venerdì 1 giugno 2018

Democrazia verde


Amico vegano, sono sicuro che più di una volta ti sarà capitato di parlare con qualche detrattore del veganismo e ti sarai sentito dire con tono canzonatorio "sei vegano? allora non sai cosa ti perdi!". Sei veramente un vegano che non sa cosa si perde? Niente panico, ci pensa nonno Paolone a informarti. Innanzitutto, da vegano ti perdi la Gotta e i dannosi grassi saturi. Ti perdi il ferro eme, ovvero il ferro animale che viene assorbito anche quando non serve e che causa un sacco di danni quando è in eccesso. Ti perdi l'eccessivo colesterolo nel sangue, causa di infarto, ictus e arteriosclerosi. Ti perdi il lattosio e la caseina, le buonissime grigliate cancerogene, e tutti i danni correlati al consumo di insaccati. Da vegano ti perdi l'imbarazzo di lavorare in un ristorante come cuoco e saper preparare solo patate arrosto, insalata e verdure grigliate come alternativa alla carne. Ti perdi l'imbarazzo di non sapere la differenza tra vegetariano e vegano o tonno e vegetale, o di non sapere che i salumi sono pezzi di animale. Ti perdi l'ignoranza di non sapere cosa sia il seitan o il tofu. Da vegano ti perdi l'incoerenza di decantare amore per le piante e contemporaneamente sterminarne in gran quantità per trasformarle in foraggio. Ti perdi il disagio del benaltrismo intensivo, piangendo la fame nel mondo da una parte, ed esserne una delle principali cause dall'altra. Da vegano ti perdi il grottesco momento in cui non tiri lo sciacquone per risparmiare 10litri d'acqua, salvo poi sprecarne 15mila per mangiare una bistecca. Ti perdi lo straziante momento in cui il tuo cibo preferito, diventa ufficialmente "animale da compagnia" e quindi non puoi più mangiarlo. Ti perdi l'imbarazzo di avere il coniglio per animale domestico e contemporaneamente il coniglio in potacchio per cena. Ti perdi quella sedicente consapevolezza di essere un vero predatore, salvo poi scoprire che senza supermercato non riusciresti a catturare e mangiare nemmeno un criceto. Da vegano ti perdi quella tronfia e spocchiosa voglia che ti costringe a classificare l'importanza di tutte le specie animali in base ai tuoi comodi, mettendoti ovviamente al primo posto, mentre nella realtà saresti "un'entità biologica elementare con caratteristiche di parassita obbligato", altrimenti detto virus. Ti perdi quella bellissima sensazione di essere onnipotente, fondamentale e superiore a tutte le specie animali, salvo poi scoprire che senza le api il mondo andrebbe a rotoli, mentre senza la tua specie il mondo rinascerebbe. Ora che sai cosa ti perdi, credo che rimarrai vegano, dico bene? (Nonno Paolone)



Democrazia verde

La libertà non la si ottiene camminando carponi in attesa di una briciola di pane gettata da coloro che ne sbranano a quintali. Continuare a credere che democrazia sia sinonimo di cambiamento in positivo è un pò come credere che la felicità la si ottiene giocando in borsa. La democrazia è verde come la benzina, stesso ossimoro, stessa menzogna. Ogni volta che saltano fuori termini come democrazia diretta, democrazia partecipativa, democrazia liquida, democrazia a cinque stelle, tre asteroidi, una cometa, democrazia gialla, viola o blu si fa un passo enorme all'indietro. Non è il delegare che risolverà la miseria in cui nuotiamo, non lo è mai stato, basta guardare gli ultimi secoli e mai lo sarà. Ora vi è la novità della democrazia legata all'ambiente (nel colore non certo nel messaggio) e alla liberazione animale. Parlare di liberazione del vivente con in bocca la parola democrazia è come avere un cadavere in casa e parlare contro la pena di morte. Questa mentalità reazionaria, nel tempo, è andata sempre più a inquinare e ha accompagnato di pari passo lo stato in divenire del disastro. Questa mentalità che possiamo chiamare antropocentrica e specista trova la sua ragione d’essere nella condizione di dissociazione, di distacco cioè nei confronti del resto circostante, in cui l’essere umano si definisce altro (superiore) dal resto del mondo naturale. Volete credere che la Terra e coloro che la abitano abbiano un giovamento perchè voi trascinate le catene della delega dalla mattina alla sera? Bene, se siete contenti voi, ma non cercate di insegnare lo slancio della liberazione animale, sono peculiarità, virtù a voi sconosciute. Seduti su sgabelli di cristallo in qualche locale chic sorseggiate cocktails alla moda parlando di balene e tendoni da circo, voi dentro al caldo artificiale sorridenti per aver trovato un buon nascondiglio di parcheggio al vostro suv, noi fuori al gelo a seguire i raggi della luna e dei lamenti. I vostri maestri hanno il ghigno dei carnefici. Nella foresta, soli, il bramito del cervo fa paura, tranquilli non ci incontreremo mai...

Olmo Vallisnera

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