sabato 26 dicembre 2015

Eroi del Capodanno. Di Stefano Benni.

Eroi del Capodanno. Di Stefano Benni.


Aurora boreale in Canada
Diceva Ennio Flaiano: "Lei scrive? che coincidenza io leggo". Io leggo dalla tenera età di cinque anni e non ho mai smesso, leggere ci permette di volare e sognare senza dover comprare biglietti aerei, sogno un mondo dove le donne finalmente gestiranno le comunità, un mondo anarchico senza capi nè padroni, un mondo senza guerre dove si potrà vivere in armonia con gli animali senza che vengano sfruttati, imprigionati e uccisi, un mondo solidale dove chi ha tanto possa donare a chi ha poco, un mondo dove la canapa questa pianta meravigliosa possa crescere in ogni luogo, nei prati, nelle foreste, nei condomini e nelle abitazioni... Voglio farvi un regalo, I racconti di Stefano Benni, uno dei più grandi scrittori contemporanei, a destra del blog trovate una raccolta di suoi racconti selezionati per voi nel corso di questi anni, potete leggerli sul vostro PC, stamparlo rilegarlo e regalarlo ai vostri amici, qui di seguito uno di questi racconti in tema con le festività in corso, condividete e buona vita a tutti!
Eroi del Capodanno. Di Stefano Benni.

In quanti modi, piacevoli e no, si può passare il trentun dicembre? Ecco un breve elenco di coloro che non esiterei a definire gli ardimentosi eroi del capodanno.

Il Solitario. Il Solitario, una settimana prima della notte fatidica, viene colto dalla sindrome di San Silvestro, uno strano miscuglio di spleen, misantropia e odio per le ricorrenze. Dichiara agli amici che non parteciperà a questo rito noioso e sempre uguale, e che per lui Capodanno è una notte come tutte le altre. A tutti coloro che gli chiedono "cosa fai il trentuno" risponde con omelie ed invettive.
Questo stato di orgogliosa autonomia dal clima di festa dura fino alle nove della sera fatidica. A questo punto il Solitario viene colto da pensieri tristissimi. Spia alla finestra i festosi preparativi di tutti, e i primi petardi gli feriscono il cuore come stilettate. Lascia il frugale pasto e il libro con cui aveva preventivato di passare la serata e parte in macchina, senza orologio, sperando di non pensarci più. Ma tutto gli ricorda la sua solitudine. Frotte d'auto con gente vestita da sera lo sorpassano, comitive armate di bottiglie di champagne lo salutano, botti gli esplodono intorno. Ed egli si rende conto che la città si è riempita di giganteschi orologi luminosi. alle dieci e mezza la sua tracotanza si è trasformata in una resa dolorosa, e farebbe qualsiasi cosa per brindare con un essere umano.
Davanti a lui ci sono alcune ultime, disperate soluzioni: a) telefonare agli amici appena snobbati; b) comprare una bottiglia di moscato e passare il capodanno col casellante dell'autostrada, fingendosi un camionista; c) entrare in un bar con una bottiglia di champagne e gridare "è nato mio figlio, offro da bere a tutti"; d) entrare in un ristorante, fingendo di aspettare qualcuno, poi alle undici e cinquantasei scoppiare a piangere gridando "Quella maledetta senza cuore mi ha lasciato solo, me lo aveva giurato e invece non è venuta", dopodichè sperare nella pietà dei presenti; e) telefonare a una compagna di scuola brutta e mondanissima, da lui respinta trent'anni fa e dirle che improvvisamente ha capito di amarla follemente, e che vuole correre a casa sua a dirglielo; f) andare a casa di Gazzoli, come il noiosissimo Capodanno scorso, durante il quale il Solitario aveva giurato agli amici: "Se mi vedete un'altra volta a casa di Gazzoli, sputatemi in faccia".
Tutte queste ipotesi si rivelano impraticabili. Gli amici sono già usciti, al casello c'è sciopero, nel bar si è ammessi solo su prenotazione perchè c'è un cenone di ottantasei portate con anguille al posto dei grissini. Il ristorante è guardato a vista da buttafuori che hanno già respinto decine di Solitari disperati. Al vecchio numero della compagna di scuola risponde un ristorante cinese che ripete "è tutto plenotato". Da Gazzoli c'è la segreteria con Jingle Bells. Non resta che una soluzione. Alle undici e mezzo il solitario sterza l'auto contro il guard-rail. A mezzanotte trascorrerà il Capodanno con una gamba ingessata, insieme al medico di turno e a un'infermiera sorridente, con due gocce di Chardonnay nella flebo. " E pensare che stavo andando a una bellissima festa in campagna" - dice. "Anche noi" gli rispondono dai letti vicini sette Solitari ingessati, alzando i calici.

L'ansioso. Per lui il problema del Capodanno nasce ai primi di ottobre. Da quel momento, egli comincerà a organizzare la serata, massacrando gli amici, consultando orari, prenotando ristoranti, e comprando un arsenale di fuochi artificiali. Per stare tranquillo, si farà firmare un impegno scritto dagli organizzatori di almeno sei feste, tutte a orari diversi. La settimana prima di Capodanno, l'Ansioso viene evitato come la peste. E' agitato perchè per problemi di approvvigionamento gli è saltata la festa delle tre e mezzo, e inoltre c'è un problema di neve per raggiungere una baita sul Cervino. Ma tutto si aggiusta con l'acquisto di tremila pizzette e di un gatto delle nevi. Anzi, il trentuno pomeriggio, egli riceve numerose telefonate di amici dell'ultima ora, che vengono smistati in varie feste della regione. Vestito di tutto punto e con quattro megatoni di botti nel cofano, l'Ansioso parte in macchina. Ha appuntamento alle dieci con una comitiva di amici in camper per andare a un ristorante dove si farà mezzanotte per poi andare a una festa al mare da cui alle tre si prenderà un treno speciale per andare alla festa nella baita in montagna da cui si scenderà in slitta fino all'autostrada dove un pullman riporterà tutti in città per prendere il cappuccino e concludere la nottata a casa di Gazzoli. Tutto procede bene, a parte la deflagrazione di un petardo che gli incendia metà macchina, ma il nostro eroe riesce a giungere al ristorante alle undici e mezzo, e qua inizia a mangiare in piedi tenendo i collegamenti via cellulare con vari gruppi sparsi e con la baita del Cervino. Ma alle undici e cinquanta lo stress degli ultimi giorni si scarica in una violenta colica renale.
Imbottito di antidolorifici, viene scaricato dagli amici irriconoscenti al Pronto soccorso, dove il medico, mentre lo palpa, fa esplodere il petardo che teneva in tasca. Medicato d'urgenza, brinderà nel letto vicino al Solitario.
L'Esotico. Costui non può passare un Capodanno normale, ma deve organizzarne
uno da raccontare agli amici. In un castello della Loira, su un catamarano in mare, in una miniera abbandonata in sardegna. Leggendario un Capodanno su una chiatta ancorata sul Po, con disancoramento e risveglio a mezzogiorno a Spalato. Quest'anno è stato scelto il Capodanno in Cappadocia, in un monastero in cima ad una roccia. Ci saranno canti di monaci, cibi tipici, e pernottamento in ceste matrimoniali sospese sul baratro. E' obbligatorio un saio scuro, e possibilmente il cilicio. Si parte da Malpensa alle dieci. Alle dieci e mezzo, appare subito la scritta, "volo annullato". La comitiva passerà il Capodanno in piazza, sotto la neve, masticando panettone e noccioline seduta sui gradini. Alle tre, tutti da Gazzoli.

Gli Innamorati. Per tutto dicembre si sono fatti un giuramento: Capodanno solo tra loro, cenetta intima, e notte erotica. Lei si esibirà in uno strip e lui cucinerà il tacchino alle noci. Lui prepara la casa con ogni cura, compra candele rosse e lenzuola di seta, e prepara una vasca da bagno con petali di rosa. Lei acquista un completino di pizzo sexy da un milione e si allena per lo strip con le musiche più eccitanti per lui: Joe Cocker e la sigla della Domenica Sportiva. Agli amici che chiedono cosa faranno a Capodanno, rispondono "chissà, non abbiamo ancora deciso", e si scambiano un sorrisino complice. Alle dieci, tutto è pronto. Lui ha preparato la cena con l'aiuto del ricettario, il tacchino farcito è ottimamente riuscito anche se forse avrebbe fatto meglio a togliere le noci dal guscio. Arriva lei, con un vestito rosso mozzafiato. Lui ha una violenta erezione che rischia di concludere la serata già alle dieci e un quarto. Lei gli resiste. La cenetta trascorre tra deliziosi lazzi, guardando la televisione e commentando com'è piacevole questa loro intimità. Ma alle undici e mezzo suonano alla porta. E' una brigata di cinquanta persone che grida "sorpresa! Sapevamo che non avevate una festa dove andare, ma non passerete la serata da soli, se no a che cosa servono gli amici?". L'allegra brigata invade la casa, vengono cucinati cotechini surgelati e lanciati petardi dal terrazzo. La vasca ai petali rosa, scambiata per una grande sangria, viene interamente bevuta e tutta la serata risuona di rutti profumati. Qualcuno scopre il completo di pizzo sexy. Lui, ubriaco, è costretto a esibirsi sul tavolo in giarrettiere, lei è inseguita per i corridoi da tutti i maschi presenti. Alle quattro vanno tutti da Gazzoli. Dopodichè, finalmente soli, ma stremati, i due Innamorati si danno un casto bacio e si addormentano.

Gazzoli: Gazzoli non ne vuole sapere di organizzare la festa di Capodanno, ma ha una casa grande, una cantina piena di vini, e soprattutto è molto mite e non sa dire di no. Si calcola che, in vent'anni, abbia ospitato diecimila persone, offerto mezzo milione di bottiglie, pulito cento ettari di vomito e mai, dico mai, cuccato una volta. I danni alla casa ammontano, ogni volta, a svariati milioni. Gazzoli è assicurato, ma la polizza gli scade sempre a mezzanotte del trentuno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissimo!