Henny Youngman.
La fine della crisi economica è di là da venire ed il prossimo anno alle porte sarà ancora più pesante del 2010 che ci lasciamo alle spalle, l'impietosa e puntuale analisi dal blog Il Cambiamento:
Leggiamo sempre più studi e previsioni, spesso di segno opposto, riguardanti la situazione economica italiana e l’uscita da una recessione che non accenna ad arrestarsi. La soluzione tuttavia non va rintracciata nei dati in crescita o in calo, ma nell’analisi di un meccanismo che rende questa crisi strutturale e quindi infinita.
Le notizie circa la situazione economica italiana e l’uscita da una recessione che sembra non finire mai sono contrastanti
Stiamo attraversando in questi mesi un periodo di grande incertezza che alcuni considerano di riflusso, di transizione, addirittura di ripresa dopo la crisi che sta affliggendo le economie occidentali dal 2008.
Purtroppo, com’è ormai costume in casi come questo, è molto difficile farsi un’idea precisa della situazione poiché i mezzi di informazione riportano notizie frammentarie, manipolate, quando non palesemente false a seconda delle direttive che vengono loro dettate dai meccanismi di controllo.
Un paio di articoli usciti recentemente però sfiorano il grottesco, poiché non solo leggendoli è impossibile capire l’effettiva condizione economica di noi italiani, ma perché dicono l’esatto opposto, ponendo due punti di vista differenti che in teoria dovrebbero essere basati su dati concreti. Insomma, per le famiglie italiane la crisi si sta risolvendo o si sta aggravando?
Della prima idea è Il Giornale, che il 21 dicembre è uscito con un articolo titolato Sorpresa, siamo più ricchi di quanto immaginiamo . L’autore Marcello Foa pone in primo piano il confronto fra lo stato dell’economia italiana e quello degli altri paesi mondiali ed europei. La fonte dei dati che vengono analizzati è il bollettino della Banca d’Italia, una pubblicazione che da decine di anni rappresenta una delle fonti più autorevoli per monitorare l’andamento degli indicatori economici dell’Italia e dell’Europa.
Secondo alcune fonti i privati cittadini italiani sono mediamente fra i più ricchi al mondo
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Allarme Istat: una famiglia su tre non riesce a far fronte alle spese impreviste
Al Sud in difficoltà soprattutto i residenti di Sicilia, Campania e Calabria. Al Centro-Nord quelli di Piemonte e Lazio
Sono aumentate, nel 2009, le famiglie che non sono state in grado di fronteggiare spese impreviste, che si sono indebitate e che sono in arretrato con debiti diversi dal mutuo. Inoltre, dato che l’inflazione è stata più alta dell’aumento dei salari, in termini reali i redditi netti delle famiglie sono scesi del 2,1%. È questo il quadro che emerge dall’indagine dell’Istat su “Reddito e condizioni di vita in Italia negli anni 2008-2009″. Nel 2009, il 15,2% delle famiglie ha presentato tre o più sintomi di disagio economico. Un valore, questo, che non presenta variazioni statisticamente significative rispetto all’anno precedente e si conferma molto più elevato tra le famiglie con cinque componenti o più (25,8%), residenti nel Mezzogiorno (25,1%) e tra le famiglie con tre o più minori (27,1%).Il quadro offerto dagli indicatori di deprivazione e di difficoltà economica si presenta sostanzialmente immutato rispetto all’anno precedente, quando era significativamente peggiorato rispetto al 2007 (anno in cui a soffrire di tre o più sintomi di disagio era stato il 14,8% delle famiglie, contro il 15,8% del 2008). Tuttavia, evidenzia l’Istat, crescono le famiglie che non potrebbero far fronte a spese impreviste di 750 euro (dal 32,0 al 33,3% in media), quelle in arretrato con debiti diversi dal mutuo (dal 10,5 al 14,0% di quelle che hanno debiti) e quelle che si sono indebitate (dal 14,8 al 16,5%).
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Da Maurizio Pallante le vere cause della crisi, dal blog Movimento per la Decrescita felice:
Pallante: ma la crescita non è il rimedio, è il male
Se il mondo sta franando, è perché ha preteso di crescere in modo folle. La grande crisi? E’ quella della crescita. Finisce un ciclo di 250 anni, quello dell’industria. La politica? Si è limitata a servire l’economia della crescita esponenziale. E adesso che la crescita è finita, perché stanno finendo le risorse planetarie, ecco lo spettacolo del collasso globale: crisi economica, sociale, ecologica, morale. Il denaro come unico valore, la guerra come unica soluzione. La società occidentale sbanda, si disintegra, senza che l’economia riesca a trovare vie d’uscita. Siamo alla vigilia di una catastrofe? Forse. A meno che non si capovolga lo scenario: la crisi è un’occasione d’oro per la rivoluzione culturale di cui il mondo ha bisogno.
Lo sostiene Maurizio Pallante, promotore italiano della Decrescita, impegnato a raccogliere forze critiche per costruire una piattaforma alternativa, anche politica, su cui impostare una rinascita delle idee per il futuro. Nuovo paradigma: decrescita del Pil non significa disagio sociale, ma migliore qualità della vita. Evitare riduzioni drastiche del benessere? Possibilissimo: basta dare spazio al potenziale di cui l’Occidente dispone, le grandi risorse delle tecnologie avanzate. Due settori chiave: energia e edilizia. Più tecnologia, uguale meno sprechi, più impresa, più fatturato, più occupazione. Esempio: costruire una casa ben coibentata riduce il Pil, alla distanza, perché la casa consumerà meno. Ma una campagna di ristrutturazioni ecologiche del patrimonio immobiliare comporterebbe un’infinità di vantaggi: più lavoro, meno impatto sull’ambiente, meno spreco di energia.
Stesso discorso per le rinnovabili: anziché rincorrere la «irresponsabile politica del ritorno al nucleare», basterebbe trasformare i consumatori in piccoli auto-produttori di energia, grazie alle moderne tecnologie di generazione energetica. Se scattasse un’alleanza fra ricerca, politica, industria e utenti finali, si invertirebbe la rotta con esiti immediati: zero devastazioni, meno maxi-costi, niente rischi e una gigantesca iniezione di economia sana, destinata a migliorare il pianeta, a partire dalla vita quotidiana di tutti. Edilizia ed energia sono due motori del futuro possibile, quello che Pallante (Movimento per la Decrescita Felice) si è impegnato a ridisegnare insieme alle nuove reti civiche della cittadinanza attiva, con Giulietto Chiesa (Alternativa), Massimo Fini (Movimento Zero), il network “Per il bene comune” e molti altri. Obiettivo: creare un nuovo soggetto politico, per costringere i partiti a prendere atto che è ora di rivoluzionare l’orizzonte.
L’analisi è lucida, partendo dalla grande crisi del capitalismo finanziario: le innovazioni tecologiche, finora finalizzate ad aumentare la produttività accrescendo l’offerta, hanno ridotto la domanda e l’occupazione. I mercati oggi sono saturi. Edilizia e automobile, i settori trainanti dal secondo dopoguerra, hanno aggravato il divario tra domanda e offerta: al punto che le tradizionali misure di politica economica, finalizzate all’aumento della domanda attraverso la spesa pubblica in deficit, non hanno avuto gli esiti espansivi sperati e hanno soltanto aggravato i debiti pubblici di molti paesi, fino all’insolvenza che oggi esplode, scuotendo l’America e l’Europa.
In parallelo, si fa drammaica la crisi ecologica: clima alterato, esaurimento delle fonti fossili a partire dal petrolio, aumento dei gas serra e dei rifiuti: emissioni che hanno superato la capacità dell’ecosistema di metabolizzarle, mentre l’esaurimento dei suoli fertili rappresenta un allarme crescente. Disoccupazione e nuove forme di povertà sono il riflesso immediato di una crisi, che per la prima volta sottrae ai giovani la visione del futuro, in una società devastata dal denaro, unico valore in campo se l’organizzazione economica è finalizzata solo alla crescita della produzione di merci. Se a livello planetario esplode il divario tra ricchi e poveri, si profila una guerra mondiale strisciante per il controllo delle risorse strategiche, terreni agricoli, minerali pregiati, petrolio, gas, acqua potabile.
Si parla di ritorno al nucleare in Italia, nonostante un referendum che ha bocciato questa nefanda tecnologia, l'ultimo disastro nucleare è successo in Niger, dal blog Terra Nuova:
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Sta arrivando il 2011.
La sanità pubblica è sempre più allo sfascio, un disegno aberrante portato avanti per decenni da questa imbelle classe politica asservita alle cliniche private e al Vaticano, un tempo andava un pò meglio, da Byoblu i ricordi del passato:
Quando i dottori ti visitavano!
Quando ero piccolo, avevo un dottore. Un tipo strano. Soleva raccomandare a mia madre: se il bambino al terzo giorno non è sfebbrato, mi chiami che vengo subito. Pensate: veniva davvero! Certo, le sue pratiche rasentavano la stregoneria, così in bilico tra un rito voodoo e certe danze sciamaniche, però infondevano sicurezza. La mamma diceva: “sta arrivando il dottore”, e già ti sentivi meglio. Poi ti cambiava le mutandine e la canottiera, ti dava una rinfrescata nonostante il mal di gola, tanto per conservare il giusto decoro che si deve al cospetto di un estraneo, dava aria alla camera da letto per cinque minuti e poi via sotto le coperte, ad aspettare il fatidico suono del campanello.
Il dottor Gandullia entrava, rasato di tutto punto, gradevolmente profumato, la valigetta rigonfia di carte, fialette e siringhe. Dopo un breve colloquio informativo sui sintomi del paziente, sostenuto rigorosamente in piedi nell’ingresso al cospetto di una mamma apprensiva, senza ulteriori indugi e con voce profonda, autorevole, chiedeva di visitarmi. Poi con passo deciso e volitivo faceva il suo ingresso in camera.
La sua presenza era di per sé miracolosa: nulla avrebbe potuto accaderti perché qualcuno si stava finalmente occupando di te. E nessuno meglio di lui, di quell’invincibile eroe spauracchio di microbi e batteri, avrebbe saputo guarirti. Forse anche con la sola imposizione delle mani, quelle mani curate, con le unghie pulite e tagliate alla lunghezza giusta, né troppo corte né troppo lunghe, in modo da lasciare una sottile falce di luna bianca tra la fine del polpastrello e le scatole dei medicinali che si rigirava tra le dita, con quel rumore ovattato e sordo di cartoncino sottile così piacevole a sentirsi.
La convivenza in famiglia è dura da sopportare se l'uomo di casa non si impegna nei lavori domestici, il racconto di MammaVolante:L'ANNOSO DILEMMA...
Questa mattina, come altre migliaia di mattine, come altri miloni di pomeriggi e sere e mezze giornate e chi più ne ha ne metta che tanto va bene comunque...si è ripresentato, in casa nostra...l'ANNOSO DILEMMA.....MA PERCHE' UOMINI E DONNE SONO COSI' DIVERSI???? MA PERCHE' UOMINI E DONNE NON HANNO LE STESSE PRIORITA'/PENSIERI/PROBLEMI/IDEE/INCOMBENZE......
Non c'è stato nulla di stravolgente, nè catastrofico, nè tantomeno illuminante....solo un episodio come tanti...che nella sua aberrante semplicità ha svelato, per l'ennesima volta, alla sottoscritta la diversità innaturale e complicata ed estenuante che vi è da sempre...tra uomini e donne...dai primi anni di vita sino alla vecchiaia...
Ieri sera sul piano da lavoro della cucina c'era un sacchettino di carta contenente un biscottino di frolla....
questa mattina, sul piano da lavoro della cucina c'era un sacchettino di carta che non conteneva più un biscottino di frolla.....chi può essere stato ad impadronirsi di un indifeso biscottino a forma di cammello???
Chi se non il famigerato ladro di leccornie riservate ai bambini della famiglia, GrandePuffo!!!
Ora, non è sicuramente un problema insormontabile, ma diavolo di un diavolo...lo diventa senza dubbio se si ripresenta ogni volta...e se non è il sacchettino è il barattolo della Nutella abbandonato sul tavolo, o la confezione vuota delle merendine rimessa al suo posto nonostante non più contenente alcuna merendina...
Ma cosa ci vuole a fare mezzo passo e buttare un sacchettino dentor la pattumeria? Nemmeno un passo dato che le braccia di GrandePuffo dono lunghe quanto le ali di uno pterodattilo.....
Ma cosa ci vuole a sciacquare un lavandino sporco di rimasugli di arancia dopo che si è fatto la spremuta?? Un secondo, forse due?
Non è pedanteria, non è nemmeno istinto omicida....è solo la pretesa di un pochino di rispetto, dovuto e obbligatorio, per chi viene dopo di te...per chi deve buttare il sacchettino senza nemmeno essersi goduta il biscotto, per chi deve grattare la patina di residui di arancia incrostati nel lavandino..per chi non si è scofanato nemmeno un milligrammo di Nutella e deve lavare il cucchiaino e riporre il barattolo nell'armadietto....
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L'amore è... da parte di Bagheraa:
2009/2010
L'amore è scegliere per te la fetta migliore del prosciutto crudo invece di mangiarla.
L'amore è lavare i piatti a mano nuda,soffrendo, che se fosse per me rimarrebbero lì fino a pasquetta.
L'amore è darti il cuscino migliore anche se è sempre stato mio nei secoli dei secoli.
L'amore è volerti vedere ridere sempre.
L'amore è non barare nel gioco (ma vincere con le mie sole forze sovrumane) perché te sei corretto.
L'amore è fingere di non barare nel gioco.
L'amore è lasciarti addormentare prima di me dopo aver visto un film dell'orrore senza svegliarti con un'alitata letale.
L'amore è diventare 1/1000 precisina di merda come te.
L'amore è concederti il piatto di pasta con più funghi senza rubarteli.
L'amore è lavarti le mutande facendo attenzione a non farle diventare rosa.
Lo scoop di Michele Serra, l'Italia si è fermata al 1981!:
Scoop: il tempo è fermo dal 1981
I libri di Bruno Vespa. Le tournée di Dalla e De Gregori. Gli scontri fra studenti e polizia. Ormai è ufficiale: In Italia un fascio di fotoni proveniente da una lontana costellazione ha bloccato tutto esattamente com'era trent'anni fa
Manifestazione del 14 dicembre 2010
Il ritorno degli scontri di piazza non ha colto di sorpresa gli studiosi del paranormale, l'unica disciplina in grado di interpretare gli avvenimenti italiani degli ultimi 30 anni. "Quello che è accaduto è semplice", ci spiega il professor Giorgio Mobilius, preside della Facoltà di Occultismo di Lugano: "A causa di un'eccezionale fenomeno cosmico, un fascio di fotoni partito da Sirio ha colpito proprio il vostro Paese, fermando il tempo al 1981. Per la precisione alle 18 e 26 del 14 maggio, mentre Bruno Vespa dedicava la prima copia del suo primo libro a una contessa romana alcolista e Dalla e De Gregori partivano per la loro prima tournée. Nel resto del mondo il tempo è andato avanti, da voi no".
Coincidenze quasi incredibili sembrano rafforzare l'ipotesi. La polizia scientifica ha accertato che uno dei sampietrini usati contro la polizia è lo stesso lanciato dall'autonomo Gigi Stramone contro l'agente della Celere Gennaro Piriniello proprio quel giorno del 1981. E la cosa più singolare è che a lanciarlo, trent'anni dopo, è stato il figlio di Stramone, e a riceverlo in testa il figlio dell'agente Piriniello.
Altro indizio sconcertante: poco distante dal luogo dei recenti scontri c'era un concerto di Dalla e De Gregori, identico a quello del 1981. E Bruno Vespa stava firmando una copia del suo nuovo libro alla stessa contessa alcolista! "Avrebbe dovuto essere morta da tempo", incalza il professor Mobilius, "a causa della cirrosi avanzata. Come mai è ancora viva? Ovvio: perché il tempo si è fermato". Identico, trent'anni dopo, anche lo stipendio dei celerini, che su decisione di Tremonti sono pagati ancora in lire.
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Da Alessandro Robecchi le vicissitudini dei nuovi direttori del quotidiano Libero:
Di solito al lunedì Libero non esce. Ieri, però, Libero è uscito. Il motivo non è difficile da indovinare: la ricomposta coppia Feltri-Belpietro ha il problemino di strappare copie al Giornale (che invece al lunedì esce) in una entusiasmante gara di servilismo a chi la spara più grossa. E così ieri Libero ne sparava due al prezzo di una. La prima: qualcuno vorrebbe attentare per finta alla vita di Gianfranco Fini, ferendolo e facendo ricadere la colpa su ambienti berlusconiani. Niente male. La seconda: una signora di Modena, di professione prostituta, nipote di un vecchio camerata (e non di Mubarak… dilettanti!), avrebbe fornito i suoi servigi in cambio di mille euro a “un tizio uguale in tutto e per tutto a Gianfranco Fini”. Insomma, una doppietta. Fini che paga qualcuno per farsi sparare e intanto va a puttane manco fosse un Silvio qualsiasi è la cosa più vicina al bingo che si possa pensare dalle parti della redazione di Libero. Lasciamo naturalmente alla magistratura, ai lettori di fondi di caffè (e di Belpietro, che è peggio) e alle predizioni di Nostradamus l’arduo compito di dipanare la matassa, di separare l’invenzione dalla verità. Ci limiteremo qui a dire che il “metodo Boffo”, già con successo sperimentato, ha una sua evoluzione: due intimidazioni al prezzo di una. Boffo per Boffo per tre e quattordici, ed ecco la formula del cerchio magico per infangare un avversario politico, tal Fini Gianfranco, povera stella. Poi la magistratura farà il suo lavoro, le cose si perderanno per strada, l’oblio coprirà tutto, i testimoni si dilegueranno, Belpietro farà il suo sorrisino televisivo e chi si è visto si è visto: al fango si chiede presa rapida. Il linguaggio, che già conosciamo, è quello del manganello mediatico, dell’indiscrezione, del dico-e-non-dico, dell’olio di ricino su carta. Insomma della merda sparsa con finta noncuranza e persino del birignao noto del nascondere la mano: non sarà una trappola per “intaccare la credibilità di Libero?”, si chiede Belpietro, fingendo che ci sia davvero una credibilità da intaccare (a pensarci è la cosa più divertente di tutto l’editoriale).
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Gli auguri per il 2011 da parte delle amiche Splinder e le loro ultime immagini, da Romantica Perla:
Lampi di Luce
Stare sveglia chiedendomi se questa notte trascorsa a vagare tra luminose stelle potrà mai portare il pensier mio a te. Dormire sperando che un sogno mi lasci al mattino il sapore del miele; sognare carezze leggere che durino il tempo d’un giorno; e poi di nuovo notte, per un altro sogno che inondi la mente con quel caldo stupore che genera il soffio del vento che soffia. Esser vicini, lontani mai veramente. Nelle confuse mie notti ti guardo svanire tra lampi di luci di Natale mentre il cuore promuove battiti a mille all’ora che nell’anima mia risuona fino ai timpani ancora | B u o n e F e s t e |
Da Dina Art:
Da Kamasa54:
Buon Anno Nuovo!
Da SweetKymberly:
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non occorre vedere tutta la scala" - | |
Nel vuoto lasciato,
in un sogno calpestato,
c’è una piccola luce…
quel bagliore della cima.
E’ un piccolo punto,
ancora lontano.
Luce che emana speranza,
desiderio di raggiungere quel giorno.
Kimberly
E da Iry50:
Bruuuu…chi friddhu stamatina
arriva finu a marina
lu munti zuccheratu biancu
gela lu sgarddhu, turtura i denti
sbattenduli cha e dhà senza diri nenti
Na’ pecura bela scianddhu di sta nivi i farina
voli iocari ma rumbula, rumbula
finu a arrivari du muntuni Geremia
chi permalusu la rincurri
pi tuttu u pasculu di Geresia.
U pasturi stancu ripusa di la iornata di fatica
vicinu lu focu, mentri buccheggia cercandu respiri
inta na’ bucca bagnata i suduri
na’ ciaraneddha senti sunari
E’ Peppi lu capraru chi scindi da muntagna
di sta fulata friddha di matina
cercanddhu ancora da’ memoria
lu sguardu scrittu di la storia.
A pocu a pocu u sonu sali sali versu u cielu
profunatu di glicini e viola
E’ festa, è Natali, pungi u ventu ancora
supra a bucca gonfia e stupita
di nu frusciu di alba rusinita.
Sona sona Peppi gufianddhu da peddhi di muntuni
di boni penzamenti e rigali nucciati cu lutrini
e a stagnola da grasuteddhi mani.
Viniti, viniti tutti o genti!
cuntinua a sonari lu pecuraru
cha’ ciaraneddha gonfia di culuri
nasciu , nasciu u Ridinturi
portu a nuvella, è u iornu di’amuri.
Di sta canzuni ci sunnu
u boi u scieccareddhu
chi riscaddhunu cu fiatu u bimbu beddhu
da paghia giaci da terra tra Peppi e Maria
chi riddhunuti cuntenti ta stu prugigiu stiatu
da na cumeta un gloria e un così sia.
Ballunu l’abeti innivati
e i ciprissi stanchi senza sperdiri sogni
mentri saddha n’cervu supra n’porcuspinu
tra i cristalli i nivi e nu ghiacciatu nasinu.
Tra i culuri beddhi di iorna iuti
inchi di pani la manu chi si stenddhi
e non fermarti ti li baruni preputenti
lassa nu risu pi dumani
regalulu a chista terra senza padruni
Gli auguri di Vauro:
Le opere di Enteroclisma sulla caccia e i suoi auguri:
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