mercoledì 31 luglio 2013

Toglieteci tutto ma non la Commissione Trasparenza

scippoincorso.jpgCari cittadini, care cittadine,
da qualche giorno c'è una domanda che ci tormenta, una domanda a cui in parte sappiamo rispondere, ma in parte no: cosa hanno da nascondere i PD±L?
Certo in questi anni Alemanno Veltroni e Rutelli hanno governato Roma peggiorando ogni esigenza, e la scarsa partecipazione alle urne ne è una prova tangibile. Alcuni scandali sono emersi grazie alla magistratura, vedi Parentopoli varie e gli appalti di Finmeccanica, ma nel sottobosco della Pubblica Amministrazione devono celarsi ben altri segreti se, pur di avere la presidenza della Commissione Trasparenza, due membri storici del PDL come Quarzo e Cantiani hanno abbandonato il loro gruppo consiliare per passare al Misto senza darne spiegazioni credibili, e badate bene, senza una rilevante risonanza mediatica.
Perché la Commissione Trasparenza è tanto importante è presto detto: è il luogo dove si può controllare l'operato delle amministrazioni precedenti, dove vengono tutelate e garantite le prerogative del Consiglio attuale e dei suoi componenti, anche in relazione ai rapporti dell'Assemblea Capitolina con l'esecutivo, quindi dove si verifica il rispetto degli indirizzi approvati dalla Giunta. E proprio per questo è nella norma che la Presidenza spetti alla minoranza. Sono i capigruppo, insieme, a indicare un nome.
Apparentemente le forze politiche di minoranza sono sei. Apparentemente. Infatti tre sono riconducibili alla destra di Alemanno, e sono PDL, Fratelli d'Italia e Lista Civica per Alemanno. Tre fanno storia a sé: noi del MoVimento, la lista Marchini, il gruppo Misto, quest'ultimo fino all'altro ieri composto da un solo consigliere, Mino Dinoi. Fino all'altro ieri, appunto.
... Continua

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