sabato 15 gennaio 2011

Moltitudine inarrestabile i movimenti globali

In alto: Immagine tratta dal blog http://www.alessandraamoroso.it/it/home


Se i programmi dei partiti non soddisfano gli elettori. Cambiamoli questi benedetti elettori!
Corrado Guzzanti.



Moltitudine inarrestabile i movimenti globali

L'ultimo scandalo del piccolo premier a base di minorenni e concussioni è forse il capitolo finale della tragedia di questo paese che si trascina da oltre vent'anni, come dice Peter Gomez avremmo preferito che il crepuscolo di Silvio Berlusconi fosse arrivato per la sua conclamata incapacità di governare, per i suoi rapporti con la mafia, per le mazzette versate a giudici e testimoni, per il conflitto d’interessi, per le leggi vergogna e per l’infima e truffaldina classe dirigente da lui selezionata in questi anni, ma l'importante è che faccia le valigie insieme alla corte di nani e ballerine che lo hanno appoggiato e sostenuto in questi quattro lustri, Cavaliere se ne vada!
Per avere l'idea di che pasta è fatta questa cosiddetta classe dirigente è illuminante questo racconto di Stefano Benni:

I sette gnomi di Zurigo.
IN MEZZO a un bosco, vivevano i sette gnomi di Zurigo. Erano i più ricchi e abili speculatori delle borse mondiali, ma erano rimasti persone semplici. La loro casetta era di sole centonovanta stanze, tutta circondata da cerbiatti e coniglietti, alcuni vivi, altri penzolanti dal reticolato a duemila volt. Nella sala delle riunioni prese la parola l'autorevole Dotto. Era laureato in aggiotaggio a Harvard e aveva studiato scienza della liquidazione con Romiti. Anche Wall Street temeva le sue previsioni.
- Fratelli gnomi - disse - il momento è difficile. Il mercato è impazzito ed è sotto quello che noi chiamiamo l'effetto Clinton, cioè va a tiramenti e non si sa mai se quello che dice è vero. Perciò dobbiamo elaborare nuove strategie di investimento.
- Io ho un'idea - disse Eolo, tirò una riga di coca e esplose in uno starnuto - questo è il momento di investire sul mercato della droga. L'economia sudamericana è debole, e si possono comprare tonnellate di roba a prezzi stracciati. Basta scegliere un socio onesto e affidabile, la mafia italiana, la triade cinese, le nuove mafie russe. E si stanno aprendo nuovi settori di vendita. Ci sono al mondo duecento milioni di giocatori di calcio. Se li convinciamo che la cocaina fa lo stesso effetto della creatina, siamo ricchi.
- Zitto, drogato di merda - disse il mite Mammolo. - Il mercato migliore resta il Giappone. Sono in crisi momentanea, ma presto faranno uscire le ultime generazioni, cioè le invenzioni che non entrano sul mercato finché non è stata venduta la generazione precedente.
AUTO ecologiche con l'airbag fatto con un pagliaio, computer che convincono a comprare un altro computer, telecamere intelligenti che si addormentano durante il dibattito. E poi videogiochi portatili interattivi dove ti sparano veramente addosso, basta che li prendi sotto braccio e vai nel centro di una qualsiasi città italiana. E il gioco "il piccolo genetista", dove puoi coniare i tuoi gattini o fare un ibrido tra il nonno e un basset-hound e vedere se vien fuori Cuccia. Il futuro è a oriente.
... Continua

In futuro potremo migliorare la nostra vita, consiglio di visionare i due video sottostanti, il primo parla dei movimenti che operano nel mondo, il secondo della storia degli ultimi decenni e delle soluzioni possibili per affrontare il futuro:


La Moltitudine inarrestabile


Dal movimento Zeitgeist Italia (consigliata vivamente a tutti l'iscrizione al movimento!) il film documentario Zeitgeist Addendum, scritto, diretto e prodotto da Peter Joseph propone un'alternativa al nostro stile di vita, passando dalla denuncia all'azione:


(Per visionare l'intero documentario senza interruzioni cliccare QUI )

Per capire bene quello che mangiamo tutti i giorni è essenziale essere informati sulla catena alimentare che ormai è in totale controllo dei grandi gruppi multinazionali, quelli che seguono sono servizi su quello che succede nel circuito alimentare a livello globale, dal blog Byoblu:

INFERNO ANIMALE

INFERNO ANIMALE

Ogni anno, 48 miliardi di animali nascono, vivono e muoiono in un inferno che neppure il peggiore dei gironi danteschi avrebbe saputo immaginare. Molti campi di concentramento, al confronto, erano amene località di villeggiatura.

Gli allevamenti industriali sono peggiori della peggiore fantasia di un fervido scrittore di horror, sono luoghi nei quali miliardi di creature viventi, in grado di provare emozioni e di percepire il dolore, conducono una vita di atroci sofferenze, dalla nascita alla morte. Molti di loro non vedono mai la luce del sole, vivono in strette gabbie nelle quali non possono neppure voltarsi, le loro dimensioni sono artificialmente gonfiate al punto che la loro struttura ossea cede a fronte di un peso non previsto, e molto presto smettono di reggersi sulle zampe. Le femmine del maiale, anche se gravide, passano tutta la gestazione in piedi senza potersi muovere. Quelli che vivono ammassati, e sono 9 milioni ogni anno, viceversa sono così pressati l’uno all’altro che diventano aggressivi e si mangiano la coda. Per diminuire le infezioni, la coda viene loro tagliata senza mezze misure. Le galline sono costrette in spazi talmente angusti che non possono neppure aprire le ali. Molte di loro muoiono perché, senza spazio per muoversi, non riescono a raggiungere il cibo né l’acqua. Le altre, esasperate, si mordono continuamente, così i loro becchi vengono amputati con una forbice. I polli che sopravvivono vengono appesi a ganci di metallo e una macchina li decapita, li spenna, li smembra e li inscatola. Sono immagini che non ho voluto inserire nel video, ma vi garantisco che non riuscireste più neppure a guardare una confezione di cosce di pollo al supermercato.

Gli allevamenti industriali prosciugano le risorse. Ci vogliono 20Kg di grano per produrre 1 Kg di carne. Sono necessari 2 mila 400 litri di acqua per fare 1 hamburger.

Gli allevamenti industriali danneggiano la salute. Un pollo che esce da quell’inferno riesce nell’improbabile impresa di avere più grassi che proteine. Ne ha almeno il 25% in più rispetto al suo omologo ruspante. I danni causati dall’impatto dell’obesità sulla qualità della vita e sui conti della sanità pubblica sono incalcolabili. Da quelle nauseabonde bolge di carne, urina, feci e sangue escono batteri resistenti agli antibiotici, come una particolare specie di stafilococco che si diffonde per contagio diretto e causa disgustose pustole rosse sulla pelle: l’infezione si chiama MIRSA (MRSA, Methicillin-resistant staphylococcus aureus). Ma escono anche malattie nuove che oltrepassano la barriera tra le specie e arrivano all’uomo, come il Morbo della Mucca Pazza (BSE - Bovine spongiform encephalopathy) o la recente contagiosissima e mortale influenza aviaria.

Un animale cresciuto in una fattoria, all’aperto, libero di scorrazzare alla luce del sole o sotto la pioggia è un animale innanzitutto più felice, ma è anche un animale più sano, che produce cibo di elevata qualità a fronte di un sovrapprezzo irrisorio. Gli allevamenti industriali producono ogni anno cibo per 10 miliardi di persone, che consumiamo solo noi, in meno di 2 miliardi. Gli esperti mondiali concordano sul fatto che è possibile produrre cibo in abbondanza, di qualità e per tutti senza allevamenti industriali, nel pieno rispetto della vita, della dignità e del benessere degli animali.

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Nonostante il consumatore venga illuso di avere a disposizione una grande varietà di marche e prodotti diversi, in realtà questi fanno tutti capo ad un numero molto ristretto di super-aziende alimentari, che poi li immettono sul mercato con nomi e sotto marche diversi. vedere per credere, dal blog Luogocomune:

Cibo S.p.A - sottotilotato in italiano
A proposito di "superpolli", riproponiamo il documentario "Cibo S.p.A." che abbiamo pubblicato la scorsa estate, per chi ancora non l'avesse visto. E' sicuramente un lavoro da non perdere, se non addirittura da rivedere più di una volta.



Scarica la versione in alta definizione da Arcoiris.tv

Cibo s.p.a. è un documentario che descrive la trasformazione radicale dell'industria alimentare avvenuta negli USA negli ultimi decenni. Vedere da vicino ciò che è successo in America è sicuramente importante per capire quello che rischiamo di veder succedere anche da noi molto presto.

Nonostante il consumatore venga illuso di avere a disposizione una grande varietà di marche e prodotti diversi, in realtà questi fanno tutti capo ad un numero molto ristretto di super-aziende alimentari, che poi li immettono sul mercato con nomi e sotto marche diversi. Ancora più inquietante è il fatto che, indipendentemente dal produttore, uno degli ingredienti principali rimanga il granoturco, nelle sue forme più disparate.

La sua estrema economicità, ottenuta in modo artificiale, grazie a pesanti incentivi pubblici, …

… ha portato ad utilizzarlo anche come mangime per i bovini, al posto dell'erba che dovrebbe essere il loro nutrimento ideale.
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Siamo tutti come la ranocchia di questo video, facciamo un salto prima che l'acqua diventi bollente! Dal blog Stefania211:
Facciamo tutti al più presto un bel salto...!


La canapa è la vera e più importante alternativa al petrolio e ai suoi derivati, con la canapa si possono produrre vestiti, carta, combustibile, olio alimentare, plastica biodegradabile, con questa meravigliosa pianta è possibile realizzare oltre 240.000 prodotti, è per questo che le multinazionali del petrolio sono riusciti a renderla illegale in tutto il globo terracqueo, è anche possibile utilizzarla contro tumori e cancro, dal blog Luogocomune:

Marrijuana e tumori: leggenda e realtà

E’ uscito sulle pagine del Corriere della Sera l’ennesimo articolo che ripropone la “leggenda” – mai provata scientificamente - che la marijuana provochi il cancro, dimenticandosi completamente di tutte le ricerche più recenti, che indicano invece l’esatto contrario.

Per quanto abbiano usato il punto interrogativo nel titolo (“La marijuana aumenta il rischio di sviluppare il cancro?”), l’articolo del Corriere cita una ricerca uscita sull’European Journal of Immunology , secondo la quale “il tetracannabinolo (principio attivo contenuto nella cannabis) ‘addormenta’ il sistema immunitario aumentando così il rischio di sviluppare il cancro.”

In verità, andando a leggere l’abstract della ricerca, si scopre che l’ipotetico legame fra marijuana e cancro è molto tenue, e lo stesso articolo – questo gli va riconosciuto – presenta l’ipotesi con tutti i dovuti “condizionali”.

Di fatto però il lettore resta con l’impressione che la marijuana possa provocare il cancro, mentre viene lasciato all’oscuro di tutte le ricerche più recenti che suggeriscono invece che i cannabinoidi siano un’arma molto efficace contro i tumori. Ci permettiamo quindi di proporre agli autori dell’articolo la visione di questo filmato, che raggruppa alcuni estratti di un documentario (in via di completamento, a firma del sottoscritto), che riguarda proprio questo argomento.



Alcune delle interviste sono degli originali inediti, girati da me e da altri colleghi registi qui in California. Altre ricerche, …

… come quella Dott. Tashkin o del Dott. Guzmàn, sono note già da anni, ma vengono sistematicamente dimenticate dai media tradizionali, ogni volta che si parla di tumori e cannabinoidi.
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Da diverse settimane su tutti i canali televisivi troneggia lo spot del nucleare, un messaggio subdolo e subliminale a favore dell'atomo, una sporca campagna pubblicitaria voluta dalle multinazionali per cercare di convincere gli italiani sulla bontà dell'atomo in vista del referendum che si terrà probabilmente questa primavera, per capire le devastanti conseguenze se dovesse passare l'utilizzo dell'uranio è utile leggere questo articolo di Mario Agostinelli:

Uranio: ancora per quanto?
Lo svolgimento del referendum sulle centrali nucleari è l’occasione per riconsegnare sovranità ai cittadini su una politica energetica nazionale requisita dalle lobbies e preclusa agli orizzonti della sostenibilità e della democrazia. Una consultazione popolare evoca partecipazione, impossibile se non c’è rigore nell’informazione, se non si dà spazio al pluralismo di opinioni e se le opzioni contrapposte non sono chiaramente leggibili. Questo richiede di capire che le scelte in discussione, comprese le alternative, devono reggere ad un esame di ragionevolezza e quindi che il gioco vale la candela. Nel caso dell’energia nucleare, l’esaurimento assai prossimo e inevitabile dell’uranio decreta di per sé l’insensatezza di approntare ex novo una filiera di reattori nel nostro Paese.

Di fronte alla presa di coscienza dell’imminenza del picco del petrolio, la prima reazione emotiva è “allora useremo l’uranio”. In effetti, l’energia nucleare è spesso presentata come il toccasana che risolverebbe tutti i malanni e che ci permetterebbe di superare senza danni la crisi energetica ormai in corso da qualche anno. Tuttavia, i fautori dell’energia nucleare glissano sulla questione della disponibilità di uranio, il quale è una risorsa minerale limitata, così come lo è il petrolio. Quanto uranio abbiamo, realmente? È possibile che siamo vicini al “picco dell’uranio”, allo stesso modo in cui ci stiamo avvicinando al picco del petrolio?

In effetti, si tratta di fonti e di forme di conversione di energia molto diverse: mentre petrolio, gas e carbone hanno a che vedere con la combustione istantanea di forme di vita alimentate dal sole migliaia di secoli fa e accumulate nelle viscere della terra, per l’uranio si tratta di trasformazione per via artificiale e controllata di massa in energia. L’uranio è un “combustibile” che non brucia e che si è formato indipendentemente dall’esistenza di forme vitali e in tempi ben più remoti, relativamente più vicini alla grande esplosione iniziale, il big bang. Per capirne l’origine, le miriadi di stelle che vediamo sono il motore della costruzione incessante, nel processo di fusione nucleare, di atomi sempre più complessi a partire dal più leggero idrogeno, fino a quelli stabili come il ferro e a quelli assai più instabili con numero di massa alto, come l’uranio 235. Un elemento non rinnovabile che, proprio per la lunga sequenza di fusioni nucleari da cui proviene, è abbastanza diffuso, ma relativamente scarso e perciò drammaticamente esauribile sul nostro pianeta.
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Il referendum-capestro voluto dall'amministratore delegato ha avuto appena il 54% dei consensi, nonostante il ricatto e la campagna massacrante dei media e di tutti i partiti che si sono prodigati per farlo passare, ma quanto prende in soldoni il buon Marchionne? la risposta dal blog Voglio scendere:

La busta paga di Marchionne

Secondo i bilanci Fiat l'amministratore delegato ha ricevuto in totale 31,16 milioni lordi

Gianni Dragoni Sergio Marchionne si accontenta della busta paga. Il manager italo-canadese che ha salvato la Fiat dal tracollo e vuole portare la produzione di automobili all'estero se i sindacati non accetteranno più flessibilità (cioè più lavoro e meno diritti in fabbrica), sembra per il momento non intenzionato ad esercitare le stock option che gli sono state concesse all'arrivo a Torino, quasi sette anni fa. Se sottoscritte adesso e subito rivendute, le opzioni per comprare azioni Fiat a un prezzo bloccato nel 2004 (6,583 euro) potrebbero fargli guadagnare, dopo gli ultimi rialzi di Borsa, quasi 120 milioni di euro al lordo delle tasse.

Marchionne probabilmente aspetterà. Può attendere fino a un massimo di cinque anni, un periodo nel quale le quotazioni potrebbero salire ancora, soprattutto se Fiat centrerà l'obiettivo di salire al 51% della Chrysler prima che la società americana vada in Borsa. Ora la Fiat è salita, secondo gli accordi, dal 20 al 25% di Chrysler, senza sborsare un euro, solo con l'apporto delle sue tecnologie. Intanto Marchionne vedrà maturare altre stock option, da esercitare a un prezzo più alto, 13,37 euro, mentre l'anno prossimo potrà ricevere 4 milioni di azioni gratuite: ai prezzi attuali tutto questo tesoro ha un valore di circa 200 milioni di euro, prima delle tasse.

Marchionne però, che si definisce un metalmeccanico, sa aspettare e tira avanti solo con la busta paga di fine mese. Dall'arrivo in Italia ad oggi l'amministratore delegato della Fiat ha ricevuto di stipendi una somma complessiva tra i 35 e i 40 milioni di euro lordi, che viene più o meno dimezzata dalla morsa del fisco. Dal 2004 al 2009, secondo i bilanci Fiat, Marchionne ha ricevuto in totale 31,16 milioni lordi.
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Le ultime notizie da L'Aquila dal blog di Trentotto secondi:


Radici



Capita che dopo più di 21 mesi dal sisma che ha colpito la tua città, vai a sentire qualcun altro che ne parla, in un convegno, a L’Aquila. Persone importanti, giornalisti e politici. Alcuni non erano mai venuti a L’Aquila. E ne sono rimasti sconvolti.
Parlano e ti dicono quello che tu vai urlando dal primo momento. Ti dicono che l’informazione è colpevole, e tu lo sai. Ti dicono che gli aquilani dovrebbero andare a protestare davanti alla sede Rai di Viale Mazzini, e tu l’hai già fatto. Ti dicono che i puntellamenti sono stati un business e tu l’hai già scritto più volte. Ti dicono delle responsabilità, dirette e indirette, e tu quasi ti annoi a risentirle. Ti senti quasi colpevole del fatto che dopo 21 mesi ancora si parli di ciò che per te è assodato.
Si prendono a cuore la situazione della città, e speri davvero almeno questa volta, perché da troppo tempo oramai alle promesse non credi più.
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Il subdolo e opportunista fotografo Oliviero Toscani, dopo averci scassato i maroni con le campagne pubblicitarie a favore dell'industriale e faccendiere Benetton, ha partorito uno squallido calendario che pubblicizza un consorzio di pellami, unanime protesta delle donne nauseate da questo ennesimo sfruttamento del corpo femminile, dal blog Il Corpo delle Donne:

Il Paese du Pilu

Il fatto lo conoscete: Oliviero Toscani lancia un calendiario per un Consorzio di Pellame, usando la "pelle" e il pelo pubico di 12 donne, corrispondenti ognuna a uno dei 12 mesi. Si scatena un putiferio, le donne insorgono, lo IAP intima di ritirare la pubblicita' in questione.
Fin qui, tutto nella norma italiana: Toscani sapeva benissimo quanto sarebbe accaduto: molti anni in azienda mi fanno verosimilmente sospettare che, quando il Consorzio Pellame ha chiesto a Toscani il progetto, gli avrà pure detto di non avere un gran budget per lanciarlo sul mercato. "Nessun problema" avrà risposto il fotografo "basta parlare di figa e in Italia la pubblicità è garantita" - uso volutamente la parola volgare, scusate se offendo qualcuno, ma serve ad esprimere esattamente ciò che voglio dire.
Tutti contenti i signori dell'oscuro consorzio, firmano la lauta parcella di Toscani perchè in cambio avranno un piano pubblicitario milionario a basso costo. Infatti, il calendario viene presentato. I giornali, che in questo periodo non hanno nulla da dire perchè pare che l'Italia non abbia problemi seri, si lanciano sulla ghiotta notizia e l'oscuro Consorzio si trova ad avere un piano media che, normalmente gli sarebbe costato milioni.
Noi italiani e italiane nel frattempo tutti e tutte a cliccare il calendario: verranno tempi in cui ci spiegheranno questa ossessione italica, che coinvolge anche le donne, per le immagini di nudo femminile.

La notizia che invece mi ferisce è questa
Non è per l'aggressività del povero Sgarbi o del poverissimo Toscani o del più povero ancora Crepet, uniti per un gettone di presenza a disquisire di peli di passera. Questo l'abbiamo già visto. E' triste, ma è così. Vi prego di insegnare velocemente ai vostri figli fratelli sorelle nipoti, che esiste una parola, onore, e un'altra, dignità, che è urgente rispolverare. Fregandosene di chi ritiene che siano parole desuete.
No, ciò che mi ferisce è che immagino la scena: la protervia del critico d'arte verso le ragazze di Frida, loro che denunciano l'abuso, lui che grida, si spoglia, le insulta. E' come quando La Russa insulta la De Gregorio chiamandola "Concitina", è il Premier che beffeggia la Bindi, è il mio direttore marketing di anni fa che, di fronte ad un mio suggerimento professionale, che lui non riesce ad interpetare, lo liquida ridendo perchè: "sono stranezze da donne".
Lì, in quel momento, perdiamo forza. All'insulto, al beffeggio, alla violenza come si risponde? Sgarbi che grida come un pazzo di fronte ad una ragazza di vent'anni: cosa si fa?

Si, sono cose da uomini. Perchè l'unica cosa che mi viene in mente è che per secoli le cose da uomini si sono regolate con la violenza. Lo Sgarbi di un secolo fa avrebbe trovato uno che rispondeva sfidandolo a duello, oggi un uomo lo liquiderebbe facilmente con un pugno, e se più brutale, come accade tutti i giorni, con un'arma.
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Sullo stesso argomento il commento di Arguzia:

Io non sono capace di ignorare.

Caterina Soffici sul Fatto Quotidiano on line, scrive un articolo sul calendario del consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale e sulle polemiche che sono seguite.

Soffici invita tutti ad "ignorare, ignorare, ignorare" quella che pare liquidare come la provocazione di un creativo, magari di cattivo gusto, ma niente di più.
Vale la pena a tale proposito ricordare a Soffici e ai distratti le parole del comunicato ufficiale dell'Unione delle Donne in Italia dell'11 gennaio 2011:
Quando le parole sono abilmente abbinate alle immagini l'effetto può essere un pugno nello stomaco.

Questo è quello che sfugge a Soffici: non sono i pubi ad essere offensivi e lesivi della dignità delle donne, ma le parole associate alle immagini.
Parlare di conciatura accanto ad un pube, quindi associare il corpo delle donne ad un animale morto, lavorato e quindi trasformato in un prodotto da usare e vendere, questo è lesivo della nostra dignità. Questo ci offende ed è questo che ci ha mosse ad agire, andando ben oltre la provocazione (vera o presunta) di un fotografo, che anzi non è stato volutamente nominato.

L'Udi non ha voluto censurare nessuno né lanciare un dibattito sulla creatività, ma ha chiesto alle sue Amiche se non trovavano anche loro scandaloso l'uso delle parole associate alle immagini e in caso affermativo, di chiederne conto al committente, quindi al Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale.

Ancora dal comunicato, che trovate sul sito
http://unionedonne.altervista.org/:
La foto di un pube femminile, che di per sè potrebbe non avere nulla di scandaloso, diventa insopportabile per una donna quando fa pensare al proprio corpo come ad una vera pelle conciata.E suscita sdegno che questo calendario venga presentato in una città segnata dall'orrore di omicidi in cui si è infierito sul pube femminile.

Questo evidentemente è sfuggito a Soffici e ai molti che accusano le donne che hanno segnalato il calendario in questione allo IAP di volontà censoria.
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Gli auguri di Pyperita al sindaco della capitale ed ai suoi congiunti facenti parte della giunta (Tutto in famiglia...):




foto themisery

Le nuove proposte per il nuovo anno per un ottimale utilizzo degli onesti componenti della Giunta, sindaco compreso:

  1. appesi come decorazioni live alla Nuvola di Fuksas;
  2. fatti correre alla velocità della Formula 1 per le strade dell’Eur.
Naturalmente c’era anche l’opzione cibo per le belve del bioparco, ma è appena passato Natale e bisogna essere buoni.

Gli analisti dei mercati del consumo sono preoccupati, una nuova filosofia della spesa quotidiana sta crescendo nel nostro paese, lo racconta Lia Celi:

Aiuto, è Toppa Continua!

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Sovversivi i black bloc? Tutt’altro: fanno lievitare il fatturato delle aziende produttrici di vetrine e cassonetti, con benefici effetti sul Pil. Perfino chi disegna stelle a cinque punte sui muri contribuisce all’economia, sborsando qualche soldo per la vernice spray. La vera minaccia per il sistema non sono quelli che spaccano le vetrine, ma quelli che le guardano e basta: i milioni di italiani che, secondo l’ultimo Rapporto Consumi, hanno ridotto la spesa media annua riportandola al livello del 1999. «Undici anni di educazione al consumismo buttati nel cesso,» commenta stupito il professor Auchan Carrefour dell’Istitute of Wasteful Economy. «Pensi, noi credevamo che con la crisi la gente avrebbe consumato di più. Per tirarti sù quando hai perso il lavoro o il conto è rosso, niente di meglio che un bel pomeriggio all’ipermercato, a costo di impegnare la catenina della comunione. Questa è la modernità. E invece in Italia stanno riprendendo piede vecchie e velenose teorie sconfitte dalla storia, tipo che quando i soldi sono pochi, si compra solo il necessario, o che bisogna risparmiare per gli imprevisti.» Idee pericolose che alcune teste calde stanno mettendo in pratica, dando vita a gruppuscoli già attenzionati dalle autorità di polizia. Ecco le sigle più minacciose.

RAMMENDATRICI RIVOLUZIONARIE – TOPPA CONTINUA
La vecchina del piano di sotto tiene la tivù a tutto volume sulla «Vita in diretta»? Meglio chiamare la Digos: è il tipico trucco usato dalle Rr per coprire il mortale rat-tat-tat delle loro Singer automatiche...

Un canto di morte per l’industria dell’abbigliamento: al grido di “comprarne uno e aggiustarne cento”, le Rammendatrici, età media 70 anni, riparano e adattano gonne, giacche e pantaloni di Zara e H&M in modo da prolungarne la vita oltre i canonici tre mesi, sabotando l’acquisto continuo di nuovi capi. Intercettazioni nei pressi delle mercerie, dove le Rr si riforniscono i propri arsenali, hanno immortalato i loro proclami farneticanti: «con due punti qui questo cappotto ti fa un’altra stagione» o «basta cambiare la fodera e torna nuovo». Collegate con le omologhe tedesche della Baf (Burda Armée Fraktion), le Rammendatrici stanno raccogliendo adepte fra le giovani generazioni: organizzano campi paramilitari nel tinello in cui insegnano azioni eversive come attaccare bottoni, tingere indumenti e rattoppare calzoni.

ULTRACONSUMISTI
Il nome deriva da fatto che non comprano nulla finché non hanno consumato fino all’ultima briciola le provviste che hanno già in casa. In genere sono passati all’Ultraconsumismo dopo un evento traumatico, tipo il pignoramento dei mobili della cucina, o essere aggrediti da un gigantesco fermento lattico sviluppato da un 3x2 di yogurt gusto tiramisù dimenticato nel frigo. Da allora l’Ultraconsumista crede solo nell’1x1, e per non cedere alle offerte usa come buste per la spesa quelle della posta. Ma il comportamento più tipico si riscontra alla vigilia dei ponti: l’Ultraconsumista è l’unico cliente del supermarket che non riempie freneticamente il carrello come se stesse per scoppiare la guerra termonucleare globale. La polizia ha aperto un fascicolo sul presunto ideologo del gruppo, il fantomatico Max Diecipezzi: nessuno sa chi sia, però sono intitolate a lui tutte le casse veloci degli ipermercati, le più frequentate dagli Ultraconsumisti.

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Le buone letture consigliate da Alessandro Robecchi:

Le buone letture aiutano a crescere. Oggi, il Codice Penale

Come tutti sanno, questo piccolo sito tiene molto alla formazione culturale dei suoi frequentatori. E’ per questo che proponiamo periodicamente pagine di buone letture, che fortificano lo spirito e aiutano la crescita civile e culturale. Per la lettura di oggi avremmo potuto scegliere la prosa del grande Hemingway, oppure qualche classico della letteratura italiana, da Calvino a Pavese. Invece, certi che una scelta sorprendente stimolerà la curiosità del lettore, abbiamo scelto un’opera italiana più corposa, un libro di mille e più pagine che è un testo obbligatorio ma che pochi hanno letto: Il Codice Penale. Certo, non si tratta di una lettura facile. E’ anche per questo che ne abbiamo scelto un piccolo passaggio, e cioè l’articolo 600 bis . Il testo è ovviamente consigliato a tutti gli italiani, ma anche ai numerosi cittadini stranieri che vivono qui, specie alle ragazze da poco maggiorenni. Ecco il testo.

Art 600 bis - Prostituzione minorile
Chiunque induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto ovvero ne favorisce o sfrutta la prostituzione è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 15.493 a euro 154.937.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 5.164.
Nel caso in cui il fatto di cui al secondo comma sia commesso nei confronti di persona che non abbia compiuto gli anni sedici, si applica la pena della reclusione da due a cinque anni.
... Continua

Bellissime immagini dalla blogsfera, dal blog di Lellamonella:


Dal blog Desert.69:


Dal blog di OroFiorentino:


versi di OROFIORENTINO

Dal blog DalfusodiTaiwan:

La follia a volte è meravigliosa
Jim Warren


età difficile

arrivano solo di notte

paesaggio

la bellezza della Furia

volare via

valanga
... Continua

Da Vauro le ultime opere sul nostro disastrato paese:







E le opere di Enteroclisma:

RELAZIONI COMPLICATE

Il piccolo Silvio, più incerato che mai, truccato come Moira Orfei sotto i riflettori, cerca di salvare il salvabile raccontando una delle sue storie immaginarie più divertenti.
Avrebbe una relazione stabile ... non si sa con chi, da quando, di quale sesso ...

Suvvia !!! Capiamolo questo pover'uomo !!
Ad una certa età si fa fatica a masticare
... qualunque dentista lo assolverebbe !!

ULTIMO MODELLO

Addio a mezzo secolo di progresso.
Da oggi l'operaio perde il suo passato ed il padrone spadroneggia ... grazie al disinteresse - o meglio - l'interesse privato di certa gente che affoga ( e magari lo facesse davvero ) nella ricchezza.
Gli operai ora non possono andare neanche al cesso, mentre il mercante che li ha comprati guadagna quasi 5 milioni di Euro l'anno, più le stock options che non sono certo da meno.




Da Inserto Satirico:

L'ultimo scudo


Pillola del giorno: Lo spot pubblicitario in risposta alla campagna sul nucleare


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