
Woody Allen.
Referendum, rinnovabili e democrazia. Quando a mobilitarsi sono i cittadini
Parliamo ancora di nucleare, vogliono scipparci l'unica vera consultazione popolare veramente importante, il referendum del 12-13 giugno è fondamentale per la nostra democrazia, il piccolo premier l'ha confessato candidamente in conferenza stampa davanti ai giornalisti, "I referendum sono pericolosi, hai visto mai che il popolo si sveglia, meglio rimandare di un anno la costruzione delle centrali", bisogna andare compatti per dire SI contro il nucleare, per l'acqua pubblica e contro il legittimo impedimento, il video integrale di Beppe Grillo durante la trasmissione Anno Zero:
E parliamo ancora di referendum e le balle spaziali del nucleare, da Il Cambiamento:
Referendum, rinnovabili e democrazia. Quando a mobilitarsi sono i cittadini
Associazioni, comitati e reti di cittadini si oppongono al boicottaggio dei referendum portato avanti dal governo
Mentre la stampa nazionale si perde fra i fasti regali delle nozze fra William e Kate, c'è un intero mondo in movimento che si sta organizzando per parlare e far parlare di referendum, partecipazione, energie rinnovabili. Presidi di fronte alla Rai, sit-in alla sede dell'Enel, appelli alla cittadinanza. Ieri sera una piccola punta di questo iceberg composto da associazioni, cittadini, comitati, ha fatto capolino ad Annozero, per cercare di spiegare, nel poco tempo concesso, quanto sia importante che tutti si rechino alle urne il 12 e 13 giugno.
Non è molto, ma sembra tantissimo data la situazione e visto che la Commissione di Vigilanza Rai, adeguandosi alla strategia del caos portata avanti dal governo sui referendum, non ha ancora emanato il regolamento in materia di comunicazione politica previsto dalla legge, ed evita di informare i cittadini sulla tornata referendaria di giugno.
Proprio per protestare contro il servizio pubblico, quella tv nazionale che “è anche tua”, che “per noi siete voi quelli importanti” – giusto per riprendere qualche slogan storico – questa mattina i comitati referendari per l'acqua bene comune e contro il nucleare, assieme al coordinamento salute-ambiente-energia, si sono riuniti sotto la sede Rai di viale Mazzini a Roma. Oggi alle 14, invece, il popolo contro il nucleare ha organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede dell'Enel di viale Regine Margherita, Roma. L'occasione è fornita dell'assemblea degli azionisti, l'obiettivo quello di far sentire la propria voce contro l'impegno nucleare del colosso energetico nazionale.
Nel frattempo, per opporsi alle manovre del governo che porta avanti ormai da tempo uno spudorato boicottaggio dei referendum e prova ad opporsi con tutti i mezzi alla libera espressione della cittadinanza, le associazioni e movimenti per l'acqua e contro il nucleare, assieme a testate, media, intellettuali, sindacalisti, hanno lanciato oggi l'appello 'Per cambiare'. Nell'appello si chiede a tutti i cittadini – quelli che si sono già mobilitati negli ultimi anni per i temi caldi di lavoro, ambiente, diritti, scuola e legalità e quelli che non lo hanno mai fatto – di unirsi e mettersi in rete per promuovere un'affluenza di massa alle urne referendarie. Almeno 25 milioni di votanti, dei quali almeno il 50 per cento più 1 che sbarri quattro perentori sì sono le condizioni necessarie a mettere l’Italia sulla via della sostenibilità "e di una democrazia più partecipata” - così conclude l'appello.
Già, perché di questo si parla: di un modello che si opponga al mercatismo più spinto, che ha spremuto il mondo come una grossa arancia, stillandone via ogni goccia delle sue preziose risorse; e che a promuovere questo modello siano i cittadini, non più politici e uomini d'affari talmente incancreniti nelle loro dinamiche esclusive da non saper più distinguere il bene comune dal proprio.
La logica delle moderne democrazie vorrebbe che nel passare dall'individuo allo Stato si passasse dall'interesse individuale a quello collettivo. Al singolo è stato assegnato il compito di badare a se stesso, mentre le istituzioni si occupano alla collettività. Ma, paradossalmente, avviene il contrario. Nel percorso che porta dall'individuale al collettivo gli interessi restano strettamente individuali e ad aumentare è soltanto la loro portata. Le istituzioni di rappresentanza si traducono così in lobby, gruppi d'interesse tanto più potenti quante più sono le persone che sarebbero tenuti a rappresentare. E al cittadino, al singolo, atterrito dall'idea che chi lo comanda faccia i propri interessi alle sue spalle, non resta che occuparsi in prima persona della società, del bene comune.
Anche il Molleggiato si mobilita contro il nucleare, la lettera aperta di Adriano Celentano su Il Fatto Quotidiano:
Referendum, Celentano: “Questo voto
è l’unico mezzo per sopravvivere, fidatevi”
Il "Molleggiato" lancia il suo appello: "Il governo va avanti nella demoniaca voglia di avvelenarci. Tocca a noi fermarli"
Ma oggi purtroppo il pericolo radioattivo, e quindi di morte lenta e dolorosa, è di gran lunga maggiore di quanto è avvenuto in quegli anni. Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani se poi chi ci governa fa dei discorsi cretini come quello che abbiamo ascoltato a Porta a Porta dal ministro Paolo Romani? “Innanzitutto essere nuclearisti – ha detto – non può essere definita una bestemmia. Lo sono tutti i più grandi paesi del mondo, l’America, la Russia, la Cina, il Giappone e tutti i paesi europei. L’unica grande potenza industriale che non ha il nucleare è solo l’Italia”. Come dire che, se la maggioranza dei paesi industriali vogliono suicidarsi, la logica vuole che chi non si suicida è un mascalzone. Purtroppo invece, caro ministro, essere nuclearisti non solo è una bestemmia, ma significa essere DEMENTI fin dalla nascita. La verità è che il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito del nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’ACQUA), sperate che il LEGITTIMO IMPEDIMENTO non raggiunga il quorum. Stavolta credo che sarà proprio il governo a finire con “il quorum a pezzi”.
Non so come si pronuncerà la Cassazione. È a lei che spetta l’ultima parola per decidere se il quesito referendario è venuto meno o no. In ogni caso non si potrà fare a meno di andare a votare. Se non altro per non deludere quel MILIONE di persone che vede in Antonio Di Pietro l’unico vero combattente per la salute delle prossime generazioni. Perché di questo si tratta, cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Che Di Pietro stia cercando di salvarci dall’immane catastrofe lo si capirà prima di quanto si creda. La “Pubblica Ottusità” dei vari Romani, Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi raggiunto il punto di non ritorno. E la NATURA, la cui pazienza è ormai a pezzi, non tarderà molto a darci i suoi nuovi segnali.
E a tal proposito voglio dire due parole non a Berlusconi, ormai in preda a uno stato confusionale, ma a ciò che è rimasto della sua COSCIENZA che, per meglio identificarla a chi legge la chiamerò con lo stesso nome del presidente del Consiglio, ma al femminile, poiché mi piace immaginare che la voce della coscienza abbia piuttosto i modi dolci e gentili di una bella figura femminile che non quelli rudi e maschili.
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Referendum, Tozzi: “Il governo vuole tutelare se stesso e le lobby”
Non solo il terrore per il quesito sul legittimo impedimento. Secondo il geologo, i piani del governo per inficiare i quesiti su nucleare e acqua servono per tutelare i gruppi industriali che trarranno beneficio dai piani del governo. Che sono sospesi solo temporaneamente
L’esempio più lampante di quanto sostiene il geologo, sono i principali maître à penser del ritorno italiano al nucleare: Chicco Testa, laureato in filosofia ed ex ambientalista convertito all’atomo, e Umberto Veronesi che invece è un oncologo. Di fisici e ingenieri neanche l’ombra. “E’ perché in Italia su energia e ambiente si seguono solamente gli interessi delle lobby, per poi fare una clamorosa marcia indietro quando si avvicinano i referendum e quindi il voto popolare”, attacca Tozzi.
Il riferimento è ovviamente alle modifiche legislative apportate al decreto Omnibus che, secondo le intenzioni della maggioranza, deve scongiurare la tornata referendaria in programma per metà giugno. Lo scorso 20 aprile, la maggioranza smentiva se stessa votando favorevolmente il pacchetto di misure che metteva nel congelatore il tanto sbandierato ritorno all’energia atomica. Nel vertice italo-francese è stato lo stesso presidente del Consiglio a chiarire le motivazioni di quel provvedimento: “Il programma nucleare italiano è stato bloccato per fare fallire il referendum”.
Come il Fatto ha scritto più volte, il terrore di Berlusconi è che gli italiani oltre dire Sì all’abrogazione dell’atomo e dell’acqua privata, votassero anche la bocciatura della legge sul legittimo impedimento. Un colpo insostenibile per chi basa la sua legittimazione sul consenso popolare. Anche Tozzi la pensa così, ma ci mette il carico: “Berlusconi dice che quanto accaduto a Fukushima ha spaventato gli italiani e che la decisione della moratoria è stata fatta per permettere ai cittadini di tranquillizzarsi. Per poi, magari fra un anno, ripresentare lo stesso progetto tale e quale. Che tristezza! Il presidente del Consiglio considera il suo popolo non in grado di discernere fra emozione e ragione”. Detto in altro modo, secondo il premier, gli italiani non sono in grado di mantenere su due piani separati l’ondata emotiva per quanto accaduto a Fukushima e una seria riflessione sull’energia atomica.
Ora che il copione del nucleare si sta ripetendo anche sulle risorse idriche, con la presentazione di un decreto legge fatto ad hoc per depotenziare i due quesiti referendari, il piano del governo appare ancora più evidente. Ma, secondo Tozzi, l’imput a far saltare il voto del 12 e 13 giugno non arriva solo dal terrore di B. per il probabile raggiungimento del quorum con tanto di bocciatura della legge che lo tiene lontano dai tribunali. “I quesiti, così come sono stati formulati – sostiene il geologo – scardinano i piani di un settore importante del sistema industriale italiano: la lobby nucleare e quella dell’acqua privata. E Berlusconi, cercando di vanificare il referendum, ha voluto tutelare quei gruppi”. Non è un mistero che, ad esempio sull’acqua, i primi a parlare di manovre correttive sulla legge che privatizza le risorse idriche sono stati proprio gli imprenditori che gestiscono tale risorsa. Con Roberto Bazzano, presidente di Federutility, la federazione che riunisce i gestori degli acquedotti, che aveva detto: “Chiediamoci seriamente se non sia il caso di evitare un referendum che ha sempre più un taglio puramente ideologico”. Ma cosa vuole dire privatizzare l’acqua? “Fare pagare una bolletta maggiorata ai consumatori – risponde Tozzi – E’ già così: ad Agrigento o a Latina, dove gli acquedotti sono già in mani private il servizio costa caro. A Milano, dove l’acqua è pubblica, la bolletta è molto più leggera”.
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Ancora su Il Fatto Quotidiano Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio sul crollo del consenso in Europa sul nucleare:
Crolla il consenso nucleare europeo
Ignorando per un momento la patetica marcia indietro sul nucleare del governo italiano (per non far raggiungere il quorum al referendum del 12 e 13 giugno e non portare abbastanza italiani a votare contro il “legittimo impedimento”), è interessante vedere come il crollo del consenso per l’energia atomica abbia contagiato quasi tutta l’Europa. Sarà forse una conseguenza del fatto che, in seguito alla catastrofe nucleare giapponese, si è finalmente iniziato a capire che il benessere nelle società industriali non risiede necessariamente nell’aumento dell’offerta di energia (o di merci in generale), ma anche nella riduzione della loro domanda?Nei tre principali Paesi europei l’energia nucleare è vista sempre meno di buon occhio. In Germania, Gran Bretagna e addirittura in Francia l’opinione pubblica sta prendendo una posizione nettamente contraria al nucleare. Anche in Italia, quarto dei più “grandi” Paesi europei, nonostante la martellante campagna pro-nucleare (durata fino a ieri) e la permanenza in Parlamento di politici arroganti, incompetenti ed anacronistici, l’opinione pubblica si è risvegliata da un torpore che ha fatto del Belpaese lo Stato probabilmente più inamovibile di tutto l’Occidente. Un risveglio che, insieme alla paura di B. e Co. del voto al succitato referendum, ha portato il governo a cambiare idea ed opinioni da un giorno all’altro. Se fino ad un mese fa il nucleare era infatti “sicuro”, oltre che “indispensabile”, oggi non si possono correre troppi rischi, ed il futuro risiede nelle energie rinnovabili. Incredibile.
Ma parliamo un po’ di Paesi che si possono ancora prendere sul serio. Come la Germania, già leader mondiale delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. Lì il recente voto nelle elezioni di medio termine ha probabilmente seppellito la speranza di futuro per l’energia nucleare. La disfatta della Cdu della Merkel e la clamorosa vittoria dei Grünen, comporta una svolta storica. Ma ciò che forse conforta maggiormente di queste elezioni tedesche è la quasi-scomparsa politica di personaggi come l’ormai ex primo ministro del ricco ed industrializzato Baden-Württemberg, Mappus, tanto sensibile (e furbo) da richiedere in questo momento storico al governo federale di “uscire dalla uscita dell’atomo”, rilanciando le centrali atomiche invece che sopprimerle.
Anche nel Regno Unito, in seguito alla tragedia giapponese, il futuro nucleare sembra sempre più incerto. Secondo un recente sondaggio, il consenso del pubblico per le nuove centrali è calato del 12% nell’arco di poche settimane. L’emergenza nucleare giapponese ha messo in non poca difficoltà il governo britannico, che da tempo sta cercando di convincere la popolazione ad accettare di buon grado nuove centrali atomiche. Un sondaggio condotto da GFK NOP tra il 18 ed il 20 marzo scorsi (basato su interviste telefoniche fatte a 1003 persone adulte) ha mostrato come l’opposizione dei sudditi di Sua Maestà all’energia nucleare sia aumentata dal 9 al 28%, se paragonata ai dati rilevati dall’agenzia Ipsos Mori negli anni 2008, 2009 e 2010.
In Francia, nazione più nuclearizzata del vecchio continente, l’atomo sarà duro a morire. È difficile aspettarsi che si vada veramente a toccare un settore che, secondo le stime, impiega circa 200 mila lavoratori ed ha un giro d’affari che arriva a 28 miliardi di euro all’anno. Cifre che hanno portato l’Autorità atomica ad escludere la chiusura degli impianti. Ciononostante, dopo decenni di incrollabile fede nell’atomo il consenso dei francesi sul nucleare sta clamorosamente vacillando. In quest’ultimo periodo sono state molte le persone a scendere nelle piazze di città come Parigi e Nantes. C’è anche chi, come i socialisti, ha proposto una strategia trentennale di uscita dall’atomo.
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In Giappone a Fukushima la situazione è sempre più drammatica, da Blogeko le ultime notizie:
Fukushima, analisi dei dati. Nel reattore 2 la fissione nucleare non si è fermata
Fukushima è una catastrofe cronica destinata a durare mesi (anni?) con rilascio di radioattività nel mare e nell’aria.
Ieri sul web è stata pubblicata un’analisi secondo cui la fissione nucleare non si è completamente fermata dentro al reattore numero 2, anche se esso è tecnicamente spento (esattamente come gli altri due in avaria): lo dimostra il tipo di sostanze radioattive presenti nell’acqua situata nei sotterranei dell’edificio. Il reattore numero è quello probabilmente in meltdown totale e bucato sul fondo.
I tre reattori di Fukushima si sono spenti automaticamente in seguito al terremoto dell’11 marzo: le barre di controllo si sono inserite fra le barre del combustibile, assorbendo i neutroni in eccesso liberati dalle reazioni nucleari e che a loro volta alimentano le reazioni stesse.
Però, seppur spento, un reattore deve continuare ad essere ancora raffreddato, altrimenti il tremendo calore scioglie il nocciolo e favorisce il riavvio delle reazioni nucleari.
Visto che tutti gli impianti di raffreddamento sono andati ko, a Fukushima hanno cercato di rimediare immettendo nei reattori acqua addizionata a boro, che assorbe i neutroni in eccesso. I bunker che alloggiano i reattori sono crepati e l’acqua – diventata radioattiva – si è accumulata nelle cantine e si è aperta una strada verso il mare.
Fin qui il quadro generale in cui si innesta l’analisi pubblicata sul sito di Gerson Lehrman Group, un quotato network di 250.000 esperti indipendenti che forniscono consulenze in molti settori. Uno di loro ha sviscerato a beneficio del pubblico i dati contenuti nei comunicati stampa della Tepco, la società che gestisce Fukushima.
Il succo, anche a costo di tagliare un po’ i concetti con l’accetta per renderli comprensibili. Dalle reazioni nucleari nascono isotopi (elementi radioattivi) instabili, nel senso che tendono naturalmente a “morire” perdendo radioattività. Ci sono isotopi a vita abbastanza breve, come lo Iodio-131, e altri a vita più lunga, come il Cesio-134 e il Cesio-137.
La quantità di Iodio-131 si dimezza ogni 8 giorni. Il Cesio-134 ogni 2 anni. Il Cesio-137 ogni 7 anni.
A quest’ora a Fukushima, se le reazioni nucleari si fossero davvero fermate, la quasi totalità dello Iodio radioattivo dovrebbe essersene andato, e dovrebbe essere nettamente prevalente la presenza del Cesio. Non è affatto così: anzi, lo iodio è in aumento. Da dove continua a venir fuori?
La contaminazione alimentare dalle radiazioni di Fukushima descritta da Agoravox:Nucleare: Fukushima peggio di Chernoby. La contaminazione nella catena alimentare mondiale
"Il referendum è uno strumento di democrazia diretta, che consente agli elettori di fornire, senza intermediari, il proprio parere, o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione"
MILANO - Oggi la Tepco ha riferito che il livello di radioattività nell'acqua dei reattori 3 e 4 sta aumentando. Ha detta degli esperti, l'evento è preoccupante e potrebbe pregiudicare ogni tentativo di ripristino in sicurezza dell'impianto.
Con queste premesse, le operazioni annunciate per stabilizzare i reattori è iniziata. L'azione principale riguarda il trasferimento dell'acqua altamente radioattiva in un deposito. In seconda fase sarà iniettato azoto nella gabbia di contenimento del reattore 1 per eliminare il rischio di esplosione di idrogeno.
Il kyodo News riferisce che l'acqua, elemento difficile da gestire, potrebbe gocciolare fuori dal contenitore 1.
Nei prossimi giorni è previsto anche l'utilizzo di una barca robotizzata (chiamata Kanchan) che avrà il compito di analizzare la radioattività di acqua e aria nella baia in cui è situata la centrale nucleare. L'utilizzo di questo strumento telecomandato, è indispensabile a causa dell'alta contaminazione che rende impossibile ai tecnici di svolgere rilevazioni ambientali approfondite.
Ciò che sta accadendo nel cerchio dei 30 km di Fukushima ha un seguito ormai noto. Il territorio ormai abbandonato dagli abitanti, registra la presenza dei soli animali che sono imprescindibilmente contaminati pertanto, non possono uscire dalla zona. Cani, mucche e vitelli maiali sono lasciati a se stessi e stanno morendo per fame e sete. Le autorità giapponesi affermano che il 70% dei maiali e il 60% del bestiame è morto. Alcuni cani si spingono nelle piccole aree autorizzate in cerca di cibo. Il pollame è quasi tutto morto.
Molti allevatori hanno chiesto di poter entrare nel territorio contaminato per portare in salvo i propri animali, altri hanno chiesto il permesso di entrare per poter abbattere il bestiame e porre fine alle sofferenze. Tutte le richieste sono state negate per ovvi motivi di contaminazione.
Non sono mancati gli impavidi che entrati per salvare il proprio cane, hanno messo in pericolo la propria esistenza.
Ciò che non si può amministrare è l'acqua marina del golfo. Nei 30 km dalla centrale, l'acqua marina registra un valore mai registrato finora; la concentrazione di Iodio-131 di 88,5 becquerels per litro.
A questo punto è indubbio che il divieto di pesca è solo un ridicolo palliativo per cercare di arginare un problema ormai fuori controllo. Per decine di km la fauna ittica è pesantemente contaminata ciò significa che pesce grande mangia pesce piccolo, e il pesce è un pesce radioattivo. Impensabile circoscrivere il territorio marino e la mobilità dei pesci, per impedire la divulgazione del contagio. Il mondo dovrà accettare che la contaminazione è ormai nella catena alimentare mondiale.
Nella totale indifferenza, si continua a promuovere il nucleare come miglior soluzione energetica per il futuro, sabotando e negando con provvedimenti sleali il referendum, promosso dall'Idv in tempi assolutamente non sospetti. Da qui l'assurda giustificazione che sull'onda emotiva il cittadino non è in grado di valutare con ragionevolezza la faccenda nucleare. Ritenuto un vero incapace, privo di pensiero autonomo, il cittadino ideale deve dimenticare il disastro Chernobyl (celebrato il 25esimo anniversario della tragedia il 26 c.m.) e ignorare Fukushima.
Nella giornata di oggi, durante il question time, nella persona di Paolo Romani ministro dello sviluppo economico ha detto: “ il Governo deve ridefinire una nuova strategia energetica nazionale alla luce di quanto accaduto a Fukushima e di quanto previsto dall'emendamento al decreto Omnibus''. La nuova strategia energetica ''vedrà sicuramente un impulso alle rinnovabili ma dovra' tenere conto anche di altri temi importanti come l'efficienza energetica, il risparmio energetico e il completamento delle reti intelligenti''.
Così Romani calma e sminuisce l'azione di scippo referendum, magnificando energie rinnovabili e risparmi energetici con l'interpretazione dell'ambientalista tipo, tanto studiata a tavolino.
Il compito dell'informazione ufficiale è di non far sapere le notizie importanti all'opinione pubblica, dirottare e depistare è il copione perseguito dai media, da Luogocomune:media. "La gente vuole sognare"
Oggi Kate e William si sposano. Ci saranno 2.000 invitati d’onore all’interno della cattedrale di Westminster, mentre saranno più di 8.000 gli inviati di giornali e televisioni appostati all’esterno della chiesa, ammassati fra le decine di migliaia di “persone normali” che hanno voluto assistere da vicino a questo evento.
Ripetiamo le cifre, per comprendere meglio le dimensioni di questa follia: o-t-t-o-m-i-l-a giornalisti di giornali radio e TV, venuti da ogni parte del mondo, racconteranno a circa due miliardi di persone la stessa identica cosa: “Ecco i novelli sposi che salgono sulla carrozza, guardate la carrozza che si allontana da Westminster, ecco gli sposi che salutano la folla, guardate la carrozza che costeggia St. James Park, ecco nuovamente gli sposi che sorridono felici, vedete la carrozza che giunge a Buckingham Palace e scompare fra le mura del palazzo. Fine delle trasmissioni”.
Eppure, se chiedete ad un qualunque giornalista come si possa pensare di mettere in piedi un tale circo mediatico per un semplice matrimonio, con certezza il 99% di loro vi risponderà che “la gente ha bisogno di sognare”.
Noi diamo alla gente ciò che vuole la gente. Da sempre questo è stato il mantra – l’alibi, in realtà - per i media mainstream, quando scelgono di lanciarsi come avvoltoi sui fatti di cronaca più futili ed insignificanti, come appunto un matrimonio reale, solo perchè secondo loro “fanno audience”.
Naturalmente, nessuno riflette sul fatto che gli eventi di questo tipo “fanno audience” solo perchè lo hanno deciso i media stessi: se nessun paparazzo avesse mai fotografato i due fidanzati negli scorsi anni, se nessun tabloid avesse mai pubblicato “indiscrezioni” su di loro, se nessun programma televisivo avesse mai montato l’attesa esasperante per la risoluzione di questo “giallo romantico” (stanno insieme? Si sono lasciati? Sono tornati insieme? Perchè vanno a sciare nello stesso posto?), oggi del matrimonio di Kate e William non si accorgerebbe nessuno.
Ma è l’idea del “reale”, del “superiore”, dell’ ”eletto da Dio”, che in qualche modo continua a sopravvivere nella nostra cultura, …
… e continua ad essere riproposta da questi tristissimi servi del potere – i cosiddetti “giornalisti” - in tutte le salse possibili. Saranno oltre 50 i membri della famiglia reale presenti nella cattedrale, ed accanto a loro assisteranno alla cerimonia, seduti nelle primissime file, ben 44 “regnanti” – fra quelli in carica e quelli detronizzati – venuti da ogni paese del mondo. Ma nessun giornalista si ricorderà di farci notare che fra di loro ci sarà anche, ad esempio, il re dello Swaziland, che proprio di recente ha soffocato nel sangue le rivendicazioni del suo popolo per la democrazia.
Un re è un re, e questo non si tocca.
E così, con la scusa della “gente che vuole sognare” si ripropongono i vecchi paradigmi del potere, che oggi si travestono da “Kate e Willam felici e sorridenti”, domani chissà da che cos’altro, ma che non faranno mai comunque nulla per favorire il progresso dell’umanità. Anzi.
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Sui depistaggi e le menzogne sul nucleare il commento di Arguzia:
Eversione
Continuo a guardare il video della conferenza stampa congiunta Berlusconi/Sarkozy di qualche giorno fa.
Non credo di stare esagerando il significato delle parole di Berlusconi.Lui ammette senza nessun problema che "se noi fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire" e soprattutto afferma che "magari dopo un anno, dopo due anni, si possa ritornare ad avere un'opinione pubblica consapevole della necessità di ritornare all'energia nucleare".
La traduzione è: "visto che in Giappone è scoppiato quel macello e non è che gli italiani so' tutti cretini, nonostante io sia stato eletto un'altra volta, qua tocca chiudere tutto, bloccare il referendum (anche perché in mezzo ci sta quella storiaccia del legittimo impedimento e se quelli vanno a votare per me so' cazzi amari) e ricominciare piano piano con l'azione di lobotomia. Gli Italiani c'hanno poca memoria, quindi tra un paio d'anni gli facciamo la centrale nucleare sotto il naso con buona pace degli ecologisti di sinistra".
Berlusconi sta dicendo a chiare lettere e in pubblico, senza vergogna, che le elezioni che si potrebbero perdere, si possono semplicemente evitare.
Ora, al di là del profondo disprezzo che nutro per quest'individuo, una cosa mi preme dirla.
Questa, per me, è eversione.
Eversione non sono solo le bombe, è anche, per esempio, bloccare una consultazione elettorale per paura di perderla.
L'articolo 1 della Costituzione Italiana recita: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Tra le forme e i limiti della Costituzione ci sono appunto le consultazioni elettorali e il Referendum è proprio una consultazione elettorale, per lo più "diretta", che permette cioè agli elettori di fornire il proprio parere, o la propria decisione, su quanto in discussione, senza che ci siano intermediari.
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Continuiamo ad informare sulla situazione in Abruzzo, da Trentotto Secondi:
La vita
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Anno 1909 |
... Continua
Il Movimento ZeitGeist ha organizzato in tante città d'Italia il Flash Mob nazionale, partecipate in massa!
Flash mob nazionale + free hugs (regalo abbracci) Movimento
L'idea
Organizzare in tutta Italia una giornata combinata flash mob + free hugs per promuovere il Movimento Zeitgeist, per far vedere che ci sono cose gratis a questo mondo e che anche con piccoli gesti di gentilezza disinteressata è possibile cambiare la società per il meglio.
Domenica 8 maggio in tutte le piazze italiane che aderiscono all'iniziativa
Luoghi confermati e contatti
- Roma piazza del popolo, Claudia ciampi, ventocosmicobianco@yahoo.it
- Palermo, Claudia Milazzo rock_astrid@hotmail.it
- Rovigo, Irene Costanzo irenecostanzo@libero.it
- Cesena, Salome san martin sushio@hotmail.it
- Torino, p.za castello ore 16 Zanini Anna Maria Greca, 3460689496
- Torino, Felipe Moncaleano, 3467949231, dfmgiraldo@hotmail.com
Abbiamo create anche un evento su Facebook per aumentare la visibilità, invitate i vostri amici :)
https://www.facebook.com/event.php?eid=210259658999346Come organizzare una flash mob
Nel freeze flash mob (dall'inglese freeze - congelato, immobile) i partecipanti ad un segnale o un orario convenuto si fermano restando immobili fino al segnale di fine evento. Servono almeno 10-15 persone, più una o due che riprendono. Quelle che si bloccano in posizione possono avere in mano dei volantini del movimento, oppure indossare delle spille zeitgeist, ma nulla di troppo evidente.
Phoebe1976 racconta una giornata tipica primaverile al lago:
Touristas
Abitare in una località di vacanza o simile ha i suoi innegabili vantaggi. Non solo l'estate non si devono affrontare file immani per sdraiarsi al sole, ma d'inverno si gode il vantaggio dell'abbandono da parte delle masse. Tutto è così immoto e silenzioso che ci si dimentica del chiasso e del traffico dell'estate, tutto scorre lento e le domeniche hanno il sapore del borgo antico.
Poi, all'improvviso, esplode la primavera. E tutto è ancora più bello, i fiori spuntano come pietre preziose dagli alberi, la natura rivive, il lago brilla.
E piano piano, insieme col sole, tornano i primi sparuti turisti.
Fino a Pasquetta che segna con ineluttabile precisione il ritorno dell'orda scatenata.
E quale giorno migliore per mettersi ad osservare il prossimo?
Seduta al solito bar con l'aperitivo e i passeri che vengono a rubare le patatine, vedo passare questi estimatori del fuori-porta.
Li riconosci da lontano.
Prima di tutto se hanno la decappottabile o il tettino apribile spalancano tutto anche se ci sono 15 gradi, ché oramai ce l'abbiamo e dobbiamo mostrare.
Da Happysummer le citazioni sull'amicizia:
Non farti più amici di quanti non possa tenerne il cuore. Julien De Valckenaere
l'amico è chi conosce tutto di te e nonostanto tutto gli piaci.
Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto (Epicuro)
Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano (G. Giolitti)
Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. Arthur Schopenhauer,
Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili! (Ernest Hemingway)
Si decide in fretta di essere amici, ma l'amicizia è un frutto che matura lentamente (Aristotele)
Sappiamo benissimo come doverebbe essere l'amico ideale, ma pensiamo mai a cosa facciamo noi per gli amici? (Giusi Vanella)
Da Ale08 le dieci parole più usate dalle donne:
Per alleggerire un pò la tensione (la mia)
Ho letto questo "decalogo" su facebook
e mi è venuta l'idea si pubblicarlo per sorridere un pò...
ai maschietti servirà per sapere cosa dire o meno alle compagne
le femminucce sorrideranno perchè in fondo ...è tutto vero!
LE 10 PAROLE PIU' USATE DALLE DONNE
1) BENE: questa è la parola che usano le donne per terminare una discussione quando hanno ragione e tu devi stare zitto.
2) 5 MINUTI: se la donna si sta vestendo significa mezz'ora.
5 minuti valgono 5 minuti solo se stai guardando la partita o giocare alla Playstation prima di uscire o di fare qualsiasi altra cosa insieme.
3) NIENTE: La calma prima della tempesta. Vuol dire qualcosa.... e dovresti stare all'erta. Discussioni che cominciano con niente normalmente finiscono in "BENE" (vedi punto 1).
4) FAI PURE: è una sfida, non un permesso.
Non lo fare.
5) SOSPIRONE: è come una parola, un'affermazione non verbale, spesso fraintesa dagli uomini. Un sospirone significa che lei pensa che sei un idiota e si chiede perché sta perdendo il suo tempo con te a discutere di "NIENTE" (vedi punto 3 per il significato di questa parola).
6) OK: questa è una delle parole più pericolose che una donna può dire a un uomo. Significa che ha bisogno di pensare a lungo prima di decidere come e quando fartela pagare.
7) GRAZIE: una donna ti ringrazia: non fare domande o non svenire, vuole solo ringraziarti (a meno che non dica 'grazie mille' che il più delle volte può essere PURO sarcasmo e non ti sta ringraziando.)
8) COME VUOI: è il modo della donna per dirti "vai a cagare"!
9) NON TI PREOCCUPARE FACCIO IO: un'altra affermazione pericolosa. Significa che una donna ha chiesto a un uomo di fare qualcosa svariate volte, ma adesso lo sta facendo lei.
Questo porterà l'uomo a chiedere: 'Cosa c'è che non va?'
Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3.
10) CHI E'?: questa è solo una semplice domanda.. ricorda però che ogni volta che una donna ti chiede 'chi è' in realtà ti vorrebbe chiedere: 'CHI E' QUELLA PUTTANA E COSA VUOLE DA TE?' Quindi occhio a come rispondi...
Mi rivedo in quasi tutti i punti e voi?
Al posto del Nazareno quest'anno sono risorti i due ladroni, dal racconto di Lia Celi:
Par condicio, quest'anno sono risorti i due ladroni
Il clima pre-elettorale ha condizionato la Pasqua. Dopo la sospensione del Discorso della Montagna (diceva "beati i poveri" e nemmeno un complimento ai miliardari), Gesù è stato costretto a rimanere nel sepolcro: a tornare dall'aldilà saranno i due candidati del centrodestra. E questa non è l'unica novità dal Golgota: ecco le ultime agenzie dalla Terrasanta.
- SI DIMETTE L’AUTORE DEL MANIFESTO “INRI”
«Era solo una provocazione», ripete Lassinaele, lo zelota del Pdl, candidato alle elezioni comunali di Gerusalemme e autore dell’inqualificabile cartiglio appeso sulla croce di Gesù, «Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum». L’appellativo, riassunto nella sigla “Inri”, è apparso come una crudele ironia verso chi aveva sempre ripudiato il potere e pagava con la vita il suo amore per la giustizia. Ieri, con una lettera al governatore Ponzio Pilato, Lassinaele si è scusato per il suo gesto e si è ritirato dalla contesa elettorale. L’uomo era stato difeso dai suoi compagni di partito, i quali avevano sostenuto che lo zelota intendeva solo proteggere Gesù dall’assalto della stampa: «E’ tutto un equivoco, in realtà la sigla Inri significava Io Non Rilascio Interviste».
La fantasia dei sostenitori del premier non ha davvero limiti. Nei giorni scorsi la stampa aveva riportato la notizia dell’uovo di Pasqua gigante regalatogli dal Pdl lombardo, e contenente la sexy violinista Charlotte Crona. Ma le sorprese non erano finite: qualche giorno dopo la bella svedese, che oltre ai calendari e ai concerti da camera ha al suo attivo il primo premio alla Fiera Agricola di Malmoe per la più realistica imitazione della gallina ovaiola, ha deposto davanti agli occhi stupefatti di Silvio un magnifico uovo di cioccolato fondente da un chilo. «Un’idea veramente elegante,» si è complimentato il leader del Pdl con Roberto Formigoni. Ancora fitto il mistero sul contenuto del secondo uovo, anche se pare che dall’interno si senta un ticchettio di minuscoli tacchi a spillo.
- ANCHE SAN TOMMASO FRA LE VITTIME DEL MADOFF DEI PARIOLI
Il suo celebre naso aveva dubitato della risurrezione del Messia, ma non dei fantastici dividendi prospettati da Gianfranco Lande. E così il nome di san Tommaso, il più diffidente fra gli apostoli, si è aggiunto alla lista dei truffati dallo spregiudicato broker della Roma-bene. Per il santo, che si è chiuso in un amaro riserbo, parlano i suoi conoscenti: «In realtà il suo scetticismo era solo un ricordo. Anzi, dopo aver toccato con mano che Cristo era davvero risorto dalla morte, Tommy era disposto a credere a qualunque assurdità». Da simbolo del dubbio era diventato la vittima ideale di ogni raggiro, da Wanna Marchi al gioco delle tre campanelle passando per i bond Parmalat. «E questo è niente» rincara un amico intimo, «pensi, è così credulone che
si fida ancora del contratto con gli italiani siglato da Berlusconi
dieci anni fa».
... Continua
Le grandi opere riscritte e corrette dal governo, l'anteprima di Michele Serra:
Una rinfrescata e la muffa se ne va
Il governo lancia un vasto programma di restyling. Dopo la Costituzione, altre importanti e polverose opere saranno riviste. Tranne Pinocchio al quale bastano pochi ritocchi per attualizzarlo
Una scena dal 'Pinocchio' di Comencini
Riscrivere la Costituzione è un'esigenza editoriale: un vecchio libello comunista scritto nel 1947 non può non avere bisogno di una rinfrescata, per esempio con l'aggiunta di illustrazioni accattivanti (vedute di ville e castelli, belle ragazze in costume regionale con ceste di formaggi tipici, i migliori gol del Milan eccetera). Ma può bastare? Il governo ritiene di no, e intende aggiornare anche altre vecchie opere polverose, bisognose di un energico restyling.
La coscienza di Zeno. Il nichilismo del romanzo di Svevo è deleterio per i giovani. Il tabagista depresso Zeno Cosini, che passa il tempo fumando e facendo riflessioni oziose, verrà sostituito da un protagonista più moderno e dinamico, l'imprenditore novarese Christian Mazzoni, produttore di pressofusioni a forcella per macchine impacchettatrici. Non fuma e il suo unico vizio sono le pressofusioni a forcella per macchine impacchettatrici. Anche l'ambientazione triestina, essendo il protagonista un novarese, andrà rivista. Probabile lo spostamento del romanzo a Novara, con adattamento delle tipiche, lugubri atmosfere triestine alle tipiche, vivaci atmosfere novaresi. Il nuovo titolo "La coscienza di Christian" è la sola altra modifica.
I promessi sposi. La forte impronta cattolica del romanzo piace al governo. Ma la presenza di troppi personaggi rasati male o addirittura con la barba (per esempio i Bravi) disturba il premier, che ha chiesto di toglierli. Bene invece le parrucche, un'eredità seicentesca che conserva intatto il suo fascino. Altri ritocchi marginali: don Rodrigo è comunista, don Abbondio anche ma non ha il coraggio di ammetterlo, fra Cristoforo è il sosia di don Verzé, Lucia si fa rifare le tette, Renzo è un giovane patriota padano che scrive sui muri "Madrid ladrona".
Il nome della rosa. Gli esperti del governo, scoraggiati dalla complessità della trama, non hanno ritenuto opportuno suggerire aggiornamenti. Verrà solo modificato il nome dell'autore, che invece di Umberto Eco sarà Michela Vittoria Brambilla, da tempo desiderosa di legare il suo nome a un bestseller.
... Continua
Le immagini delle amiche blogger, da Oro Fiorentino:
Da Lady Longthorn:
Da Lady Elly:
Da Kamasa54:
Le ultime opere del genio della satira Vauro:
Le vignette di Enteroclisma:
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