domenica 23 gennaio 2011

The Movie-Zeitgeist, documentario sui complotti storici

In alto: Immagine tratta dal blog http://berardina.splinder.com/


Da piccolo ero cosi' brutto che quando mia sorella mi ha visto per la prima volta ha detto a mia madre: "Perché non abbiamo tenuto la cicogna?".
Diego Parassole.

The Movie-Zeitgeist, documentario sui complotti storici

I grandi complotti della storia a cominciare dall'enorme bufala della religione cattolica, una "fede" che ha convinto qualche miliardo di persone a credere che lassù in cielo esiste un Dio che vede tutto e che tutto comprende, un vecchio signore che ci giudicherà alla fine dei nostri giorni... Questo documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio:
  • La prima parte tratta della religione cristiana come mito, comparando la storia del Cristo con quella di diverse religioni precedenti, in particolare con il mito di Horus. Così facendo propone una lettura astrologica della Bibbia.
  • La seconda parte rivisita gli attentati dell'11 settembre 2001 in chiave cospirazionista, i possibili artefici dell'attentato, chi possa averne tratto beneficio e se potevano essere evitati.
Dal sito ZeitGeist il film The Movie:


Un altro grande complotto della storia è stato rendere illegale la coltivazione della canapa in tutto il pianeta, con questa pianta eccezionale si possono produrre oltre ventiseimila prodotti, come carta, vestiti, plastiche biodegradabili ecc. Dal sitoUsi della Canapa i principali prodotti che si possono realizzare con la coltivazione di questa pianta:

LA CANAPA UNA RISORSA PULITA
PER UN'ECONOMIA SOSTENIBILE



Si parla sempre molto di ambiente, ma se ne parla anche molto a sproposito. Infatti, nonostante i tanti dibattiti, quando c'è una possibilità di sostituire il petrolio con materie prime naturali e rinnovabili, nessuno se ne accorge (così come nessuno si è mai accorto del più grande sperpero di risorse energetiche della Storia, quello del metano). Certo, è molto difficile oggi immaginare un'economia sviluppata che possa fare a meno del petrolio, dei milioni di alberi abbattuti ogni anno per fare la carta, e dei prodotti dell'industria chimica. Ed è altrettanto difficile immaginare una società affluente senza le montagne di rifiuti, l'inquinamento e gli altri danni all'ambiente a cui siamo da tempo abituati.
Eppure una concreta e fondata speranza esiste: questa speranza ci viene dalla canapa. Con le materie prime della canapa si possono produrre, in modo pulito ed economicamente conveniente, tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili, materiali per l'edilizia ed anche un olio alimentare di altissime qualità. La canapa è stata, tra le specie coltivate, una delle poche conosciute fin dall'antichità sia in Oriente che in Occidente. In Cina essa era usata fin dalla preistoria per fabbricare corde e tessuti, e più di 2000 anni fa è servita per fabbricare il primo foglio di carta. Nel Mediterraneo già i Fenici usavano vele di canapa per le loro imbarcazioni. E nella Pianura Padana la canapa è stata coltivata per la fibra tessile fin dall'epoca romana. Ma quali sono le materie prime della canapa, e quali prodotti se ne possono ottenere?

MATERIE PRIME - La canapa è una pianta dal fusto alto e sottile, con la parte sommitale ricoperta di foglie, e può superare i 4 metri d'altezza. La parte fibrosa del fusto si chiama "tiglio" e la parte legnosa "canapolo". La canapa può essere coltivata per due scopi principali: per la fibra tessile o per i semi. Se si coltiva la canapa per la fibra tessile il raccolto va fatto subito dopo la fioritura, e si possono ottenere fibre tessili (20 %), stoppa (10 %) e legno o canapolo(70 %). Se invece si coltiva la canapa per i semi, la parte fibrosa o tiglio è interamente costituita da stoppa, cioè da fibra di qualità inferiore inadatta per l'uso tessile, ma che può sostituire la maggior parte delle fibre industriali. Una importante caratteristica della pianta di canapa è la sua produttività. E' una delle piante più produttive in massa vegetale di tutta la zona temperata: una coltivazione della durata di tre mesi e mezzo produce una biomassa quattro volte maggiore di quella prodotta dalla stessa superficie di bosco in un anno. Molti contadini vogliono riprendere a coltivare la canapa se non altro perchè, data la sua velocissima crescita, essa sottrae la luce e soffoca tutte le altre erbe presenti sul terreno, e lo libera quindi da tutte le infestanti meglio di quanto non sappiano fare i diserbanti.
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Parliamo delle miserie di casa nostra e degli scandali che hanno coinvolto il nostro piccolo premier, scandali a sfondo sessuale e concussione, tanti articoli in proposito, e soprattutto il punto di vista delle donne, iniziamo con l'appello alle dimissioni del Cavaliere lanciato da sito Libertaegiustizia:

Resignation: firma l’appello di LeG


Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per tutta Libertà e Giustizia

1. Dimissioni
Chiediamo a Silvio Berlusconi di dimettersi immediatamente.
In nessun altro paese democratico un Primo ministro, indagato per così gravi capi di accusa, rimarrebbe in carica. Tutti i cittadini italiani, di qualsiasi credo politico, devono essere consapevoli che l’immagine del loro paese sarà profondamente danneggiata se Berlusconi rimarrà al suo posto.

2. Presenza in aula
Chiediamo a Silvio Berlusconi di non utilizzare la televisione per difendersi e screditare i magistrati grazie al suo considerevole potere mediatico, bensì di presentarsi ai giudici come farebbe ogni cittadino. In tribunale, Berlusconi potrà comunque giovarsi dall’avere ingaggiato gli avvocati più pagati del paese. Speriamo vivamente per lui e per l’Italia che sia in grado di dimostrare la propria innocenza. Visto che Berlusconi e i suoi sostenitori affermano che i giudici sono irrimediabilmente prevenuti nei suoi confronti, ricordiamo che in più di un’occasione gli è stato garantito il beneficio del dubbio. Nel caso Mondadori, ad esempio, la corte giudicò, nel novembre 2001, la posizione di capo del Governo una “circostanza attenuante” che, unicamente nel suo caso, fece cadere in prescrizione l’accusa.

3. Il ruolo del Presidente della Repubblica
In una situazione in cui due dei principali poteri dello Stato – la magistratura e l’esecutivo – si affrontano in uno scontro estremamente pericoloso per il futuro della Repubblica, chiediamo al Presidente Napolitano di valutare la situazione e di intervenire tempestivamente, entro i limiti previsti dalla Costituzione.

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Indigniamoci! da Articolo21:

Indigniamoci! Quanto ancora abuserà Berlusconi della pazienza nostra? I costi della sua privacy sessuale.

Quanto tempo dovrà scorrere ancora perché l’Italia si indigni, come il resto del mondo occidentale libero?

Quanto tempo ancora ci vorrà perché la Chiesa, dal Papa Benedetto XVI, al Segretario di Stato Bertone, al Presidente della CEI Bagnasco, escano dalle loro liturgie gattopardesche e si indignino?

Chi pagherà il conto di questo scandalo da fine regime autocratico?

Ha ragione l’anziano intellettuale francese Stephan Hessel, partigiano, diplomatico di lungo corso, autore del libretto “Indignatevi!”, ha richiamarci perché in questa società in crisi ci sono molti motivi per indignarsi e perché solo così si fa il primo passo per impegnarsi e cercare di cambiare il nostro futuro. L’ennesimo scandalo “a luci rosse” che sta coinvolgendo il vecchio Patriarca di Arcore nel suo lungo e grigio tramonto può essere affrontato anche sotto una luce diversa, oltre a quella giudiziaria, politica, morale e sanitaria. Si tratta dei costi per la collettività che questa vicenda lascia trapelare dalle indagine della coraggiosa magistratura milanese.

Stando a quanto è stato pubblicato finora, in merito sia a quest’ultimo caso “pruriginoso” e, andando a ritroso, agli altri riguardanti Noemi, la D’Addario, le feste nelle ville in Sardegna a Palazzo Grazioli e ad Arcore, si evince che il livello di vita “dopo-lavorativa” del presidente del consiglio Berlusconi sia davvero esosa. Ecco perché la seconda moglie, Veronica Lario, nella causa di separazione giudiziale con addebito per Berlusconi ha chiesto l’incredibile cifra di 3,5 milioni di euro al mese come assegno mensile di mantenimento, oltre alla villa di Macherio; mentre la controparte sarebbe disposta a concederne 300 mila o poco più, oltre all’usufrutto di villa Belvedere (valore stimato nel 2010 per 78 milioni e 156 mila euro: 120 mila metri quadrati ai quali è stata aggiunta un’area di altri 286 mila).

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Il punto di vista delle donne, dal blog Il Corpo delle Donne:

Elaborare la Rabbia

Da Libero a Il Fatto Quotidiano a la Repubblica, passando per Grillo, leggo in rete l’espressione di una rabbia pericolosa. Sul premier e sui politici in genere viene vomitato un livore accresciuto dai giornalisti con articoli che mirano al gradimento immediato ma che non pongono nessun obbiettivo formativo o di riflessione.
A cosa serve che una giornalista di uno dei tanti blog in Rete esprima la sua opinione su Nicole Minetti? Ma è questo giornalismo? E’ questa la funzione di un blog popolare? Mi verrebbe da dire: “e chissenefrega di cosa pensi tu”. Ciò che diventa cruciale oggi è che i blog assumano la funzione di elaboratori della rabbia, giustificata, degli italiani.

Stamane Radio Capital mi ha chiesto in un’intervista cosa penso delle madri e dei padri delle ragazze che si dicono felici se le figlie intrattengono relazioni con i potenti. Ora, può essere che anch’io non ne possa più di dovere rilasciare pareri su mie coetanee che vendono le figlie per un improbabile futuro da velina. Ma sono alla radio, migliaia di persone sono all’ascolto e ho dunque la responsabilità di elaborare il mio pensiero e di proporre un punto di vista articolato che serva a chi mi ascolta a comprendere cosa conduce dei genitori a esternazioni così. E’ mio compito dire, con parole comprensibili, poiché esprimersi come se dall’altra parte ci fosse solo Umberto Eco non è un gesto democratico, che queste madri e padri sono figlie/i di una società dove “se non appari non esisti” e che non è sufficiente essere adulto per essere una persona responsabile. Dirò anche che per molti la tv è l’unica “maestra” in una società dove la scuola è in grave difficoltà, che esiste un grave problema di analfabetismo di ritorno che coinvolge anche i sentimenti e le emozioni. Che è urgente proporre modelli positivi a cui ispirarsi e che l tv potrebbe essere un formidabile strumento di formazione oltre che di informazione pluralista. Lo dirò in pochi minuti, ché queste sono le regole, e in modo comprensibile a tutti: la mia funzione nella società oggi è offrire un luogo dove la rabbia, lo scontento, vengano elaborati con strumenti di comprensione, che oggi non tutti hanno a disposizione. Ritengo che questo sia un modo di agire che onora il principio secondo il quale a tutti debbono essere offerti strumenti di educazione, in un Paese che si definisca democratico.
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Di Concita De Gregorio:

Le altre donne

Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo».

Osservo le ragazze che entrano ed escono dalla Questura, in questi giorni: portano borse firmate grandi come valige, scarpe di Manolo Blanick, occhiali giganti che costano quanto un appartamento in affitto. È per avere questo che passano le notti travestite da infermiere a fingere di fare iniezioni e farsele fare da un vecchio miliardario ossessionato dalla sua virilità. E’ perché pensano che avere fortuna sia questo: una valigia di Luis Vuitton al braccio e un autista come Lele Mora. Lo pensano perché questo hanno visto e sentito, questo propone l’esempio al potere, la sua tv e le sue leader, le politiche fatte eleggere per le loro doti di maitresse, le starlette televisive che diventano titolari di ministeri.
Ancora una volta, il baratro non è politico: è culturale. E’ l’assenza di istruzione, di cultura, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente. E’ questo il danno prodotto dal quindicennio che abbiamo attraversato, è questo il delitto politico compiuto: il vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico, infine l’Italia ridotta a un bordello.

Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole come forma di emancipazione dal bisogno e persino come strumento di accesso ai desideri effimeri sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. Sono due anni che lo faccio, ma oggi è il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? Davvero pensate di poter alzare le spalle, di poter dire non mi riguarda? Il grande interrogativo che grava sull’Italia, oggi, non è cosa faccia Silvio B. e perché.
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Di Consumabili:

Quando il mercato delle donne è promosso dal capo del governo



Finalmente è uscito nero su bianco quello che già si sapeva, ma di cui sembrava non ci fossero o non si volessero vedere le prove. Grazie al coraggio di alcuni magistrati, in primo luogo Ilda Boccassini (nella foto) che non hanno voluto chinare la testa.
Ebbene sì, nella nostra civile e (molto ipocritamente) cattolicissima Italia un'associazione a delinquere a servizio del capo del governo, composta da un giornalista (il "giullare di corte" Fede) un impresario con frequentazioni mafiose (Lele Mora) e una igienista dentale nonché consigliera regionale Lombardia del partito del premier (Nicole Minetti) induceva e organizzava la prostituzione di innumerevoli giovani donne di cui almeno una minorenne. Indagati per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione adulta e minorile i tre, secondo le carte della Procura di Milano che si leggono ancora in minima parte nei giornali di oggi (il dossier di 300 pagine con particolari, prove, tabulati telefonici, è ancora secretato, esaminato in questi giorni dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera). Lele Mora in particolare avrebbe ricevuto ben 1 milione e mezzo di euro da Berlusconi, al confronto dei quali i compensi delle ragazze (fino a diecimila euro, più, per alcune, il comodato d'uso degli appartamenti di una palazzina in via Olgettina a Milano) appaiono briciole. Per Berlusconi si profila il 600 bis comma 2 del Codice penale, cioè atti sessuali con prostituta minore di diciotto anni. E' emerso infatti che Karima El Mahroug "abbia frequentato la residenza di Silvio Berlusconi in Arcore dal febbraio 2010 al maggio 2010", quindi quando era ancora minorenne. E inoltre il premier è indagato per concussione aggravata dalla volontà di nascondere un reato, per essere intervenuto pesantemente nella vicenda del furto da parte della minorenne marocchina, determinando il suo rilascio e l'affidamento irregolare della ragazza a Nicole Minetti. Il tutto contro il parere del magistrato dei minori di turno, Annamaria Fiorillo, che non ha esitato a insistere sulla irregolarità del procedimento, visto che lei aveva disposto invece l'affidamento di Karima ad una comunità protetta oppure il trattenimento in questura fino a quando non si fosse trovato posto in comunità.
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E infine di FemminilePlurale:

Non è una questione di sesso

Credo che le recenti vicende che coinvolgono il signor B. non siano una questione di sesso. Ovvero credo che il signor B. avrebbe la possibilità di trovarsi quando vuole una fidanzata giovane e accondiscendente. Una donna che per tenerselo stretto sarebbe disposta a tutto (sessualmente parlando). Credo anche che B. avrebbe potuto tranquillamente rivolgersi ad agenzie di escort di professione se ciò che gli interessava fosse solo il sesso. Esistono fior fiore di agenzie alle quali i ricconi come lui possono rivolgersi per avere ciò che desiderano. Ma credo che questo a B. non bastasse. Aveva bisogno di qualcuno che reclutasse queste donne al di fuori dell’ambiente della prostituzione di alto bordo. Perché scomodarsi così a cercare sempre donne nuove, giovani, non del mestiere? A lui non è il sesso che interessa, quanto piuttosto l’esercizio di potere nei confronti di queste donne.
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Finalmente tutti noi abbiamo la possibilità di chiamare direttamente al suo cellulare il nostro capo del governo, per problemi di qualsiasi genere potete interpellarlo ed egli con una telefonata risponderà alle vostre richieste, viene pubblicato il numero poiché dal momento che è stato dato a tante persone (si trova nelle rubriche delle ragazze frequentatrici dei festini...) è giusto che noi che siamo i datori di lavoro del piccolo Silvio quantomeno abbiamo il diritto di averlo... dal blog Nonleggerequestoblog:

Ecco a voi il cellulare di Silvio Berlusconi.



Mettendo assieme il mezzo numero presente nel registro chiamate della escort brasiliana Michel (riportato nelle 389 pagine dell'invito a comparire notificato al Cavaliere dai Pm di Milano), al mezzo numero mostrato dalla escort Nadia Macrì nell'ultima puntata di Annozero - materiale di pubblico dominio, ed accessibile a tutti - ecco il risultato.

335 1500 431
Silvio Berlusconi

In pratica i cittadini italiani del 2011 hanno scoperto il numero privato del loro Presidente del Consiglio incrociando le agende telefoniche di due prostitute, e credo che con questo sia stato detto tutto.

Infine Marco Travaglio in questo editoriale consiglia il nostro premier di presentarsi in tribunale accompagnato da un'infermiera armata di stetoscopio e pompetta per la pressione:

Seminfermità mentale
Per spiegare Tangentopoli, il pm più spiritoso di Mani Pulite ripete spesso: “In ogni economia il numero dei ladri non può mai superare il numero dei derubati. Quando i ladri arrivano al 51% cominciano a derubarsi fra loro e il sistema implode”. Ora ci risiamo. Umilio Fede che fa la cresta sui “prestiti” del Cainano a Lele Mora è l’emblema di una corte famelica e predona, dove tutti derubano tutti e alla fine chi paga il conto è sempre Lui, il povero B. Una certa Faggioli ha fretta, “mi restano solo mille euro, devo fare cassa per forza”, e aspetta speranzosa un nuovo Bunga bunga. Ma corre voce che Lui “voglia ridurre le cene” e soprattutto i dopocena, così una tale Iris medita: “È ora che iniziamo a rubare qualcosa in casa”. Un’altra erinni ipotizza la soluzione finale: “Che palle ‘sto vecchio, fra un po’ ci manda affanculo tutte quante… quella è la volta buona che lo uccido… vado io a tirargli la statua in faccia”. Cioè: lui s’illude di averle fulminate col suo charme, “volete mettere il piacere della conquista?”. E quelle, subornate dal partito dell’odio, lo chiamano “la nostra fonte di lucro”, “che schifo quell’uomo”, “l’ho visto out, ingrassato, imbruttito, più di là che di qua, è diventato pure brutto (prima invece era un figo pazzesco, ndr): deve solo sganciare. Spero sia più generoso, io non gli regalo un cazzo…”.

Uno sciame di cavallette assatanate e sanguisughe parassite, tutte addosso a quel pover’ometto, fra l’altro anziano e gravemente malato, a succhiargli il sangue (anche). A lui che ha già dovuto pagare Craxi, finanzieri, giudici, Mills, un migliaio di parlamentari (i “responsabili” due volte, comprati e ricomprati), servi, giornalisti, giornalisti servi, papponi, ruffiani, mezzane, mignotte (due volte, per i Bunga bunga e poi per il silenzio), e ora deve pure comprarsi una fidanzata. E cos’è, un bancomat? Un caso di circonvenzione di incapace, ma di massa. E dire che lui, a modo suo, tentava di comunicare la sua infermità: quando ne faceva travestire qualcuna da infermiera è perché aveva bisogno di cure, altro che giochini erotici. Solo che quelle non capivano, e nemmeno Lele Mora, che così erudiva una pupa: “Visto che sarai l’infermiera ufficiale, devi fargli uno scherzo… devi prenderti su… quello che misura la pressione finto e poi un camicione”. Roberta: “Quello da dottoressa… con sotto niente ovviamente…”. Lele: “Lo devi comprare oggi… poi ti metti lo stetoscopio sulla camicina da infermiera e sotto le autoreggenti bianche…”. Roberta: “Guarda Lele lo faccio, ti giuro… non mi manca il coraggio”. Lele: “Gli dici: ‘Sorpresa! Sono l’infermiera, la devo visitare…’”. Roberta: “Una visita privata per accertarmi il suo stato di salute…”. Lele: “Esatto… sai quanto si diverte lui… da ridere da morire”. Roberta: “Infatti per quel poco che l’ho conosciuto sta allo scherzo”. Lele: “Sì, sì, fa il finto malato”. Roberta: “Sì, l’ha già fatto proprio ieri sera”. Lele: “Comunque impressione ottima, meravigliosa. Si prevede un grande futuro per te, amore”.

Gente insensibile: quello sta male davvero e pensano che finga. Ora il povero infermo rischia grosso, anzi può dirsi fortunato: chiunque altro, al posto suo, sarebbe già in galera.
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Un'altra nefandezza di questo governo è avere lasciato i cittadini colpiti dal terremoto in Abruzzo senza nessuna possibilità di poter ricostruire le abitazioni, soprattutto la città de L'Aquila, Trentotto Secondi ricorda quei terribili momenti:

Quei “trentotto” secondi




Lo scorso fine settimana sono stata a Roma con mio figlio. Sono rimasta stupita di come ricordasse perfettamente la strada per arrivare a casa di Gustavo. “Mamma, ma non ricordi? Appena dopo il terremoto abbiamo fatto avanti a dietro per quasi un mese!”
Ho avuto un tonfo. Non l’avevo dimenticato, più semplicemente accantonato.
E così ho voluto rituffarmi in quel periodo: viaggiavamo, io e i miei figli. Dormivamo a Roma e la mattina, via! Tutti a L’Aquila. A ritrovare gli amici, a parlare con tutti, nelle tendopoli, da chi capitava, a portare pane, olio, coperte. Dopo pochi giorni uno dei miei figli veniva con me all’Università e mi aiutava. Rispondeva ai telefoni impazziti, parlava con tutti gli studenti che ci raggiungevano e, come me, dava notizie a tutti tramite la connessione wireless di Coppito 1. Solo un giorno rimanemmo a Roma, a comprare biancheria intima per alcuni amici disperati in tendopoli.
Poi comprammo il camper e ci stabilimmo a L’Aquila, con l’energia elettrica fornita da mio fratello, davanti alla sua abitazione.
Questi ricordi sono fatti soprattutto di sensazioni, di sentimenti, di quel che si provava. Quello che ricordo come sentimento predominante è il sentirsi tutti uguali, solidali. Non ricordo nessun altro periodo della mia vita nel quale così tanta gente mi è apparsa simile. Per quanto fosse doloroso, era emozionante e liberatorio parlare con tutti. Era una spinta propulsiva, che ci permetteva di lavorare, di resistere e continuare, almeno sperare di farlo.
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L'uso intensivo dei pesticidi in agricoltura sta letteralmente compromettendo la vita delle api, potrebbe essere fra qualche anno una specie in via di estinzione e subito dopo si estinguerà anche l'essere umano, l'appello dal blog Dalfusoditaiwan:

Emergenza API
In silenzio e in tutto il mondo, miliardi di api stanno morendo,
mettendo in pericolo le nostre coltivazioni e cibo.
Ma un divieto globale di un gruppo di pesticidi
potrebbe salvare le api dall'estinzione.
non si tratta solo delle api, ma dell'intera catena dell'alimentazione
dato che le api concorrono all'impollinazione

Quattro paesi europei hanno cominciato a vietare questi veleni, e alcune popolazioni di api si stanno riprendendo. Ma le industrie chimiche stanno facendo pesanti pressioni per mantenere i pesticidi killer sul mercato.
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Lo sfogo di Phoebe1976 sulla squallida rappresentazione del puttanificio di Arcore:

Preda degli ormoni

Se c'è una cosa al mondo che mi infastidisce è quando, credendo di essere divertenti e smaliziati, gli uomini davanti ad una reazione femminile leggermente aggressiva si sentono in diritto di chiedere “Ma che hai il ciclo?”.
Grrr... grrr.... posso parlare? parlo? Allora vado, eh!?

Ecco, a parte che non sanno assolutamente di cosa si parla, io vorrei tanto chiedergli “Vi siete mai chiesti perché è toccato a noi donne avere il ciclo e fare figli? Perché un uomo con 37 di febbre è già in punto di morte!”
Ecco.
Come stavo dicendo.
Appunto.
Sono preda degli ormoni.
Sarà che sono in lotta con me stessa per smettere la pillola, sarà che c'ho 35 anni e la menopausa si avvicina. E visto che va così, ho deciso di rendere il mio sclero una rubrica fissa sul blog (ne siete felici, eh?).

Quindi, veniamo al sodo.
O all'argomento del contendere, che poi sennò vi illudete.

Tu, pidiellino orgoglioso, tu che sei una specie rara perché in Italia tutti dicono chenon l'hanno votato, sì proprio tu. Tu che mi hai detto che non c'è niente di male nelle feste di Arcore, perché ognuno a casa sua fa quello che vuole. Tu che ridacchi e dai di gomito con i tuoi amichetti, ridendo sotto i baffi all’annuncio che il Silvio s’è fidanzato, proprio a te vorrei dire una serie di cosette:

Tu che vedi i festini di Arcore come il non plus ultra del figo e li rimiri con invidia e una punta di lussuria, non ti fai nemmeno un po' schifo? Ma se tua figlia minorenne andasse ad una festa ad Arcore, tu saresti contento? Ce l'accompagneresti bella bella, in mezzo ai vecchietti allupati? Magari le faresti anche le codine Lolita style o le accorceresti la minigonna? Dimmi, dimmi. Ti ascolto. Come dici? Quelle lì non dimostravano la loro età? E che ne sai come sarà tua figlia a 17 anni?

Amico pidiellino mio, non ti senti male a vedere un Big Jim con il lucido da scarpe in testa e con la fronte intronata dal botox e lucida come il culo di un neonato che blatera di fuffa in televisione mentre i problemi dell’Italia sono ben altri e diversi dall’utilizzo intelligente del Viagra?

Tu, che magari sei operaio o sottopagato, non ti sconvolge che iltuo premier invece di attuare politiche in incentivino il lavoro e tutelino le parti più deboli stia con Marchionne (“Ma almeno lui è maggiorenne!” Luciana Litizzetto op.cit.) e inciti alla delocalizzazione delle imprese come se fosse un imprenditore qualunque e non il Presidente del Consiglio?? Ma lo sai che tuo figlio non troverà un lavoro precario e malpagato nemmeno sventolando la tessera del PDL?

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Il referendum in FIAT è terminato con una stringata maggioranza dei si a favore dello stravolgimento dello statuto dei lavoratori all'interno dell'azienda, da Alessandro Robecchi le similitudini tra FIAT e Bunga Bunga:

Nel reparto bunga-bunga vince il sì, ma di misura

Ha vinto il sì – pur se di pochissimo – anche nei reparti bunga-bunga dello stabilimento di Arcore. Ora i turni per le signorine saranno più lunghi, la pausa per riposare solo di dieci minuti, il diritto di sciopero non più garantito. A quanto si apprende, avrebbero votato no le ragazze più sveglie, quelle che il lavoro lo conoscono, ne sanno le fatiche, la stanchezza, il logoramento che porta. Il palo della lap dance spesso freddo a inizio turno, la mensa sempre un po’ triste con le pennette tricolori e le canzoncine che inneggiano al padrone Berluschionne, l’umiliazione del ritiro delle buste con lo stipendio, senza contributi né assegni familiari. E intanto, dicono molte, sentite dalla questura, il piano industriale non è chiaro, non arriva, non te lo fanno nemmeno vedere. Altre denunciano una specie di caporalato: Emilio chiama Lele, Lele passa col furgone a prelevarle, loro arrivano in fabbrica e si cambiano: via i vestiti e su la tuta, da infermiera, da poliziotta, a seno nudo. Dopo la pausa (dieci minuti) alcune escono dai cancelli, stanche, altre restano per gli straordinari, che possono durare anche tutta la notte. Il nuovo accordo prevede niente malattia prima dei festivi e niente diritto di sciopero, chi vota no perde anche il diritto all’appartamentino pagato dall’azienda. Hanno votato sì le più privilegiate, le impiegate, quelle passate dalla catena di montaggio ad incarichi più prestigiosi, come il reclutamento, o l’affido dalla questura di lavoratrici minorenni sorprese fuori dalla fabbrica senza documenti.
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E a proposito della nostra fabbrica di automobili torinese, Michele Serra in anteprima è riuscito a scovare i nuovi modelli che verranno messi in produzione nei prossimi mesi:

E agli americani la nuova Balilla

Dopo la vittoria al referendum, Sergio Marchionne ha già voltato pagina. Per dare il buon esempio e incoraggiare gli operai, è entrato in fabbrica per provvedere personalmente alla posa della prima pietra della Fiat Fermo, il nuovo modello in muratura fortemente voluto da Lapo Elkann. E, con un gesto di grande valore simbolico, ha avvitato l'ultimo bullone dell'ultima, gloriosa Millecento degli anni Sessanta, ancora in produzione in un reparto che impiega operai vecchissimi, con i poster di Gimondi e Anquetil alle pareti. Ma ecco le altre importanti novità.

Le nuove Chrysler
Finalmente a Mirafiori si potranno produrre le favolose macchine americane! Come la limousine Potomac, lunga otto metri, con interni in pelle di bisonte e un colonnato corinzio che divide il posto di guida dal soggiorno, che verrà prodotta in almeno dieci esemplari. La dune-buggy Crazy, una piccola monoposto con ruote da camion adattissima per le evoluzioni nel deserto, già prenotata dai concessionari Fiat di mezza Italia grazie a uno stratagemma: corso Marconi ha tenuto nascoste le caratteristiche della vettura. Il formidabile Suv a due piani Ingomber, dotato di ascensore, motorizzato con una caldaia condominiale. E la spiritosa Strike!, un chopper biposto a quattro ruote che Marchionne ha già guidato per le strade di Detroit abbattendo un filare di lampioni all'andata, e una scolaresca sul marciapiede al ritorno. Corso Marconi calcola che i nuovi modelli americani incideranno pochissimo nelle vendite, ma daranno una decisa sterzata all'immagine grigia del marchio, come auspica Lapo Elkann.

Fiat Fiom
È il nuovo modello pensato apposta per gli iscritti alla Fiom, che non potranno più entrare in fabbrica ma, secondo gli accordi, devono continuare la produzione a casa propria. Ogni operaio avviterà, sul tavolo di cucina, quello che gli capita sottomano, poi lo consegnerà al vicino di casa che aggiungerà un altro pezzo e così via, fino alla vettura completa. Il ciclo produttivo dura dai quindici ai diciotto anni. Ogni modello sarà completamente diverso dall'altro. Non è arrivata nessuna prenotazione dai concessionari, ma alcune gallerie d'arte si sono dette interessate. L'azienda ha incaricato Lapo Elkann di recarsi a casa degli operai Fiom per dare utili suggerimenti e informarli sulla vita notturna newyorkese. Immediato l'inasprimento delle relazioni sindacali.
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Lory75 e il bucato particolare:

STAMATTINA HO FATTO IL BUCATO.....SCUSATE ...VADO A VEDERE SE SI E ASCIUGATO..




Le splendide immagini di Kamasa54:

il tuo spirito addolorato....



Di Oro Fiorentino:


versi di OROFIORENTINO


Di Cuore562:
Photobucket


Di Viola62:


RISVEGLIO
Qualunque fiore tu sia...
quando verra il tuo tempo sboccerai...
prima di allora..una lunga e fredda notte potra passare.
anche dai sogni della notte dpvrerai forza e nutrimento
percio...sii paziente verso quello che ti accade...curati e ...amati
senza paragonarti a voler sessere un altro fiore. .poiche...
non esiste miglior fiore migliore
di quello che si apre alla pienezza di cio' che è...
e quando ti avvera'
potrai scoprire che andavi sognando
di essere un fiore che aveva da fiorire...OSHO

Le ultime opere di Vauro sul nostro piccolo premier e le sue orge:









I commenti piccanti di Enteroclisma:

LA DAMA IMMAGINARIA

Silvio cerca di salvare la faccia.
Si inventa una relazione stabile, nel vano tentativo di rimanere a galla



... ma la coppia fissa ha i suoi svantaggi !!

DISTRAZIONI PERICOLOSE

Tra uno scandalo ed un bunga bunga, il piccolo Silvio riesce a distogliere l'attenzione degli italiani su un fatto molto importante:
non sta facendo niente per il paese.
Migliaia - se non milioni - di famiglie sono senza lavoro e senza soldi, mentre lui spende 70 mila euro ad orgia e nessuno sembra rendersene conto.

DALLA PADELLA ALLA BRACE

Spinti da un commovente spirito di corpo ( del reato ), Umbertino e Robertino ( non io, intendo dire il Calderoli ) esortano Silvietto a prendersi una vacanza per riprendersi dalle nottate di intenso bunga bunga.
In sostituzione avrebbero offerto al trombatore seriale la piena disponibilità a sostituirlo nei suoi impegni politici.
Praticamente a non fare un cazzo !!

Meno male







Da un certo periodo ho iniziato a cimentarmi con le vignette satiriche...eccone un primo esempio!

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