domenica 24 aprile 2011

Permacultura e orti sinergici ci salveranno!

In alto: Immagine di Cahterine Deneuve


Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse: "Com'è morto? Gli è scoppiato il portafogli".
Marcello Marchesi.


Permacultura e orti sinergici ci salveranno!



La permacultura è una cura anti stress è un efficace sostituto della politica,è indicata alle persone che hanno a cuore il pianeta terra. La permacultura è una filosofia di vita rivoluzionaria,
un insieme sinergico di piante e animali, in relazione con gli insediamenti umani, che punta soprattutto all'autoapprovvigionamento della famiglia e della comunità, tutt'al più uno sbocco commerciale per quello che può eccedere le necessità di questo sistema.
Inevitabilmente, la permacultura è arrivata a significare di più che autosufficienza per l'alimentazione della famiglia. L'autosufficienza non è possibile se la gente non ha accesso alla terra, all'informazione e alle risorse economiche. In questo modo, negli anni più recenti la permacultura ha iniziato a occuparsi delle strategie legali e finanziarie appropriate, includendo strategie per l'accesso alla terra, strutture contrattuali e di autofinanziamento a livello regionale. E' così diventata un sistema umano globale.


La tragedia del Giappone, il terremoto, lo tsunami e la devastazione ambientale del disastro di Fukushima è scomparsa dalle notizie dei principali organi di informazione, in questo articolo di Luogocomune il perchè di questi silenzi:

media : Il caos organizzato che ci aiuta a non pensare
Avete presente il trucco usato dai gestori d’inceneritori, acciaierie, cementifici ed impianti sui generis, per aggirare i limiti di legge concernenti le emissioni inquinanti? Costruiscono camini più alti e più grandi, per aumentare la quantità di aria presente nei fumi, facendo si che le sostanze nocive pur rimanendo inalterate nella quantità e pericolosità si distribuiscano su un’area più vasta e risultino percentualmente più diluite, rientrando così nei limiti come per incanto, nonostante continuino ad ammazzare la gente come e più di prima.

Qualcosa di molto simile accade anche nell'informazione generalista (che è poi l’unica ad incidere realmente sull’opinione pubblica) dove le emissioni inquinanti sono costituite dalle notizie che dovrebbero preoccuparci ed i camini più alti somigliano da vicino al marasma di spazzatura mediatica all’interno del quale esse affogano dopo una breve agonia.

Nel corso dell’ultimo mese è accaduto praticamente di tutto, dalla tragedia di Fukushima alla guerra imperialista in terra di Libia, passando attraverso l’efferato assassinio di Vittorio Arrigoni, gli sbarchi di massa dei profughi tunisini ed il continuo acuirsi della crisi economica di cui non s’intravvede la fine, probabilmente perché connaturata nel decesso definitivo del modello di sviluppo al quale siamo aggrappati. Solo per citare gli avvenimenti più eclatanti fra quelli che meritano attenzione......

Tutti accadimenti di grossa rilevanza, perché in grado di condizionare il nostro presente ed il nostro futuro, la nostra salute e quella dei figli che abbiamo o che verranno. La possibilità di vivere in pace almeno una parte dei giorni che ci restano, l’aspirazione a poter rimanere uomini liberi che portano avanti le proprie idee, senza venire ammazzati da una mano nascosta nell’ombra. La capacità di ricostruire una società dove la vita, il lavoro ed i rapporti umani siano elementi declinati in chiave di arricchimento, anziché rappresentare incubi all’interno dei quali lasciarsi vivere senza una prospettiva.

Tutti accadimenti balzati sulle prime pagine dei giornali e della TV, nel momento in cui la “notizia” poteva essere monetizzata in termini di lettori ed ascoltatori, ma prontamente accantonati non appena la stessa imponeva approfondimenti e riflessioni che avrebbero indotto l’opinione pubblica a porsi delle domande, a mettere in moto le cellule grigie in via di atrofizzazione, a guardarsi intorno per domandarsi, guarda un po’ sulla cartina, ma abbiamo preso la strada giusta?

Accantonati, diluiti, nascosti, con tanta aria e camini più grandi. Metri cubi e metri cubi di notizie spazzatura intorno alle quali catalizzare l’attenzione dei cittadini, indurli a profondersi in dispute senza fine imperniate sul nulla, ipnotizzarli con la facile demagogia del dividi et impera, fuorviarli ricordando loro che in fondo non pensando troppo si vive più a lungo e soprattutto più felici.
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Nonostante il silenzio totale sul disastro nucleare a Fukushima qualcosa riesce a trapelare, da Greenreport:

Fukushima, divieto ufficiale di entrare nell'area di evacuazione. Stop alle attività all'aperto nelle scuole

Hiroshima rinuncia alle Olimpiadi del 2020

FUKUSHIMA (Giappone).

Oggi il governo giaponese ha ufficializzato il divieto di penetrare nella zona di evacuazione entro un raggio di 20 km intorno alla centrale di Fukushima Daiichi. L'annuncio è stato dato stamattina dal capo di gabinetto del governo, Yukio Edano. La zona ufficiale di evacuazione comprende circa 27.000 abitazioni in 9 municipalità. Il governo ha già chiesto a tutti gli interessati di evacuare dalle loro case e da tutta l'area. Edano ha detto che «Si tratta di una misura di sicurezza e di salute pubblica, alcune persone sono ritornate nei loro domicili senza precauzioni sufficienti contro i rischi di radiazioni».

Da oggi chiunque entrerà di entrare nella zona proibita sarà passible di sanzioni. Il governo ha precisato che però autorizzerà il ritorno temporaneo di una persona per famiglia, con l'esclusione totale nel perimetro di 3 km intorno alla centrale.

Le Self-Defense Forces del Giappone (l'esercito) sta studiando come trasferire tutta la gente fuori dalla zona di esclusione di 20 km, dove vivono ancora diverse decine di persone. Domani verrà designata legalmente la zona off-limits e le persone che non sono in grado di andare via da sole, come gli anziani o quelle bisognose di assistenza infermieristica, verranno aiutate dai militari. Le amministrazioni locali chiedono che per questa operazione siano utilizzati veicoli delle Self-Defense Forces. Si sta anche prendendo in considerazione come decontaminare dalle radiazioni le persone che fino ad ora non hanno voluto abbandonare l'area di esclusione e quelle alle quali sarà consentito di rientrare per brevissimo tempo nelle loro case nelle zone off-limit.

Il governo giapponese si è anche impegnato a risarcire le vittime del disastro nucleare di Fukushima Daiichi. Il primo ministro Naoto Kan lo ha detto oggi a Fukushima, durante un incontro con il governatore della prefettura Yuhei Sato, Il governatore ha chiesto a Kan ed alla Tepco di riprendere rapidamente il controllo della situazione per permette a chi abita nei dintorni di ritornare nelle casa nel minor tempo possibile. Sato ha anche chiesto al governo ed alla Tepco di assumersi il peso e le responsabilità del risarcimento delle persone danneggiate ed ha ricordato che «Gli abitanti dela regione sono doppiamente vittime : della crisi nucleare e delle voci secondo le quali i prodotti locali sarebbero contaminati».

Il problema è che non si tratta di voci: la stessa prefettura di Fukushima oggi ha limitato le attività scolastiche all'aperto. Le preoccupazioni per la sicurezza sono in crescita tra gli insegnanti e i genitori della prefettura e alcune scuole sono state già costrette a limitare le attività all'aperto degli studenti a causa degli alti livelli di radiazioni. Il 18 aprile il governo giapponese ha annunciato che nella sua ultima indagine ha trovato 13 scuole materne, asili, scuole elementari e scuole medie di Fukushima che superavano il limite di sicurezza per le radiazioni di 3,8 microsieverts all'ora. Le attività all'aperto in queste scuole sono state limitate ad un'ora al giorno ed è vietato giocare con la sabbia.

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E' notizia di questi giorni, per evitare il referendum sul nucleare il nostro pseudo governo ha deciso di ritirare alcuni articoli di legge sul ritorno al nucleare nel nostro paese, ma è solo un espediente per non far raggiungere il quorum sui tre quesiti, nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento, alcuni articoli che parlano dell'argomento, da Il Fatto quotidiano:

Il gioco delle tre truffe

Fino a un mese fa, chiunque azzardasse qualche pallida critica, qualche tenue perplessità, qualche timida riserva sul ritorno al nucleare veniva bollato da un ampio fronte di giornali, politici ed “esperti” come un vecchio rottame nemico della Modernità. E non solo dagli house organ del Cainano, ma anche da quelli della banda larga dei costruttori che già pregustavano la pappatoia degli appalti per le nuove centrali atomiche. Ancora all’indomani del disastro in Giappone, il Messaggero (gruppo Caltagirone) ospitava un profetico commento di Oscar Giannino, quello che pare una comparsa del Marchese del Grillo con il cocchio dorato che l’attende fuori dagli studi televisivi: “Tentare di dimostrare che il nucleare non possiamo permettercelo è dimostrazione di crassa ignoranza tecnologica”.

Da oggi c’è da giurare che nessuno di quelli che vengono eufemisticamente chiamati “giornalisti e intellettuali di destra” (in realtà dipendenti a libro paga di B.) oserà più dire una mezza parola pro nucleare. Anzi, diventeranno tutti antinuclearisti convinti e accuseranno di “crassa ignoranza tecnologica” chi fosse a favore. Così come per l’Iraq e l’Afghanistan erano guerrafondai e oggi per la Libia sono pacifisti. Così come sulla morale sessuale erano puritani e bigotti (addirittura “atei devoti”), per poi trasformarsi in sfrenati libertini quando si è dimostrato che il premier è un puttaniere e “utilizza” minorenni. In attesa di vedere Giannino col berretto del Sole che ride, Ferrara con le mutande verdi, Belpietro appeso all’altare della patria avvolto nella bandiera di Greenpeace, Olindo Sallusti sulla goletta verde di Legambiente con Rosa Santanchè nella scialuppa di salvataggio, la retromarcia su Fukushima segnala le catastrofiche condizioni in cui versa il premier.

Lui, ovviamente, del nucleare se ne infischia: non distingue una centrale da un palo della lap dance. Ciò che lo angoscia sono i referendum: non quelli sul nucleare e l’acqua pubblica (è talmente liberaleliberistaliberalizzatore che non ha mai privatizzato nemmeno un canile), ma quello sul legittimo impedimento. Quel diavolo di Di Pietro gli ha infilato proprio lì un cuneo mica male: fra due mesi, dopo vent’anni di leggi ad personam, i cittadini potranno finalmente decidere se la legge è uguale anche per B. o no. Un referendum sull’imputato B. che, al contrario di quel che cianciano i soliti idioti, lo colpisce nel suo unico vero tallone d’Achille: i processi. L’unico attacco che teme davvero, perché gli fa perdere consensi e lo manda fuori di testa, è quello giudiziario: infatti non dorme la notte all’idea che il 12-13 giugno si raggiunga il quorum e il legittimo impedimento venga raso al suolo. Infatti ha relegato i referendum in periodo vacanziero, a costo di sperperare 350 milioni con la rinuncia all’election day, nella speranza che gl’italiani andassero al mare. Ma l’emozione per la catastrofe di Fukushima è tale da garantire che il quorum si raggiungerà per tutti e tre i quesiti, compreso quello che lo riguarda ad personam.
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Da Disinformazione:

Cosa c’è dietro lo stop al nucleare.
Acqua pubblica ai francesi e legittimo impedimento

La notizia è giunta in redazione ieri: il Governo aveva deciso di dismettere il programma nucleare. Fonti interne ci hanno chiarito lo scenario e le ragioni di questa scelta che vedono un accordo Parigi Roma che da una parte toglie la costruzione delle centrali ad AREVA e dall'altra affida la gestione dell'acqua pubblica a VEOLIA.

Nucleare in Italia: il Governo decide di soprassedere sul programma nucleare, lo fa inserendo una moratoria nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, che prevede l'abrogazione di tutto l'impianto normativo che attiene la realizzazione di impianti nucleari nel Paese.
L'emendamento recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare".

Ad abbracciare la linea Berlusconi in persona, da sempre scettico nei confronti del programma atomicoma schiacciato dalla lobby nucleare. Sebbene alcune voci leghino questa scelta ad un sondaggio realizzato la scorsa settimana che avrebbe dato al 54% la percentuale di italiani intenzionati a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno (quindi oltre il quorum) le ragioni sono più ampie.
Prima di prendere questa decisione il Governo ha intavolato accordi con la Francia per dare una "contropartita" alla perdita economica che ne sarebbe derivata. Raggiunta l'intesa, stamane, AREVA- il colosso mondiale francese del nucleare che si sarebbe dovuto occupare della costruzione delle nostri centrali - ha iniziato la dismissione dei suoi uffici romani.
Il Governo era ben cosciente che il raggiungimento del quorum avrebbe comportato la bocciatura non solo della legge sul Nucleare ma anche quelle sul Legittimo Impedimento e sulla Privatizzazione dell'acqua.
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Da Voglio Scendere:

NUCLEARE: FORSE

Il governo fa dietrofront e blocca la costruzione delle centrali in Italia. Indecisione sulle sorti del referendum. Ma tra qualche tempo una legge sul nucleare potrebbe essere riproposta



Giorgio Meletti Il dietrofront del governo sulla questione nucleare è veramente una vicenda destinata a passare alla storia costituzionale del nostro Paese. Praticamente il governo Berlusconi ieri ha inventato una legge che funziona così: io approvo una legge e viene organizzato un referendum per abrogarla, la abrogo io prima del referendum, in modo da vanificarlo, e subito dopo il referendum rifaccio la legge. È una cosa che dal punto di vista proprio delle regole istituzionali della politica di un Paese fa abbastanza accapponare la pelle, però dal punto di vista sostanziale è probabilmente vero il contrario. Cioè: il governo Berlusconi sul nucleare non sta prendendo in giro gli antinuclearisti ma sta esattamente prendendo in giro i filo-nuclearisti. Questo governo di fare davvero centrali nucleari in Italia non ne aveva nessuna voglia. La stessa Enel ha rinviato di un paio d'anni i piani di investimento rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali e comunque basti pensare al fatto che questo stop al nucleare deciso ieri dal governo non ci costa niente, nel senso che nessuno aveva speso un euro sul nucleare finora.

Ma il referendum si farà ancora? Oppure no?

Su questo c'è una discussione tra giuristi ma mi pare che l'opinione prevalente è che il referendum venga annullato. Perché vengono abrogate dal governo con un decreto le norme che il referendum voleva abrogare. Questa, però, è una cosa che non ha precedenti. E' abbastanza singolare perché è successo in passato che dei referendum sono stati annullati prima che venissero celebrati da interventi legislativi che in qualche modo soddisfacevano la domanda del referendum e quindi lo rendevano inutile. Ma non era mai successo che si facesse l'intervento a termine, cioè si dicesse io abrogo ciò che il referendum vuole abrogare e quindi lo rende inutile, ma dico fin d'ora che a un certo punto, dopo averci pensato, queste leggi probabilmente io le rimetterò in vigore con un nuovo voto del Parlamento. Questa è materia su cui dovranno esercitarsi i costituzionalisti. D'altra parte quand'anche il referendum fosse celebrato e portasse a una manifestazione nel voto popolare contro il nucleare, in realtà non c'è nessuna regola, nessuna legge che vieti al Parlamento di ritornare alla decisione di costruire centrali nucleari rovesciando l'indicazione del voto popolare. È un fatto politico ma non c'è nessuna regola costituzionale che vincoli il Parlamento alle decisioni del referendum.

senza il nucleare la votazione referendaria di giugno perde appeal. Non crede?

Beh certo. Però, quello che da tutta questa vicenda sta emergendo chiaramente è che in realtà a Berlusconi, a Tremonti e a tutto il governo nel nucleare non gliene frega niente.
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Da Il Cambiamento:

Governo all'attacco sui referendum: tocca ai quesiti sull'acqua

Fontanella
L'offensiva del governo contro i referendum continua. Si provano a bloccare i due quesiti sull'acqua

Continua l'offensiva del governo nei confronti dei referendum del 12 e 13 giugno. L'altro ieri è toccato al nucleare, oggi è scoccata l'ora dei quesiti sull'acqua. Quel popolo continuamente invocato dal Presidente del Consiglio come suo unico mandante e in nome della cui volontà ogni legge o questione etica passava in secondo piano è divenuto improvvisamente un temibile nemico da mettere urgentemente a tacere. Non c'è voluto gran che. È bastato un minimo segno di vita, l'ipotesi appena paventata che possa alzare la testa, prendere parola e dire la sua, per scatenare una controffensiva senza precedenti.

Parlando dell'acqua, il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha dichiarato a Radio Anch'io che “anche su questo tema, come per il nucleare il referendum divide in due. Ma – ha continuato – è un tema di grande rilevanza, e ho l'impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo”. Già. Accanto alla posizione del Governo, neanche a dirlo, si schierano compatti Confindustria e Federutility, la federazione che riunisce le aziende (spesso private) dei servizi pubblici. Pare che sia stata proprio quest'ultima a sollecitare un intervento governativo. Qualche giorno fa, infatti, il suo presidente si era domandato “se non sia il caso di evitare un referendum che ha sempre più un taglio puramente ideologico”.

Insorge il comitato promotore dei referendum, per il quale la proposta accennata da Romani suona come un vero e proprio boicottaggio. “La volontà popolare si è espressa con un fiume di firme su 2 quesiti molto limpidi, come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, che bloccherebbero il processo di privatizzazione e la possibilità di fare profitti sull'acqua”, ha dichiarato Simona Savini del comitato referendario. “La linea del governo è stata fin da subito contraria ai 2 obiettivi; dubito che improvvisamente si possa cambiare idea, visto che per annullare il referendum si dovrebbero abrogare gli articoli in questione, e di fatto impedire che si facciano profitti sull'acqua.”

Dunque si tratterebbe, più che altro, di una sorta di depistaggio. “Probabilmente – ha continuato Simona Savini – ciò che faranno sarà proporre delle modifiche raffazzonate per istillare il dubbio negli italiani che il referendum possa saltare o sia inutile”. Una strategia comunicativa più che politica, che crei confusione. Che sfrutti la scarsa ricettività agli stimoli dell'uomo contemporaneo, bombardato di informazioni e messaggi urlati, costretto a rifugiarsi dietro una cortina di superficialità e disinteresse.

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Da Blogeko:

Dietrofront sul nucleare. Disinnescato il referendum e gabbato lo santo


Poche ore fa il Governo ha inserito nel decreto omnibus l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari.

Chi mi legge sa che sono contraria al nucleare. Ma non mi produco in una standing ovation per due motivi. Primo, l’emendamento mira solo a cancellare il referendum sul nucleare di giugno: l’onda di Fukushima avrebbe reso facile il raggiungimento del fatidico quorum anche per i referendum relativi ad acqua pubblica e legittimo impedimento.

Secondo motivo: non è scritto nell’emendamento che l’Italia rinuncia all’energia nucleare. Ovvero: passata la festa, gabbato lo santo.

Alla luce di tutto ciò che l’attuale Governo ha detto a proposito del nucleare, ritengo del tutto inverosimile una folgorazione sulla via di Damasco dovuta a Fukushima.

Ricordate il fuori onda del ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, nuclearista convinta? Pochi giorni dopo l’incidente in Giappone, pensando di non essere udita esortava i suoi con queste parole: “Non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare, non facciamo cazzate: dobbiamo uscirne ma in maniera soft”.

Detto, fatto. Il referendum sul nucleare non si svolgerà se Parlamento modificherà la legge sottoposta a referendum. Ovvero, non si svolgerà se Camera e Senato approveranno l’emendamento ora inserito nel decreto omnibus che abroga le norme relative alla costruzione degli impianti nucleari.

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Il consumo di carne e gli allevamenti intensivi sono fra i principali responsabili della crisi alimentare, da Il Cambiamento:

Vegetarianesimo e Veganesimo

Earth Day, Enpa: "Stop ad allevamenti intensivi e consumo di carne"

Giornata della Terra. All'Earth Day aderisce anche l’Enpa: "No agli allevamenti intensivi, danneggiano il pianeta". Il consumo di carne e l'allevamento intensivo sono fra i principali responsabili della crisi ambientale. Dire no alla carne, dunque, è una scelta non soltanto animalista ma, soprattutto, di buon senso.

giornata terra
L'Enpa per la Giornata della Terra ricorda che il consumo di carne e l'allevamento intensivo siano fra i principali responsabili della crisi ambientale

Impegno tangibile dei governi affinché vengano adottate misure urgenti e concrete per la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità. È quanto chiede l’Enpa in occasione dell’Earth Day 2011. "I nostri stili di vita – spiega l’Enpa – danneggiano l’ambiente; cambiare i comportamenti, cominciando con l’eliminare il consumo di carne, è diventata una necessità non più rinviabile".

Infatti, tra i principali 'indiziati' per la crisi ambientale del nostro pianeta ci sono proprio gli allevamenti intensivi che contribuiscono non solo alla dispersione di inquinanti negli ecosistemi (i nitriti, ad esempio) o alla deforestazione, per guadagnare nuovi terreni alla coltivazione del foraggio, ma anche al consumo scriteriato delle risorse, con grandissime quantità di acqua e cereali che potrebbero essere invece utilizzati per l’alimentazione dell’uomo. Dire no alla carne, dunque, è una scelta non soltanto animalista ma, soprattutto, di buon senso.

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I segnali di una prossima crisi alimentare globale descritti da L'Aria che tira:

20 segnali di una prossima terribile crisi alimentare globale

DI ALEX JONES
theeconomiccollapseblog.com
Nel caso non l’aveste notato, il mondo è sull'orlo di un’orribile crisi alimentare globale. In un dato momento, tutto questo potrà riguardare tu e anche la tua famiglia. Potrebbe non avvenire oggi, e forse neanche domani, ma accadrà. Il tempo impazzito e i disastri naturali hanno sconvolto la produzione agricola in molte aree del globo negli ultimi due anni. Nel frattempo, i prezzi del petrolio hanno iniziato a impennarsi. L’intera economia globale è basata sulla possibilità di utilizzare enormi quantità di petrolio a basso costo per produrre economicamente il cibo e le altre merci, per poi trasportarli su vaste distanze.
Senza il petrolio a basso prezzo, i giochi cambiano. Il terreno arabile sta calando a tassi sconcertanti e i bacini acquiferi fondamentali di tutto il mondo vengono prosciugati a un ritmo folle. I prezzi mondiali del cibo hanno raggiunto i suoi massimi e continuano a salire in modo aggressivo. E allora cosa accadrà al nostro mondo quando centinaia di milioni di persone non riusciranno più a nutrirsi?....


La maggior parte degli Americani si è così assuefatta ai supermercati, da cui prelevano quantità industriali di cibo economico, che non riescono neppure a immaginare la vita che si incammina in un’altra direzione. Sfortunatamente, quell’epoca sta finendo. Ci sono tutte gli indizi possibili per capire che stiamo entrando in un’era dove non ci sarà abbastanza cibo per tutti. Quando la richiesta di cibo incrementa, i prezzi sono destinati a salire. E già ora stanno salendo. Diamo un’occhiata alle ragioni per cui un numero sempre maggiore di persone ritiene che un’imponente crisi alimentare sia all’orizzonte. Questi sono venti segnali che parlano di un’orribile crisi alimentare globale in arrivo…


#1 In base alla Banca Mondiale, 44 milioni di persone in tutto il mondo sono stati trascinati nella povertà estrema dallo scorso giugno a causa degli aumenti dei prezzi del cibo.

#2 Il mondo sta perdendo terreno coltivabile a un tasso eccezionale. Infatti, con le parole di Lester Brown, "un terzo della terra arabile del pianeta sta perdendo lo strato superficiale in modo più rapido di quanto non venga riformato dai processi naturali".

#3 A causa dei sussidi statunitensi all’etanolo, quasi un terzo del mais coltivato negli USA è utilizzato per la produzione di carburanti. Tutto ciò mette in forte tensione il prezzo granturco.

#4 A causa della mancanza d’acqua, alcuni paesi nel Medio Oriente sono obbligati a confidare quasi totalmente sulle importazioni dei generi alimentari basici. Ad esempio, è stato stimato che non ci sarà più produzione di farina in Arabia Saudita dal 2012.

#5 Le falde freatiche in tutto il globo stanno calando di livello ad un tasso preoccupante a causa del sovrapompaggio. In base ai dati della Banca Mondiale, ci sono 130 milioni di persone in Cina e 175 milioni in India che si sono potuti nutrire grazie a cereali coltivati con l’acqua pompata dai bacini idrici a un ritmo maggiore del suo ripristino naturale. Cosa succederà quando l’acqua si esaurirà?

#6 Negli Stati Uniti, il sistematico abbassamento del bacino acquifero dell’Ogallala trasformerà il granaio d’America in una conca polverosa.

#7 Malattie come la ruggine dello stelo UG99 si sta diffondendo a tassi sempre maggiori in vasti segmenti della catena alimentare mondiale.

#8 Lo tsunami e la conseguente crisi nucleare in Giappone hanno reso vaste aree agricole della nazione inutilizzabili. Infatti, ci sono molti che credono che una porzione significativa del Giappone settentrionale sarà dichiarata inabitabile. Senza considerare il fatto che molti sono convinti del fatto che l’economia giapponese, la terza più importante del mondo, è probabile che per questa ragione abbia un collasso.
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Di seguito la lettera che Il Corpo delle Donne ha inviato all'Expo 2015 contro la discriminazione di genere, da sottoscrivere e divulgare:

Date Expo a un Paese civile

logoExpo2015

Anticipo copia della lettera che insieme a Marina Terragni intendo inviare al Bureau International des Expositions di Parigi, nonché rendere nota a media italiani e internazionali. Vi invito a sottoscriverla qui nel blog e a diffonderla.

Al Bureau International des Expositions di Parigi

e p. c

a Letizia Moratti, Commissaria Straordinaria Expo 2015

a Diana Bracco, Presidente Expo 2015

Gentili Signore, Gentili Signori,

apprendiamo con sorpresa che i 42 partecipanti ai 9 tavoli tematici per Expo 2015 sono tutti uomini, come da elenco che riportiamo in calce. Non un nome femminile, nemmeno per caso o per errore, tra quelli di tutti questi pur stimabilissimi signori. Questo male italiano -una politica machista, caparbiamente chiusa alla società femminile- è ormai noto in tutto il mondo, ma non si danno nemmeno timidi segni di guarigione.

Colpisce in particolare che il fatto che ai vertici di Expo 2015 siano state designate due donne, la Signora Moratti e la Signora Bracco, ma nemmeno questo basti a produrre l’indispensabile cambiamento. Ci chiediamo peraltro come la Commissaria straordinaria e la Presidente non si siano rese conto della cosa, e se nella loro politica tengano conto del fatto di essere loro stesse donne.

In verità il machismo politico italiano è talmente consolidato da produrre una sostanziale cecità di fronte a episodi come questo. Nessuno se n’è accorto, né i vertici di Expo 2015, né i media che hanno riportato l’elenco dei partecipanti ai tavoli. Nel caso specifico di Expo 2015, la cosa può essere tradotta in questo modo: non vi è una sola donna a Milano e nel Paese che sia giudicata degna di partecipare a questo assise; paradossalmente i saperi e le competenze delle donne, nutrici del mondo, non sono ritenuti utili alla realizzazione di un Expo dedicato proprio al tema della Nutrizione del Pianeta.
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Da Miss Kappa gli auguri per una nuova resurrezione ed un invito a non arrendersi:

Buona Pasqua


E' la terza Pasqua, da quando la mia vita è cambiata. La prima, subito dopo il disastro, mi sorprese ancora incredula: era difficile rendersi conto della portata di quello che ci era accaduto. La seconda, lo scorso anno, cadeva a ridosso dei giorni della prima commemorazione. Ed avevo dentro la rabbia di un anno di totale immobilismo, di un anno di bugie e di privazione della libertà. Questa che sta arrivando mi trova stanca e ancor più disillusa. Disillusa dagli eventi, e dagli uomini. Ma l'istinto di sopravvivenza mi fa andare avanti. Ancora a crederci, ancora a sperare. In un domani migliore per tutti noi. Terremotati e non. Buona resurrezione a tutti. Resurrezione nella consapevolezza e nell'impegno civile. Solo ricostruendo noi stessi, possiamo sperare di ricostruire questa nazione terremotata.
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Da Phoebe1976 lezione di bon ton:

Bon ton

La vedi, lì in fila alla cassa o a passeggio per il centro commerciale.
Ma anche in ufficio, o solo per strada.
Sicura di sé, molto donna manager o mamma in carriera.
E tu non puoi far a meno di guardarla. Almeno IO non posso far a meno di guardarla.

E’ più forte di me, non posso non alzare il sopracciglio e farle le radiografie.
Un po’ come quando arriva un ragazzino emo al banco del pane al supermercato e ti viene da chiederti se vuole davvero una rosetta o se invece è venuto solo a vedere la miseria umana che lo circonda.
Sì. Dicevamo.
Ah, già.
L’obbrobrio di primavera.
Perché tra le poche cose di moda che mia madre mi ha insegnato, c’è che mai mai mai mai mai mai una donna dovrebbe mettersi le calze velate color carne.
A meno che non si sia porno-infermiere in un film polacco degli anni ’80..
A meno che non siano contenitive o contro le vene varicose.
In questo caso, pregasi mettere cartello.
Eppure questa semplicissima regola base in primavera viene meno ed il perché rimane un mistero irrisolto insieme al colore ed alla consistenza dei capelli di Carlo Conti.
Tu, donna che hai fatto il cambio dell’armadio con un tantino troppo ottimismo e ora non vedi l’ora di esibire i tuoi vestitini a fiorellini e gonne svolazzino, tu che non puoi aspettare l’innalzamento della temperatura e che sei ancora ferma alle calze nere o ai più primaverili jeans (che vanno su tutto) non puoi non guardare col sopracciglio alzato tale spregio al buon gusto.
No, le calze color carne no.
Sopra i 20 denari poi ASSOLUTAMENTE NO.
a meno che non sia una calza riposante. o contro le vene varicose. O comunque indossabile solo da un over 85 molto poco stilosa.

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Da Happysummer auguri di buona pasqua molto speciali:

A chi ha voglia di volare
e a chi teme di inciampare.


A chi sogna di andare in vacanza
e a chi "ha il cielo in una stanza".


A chi vuole una vita spericolata
e a chi coccola la sua nidiata.


A chi due più uno fanno tre
e a chi si chiede sempre il perché.


A chi vive a passo di danza
e a chi bada alla sostanza.


A chi la Pasqua è morte e Passione
e a chi la Pasqua è Resurrezione.


A voi tutti, amici virtuali,
che non andate via e restate qua...
tanti auguri davvero speciali
di gioia, affetto e serentità



Da Lia Celi il commento sulla possibile successione al nostro amato piccolo premier da parte dell'ineffabile Angelino Alfano:

Silvio: «Dopo di me Alfano». Era meglio il diluvio

alfano.jpg
L’ipotesi che uno squalo come Silvio avesse scelto come successore un invertebrato come Angelino Alfano, accolta con entusiasmo solo fra gli Anellidi, è stata smentita dopo poche ore. L’equivoco è nato da un’errata interpretazione di una frase del premier durante la conferenza stampa con i giornalisti stranieri. Del resto la mobilità dei muscoli facciali berlusconiani, compromessi dai ripetuti lifting, è così limitata che ormai il suo eloquio è ridotto a confusi borborigmi di sempre più difficile interpretazione per i corrispondenti esteri. Ecco infatti come diverse testate internazionali hanno riportato la notizia.

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG

«Annuncio a sorpresa di Herr Berlusconi nel corso dell’incontro con la stampa estera. Dopo aver spiegato che non si ricandiderà alle elezioni del 2013, il premier italiano ha indicato che il suo futuro è “a Fano”. Berlusconi si preparerebbe dunque un buen retiro nella ridente cittadina adriatica - bagnata, non a caso, dal torrente Arzilla, nome quanto mai appropriato alla gagliarda terza età del Cavaliere.

Gli imprenditori marchigiani sperano che l’interesse di Berlusconi per Fano avvantaggi tutta la regione: è ora che il presidente faccia qualcosa per le Marche, dopo aver fatto tanto per le marchette.»

LE NOUVEL OBSERVATEUR
«Imprevista svolta mitologica nell’esecutivo italiano: nell’incontro con la stampa estera il premier ha dichiarato di voler lasciare il governo “al fauno”. Si tratta di un’investitura largamente annunciata: il fauno appare come il successore più naturale di un anziano satiro. Il problema sarà piuttosto snidare la divinità silvestre dai boschi in cui vive e convincerla ad assumersi incarichi di governo che potrà svolgere solo al mattino, in quanto al pomeriggio, com’è noto, il fauno è impegnato in un celebre balletto di Claude Debussy. L’interim potrebbe essere assunto dal suo omologo greco Pan, molto gradito agli strati sociali meno abbienti in tempo di rincari dei generi alimentari, ma l’ala veneta della Lega insiste per un ticket Pan e Vin».

THE LOS ANGELES TIMES
«”My successor will be half-ano”: così, nel suo tipico inglese maccheronico, mr. Berlusconi ha delineato lo scenario politico al termine del suo mandato. Secondo i linguisti la sibillina espressione anglo-italiana significherebbe “fortunato a metà”, nel senso che chi ricoprirà in futuro la carica di capo del governo, dovrà assumersi, oltre all’onore, l’onere di un Paese sull’orlo del baratro. La relativa sensatezza dell’affermazione fa pensare che in realtà Berlusconi intendesse tutt’altro. "Half-ano" alluderebbe alla scarsa virilità dei suoi più accreditati competitor nel centrodestra, dal troppo molle Fini al gelido Tremonti all’ambiguo Casini. Un avvertimento in codice alla Chiesa cattolica sulla deriva omo cui sarebbe condannato il governo qualora Berlusconi dovesse lasciare palazzo Chigi.»

... Continua


Le insipide, volgari, di bassa lega barzellette del piccolo premier saranno divulgate urbi et orbi su tutti i canali televisivi del regno, lo anticipa Michele Serra:

Tutti a ridere, lo ordina il capo

Ha ragione il premier, basta con la cupezza della sinistra: da oggi le sue barzellette saranno diffuse in tutti luoghi pubblici con gli altoparlanti. E al nord arrivano le Ronde dell'Allegria, per rispettare il dovere patriottico del buon umore

(22 aprile 2011) Il volume "Le barzellette di Silvio" sarà presto in tutte le librerie, nello spiritoso formato fallico suggerito dallo stesso premier. All'edizione economica sarà affiancato un cofanetto dei prestigiosi Meridiani Mondadori, con l'opera omnia di Berlusconi. Contiene un microchip che a ogni apertura di pagina emette risate registrate.

Edizione critica.
I responsabili dei Meridiani, legati e imbavagliati in uno sgabuzzino da molti mesi, non sono stati in grado di dare anticipazioni sull'importante iniziativa della casa di Segrate. Secondo indiscrezioni, il lungo e paziente lavoro critico avrebbe portato il curatore del Meridiano (Pierino Anonimo, ma si tratterebbe di uno pseudonimo) a dividere l'opera in tre volumi: le barzellette sul culo, le barzellette sulla fica e le barzellette del periodo più maturo, quelle su culo e fica.

Lancio.
Non era prevista alcuna presentazione dell'opera al Salone del Libro di Torino, perché la cupa egemonia della cultura azionista non tollera il buonumore. Per ovviare all'inconveniente, Berlusconi ha comperato il Salone del Libro e affidato la direzione a Chantal Ortis, una maîtresse colombiana che conosce il mondo letterario in tutti i suoi aspetti perché ha tra i suoi clienti uno scrittore, un tipografo, un libraio, un correttore di bozze e il più importante editore italiano. "Il Salone di quest'anno è dedicato al tema della memoria", ha detto Berlusconi, "e nessuno è più adatto di me per parlarne: ricordo a memoria più di 2 mila barzellette". Quanto al delicato tema della memoria dell'Olocausto, Berlusconi esclude che possa costituire un problema: "Conosco anche parecchie barzellette sugli ebrei". Gli ospiti più prestigiosi (Eco, Rushdie, Vargas Llosa, Pamuk e altri premi Nobel) sono stati tutti confermati, e solo al loro arrivo al Salone gli verrà detto che devono partecipare, tutti insieme, al dibattito "La sai l'ultima?", al termine del quale potranno autografare, per i loro fan, le copie del libro di Berlusconi.
... Continua

Le immagini delle amiche blogger, da Oro Fiorentino:


Da Cuore562:
Photobucket

Da
LadyLongthorn


Da UniTuran:




Le ultime opere del maestro della satira Vauro:








Di Enteroclisma:

UOVO CON SORPRESA

A Pasqua siamo tutti più buoni.
E' il falso proposito che tutti facciamo anche a Natale.
Anche Silvio non sfugge a questa tentazione e si maschera da benefattore dell'umanità, rinunciando per un annetto - o giù di lì - al nucleare.
Scopo dichiarato: riflettere su una boiata che si stava facendo.
Scopo reale: rimandare la boiata a tempi migliori e cancellare il referendum che lo avrebbe reso ancor più ridicolo agli occhi stanchi degli italiani.

MINISTRO PENDENTE

Silvio cerca di puntellare le crepe nel suo partito
... se ci riesce come con i muri di Pompei, l'Italia è salva !!

Cose dell'altro mondo...

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