sabato 9 ottobre 2010

La violenza maschile si nasconde soprattutto in famiglia

In alto: Immagine tratta dal blog http://comeilbambu.splinder.com/


I moscerini di sesso maschile hanno una vista acutissima. Gli è indispensabile per fare all'amore.
Gaspare Morgione.


Nel proseguimento della lezione di sesso da parte di Maurizio Crozza e Lorena Berdùn si parla di Cunnilingus il sesso orale dedicato alla donna, se noi maschietti riuscissimo ad essere delicati e premurosi nei confronti delle donne, tanti brutali avvenimenti non succederebbero:




La violenza maschile si nasconde soprattutto in famiglia

L'ennesimo episodio di stupro e assassinio di una ragazza di quindici anni è la riprova che la maggior parte delle violenze sulle donne vengono commesse all'interno delle mura domestiche, qui di seguito l'opinione di donne esasperate e combattive, da Vita da Streghe:

Quanto ancora?

Quanti corpi, quanto strazio ancora dovremo sopportare prima che l'Italia dichiari uno stato di emergenza per le donne?


"Ho violentato Sara dopo averla uccisa" - Leggi l'articolo del Corriere della Sera.


"La violenza maschile si nasconde soprattutto in famiglia" - Leggi il post di Femminismo a Sud.


... E ancora:

...E intanto

di Viviana Vivarelli (Masadaweb.org)

..E intanto prosegue in tv, come se niente fosse, l’orrenda esibizione di corpi femminili denudati e mercificati con mosse da bordello per aizzare i più bassi istinti maschili.
..E riviste e pubblicità continuano la spregevole mostra di attributi femminili di ragazze sempre più giovani accostati a qualunque tema o oggetto come carne da macello.
..E avanza la prostituzione del corpo e della mente femminili per fini di carriera o sopravvivenza, addirittura giustificata ed elogiata da membri del parlamento o del governo.
... Continua

Da Silvergirl09:

15 anni

Alla fine, cappuccetto rosso ha incontrato un nuovo lupo cattivo.

A 15 anni




Da Arguzia:

Di giornalismo, ipocrisia e cazzate varie.

Quando una ragazzina di quindici anni scompare, la prima cosa che si fa di questi tempi è correre su facebook a vedere quale foto ha messo come profilo, quanti amici ha, a quali gruppi è iscritta, nella speranza di trovare chissà cosa.
Poi si continua andando a riprendere da ogni angolazione possibile i vestiti che indossava, i libri che leggeva, la musica che ascoltava, i poster, il diario.
E visto che spesso a quell’età si è un po’ cretini, allora si comincia a dipingere la ragazzina come una sciocchina, una che voleva fare la velina, che giocava con i ragazzi, probabilmente era anche una facile, odiava la sua famiglia, voleva scappare dal paese e via così. Ah, questi giovani d'oggi, scontenti di tutto, senza ideali.

Poi la ragazzina si trova.
Se è viva e sta bene, la faccenda finisce lì, una bravata da adolescente, fatta senza pensare alle conseguenze.
Non c’è notizia, non c'è sangue, non c'è dolore. Al massimo ne può uscire una puntata da Sposini o dalla D’Urso per filmare il ritorno a casa e la riappacificazione, tra lacrime, sorrisi e frasi di circostanza sull’importanza del dialogo tra genitori e figli.
Alla “ribelle” si spiega con tono paterno che la ribellione è sbagliata, che non si deve fare l’oca in giro, che internet è pieno di pericoli.
E lei annuisce sorridendo, senza trucco, vestita da educanda e abbraccia la mamma.

Se invece la ragazza viene stuprata parte la caccia al mostro, si chiedono e si danno i più macabri dettagli e lì le puntate sono decisamente più d’una, con ospiti, opinionisti e di nuovo lacrime e abbracci, col solito contorno di luoghi comuni sulla rete, sui tempi che sono cambiati, signora mia, non si può più girare da sole. E questi extracomunitari che vengono senza controllo, poi. E però queste minigonne troppo corte e il trucco pesante, dove andremo a finire.

A volte però la ragazza muore e dal punto di vista mediatico è una svolta: trasmissioni, collegamenti, comparsate, opinionisti di grido, psichiatri da salotto, plastici. E non solo al pomeriggio, ci sono finalmente le prime serate.
C’è da stazionare ore e ore davanti ai portoni delle case, suonare campanelli, parlare ai citofoni, intervistare i vicini, il verduraio di fiducia, la compagna di scuola.
Ma mai, nemmeno per un attimo si pensa a chiedere scusa per lo schifo che su quella ragazza s'è buttato fino a qualche ora prima.
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La deriva del sistema dei media ormai ha superato ogni limite di decenza, ecco l'ultimo scoop de Il Giornale sulla Marcegaglia, la quale comunque non è propriamente uno stinco di santo, basti pensare agli affari del suo gruppo sulla gestione dei rifiuti e sugli inceneritori, dal blog Non leggere questo Blog il dettaglio delle notizie oggi in edicola:

Shock in tutt'Italia: ricoverati centinaia e centinaia di lettori del Giornale.

[Clicca e ingrandisci]

Non hanno retto il colpo. Così, a tradimento. Di prima mattina. Attendevano con famelica brama di poter sfogliare Il Giornale di oggi, il giorno del Dossier sulla Marcegaglia - finalmente - colpevole di non essersi genuflessa al Santo Papi, e per questo meritevole del Servizietto-Feltri. C'è chi ha dormito fuori dalle edicole, chi ha prenotato decine di copie per parenti e amici, chi si è recato direttamente in Via Negri, un'attesa spasmodica, i groupie di Sallusti radunati in segretissimi veglioni propiziatori.

Finalmente l'apertura delle edicole. Ed ecco subito la prima sorpresa. Si parte con l'editoriale di Vittorio Feltri: "A titolo pedagogico, oggi forniamo la prova che altri giornali si sono nel tempo dedicati alla famiglia Marcegaglia con vari articoli severi. E' stato sufficiente raccoglierli e, come per incanto, è nato un dossier. Di nostro ci abbiamo messo solo la carta; i testi sono delle stesse testate che incolpano noi di dossieraggio. L'effetto comico è garantito. I colleghi sofisticati scaricano su di noi i peccati commessi da loro: utilizzare materiale giudiziario (relativo a procedimenti in corso, non conclusi, suscettibili di sviluppi imprevedibili) al fine di porre in cattiva luce la signora Emma e i suoi cari. Le quattro pagine in cui sono riprodotti gli scritti (mai censurati) dalla stampa chic sono frutto di una rapida selezione che esclude i pezzi meno sapidi. Coloro che ci seguono avranno cosi' modo di constatare chi pesca nel torbido e chi, invece, si limita a registrare i fatti e soltanto quelli".
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E sempre sull'informazione da Luogocomune:

Vivono di violenza reale ma stigmatizzano la violenza virtuale
di Marco Cedolin

L'inetta e parassitaria classe dirigente del nostro paese ci ha ormai abituato ad ogni sorta di cortocircuito logico, ragione per cui non dovremmo più stupirci di nulla, catalogando il quotidiano parlarsi addosso messo in mostra da mestieranti della politica, prenditori e sindacalisti vari, nel novero delle esternazioni senza senso buone solo per creare il materiale di risulta col quale vengono sistematicamente riempiti i vari telebugia e giornalacci nostrani.

Non ci stupiscono pertanto le dotte dissertazioni esperite in queste giorni dai personaggi pubblici in tema di violenza, tese a vaticinare il pericolo di un ritorno (un ritorno?) della violenza nel paese, a seguito di fatti "assai inquietanti" che avvelenerebbero e minerebbero il clima sociale. Non ci stupiscono, ma c'inducono a pensare che questi signori siano ormai fermamente convinti di rapportarsi con una massa di telericoncoglioniti totalmente priva di qualsiasi capacità di discernimento fra il mondo reale e il mondo virtuale, una massa omogenea ed amorfa, totalmente priva di qualsiasi spirito critico ed anelito di dignità.

Un uomo come Bonanni, sindacalista al servizio di Confindustria e notorio "coniglio" che qualche anno fa in Val di Susa rifiutò il confronto civile con un paio di centinaia di manifestanti NO TAV, lasciando che fosse il deputato del PDL Roberto Rosso a dialogare civilmente con i cittadini, senza che questi naturalmente gli torcessero un capello, è assurto al ruolo di martire di un' inenarrabile escalation di violenza, dopo avere ricevuto qualche fischio e un fumogeno (non pietre e tubi innocenti) durante l'ospitata alla torinese festa del PD.

La CISL da lui presieduta, si dichiara vittima di episodi di "squadrismo molto grave" e oggetto d'inusitata violenza, ...

... dopo che i muri della sua sede romana sono stati stamani sporcati con uova e vernice rossa, da un gruppetto di contestatori che imputano al sindacato di Bonanni una linea di condotta troppo appiattita e condiscendente con i dettami di FIAT e Confindustria.

A fare paventare la drammatica situazione di un paese ormai sul baratro della violenza, ha contribuito qualche giorno fa anche il "terribile" agguato occorso al giornalista di Libero Maurizio Belpietro, perseguitato (come lui stesso ha ricordato) perchè giornalista tutto di un pezzo che ha il coraggio di scrivere cose scomode.

Chi non avesse seguito la vicenda sarebbe indotto a pensare che l'indomito Belpietro sia sfuggito miracolosamente ai colpi di pistola sparatigli da distanza ravvicinata da un attentatore, a causa dei suoi articoli che smascheravano la truffa degli attentati dell'11 settembre, attaccavano la politica finanziaria della UE e portavano alla luce crimini concernenti lo smaltimento illegale di rifiuti tossici. Niente di tutto ciò, l'eroe in nuce Maurizio Belpietro non ha mai avuto contatti ravvicinati con alcun attentatore. Il contatto (o presunto tale) è avvenuto fra un agente della sua scorta ed un fantomatico uomo con in mano un'arma, nelle scale del condominio in cui vive Belpietro, mentre lo stesso si trovava a farsi i fatti propri chiuso all'interno del suo appartamento. Nè Belpietro ha mai scritto nulla che prescinda dal pastone politico e dalle storie di gossip che ormai costituiscono il fulcro del confronto fra centro destra e centro sinistra.
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Le ultime notizie da L'Aquila raccontate da Trentotto Secondi:

TASSE



Oggi mentre seguivo una lezione per imparare ad usare una piattaforma che servirà per migliorare la didattica integrativa tramite e-learning, il discorso è scivolato sull’Aquila. Il simpatico e giovane docente, che non è aquilano, ma da un po’ di giorni la raggiunge, mi ha detto che al di fuori della città non si sa nulla, se non a grandi linee. Era abbastanza stupito di dover programmare il suo viaggio verso L’Aquila la mattina presto: si è reso conto del completo caos che regna nel traffico e non lo ricordava così.
Gli ho illustrato la situazione degli studenti universitari e di tutti i cittadini, dispersi.
Parlando parlando il discorso è scivolato sulla questione tasse. “Ma davvero le pagate? E per cosa?” Poi gli ho fatto capire che dal primo di gennaio dovremmo anche restituire quello che “gentilmente” ci è stato concesso. Non voleva crederci! “Queste cose non si sanno fuori dall’Aquila”.
Così ho deciso di scrivere questo breve post.
“Ma che volete? Neanche pagare le tasse?”. Sì, sembra di sentire una miriade di persone che dicono questo. Bene, allora venite a L’Aquila. O meglio in questo agglomerato indefinito di persone che ancora si ostinano a definirsi aquilani. Venite e verificate.
A parte la ricostruzione che per molti di voi è iniziata o, al limite, ritenuta difficile e lenta, ci sono persone (non io, fortunatamente) che hanno perso il lavoro, la loro attività. Piccole imprese, commercianti, artigiani. Non hanno avuto nessuna facilitazione. Eppure stanno pagando le tasse e dovranno restituirle.
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Altro paese altra violenza sulle donne, e non parliamo del terzo mondo ma della civilissima America, da Puerto Vaillarta il racconto di come vengono trattate le donne soldato negli Stati Uniti:

Soldati da intrattenimento
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Le donne nell'esercito americano. Storie di violenze e abusi. Non tutte, no.
Regina si è arruolata e, durante il servizio militare, ha subìto abusi sessuali. Adesso è una grande obesa, ha un marito e cinque figli. Decise di arruolarsi nei Marines per sentirsi più vicina al padre deceduto che aveva combattuto in Vietnam. Già al campo di addestramento capì che per gli uomini loro non erano soldati veri, ma solo intrattenimento. Durante un'esercitazione cominciò a piovere e tutti gli uomini si misero al coperto, ma le donne no: "Così vi rinforzate", ridevano. La metà delle donne due giorni dopo aveva la polmonite. Durante l'ispezione nelle camere il superiore metteva le mani nella biancheria e annusava le mutandine. Regina fu stuprata durante un week end, fuori dalla base. Erano in due e andarono avanti tutta la notte dopo averla drogata. Marines.
Le vittime sono per lo più ragazze, spesso alle prese con la loro prima esperienza lontano da casa. Diventare un soldato è il solo modo di avere un'istruzione e l'unica strada per fare certi lavori che altrimenti non riuscirebbero mai a ottenere. Per parecchie è anche un modo di fuggire a famiglie problematiche, a genitori violenti. Per queste donne arruolarsi è come cadere dalla padella alla brace.
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Che l'inceneritore di Acerra fosse l'ennesima bufala ai danni delle popolazioni campane era già risaputo, ad aggravare ancor più la situazione rifiuti a Napoli e dintorni è stata la decisione di aprire una nuova discarica a Terzigno contro la volontà dei cittadini, le ultime notizie dal blog di Nunzia1978:

RIFIUTI IN CAMPANIA VOGLIAMO VIVERE (di A. Zanotelli)
Napoli,4 ottobre 2010 Festa di San Francesco D’Assisi ,il cantore del creato RIFIUTI IN CAMPANIA VOGLIAMO VIVERE E’ stata questa la settimana che ha fatto esplodere la grande bugia sui rifiuti a Napoli. Nel luglio 2008 Berlusconi annunciava in tv che la tragedia della ‘monnezza’in Campania era risolta .In questa settimana La ‘monnezza’ per strada (Napoli e provincia) , e la ribellione della gente di Terzigno e Boscoreale contro le discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio hanno sgonfiato il ‘pallone’ mediatico. Nell’anno diciassettesimo dal primo commissariamento , dobbiamo ammettere che siamo in piena crisi rifiuti. Ho vissuto in prima persona questa drammatica settimana che ha visto i paesi vesuviani ribellarsi all’imposizione di un’altra discarica nel loro territorio,la Cava Vitiello , che potrebbe contenere 15 milioni di tonnellate di rifiuti. E questo nel Parco Nazionale del Vesuvio! La stessa Unione Europea ha giudicato questo “un’aberrazione”. Nel pomeriggio di domenica 25 settembre, sono stato a Boscoreale(adiacente alla discarica), per portare la mia/nostra solidarietà alla popolazione che la notte precedente era stata picchiata a sangue dalla polizia e al sindaco che faceva lo sciopero della fame. Quella resistenza civile e pacifica si era scontrata con le forze dell’ordine che avevano manganellato i manifestanti inermi, con le mani alzate. A queste persone umiliate e ferite, sono arrivate come balsamo le parole del vescovo Depalma di Nola(NA):”La chiesa è solidale con le migliaia di persone che in questi giorni giustamente protestano per difendere la loro terra e la propria vita. Tale protesta è sacrosanta e non è nel modo più assoluto influenzata o originata da presenza camorristica. Dire che dietro la protesta c’è la camorra è solo creare un alibi per nascondere le carenze o le inadempienze delle istituzioni.” A notte fonda ,ci siamo incamminati con tanta gente verso la rotonda di Via Panoramica, dove i cittadini dei paesi vesuviani(Boscoreale, Boscotrecase e Terzigno) hanno allestito un presidio. Ci ha accompagnati, in questo tragitto un odore nauseabondo, di discarica, che mi ha fatto ricordare la “puzza”insostenibile della discarica Di Korogocho(Nairobi-Kenya)!E’ una “puzza” che avvolge tutti i paesi vesuviani e fa vomitare la gente. In prossimità della discarica , ad accoglierci ci sono i poliziotti anti-sommossa, armati fino ai denti. Il confronto con i poliziotti diventa serrato. C’è chi urla, chi piange, chi chiede spiegazioni, chi insulta.”Caricatemi-urla una donna che fronteggia la polizia.
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Sull'informazione un altro autorevole commento, dal blog di Alessandro Robecchi:

Editoriale - Una risata ci seppellirà

L’orchestrina che suonava sul Titanic, pur con l’acqua alle ginocchia, aveva almeno il suo stile. Le filastrocche zozze delle osterie cantate da ebbri, pur terribili, contengono qualcosa di schiettamente popolare. Così come l’Italietta gretta-gretta dei campanili e dei localismi beceri partoriva tra tanto obbrobrio almeno i suoi caratteri letterari, i don Camilli, i Pepponi, i cumenda, i “teroni”, roba spicciola, ma vera, oro zecchino in confronto alla rivoltante scenetta andata in onda ieri all’ombra di Montecitorio. “Il patto della pajata”, scrivono le cronache, e ci sguazzano, in quella che si chiama “informazione soft” di cui si gonfiano i telegiornali. Coda alla vaccinara versus polenta, rigatoni e lambrusco, a suggellare la tregua controvoglia tra la Lega scorreggiona e il generone romano, tra il Bossi del dito medio e l’Alemanno sindaco piccolo-piccolo di una città grande-grande, con una Polverini governatice in vernacolo (vedemo, annamo…) al cui confronto la sora Lella sembra Rita Hayworth. Il potere travestito da popolino, e di lui più grezzo e becero, e al tempo stesso finzione schifosa di un incontro per dovere, di due poteri che si odiano e che sono costretti ad andare a braccetto per non far crollare il castello, non far finire a processo il capo, portare a casa interessi contrapposti che si tengono in piedi come costruzioni precarie, ognuna poggiata sulle deboli pochezze dell’altra.
Calderoli a bocca piena, Polverini che imbocca Bossi, La Russa aggressivo e Gasparri gasparrico come al solito, dialetti incrociati e rivendicazioni gastro-territoriali, in un enorme disegno di Grosz che descrive tutta la ripugnanza e lo schifo di un potere logoro e sazio, incapace di qualunque sfida che non sia volgarità e insulto. Weimar, al confronto, pare Topolinia. Troppo facili le ironie su questo incrocio tra suburra e Bagaglino, su questo intrecciarsi di povertà culturali che regna sul paese, e lo schiaccia. Film di quart’ordine e di volgarità assoluta, così come le barzellette del capo supremo e la di lui ricchezza. La trappola è nota: il colore, la nota satirica, lo sberleffo che strappa la risata e castiga, o prova a farlo. Ma non è – questa volta – una trappola in cui cadere. Troppo facile, e troppo poco, e anche impossibile – va detto – mettere in burla questo potere più di quanto faccia lui stesso. Intorno, dietro, accanto, un Paese impoverito e stanco, bloccato dalle cricche, senza modernità, neppure più quella feroce del mercato, ridotto a trastulli di potentati etnico-affaristici.
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Nell'ultima puntata di Anno Zero Luigi De Magistris è stato lungamente attaccato verbalmente dalla signora Santanchè, da Pyperita un gustoso commento:



immagine tracie 76


La visione della “Sig.ra” Tacchiaspillosantanché ad Annozero mi ha provocato una forte irritazione.

Molto bene ha fatto De Magistris a ignorarla completamente e non rispondere affatto ai suoi continui attacchi personali, lanciati con la tecnica della ripetizione ossessiva che copre tutte le altre voci.

Sicuramente la fedeltà al padrone dà buoni frutti, e se ci si rimette un po’ in dignità chi se frega: mi permetto però un suggerimento, al posto degli esseri umani potrebbero utilizzare delle scimmie ammaestrate; fanno lo stesso servizio e si accontentano solo di qualche banana.

Il Centro-sinistra è alla spasmodica ricerca di un Papa straniero, Michele Serra suggerisce alcuni candidati:

Eliminatorie per un Papa straniero

Dario Franceschini
Dario Franceschini

Se si vota a marzo, chi sarà l'aspirante premier del centrosinistra? I candidati interni al Pd pronti a uscire allo scoperto e sfidare Bersani sono circa una trentina, tutti dell'area Bersani. Ad essi si aggiungono i veltroniani, i prodiani, i franceschiniani e gli angioini, una componente in sonno da diversi secoli ma ora decisa a riprendere il suo ruolo all'interno della sinistra. Le primarie, stante il numero dei candidati, dovrebbero prevedere sei gironi eliminatori all'italiana e una fase finale da disputare al Colosseo, in notturna, con leoni veri e diritto al pollice verso per i delegati. Ma si dubita di fare in tempo: per questo prende sempre più corpo l'ipotesi di un "papa straniero", esterno al Pd. Vediamo i nomi dei principali papabili.

Karl Aroldsen È il segretario dei laburisti norvegesi. Quarantenne, trilingue, fisicamente prestante, colto, intelligente, onesto, sposato con una bellissima modella ma anche omosessuale, amatissimo dal popolo, un computer dell'università di Yale lo ha indicato come il miglior leader di sinistra del mondo, e i sondaggi lo danno al 70 per cento in qualunque paese si presenti. Aveva accettato con entusiasmo di venire in Italia, presentando un programma formidabile e un governo di soli premi Nobel, ma il veto di Arturo Parisi ha mandato tutto a monte.

Bachisio Suribonis È un pastore sardo, nullatenente: non possiede neppure le pecore, e porta al pascolo solo greggi in prestito. Non capisce niente di politica, e le sue probabilità di essere eletto sono quotate 1 a un miliardo dagli allibratori, le stesse probabilità che ha Platinette di venire eletta al Quirinale. Nonostante questo, la sua autocandidatura acquista peso di giorno in giorno perché sarebbe il primo povero del quale si fa il nome come candidato della sinistra italiana.

Bruno Zingaretti
È il terzo fratello Zingaretti, il minore. Si è pensato a lui dopo che sul nome dei due fratelli maggiori, l'attore Luca e il politico Nicola, si erano divisi veltroniani e dalemiani. Bruno piace a entrambi gli schieramenti, e perfino Arturo Parisi ha assicurato che non si opporrebbe alla candidatura. L'unico problema è che ha quattordici anni e gli dispiacerebbe lasciare il ginnasio.
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A grande richiesta le gustose ricette da casa Bagheera:

Bracioline fritte di melanzane

Molli Lettrici,turgidi Lettori. Baghi non fa mai un cazzo. Ma quando fa qualcosa lo fa da dio perché ha le mani platinum e le viene bene tutto (a parte gli origami porno che converrete con me richiedono anni di corsi specifici). Così, per le rubriche : le ricette di suor Baghi e per la serie '' fritto è bono anche un ciuco '' ,oggi prepareremo tutti assieme le bracioline fritte di melanzane.

Prima di tutto entrate nel mood ideale :

  • assicuratevi che il vostro partner abbia accuratamente pulito la cucina in modo che schizzare l'olio sul muro e sui fornelli vi provochi un certo livello di goduria e non vada sprecato.
  • assicuratevi che il partner burlone non abbia sostituito l'olio di semi col succo d'aloe levigante per i calli più ostinati
  • controllate che i vostri animali domestici non stiano girando intorno a voi a rompere il cazzo e in procinto di salire sul piano cottura per evitare di dar vita a palle di fuoco roteanti
  • come sempre,non lavatevi le mani : dà carattere al piatto.

Ingredienti e procedimento :

  • procuratevi delle belle melanzane tonde,quelle che non sono proprio viola ma un po' tendenti al blu. In sostanza i testicoli del puffo transgenico.
  • vi serve anche un uovo ,possibilmente prendetene uno non smerdacchiato dalla gallina con problemi di secchezza anale ,zimbello dell'intero pollaio, e del pan grattato ,che onestamente vi potreste fare anche da soli col pane secco di 8 settimane che conservate in dispensa da dare ai piccioni per ucciderli di soffocamento.
  • prendete poi un padellone,quello che utilizzate per picchiare la vostra metà sul coppino quando torna a casa ubriaco convinto di essere un elfo pellegrino che ha esagerato con l'infuso di ortica,e un po' d'olio : di semi,d'oliva o quello che c'avete.
  • sbucciate la melanzana come fareste con una patata e con il cranio di Emanuele Filiberto di Savoia e fatela a fettine .
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Giusi Vanella una grande scrittrice, dal suo blog Happysummer le citazioni:

Bacco, tabacco e Venere

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Il pessimista crede che tutte le donne siano immorali; l'ottimista lo spera. (Anonimo)

Il bacio di una donna può non lasciare traccia nell'anima, ma ne lascia sempre sul bavero della giacca. (E. J. de Poncela)

Le donne perverse ci tentano. Le donne buone ci annoiano. Ecco la differenza tra esse. (O. Wilde)

Con le donne formose ci vuole più tempo, perché si deve rallentare nelle curve. (G. Vanella)

Per essere veramente felice una donna ha bisogno di tre amanti: uno per lo chèque, uno per lo chic e l’altro per lo choc. (E. Duclos)

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Le ultime citazioni di Spinoza:

Orco zio

Lodo Alfano, da Futuro e Libertà “sì senza enfasi”. La stessa linea difensiva di Priebke.

Diciamo sì, ma senza enfasi”. Dopo l’approvazione si limiteranno a stappare un Tavernello.

Al via la campagna a domicilio dei Team della libertà. Esordiranno con: “Ha dei pregiudizi contro i capi di stato inquisiti?”.

I missionari della libertà del Pdl illustreranno i risultati del governo a ogni famiglia. Rubando loro pure il tempo.

61mila militanti della maggioranza gireranno in tutta Italia, di casa in casa. Tipico di chi è sicuro di avere ancora il consenso.

“Passeremo alla storia come il governo che ha sconfitto la mafia”, ha detto Berlusconi confermando l’abitudine a concludere con una bestemmia le sue storielle.
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Da Monaca Bastarda un simpatico animaletto:

kobra


Il Kobra col sale
se lo mangi fa male
perchè
non si usa così





La preghiera di OroFiorentino:




Le immagini rubate di Daphnuti:

image_08

Da Vauro le ultime esternazioni sulla politica nostrana:









La disastrosa situazione degli ospedali romani raccontata da Enteroclisma:

UNA PURGA E VIA ...

Il regime si scaglia contro i suoi stessi funzionari.
La Polverini rifiuta di ricevere i sindaci che protestano contro la chiusura di un gran numero di ospedali nel Lazio ( come se non fossero pochi già così ) e chiama i Carabinieri, che accorrono immediatamente ed identificano - come se fossero delinquenti di prima categoria - i manifestanti.
Si ritorna ai vecchi metodi della nonna ... dal mal di testa al cancro, una bella purga e passa tutto.
E i fascisti di purghe ne sono esperti !!

Abba...
http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/ABBA%20OK%20Low.jpg
...problema molto sentito nelle grosse città come Milano e Roma, dove per una misera stanza di 8 mq son capaci di chiederti 5/600 Euro come ridere....


Pillola del giorno: Da Lilabella un augurio per il fine settimana con i Negrita

Beh forse non è rumore ma è una brezza sottile e comunque oggi sono felice e quindi...





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