venerdì 12 ottobre 2018

300 di Alessandra Daniele


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Le battute sui congiuntivi di Di Maio hanno veramente stufato.
Quindi sarebbe meglio che Di Maio smettesse di parlare.
(Cesare Di Trocchio)



300 di Alessandra Daniele

“Gli elettori giudicheranno fra 5 anni. I mercati giudicano fra 5 minuti” – Carlo Alberto Carnevale Maffè, Università Bocconi
La settimana scorsa è stata segnata dal primo round del match fra Cravattone Di Maio e i cravattari dello spread, che l’hanno vinto ai punti: 300.
La “soglia psicologica” delle Termopili finanziarie è stata superata, e su tutti i media the S word è tornata a risuonare minacciosa come un clangore di sciabole che rievoca la crisi del 2011.
Benché ne esistano vari corrispettivi in italiano, il termine ”spread” ovviamente continuerà a non essere tradotto, perché è una di quelle parole che funzionano, tipo ”kamikaze”, o ”tzunami”.
Parole taglienti e sinistre, che si piantano in testa come schegge di metallo. Ogni prima pagina, come ogni apertura di Tg, è una granata a frammentazione, una bomba a grappolo di queste parole.
Titolare ”Il differenziale fra i buoni del tesoro decennali italiani e quelli tedeschi aumenta di trenta punti” è soporifero, evoca l’immagine di quieti mezzemaniche che smanettano su calcolatrici a fosfori verdi.
Titolare ”Lo spread sfonda quota 300” funziona, dà l’idea d’un enorme missile fallico che sfreccia in una scia di fuoco puntando verso l’Italia per ridurla a una voragine fumante. Panico!
I Leonida Grilloverdi hanno proclamato fieri “Non cederemo mai!” Poi hanno ceduto, trasformando l’ormai mitologico Reddito di Cittadinanza in una specie di Social Card bis, con la quale sarà possibile soltanto acquistare beni di prima necessità.
Saranno rigorosamente vietate quelle che Cravattone ha definito “spese immorali”.
“E niente smartphone!” ha aggiunto. Da che pulpito.
Chi deciderà quali spese sono immorali? Ci sarà un apposito Sant’Uffizio Grilloverde che vieterà l’acquisto di libri di grammatica e geografia, e ne avvelenerà gli angoli delle pagine?
I responsabili della Manovra del Popolo considerano il popolo un branco di truffatori morti di fame, che in quanto tali hanno il diritto di comprare solo cibo, e forse carta igienica, mentre gli smartphone sono riservati ai loro sghignazzanti gerarchi serial Twitter. E per gli evasori fiscali è in arrivo l’ennesimo condono.
La Lega ha precisato che grazie a un apposito microchip la Nazional-social Card funzionerà soltanto nei negozi italiani.
Agli altri spaccherà le vetrine.
Salvini ha inoltre promesso, dopo i porti, di chiudere anche gli aeroporti. Bisognerà spiegargli che un aereo charter non può andare in giro in volo per 15 giorni senza atterrare da nessuna parte.
La propaganda grilloverde assume ogni giorno toni sempre più grotteschi. La campagna elettorale delle elezioni europee di maggio 2019 è cominciata troppo presto. Troppa rincorsa, troppe cazzate, persino per gli standard italiani.
Il film 300 era talmente fasciocazzaro da diventare una parodia involontaria, la versione peplum di Fascisti su Marte.
Il governo Grilloverde si candida a esserne la versione economica. Fascisti in Mutande.
Il conto come al solito lo pagheremo noi.
L’avvertimento dell’Unione Europea è già arrivato: l’Italia non sarà salvata.
Sarebbe una spesa immorale.

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Sincronia
Nel giro di pochi giorni si è attuata una sincronia perfetta tra Stato e Chiesa. Comme d'habitude. Il primo pretende da noi un ulteriore sacrificio monetario per aiutarlo col debito che ha fatto contro la nostra volontà (in deroga alle promesse fatte); la seconda pretende ancora, nel 2018, di avere dei diritti sul corpo delle donne emanando sentenze criminalizzanti sull'aborto (in deroga alla legge). Ora, se andiamo dentro le due questioni, ci accorgiamo che questa sincronia richiama pari pari qualcosa di già vissuto (ahimé) che si esplica semplicemente così: date il vostro oro alla patria, e datele anche i vostri figli per la guerra e per la produzione. Questo è! Se non farete quanto vi è stato detto di fare, se disobbedirete come dei cattivi bambini non ancora scolarizzati, gli oppressori piangeranno perché non potranno arricchirsi ulteriormente. E voi non volete dei padroni poveri, nevvero? E sempre allegri bisogna stare...
Paolo Schicchi

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