giovedì 21 giugno 2018

Non sono razzista, figurarsi, ma...

L'immagine può contenere: 5 persone, persone che sorridono, bambino, strisce e spazio all'aperto

Le elezioni consegnano al paese un autoritratto impietoso. È inutile prendersela con Salvini quando i sondaggi lo dànno in crescita. Si continua a dire questo è populista, quello parla alla pancia delle persone. Ma chi sono queste persone? Sono milioni di italiani che amano essere stronzi, parliamoci chiaro, i governanti non hanno nessuna colpa se non quella di render conto al loro elettorato.
L’elettorato è stronzo, questa è l’Italia, il paese delle leggi razziali, che al riapparire del fascismo ha preferito gridare al complotto rosso, che ha salutato il ritorno degli autoritarismi facendo quadrato contro un non identificato pericolo di comunismo (ma quando, ma dove? D’Alema? Bersani? Prodi? Erano questi i bolscevichi pericolosi?)
La più grande vittoria di Berlusconi è avere reso imbecille il Paese.
Ed ora il paese è malleabile come il pongo.
Salvini non è nemmeno un uomo forte, è un tipetto barzotto, che piange sui social e pubblica le foto del mare, la cui personalità è modellata solo dai suoi no. Ma all’Italia basta, come era bastato Mussolini, un omarino incazzoso che piaceva tanto al Paese. Gli italiani sono talmente soggetti al fascino delle sberle che nemmeno la catena di comando ha più senso, c’è un presidente del Consiglio che non conta un cazzo, ma parla 8 lingue, un tipettino che sarebbe socio di minoranza ma decide il futuro del paese e un mancato presidente del consiglio che prova a dire sottovoce che la maggioranza ce l’avrebbe lui ma è troppo preso, lui e i suoi elettori, a capire se quello che fa e quello che dice sono la stessa cosa.
E mentre a destra basta dire che si è di destra e tutto fa brodo, tanto nessuno legge i programmi, avanti forza; a sinistra si fa a gara a chi è più a sinistra, e alle prossime elezioni il partito più in là di quello in là, si dirà soddisfatto della propria coerenza e dirà che è in crescita, con lo 0,01 per cento di bravi cittadini.
E in autunno, quando questo paese dimostrerà di essere talmente geniale da finire in crisi economica persino quando la crisi è finita, la campagna elettorale sarà un nuovo tripudio di insulti. Però abbiamo difeso la costituzione più bella del mondo che nessuno ha letto mai. La grande sfiga di Berlusconi, e cioè che Mediaset ottiene l’esclusiva dei mondiali proprio quando l’Italia non si qualifica, è il gran culo di Salvini, che se c’era l’Italia ai mondiali, col cazzo che gli italiani si ricordavano di odiare i negri e gli zingari.
Il social in questo è impietoso, basta scorrere le pagine a caso. Ovviamente ce la prendiamo col social, ma dire che i social rovinano la gente, sarebbe come dire che lo specchio ci imbruttisce. Riassunto delle sedute in parlamento: zero pensieri mille dichiarazioni.


Non sono razzista, figurarsi, ma...

Oggi un associazione legata ai nuovi governanti mi ha chiesto di scrivere una "poesia" per l'orgoglio italico, secondo loro, sempre insultato. Dei versi in prosa che ineggiassero ai pregi del popolo dello stivale e alla pazienza che gli italiani hanno nei confronti dei Rom o di quelli che sbarcano, a decine di milioni di milioni di miliardi, sulle "nostre" coste. Una sorta di "poesia" nazionalistica (giuro, sembra un film ma è accaduto). Ho accettato.
Mi servono soldi.

Questi sono i versi che ho spedito per Mail:

-Continuare in modo ignobile a dire che i Rom, tutti i Rom, sono ladri (senza capire la tabellina che si impara in seconda elementare, e cioè che i ladri puri, quelli che fottono realmente la povera gente, quelli che possono fregiarsi del termine "Ladro", siedono in parlamento, nelle poltrone amministrative delle società, nei consigli delle banche, dietro scrivanie assicurative, nelle stanze delle aziende farmaceutiche) è non solo falso ovviamente, ma qualifica chi lo dice: Spazzatura razzista di qualsiasi ordine e grado, che siano ricchi o poveri, uomini o donne, lavoratori o disoccupati, non mi interessa, è la stessa immondizia razzista. Dire che tutti i Rom sono pericolosi è come dire che tutti i siciliani sono mafiosi o i calabresi tutti amici delle andrine o i napoletani tutti camorristi, i toscani tutti fascisti, i laziali tutti criminali, i piemontesi tutti senza cuore, i lombardi tutti pallidi, i veneti tutti ubriaconi molesti, gli emiliani tutti allevatori intensivi, i liguri tutti tirchi e bavosi, i francesi tutti ignoranti, gli inglesi tutti colonialisti, i tedeschi tutti nazisti, i russi tutti papponi, gli americani tutti obesi, gli africani tutti eleganti col telefonino, i greci tutti artisti, i turchi tutti che fumano 100 sigarette al giorno, i messicani tutti fanulloni, i norvegesi tutti suicidi (al maschile e femminile s'intende) e se volete aggiungere qualche altra cazzata "popolar-luogo comune" che mi son dimenticato, fate pure. Ah!: i caucasici tutti badanti. Generalizzare nei confronti di un popolo è già accaduto. Lo facevano Himmler e Heidrich, Mussolini e Pol Pot, Stalin e Ceausescu, Videla e Pinochet e per venire ai nostri giorni Putin o quello col parrucchino americano o l'"Alberto da Giussano" italiano che pensa di essere Napoleone. Ora, il novello "Bonaparte" si vuole vendicare dei calci in culo, da mezzo quartiere, che ha preso quando era giovinetto o delle merendine che gli hanno rubato. Esattamente come Hitler, che da giovane prendeva calci in culo da tutti e crescendo si è voluto vendicare. Generalizzare nei confronti di un popolo è rendersi complici delle didatture del passato e del presente, complici delle nefandezze che vengono perpetuate ai danni dei più deboli, complici di un sistema che ci indottrina ad odiare chi è sfruttato e ad amare chi ci sfrutta, complici di un mondo che non mi appartiene. Generalizzare nei confronti di un popolo è un'aberrazione, un insulto alle migliaia di persone che hanno lottato e sono morte contro ogni fascismo, uomini e donne che si sono sacrificate per un mondo che sognavano diverso ma che è rimasto sempre legato a idiozie e terrificanti luoghi comuni. Un mondo malato pervaso da odio e invidia, un mondo sbagliato. I prossimi che mi dicono che i Rom devono essere schedati come gli italiani (senza muovere un neurone e capire la differenza tra schedatura anagrafica cittadina e schedatura per etnia) o che gli sono entrati in casa o che gli hanno rubato il portafoglio o che mandano i bambini a chiedere l'elemosina o che li dovrei tenere in casa io: Lo prometto! anche se sono contro il matrimonio, mi sposo una meravigliosa donna Rom (per farvi dispetto) e vengo a svaligiarvi le vostre cazzo di casette tutte luccicanti e blindate. Pure gli stipiti delle finestre vi porto via. Pure i tubi del lavandino di cucina vi porto via. Consapevole degli sberloni che mi darà la principessa, se lo faccio, poichè lei è ovviamente onesta.
Non come me, che sono italiano.

Ci arrivate a comprendere i luoghi comuni? Non è difficile, basta contare fino a dieci. Prima di sbraitare ai 4 venti la vostra superiorità razziale, contate fino a dieci, è il tempo necessario perchè vi rendiate conto di quanto siete stronzi.

Vi è piaciuta la poesia? Stronzi-

Ora non mi resta che aspettare l'assegno per il lavoro svolto....

Olmo Vallisnera

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