giovedì 29 dicembre 2016

VIVERE NON SIGNIFICA ESISTERE: Il lavoratore percepisce 1/30 di quello che produce



Di Silvano Agosti:

"L'uomo viene al mondo e la prima cosa che fa l'essere umano venendo al mondo ha uno sguardo stupito su questa realtà e la ama da subito, poi quello che accadrà lo saprà purtroppo fin dall'infanzia, accadrà che lui verrà negato come questo grande capolavoro della Natura, inesorabilmente, ferocemente , smantellato e ridotto ad un ruolo, diventerà un ragioniere, un alunno, un marito, un impiegato, un papa, un presidente ecc...

Nella processione dei ruoli che tengono prigionieri gli esseri umani, tutti gli esseri umani.

E fondamentale che tutti sappiano quali sono le gabbie micidiali che ogni forma di POTERE ha messo in atto per riuscire a demolire questo colosso di mistero che è l'essere umano.

La prima gabbia è di allevarlo in uno piccolo carcere che è l'appartamento, la casa.





La seconda gabbia è di costringerlo pensate, quando lui ha solo bisogno di correre, di giocare, di essere sè stesso...di costringerlo a stare seduto per imparare a scrivere.

Perchè?

Perchè uno deve imparare a scrivere a 5/6 anni?

Normalmente l'essere umano, imparerebbe in modo perfetto a scrivere se lo facesse approdando da solo a questa necessità, con il desiderio verso gli 11 anni..

Ma ciò che conta è di tenerlo bloccato, di non farlo giocare, di non farlo correre, perché se lui giocasse fino a 18 anni, dopo non si fermerebbe più per tutta la vita di giocare, di creare, di dimostrare la propria unicità, perché ogni essere umano che viene al mondo è unico e irripetibile...

La terza gabbia, forse la piu micidiale è il LAVORO.

Già comincia l'ossessione del lavoro verso i 13 anni, quando il ragazzetto dice "ma a me non piace la scuola, non ci voglio andare" Allora cominciano a dire: "Guarda che se non prendi il diploma, se non fai l'università, non trovi lavoro.."

Ma cosa significa trovare il Lavoro?

L'essere umano non ha bisogno di lavorare.
Ha bisogno di buon cibo, di un luogo asciutto dove dormire...

Si potrebbe dare in regalo una casa a 7 miliardi di persone con 1/5 di ciò che si spende ogni anno per gli eserciti, le spese militari, per non parlare delle cose magnifiche che si potrebbero fare con tutti gli investimenti che si fanno nella droga, nelle prostitute, nelle carceri.


Questa gabbia del lavoro pian piano convince purtroppoTUTTI che se non lavorano 8 o 9 ore al giorno, non potranno stare su questo pianeta e chi lavora 8-9 ore al giorno si sa benissimo può solo esistere ma certamenteNON VIVERE !!

La cosa interessante è che gli apparati di potere che costringono gli esseri umani a questa convinzione assolutamente demenziale di lavorare 8 ore al giorno.

Tanto più che da sempre, chi lavora 3 ore al giorno e ne ha 21 per VIVERE, produttivamente è molto ma molto più forte di uno che è costretto a lavorare 8 ore al giorno tutti i giorni.

Mi interessa far capire che chi lavora 2- 3 ore al giorno è davvero cosi produttivo che merita uno stipendio maggiore di chi lavora 9 ore al giorno, perché si da il caso che nella stragrande maggioranza, il lavoratore percepisce 1/30 di quello che produce, anche se produce male, un lavoratore che prende 1000 euro al mese vuol dire che come minimo ne produce 30.000 euro al mese.

Un lavoratore che prende 1000 euro al mese
vuol dire che come minimo
ne produce 30.000 euro al mese.

Allora si tratterebbe semplicemente di capire che il destino di 7 miliardi di persone è nelle mani di un gruppo molto piccolo di persone, dei quali investono l'80% di tutti i beni della Terra, solo per difendere i loro PRIVILEGI.

E quali sono questi privilegi?





Quelli di giocare con il mondo, di decidere le guerre, di difendere il commercio delle armi, della droga, della prostituzione, sopratutto di un informazione falsa, nociva...

Dalla scritta sulle sigarette "questo prodotto ti uccide", fino all'ossessiva narrazione di omicidi in TV, l'interesse centrale del piccolo nucleo di mostri che gestiscono il mondo è regolare la mortalità, non produrre la vitalità...


Tratto dal discorso "vivere non significa solo esistere di Silvano Agosti"

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