoratori è la conversione all’Islam, e ha fatto inviare in fondo alla miniera di San Josè trentatré copie del Corano. «Nelle miniere intitolate al Profeta non si verificano mai incidenti,» ha sottolineato il Rais, in una delle lunghe allocuzioni che tiene quotidianamente con un altoparlante sulla bocca del pozzo, e che dovranno essere sospese perché i minatori, esasperati, prendono a testate le pareti già vacillanti della galleria. Gheddafi ha anche rincuorato le loro mogli: «Potete sempre risposarvi con un libico. Anzi, visto che siete parecchie, diciamo almeno due libici».
Piano S come SATANASSO. Raggiungere la galleria dal basso, invece che dall’alto: diabolicamente semplice l’idea del Sire degli inferi, il cui regno si trova ad appena 50 metri dalla miniera, contro i 700 della superficie. Satana si è detto pronto a fornire subito ai trentatré lavoratori cibi sopraffini e vini d’annata, nonché una vita di agi e ricchezze, in cambio, va da sé, di una firmetta col sangue su una certa pergamena odorosa di zolfo. A negoziare con i minatori ha inviato il dittatore Augusto Pinochet, gradito ospite dell'Inferno ormai dal 2006: «Il patto col diavolo funziona, muchachos,» ha detto ai poveretti, atterriti, «con quel che ho fatto ai cileni sarei dovuto finire linciato trent’anni fa. E invece sono morto nel mio letto a novant’anni e con un patrimonio di milioni e milioni di dollari».

Da Marilicia un'ode all'estate che se ne va:

Estate


Le_quattro_stagioni- stefaniabruno.com



Bella,
più bella della vita
sei tu, estate.

Calda,
più calda dell'amore,
e come l'amore
in un soffio sparisci.

Ti segue l'autunno,
per piangere la tristezza
della tua fine.


Marilicia


Da Vauro le ultime notizie sul panorama politico nostrano:










Le riflessioni di Enteroclisma:

IL VALORE DEL SILENZIO

Siamo alle solite.
Il piccolo premier non riesce proprio a tener chiusa quella bocca, fonte di bestialità che hanno reso noi ed il nostro paese ridicoli agli occhi di tutto il mondo.
Ancora una barzelletta - vecchia del resto - a cui persone di scarse capacità critiche ridono servilmente.
Ma la bestemmia con cui finisce la storiella ci crea una domanda ...

TUTTA COLPA DEI COMUNISTI

"Un compleanno di merda"
Così il piccolo premier avrebbe festeggiato il suo 74° compleanno, commentando malanni dovuti all'età e guai politici ...


L'appello di PV64 per salvare i blog dall'estinzione:

(Pubblicità Progresso)

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Panda%20PV.jpg

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:) :)


Pillola del giorno: Da Maddalena considerazioni sulla sinistra

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